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domenica 27 dicembre 2015

S.MARIA C.V. L’immobiliare Petrella scende in campo per Antonio Mirra. Se l’ha concordato con Franco Lopez, dentro al discorso ci sono anche Maurizio Mazzotti e Carlo Raucci. L’avvocato non ha capito che per vincere veramente deve accettare il rischio di perdere

Spigolando nella rete, troviamo delle cose molto interessanti in queste giornate festive.


Nelle foto, da sinistra, Petrella, Franco Lopez, Maurizio Mazzotti e Carlo Raucci
Nelle foto, da sinistra, Petrella, Franco Lopez, Maurizio Mazzotti e Carlo Raucci

SANTA MARIA CAPUA VETERE - Stabilire quanto nell’endorsement di Petrella, titolare dell’omonima catena di punti di promozione immobiliare, a Santa Maria Capua Vetere, a Caserta e sulla Statale Appia, a favore della candidatura a Sindaco di Antonio Mirra, con tanto di appoggio pubblico alla stessa, la sua parentela con il noto ginecologo Franco Lopez, che si candidò a Sindaco con Forza Italia nel 2007, non riuscendo a raggiungere nemmeno il ballottaggio, si capirà già nelle prossime settimane.
E’ importante stabilirlo perchè, come abbiamo scritto più volte da queste colonne, la più che dignitosa candidatura di Antonio Mirra, persona, fino a prova contraria, di consistenti qualità morali, rischia di diventare, però, anche un ricettacolo di interessi costituiti che proiettano una luce cupa sul futuro e la città. Perchè, quelle prime foto che ritraggono Mirra circondato da vecchi arnesi della politica cittadina già di per sè inquietano e non poco. E’ chiaro che se si stabilisse che la presa di posizione pubblica di Petrella sia stata concordata anche con Lopez, non c’è dubbio che a questa cordata si andrebbero ad aggiungere, per tutta una comunanza di interessi e per una solida realtà di rapporti personali, anche i signori Maurizio Mazzotti e Carlo Raucci, in pratica quello che di peggio ha potuto esprimere come manifestazione clientelare, come strage sistemica di ogni regola urbanistica interpretata e cavalcata solo allo scopo di favorire bieche speculazioni, la politica, la peggiore politica di Santa Maria Capua Vetere, come d’altronde è stato messo, nero su bianco, dalla Procura della Repubblica, nelle famose pagine dell’indagine sulla cosiddetta tangentopoli sammaritana, che vede Maurizio Mazzotti indagato, anzi indagatissimo, per una serie impressionante di reati, e il suo antico e forse anche attuale sodale Carlo Raucci a sua volta in procinto di affrontare un procedimento giudiziario.
Ecco quello che lascia perplessi in Antonio Mirra. L’avvocato avrebbe anche la forza per fare a meno di questa gente. Forse il suo nome, come si suol dire, camminerebbe da solo alle prossime elezioni. Ma i Mirra, e la storia recente e passata di Santa Maria Capua Vetere lo hanno dimostrato ampiamente, non sono dei cuor di leoni.
Gli piace vincere facile e non accettano l’idea di poter anche perdere.
Ma vincere le elezioni comunali è una cosa, stabilire condizioni per poter governare nel segno del cambiamento mettendo insieme Mazzotti, Raucci, sotto sotto Enzo Natale, Carmine Munno, Luigi di Muro al risparmio, magari suo suocero Califano, quello che ha favorito gli insediamenti commerciali nelle aree industriali, l’imprenditore Esposito, quello che ha venduto per aree commerciali quelle che sono a tutti gli effetti ancora oggi aree industriali, per non parlare delle presenze scenografiche dei Carmine Munno e dei Barbato, beh, per Mirra sarebbe l’inizio di una fase rivelatrice di ciò che è veramente.
Se sarà il Mirra che conosciamo, dopo sei mesi non potrà che salutare la compagnia ed andare via; se ciò non capiterà, vuol dire che Mirra non lo conosciamo. Perchè durare con una compagnia del genere a cui magari si assocerebbe anche Nicola Leone, insieme a Gabriele Capitelli, arciprete e compagnia, significherebbe condividere la cultura di queste persone. E non è un caso che affianco alla parola “cultura” non abbiamo apposto quella di “governo”.

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