prova


Non lasciare mai, che il successo ti nasconda la sua vacuità, un' impresa la sua vanità, la fatica la sua desolazione. Mantieni vivo dentro di te l' incentivo ad andare ancora più avanti, quell' inquietudine dell' anima che ci spinge al di là di noi stessi. Non guardare indietro, e non accarezzare sogni per il futuro. Ciò non verrebbe nè a restituirti il passato nè a soddisfare gli altri tuoi sogni ad occhi aperti. Il tuo dovere, la tua ricompensa, il tuo destino sono qui ora.
(Dag Hammaarskjold, Markings)
Dobbiamo accettare le delusioni che sono limitate, ma non dobbiamo mai perdere l'infinita speranza.
(Martin Luther King)
Noi non dimentichiamo e non demordiamo.
Quanno 'a furmicola vò murì, mètte è scèlle. Si dice di chi, raggiunta la ricchezza, perde ogni senso della misura e finisce per far cose illogiche e per danneggiare se stesso.
Quanno ò perucchio saglie in gloria perde à scienza e à memoria. Il villano che sale nella scala sociale dimentica subito la sua origine e coloro che lo hanno agevolato nella ascesa.

martedì 20 ottobre 2015

La Statua dell'Assunta di Antonio Migliorini

Il simulacro di Maria SS.ma Vergine Assunta in Cielo, Patrona di Santa Maria Capua Vetere e vanto del popolo Sammaritano, fu donato nel 1837 dall'Università di Santa Maria Maggiore (oggi Comune di S. Maria C. V.) all'Insigne Chiesa Colleggiale di Santa Maria Maggiore, a titolo di devoto ringraziamento per la cessione di una cappella, di proprietà del Capitolo dei Canonici, situata sulla strada che da S. Maria conduce ad Aversa, necessaria ad allocarvi un posto della Guardia Nazionale. La statua fu commissionata allo scultore Antonio Migliorini, al quale l'Università pagò un compenso per l'esecuzione di 300 ducati d'oro.
La Madonna Assunta è rappresentata come una giovanetta, dalle delicate e vaghissime fattezze, che con un braccio proteso verso l'alto e uno rivolto verso il basso, volge lo sguardo al Cielo, verso il quale si accinge circondata di nuvole ed attorniata da puttini e cherubini. La scultura è interamente realizzata in legno di olmo, decorato alle estremità delle gambe, delle braccia e del volto. Il nuvolato fu realizzato in cartapesta decorata con polvere bianca ed azzurra di lapislazzulo. La cornice della base è dorata con la tecnica cosiddetta di argento a mistura. Le statue dei puttini e dei cherubini, sacrilegamente trafugate nei primi anni ottanta dello XX secolo, sono state scolpite nuovamente nell'anno 2005 dagli scultori Rosario ed Antonio Lebro, sulle fattezze di quelle elaborate dal Migliorini. La statua della Vergine, durante l'ultimo restauro del 2010, è stata invece sottoposta a procedimento per consolidare e rendere inattaccabile il legno dagli agenti biologici (cosiddetta "mineralizzazione"), riacquistando lo splendido nitore del volto. È rivestita di quattro preziosi abiti serici dei colori bianco e celeste, corrispondenti alla classica iconografia dell'Immacolata Concezione. Il primo - composto di veste bianca, manto celeste e velo di tulle ricamato in oro -, è adornato di sobri ed eleganti ricami in stile neoclassico, risale alla prima metà del XIX secolo e nella foggia, fedelmente riprodotta in tutti gli abiti successivi, è modellato sullo stile delle vesti usate all'epoca dalle donne della Casa reale e della grande nobiltà del Regno delle Due Sicilie (curiosamente la scrittrice Matilde Serao, in una novella di fine ottocento ambientata a S. Maria durante la Festa dell'Assunta, racconta che la Madonna era rivestita di rosso e di azzurro: di un abito di tale colore rimane memoria anche nell'edicola dedicata all'Assunta eretta sulla facciata dell'edificio dell'Istituto "Regina Carmeli" in Piazza 1º Ottobre, sul lato opposto all'Anfiteatro Campano). Il secondo è detto "abito dell'Incoronazione", in quanto fu confezionato in occasione dell'Incoronazione dell'Assunta, celebrata nell'anno 1937 su decreto del Capitolo Vaticano, dall'Arcivescovo Metropolita di Capua Gennaro Cosenza, in occasione del centenario della dedicazione al culto del Venerato Simulacro (cfr. immagine). Tale abito, particolarmente prezioso, nella parte "bianca", la veste - simbolo dell'Immacolata Concezione della Vergine Maria (cfr. Lc. 1, 28) -, è realizzato interamente in seta laminata d'argento puro - che ancora oggi si produce esclusivamente nelle seterie di san Leucio con telai funzionanti a mano -, alla quale è sovrapposta una fitta rete rete d'oro, su cui sono applicate pietre dure e ricami di splendidi motivi floreali in filo d'oro. Le sopramaniche sono pure in rete d'oro. Il manto azzurro - simbolo della Grazia Divina che ha ricoperto la Vergine Maria (cfr. Lc. 1, 35) - è poi adornato di stelle e gigli d'oro.

