“L'Affaire Gosaf" di Luca Mamurra
La Gosaf, quindi, vince la gara per il servizio di riscossione e di accertamento delle entrate tributarie, extratributarie e patrimoniali del comune, gestisce il servizio per qualche tempo, ma viene stoppata ed il servizio viene affidato alla San Giorgio, seconda classificata nella gara, una società che ha molti fans in città. Un affidamento per poco tempo dal momento che il comune decide di gestire il servizio in proprio ricostituendo così il vecchio ufficio tributi.
Il tutto nasce dalla sentenza del Consiglio di Stato che ha annullato l’aggiudicazione definitiva in ragione di un vizio di legittimità nella procedura di gara ed in particolare nella valutazione dell’anomalia dell’offerta che non è stata effettuata, così come rilevato dal supremo collegio, dalla competente commissione.
Sulla vicenda ebbe ad esprimersi l’esecutivo comunale che con proprio provvedimento prese atto della determinazione del dirigente dei servizi finanziari del comune che dichiarò risolto il contratto stipulato con la Gosaf in conseguenza dell’annullamento dell’aggiudicazione.
Per ritornare alla gara, il dirigente dispose la riattivazione della procedura concorsuale, previa della commissione riconvocazionegiudicatrice di cui era presidente lo stesso dirigente del servizio tributi (componenti, avvocato Antonio Aran, dottor Rocco Perrone, segretario, ragioniere Alfonso D’Amore) a partire dalla fase di verifica dell’anomalia dell’offerta dichiarata viziata dal Consiglio di Stato e fino all’adozione dei provvedimenti consequenziali e definitivi, concretizzatosi con la revoca del contratto con la Gosaf.
Pubblicato da mario tudisco nel suo blog
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