Nacque da Lorenzo, farmacista, e Margherita Battaglia, morta poco dopo averlo dato alla luce, in un palazzo
seicentesco oggi chiamato in suo onore Palazzo Mazzocchi (
vedi approfondimento laterale).
Nell'opera "
Calendario marmoreo", il Mazzocchi afferma di essere nato il 22 ottobre, giorno di
San Simmaco, dal quale avrebbe preso il suo secondo nome. Dai
registri parrocchiali risulta però che egli nacque il 21 di ottobre mentre fu battezzato il 22. Si ritiene perciò che egli considerasse giorno della sua nascita il giorno del battesimo, in quanto lo rese
cristiano.
[1]
Ultimo di ventuno figli
[1], la famiglia era povera
[2]. Prese la via del
sacerdozio come altri suoi fratelli (Carlo, Giuseppe), mentre altri preferirono le libere professioni (Francesco, avvocato; Nicola, medico). Si conosce molto poco dei rimanenti fratelli.
[1]
Compì gli studi elementari nella stessa città di nascita, seguito dal padre e da alcuni dei suoi fratelli maggiori.
[1] A dodici anni, nel settembre del
1697[1], entrò nel
seminario arcivescovile di
Capua. Studiò qui fino all'età di quindici anni, quando, nel
1699, dietro consiglio del canonico Boccardo che ne aveva notato le straordinarie doti
[1], si trasferì al seminario di
Napoli. Qui si fece ancora una volta notare per le sue profonde conoscenze riguardo alla
lingua greca, alla
lingua latina, alla
lingua ebraica e alla
teologia.
Nonostante le sollecitazioni da parte dell'allora
arcivescovo di Capua Carlo Loffredo, che ne aveva udito le lodi, il Mazzocchi preferì tornare a Capua soltanto nel
1702, poco dopo la morte del padre. A Capua ricevette gli ultimi ordini del
suddiaconato, nel
1706, e, nel
1709, dopo essere stato ordinato
sacerdote, tornò a Napoli dove, nel
1713, si laureò in teologia.
[1]
Il 26 novembre
1732, ad appena quarantotto anni d'età, fu designato all'alto grado di
Decano del Capitolo Metropolitano di Capua come si può leggere dai testi ufficiali:
« 26 novembre 1732. Ha preso possesso del Decanato, rinunziatogli da Monsignor di Carra D. Giuseppe di Capua, il R.mo D. Alessio Simmaco Mazzocchi, uomo consumato nelle lettere, e degno anche per il suo santo costume di qualsiasi dignitate nella gerarchia ecclesiastica. » |
« Avendo il R.mo Signor Decano, D. Alessio Simmaco Mazzocchi, renunciato il Decanato, si è licenziato da tutti i R.mi signori canonici. La gran perdita d'uomo sì raro è stata compianta non solo da tutti i Capitolari, ma altresì da tutto questo pubblico, per le sue singolari ed eccelse qualità di bontà e di sapere; di cui ne può essere testimonio la cagione della sua rassegna e partenza, perché Sua Maestà l'ha voluto nella città di Napoli per pubblico cattedratico della sacra scrittura nella Reale Accademia, ed il furto fattoci dall'E.mo Cardinale Spinelli Arcivescovo di Napoli, il quale gli ha conferito nella sua metropolitanaun canonico presbiteriale prebendato. » |
Il sovrano gli offrì anche l'arcivescovato di
Lanciano, ma egli rifiutò la carica, preferendo dedicarsi ai propri studi.
[2]
Morì il 12 settembre
1771 a Napoli. L'unica carica ecclesiastica che coprì fino alla morte fu il
canonicato della Cattedrale di Napoli, dove fu sepolto.
[2]
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