La Statua dell'Assunta di Antonio Migliorini
Pure il velo - simbolo dell'umiltà e della verginità di Maria -, è realizzato in tulle tessuto a mano, su cui sono applicati ricami di stelle e gigli d'oro. La corona usata per l'Incoronazione - simbolo della vittoria di Maria Santissima sul dragone satanico e della sua partecipazione alla vittoria finale di Gesù Risorto, e, insieme all'abito d'oro, simbolo delle nozze eterne di Cristo con la Chiesa, prefigurata in Maria, nella Gloria del Paradiso (cfr. Ap. 12; Ps. 44, 10) - è realizzata secondo l'uso del tempo in oro 12 kt, così come le dodici stelle - simbolo delle dodici tribù del Nuovo Israele (cfr. Ap. 12, 1) - che contornano il capo della Madonna. Dei due rimanenti abiti uno è in seta laminata d'argento e ricamata finemente in oro e pietre dure, confezionato negli anni '70 del '900 a devozione della Congregazione laicale della SS. Vergine Assunta e privo di manto, mentre l'altro, "quotidiano", è realizzato in seta bianca per la veste, ed azzurra per il manto, con ricami in oro più semplici, ed una corona e un'aureola con dodici stelle in argento. Fra i numerosi ori votivi - offerti alla Vergine quale testimonianza perpetua delle numerose grazie elargite per sua intercessione -, è degno di particolare nota il prezioso "collare", in medaglioni d'oro e corniola, offerto alla Madonna nel 1854 dal "1° Lancieri" dell'Esercito delle Due Sicilie, di stanza a S. Maria (a tale reparto era assegnato il padre di quella Giulia Salzano, nata a S. Maria il 13 ottobre del 1846, fondatrice della Congregazione delle Suore Catechiste del Sacro Cuore, proclamata Santa dal Papa Bedetto XVI il 17 ottobre del 2010). Al di sotto degli abiti, similmente agli usi femminili della nobiltà meridionale nell'800, la Statua della Vergine è rivestita di numerosi capi di finissima biancheria antica.

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Caino e Abele

Da Baudelaire "I fiori del male" la poesia "Caino e Abele"

Dioscuro...

Abbiamo parlato più volte dei "Fiori del Male" di Baudelaire, ma ci sono dei versi che hanno sempre attirato la mia attenzione, sono le razze di Caino e Abele.
Sono metafore delle tipologie di umanità che adottano rispettivamente modi di esistere opposti.
Chi vive nella religione e nella prosperità, appagato dall'appoggio della divinità e della sua coscienza, contro chi vive l'umanità nella sua essenza più carnale, asseconda i suoi istinti e ne è condannato. Contadini contro cacciatori, santità contro umanità, ricchezza contro povertà, beatitudine contro dannazione.
Si parla di razze, quindi non c'è scelta. Voi siete più Caino o Abele? :)

Caino e Abele

Razza d'Abele, dormi, bevi e mangia:
con che compiacimento ti sorride Dio!

Razza di Caino, striscia
nel fango e muori miserabile!

Razza d'Abele, il tuo sacrificio
accarezza il naso ai Serafini!

Razza di Caino, il tuo supplizio
potra mai avere fine?

Razza d'Abele, guarda prosperare
II tuo bestiame e le tue semine!

Razza di Caino, le tue viscere
urlano di fame come un vecchio cane!

Razza d'Abele, scaldati il ventre
al focolare patriarcale!

Razza di Caino, trema di freddo
nel tuo antro, povero sciacallo!

Razza d'Abele, ama e prolifica!
Anche il tuo oro si moltiplica!

Razza di Caino, guardati
dalle grandi brame, cuore ardito!

Razza d’Abele, tu cresci e ti pasci
come le cimici dei boschi!

Razza di Caino, trascina per le strade
la tua famiglia disperata!

Razza d'Abele, la tua carogna
ingrasserà la fumante terra!

Razza di Caino, il tuo compito
non è ancora finito!

Razza d'Abele, vergognati!
II ferro e vinto dallo spiedo!

Razza di Caino, sali al cielo
e scaraventa sulla terra Dio!

C. Baudelaire
Le Fleurs du Mal

Johnny:
Io sono molto più Abele, mi hanno già ucciso diverse volte....

Goethe:
Io sono Abele con Caino.
E sono Caino con Abele.

Intelligenti Pauca

CITAZIONE DI SAN FRANCESCO DI SALES

PAROLE DI SAN FRANCESCO DI SALES PER I FALSI FARISEI DI ALCUNE PARROCCHIE DELLA DIOCESI DI CAPUA

“NON ACCONTENTARTI DI ESSERE POVERO COME I POVERI, MA SII PIU’ POVERO DEI POVERI, VA A SERVIRLI QUANDO GIACCIONO A LETTO INFERMI E DEVI SERVIRLI CON LE TUE PROPRIE MANI.

QUESTA SERVITU’ E PIU’ GLORIOSA DI UN REGNO”.

CITAZIONE DEL GIORNO

MA COME CALZA BENE PER QUESTA CITTA'!
PROBABILMENTE AVEVA SOGGIORNATO PER UN PERIODO DI TEMPO A S MARIA…


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BIAGIO MARIA DI MURO

RISPONDIAMO AL NUOVO CITTADINO C.DV.CHE DA QUALCHE MESE SI E’ TRASFERITO DAL LAZIO IN CAMPANIA E PRECISAMENTE A S.MARIA CAPUA VETERE IN VIA GALATINA CHE CI HA CHIESTO CHI ERA IL SINDACO DELLA CITTA’.

BIAGIO MARIA DI MURO

BIAGIO MARIA DI MURO

BIAGIO DI MURO

TI RIMETTO LA FOTO DI BIAGIO DI MURO E UNA PARTE DEL SUO CURRICULUM VITAE

BIAGIO DI MURO SI E’ LAUREATO, IL 30/10/1995, CON 110 E LODE IN ARCHITETTURA PRESSO L’UNIVERSITA’ DI NAPOLI, CON UNA TESI SPERIMENTALE IN SCIENZE DELLE COSTRUZIONI ED E’ ISCRITTO ALL’ORDINE DEGLI ARCHITETTI DELLA PROVINCIA DI CASERTA AL N. 872.

SVOLGE UNICAMENTE LA LIBERA PROFESSIONE ED HA LO STUDIO IN S.MARIA C.V., AL CORSO ALDO MORO N.73

E’ABILITATO AL COORDINAMENTO DI SICUREZZA – D.LGS.494/96 – CON ATTESTATO DI CORSO RILASCIATO DALL’UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II, A CURA DEL CENTRO INTERDIPARTIMENTALE DI RICERCHE L.U.P.T. DAL 24 NOVEMBRE 1997.

HA PARTECIPATO AL GRUPPO DI RICERCHE SUL TEMA “STABILITA’ DELLE TORRI IN MURATURA” ORGANIZZATO DALL’ISTITUTO DI “COSTRUZIONE DELLA FACOLTA’ DI ARCHITETTURA” – UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI, FEDERICO II.

E’ COLLABORATORE DELLA III AREA DI RICERCA “PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E SISTEMI INFORMATIVI TERRITORIALI” L.U.P.T. – LABORATORIO DI URBANISTICA E PIANIFICAZIONE TERRITORIALE DELL’UNIVERSITA’ FEDERICO II DI NAPOLI, FACOLTA’ DI ARCHITETTURA.

E’ MEMBRO DELL’AREA DI RICERCA “PROGETTAZIONE URBANA, AMBIENTALE E DEL RECUPERO E VALORIZZAZIONE DEI BENI STORICI, ARCHITETTONICI, ARCHEOLOGICI E PAESAGGISTICI” DEL CENTRO DI RICERCA L.U.P.T. DELL’UNIVERSITA’ FEDERICO II DI NAPOLI FACOLTA’ DI ARCHITETTURA – DIRETTORE PROF. FRANCO MARINIELLO.

HA SEMPRE AVUTO UN FORTE LEGAME CON LA POLITICA ATTIVA, ESSENDO FIGLIO DI NICOLA DI MURO, IL QUALE FIN DAL 1956 E’ ESPRESSIONE DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA, PRIMA A LIVELLO COMUNALE I POI OLTRE AI CONFINI CITTADINI, FINO A DIVENTARE UOMO DI RIFERIMENTO DEL PARTITO AI PIU’ ALTI LIVELLI.

BIAGIO MARIA DI MURO FIN DALL’ADOLESCENZA HA POTUTO ASSORBIRE TUTTA L’ESPERIENZA POLITICA ED AMMINISTRATIVA, AVENDO AVUTO MODO DI FREQUENTARE ASSIDUAMENTE IL PARTITO.

PARTECIPA ALLA CONSULTAZIONE ELETTORALE AMMINISTRATIVA DEL 2002, CANDIDATO CON FORZA ITALIA, RIPORTANDO CIRCA 1000 VOTI DI PREFERENZE CONTRIBUENDO IN MODO DETERMINANTE DA FAR DIVENTARE FORZA ITALIA IL PRIMO PARTITO IN CITTA’.

DOPO NEL 2007 ASSUME LA CARICA DI VICE SINDACO, MA DOPO QUALCHE MESE NON ESITA A LASCIARE IL PRESTIGIOSO INCARICO QUANDO SI ACCORGE CHE CON LA DEFENESTRAZIONE DELL’ASSESSORE MARCIANO SCHETTINO VENIVANO TRADITI GLI IMPEGNI E LE PROMESSE SOTTOSCRITTE NEL PROGRAMMA ELETTORALE PRESENTATO AGLI ELETTORI.

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PERDONA LORO......

Padre perdona loro! Perché li hai accecati? Perché hai tolto loro la memoria? Forse perché non credono più in Te? Padre perdonali! Tu sei un Dio buono: essi non sanno quello che fanno.... Non ricordano quando Tu mandasti loro la manna dal cielo e tutti sopravvissero e trovarono la terra promessa. Oggi li vuoi punire perché hanno troppo peccato? È per questo che la nuova manna tarda ad arrivare? Se sono ancora scettici e sono ancora cristiani se lo facessero spiegare dal loro parroco. Se poi sono degli assatanati, arrabbiati, solo perché credono di essere degli unti dal Signore, e solo perché sono stati abituati a credere di essere dei privilegiati, dimenticando i comandamenti che Dio diede a Mosè, allora fanno bene a pregare il vitello d'oro. E fanno bene a servire il vitello casalese sempre presente e che è stato causa del saccheggio sammaritamo e della chiusura delle industrie e la conseguente fine del lavoro, del commercio e delle possibilità di dare da bere agli assetati. Ma Tu Signore, nella Tua Infinita Bontà, Perdonali.....

NON CI SIAMO LIBERATI DI TUTTI MA RESTERANNO ALL'OPPOSIZIONE

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