Silvestro, la cui data di nascita è ignota, secondo il “Liber Pontificalis”, era figlio di un certo Rufino, romano, mentre, secondo la leggendaria “Vita beati Sylvestri”, di una certa Giusta.
È importante sottolineare che nel 313, durante il pontificato del papa africano Milziade, gli imperatori Costantino e Flavio Galerio Valerio Liciniano (alias Licinio) diedero piena libertà di culto ai cristiani per cui la posizione pubblica della Chiesa affrontò un cambiamento epocale: il passaggio dalla Roma pagana alla Roma cristiana.
Dopo la morte di Milziade, nel 314, Silvestro fu consacrato vescovo di Roma ed occupò tale posizione per ventuno anni, ossia fino al 335.Secondo le antiche leggende, ebbe strette relazioni con Costantino, ma ciò che riportano è in contrasto con gli avvenimenti storici. Queste leggende furono tramandate attraverso la “Vita beati Sylvestri”, comparsa in seguito presso le Chiese orientali e tramandata in greco, siriaco e latino attraverso il “Constitutum Sylvestri” (un resoconto apocrifo, di un supposto sinodo romano, comparso tra il 501 ed il 508), ed attraverso la “Donatio Constantini”.
I racconti riportati in tutti questi scritti, riguardo a Silvestro, la conversione e il battesimo di Costantino, la donazione dell'imperatore al papa, i diritti garantitigli, ed il concilio di 275 vescovi a Roma, sono completamente leggendari.
La storia, secondo la quale avrebbe battezzato Costantino, è pura leggenda poiché prove dell'epoca mostrano che l'imperatore ricevette il sacramento nei pressi di Nicomedia per opera di Eusebio, vescovo di quella città.
La leggendaria relazione di Silvestro con Costantino fu importante nel Medioevo per dimostrare le basi storiche del potere temporale della Chiesa. Costantino, nel 325, indice il primo Concilio ecumenico a Nicea, dove si approva il Credo che contro le dottrine di Ario riafferma la divinità di Gesù Cristo (« Dio vero da Dio vero, generato non creato, della stessa sostanza del Padre »).
Silvestro I inviò i suoi legati, ma ancora non è certo se Costantino avesse concordato in anticipo con il papa la convocazione del concilio, né se, oltre alle firme dei suoi legati in calce ai documenti conciliari, ci fosse una espressa conferma papale alle deliberazioni.
Silvestro I promosse anche la costruzione delle grandi basiliche costantiniane di Roma. Secondo il “Liber Pontificalis”, su suggerimento del papa, Costantino fondò la prima basilica di S. Pietro sul Colle Vaticano, sopra un preesistente tempio dedicato ad Apollo, tumulandovi, in un sarcofago di bronzo, il corpo dell'apostolo Pietro. Sempre grazie al connubio tra Silvestro e Costantino sorsero la Basilica ed il battistero del Laterano vicino all'ex Palazzo imperiale dove ora viveva il papa, la basilica del Palazzo Sessoriano (basilica di Santa Croce in Gerusalemme), la Basilica di S. Paolo fuori le mura sulla Via Ostiense, e molte chiese cimiteriali sulle tombe di martiri.
Senza dubbio il papa contribuì anche allo sviluppo della liturgia. Durante il suo regno, probabilmente, fu scritto il primo martirologio romano. Il nome di Silvestro è legato anche alla creazione della "Schola cantorum". Fece costruire, inoltre, sulla Via Salaria, presso le catacombe di Priscilla, una chiesa cimiteriale le cui rovine sono tornate alla luce verso la fine dell'800.
Papa Silvestro I, secondo il “Depositio episcoporum”, l'elenco dei giorni della sepoltura dei vescovi romani, che fu compilato appena un anno dopo la sua morte, fu sepolto il 31 dicembre 355 nella chiesa da lui voluta presso le catacombe di Priscilla. La sua sepoltura è espressamente menzionata negli itinerari dei fedeli del VII secolo.
Il 2 giugno 761, secondo un'antica tradizione, Pp Paolo I lo fece traslare nell'oratorio della chiesa di S. Silvestro in Capite ed il 17 luglio dello stesso anno lo fece portare all'interno della chiesa, dove fu ritrovato durante i restauri del 1596. Pp Clemente VIII (Ippolito Aldobrandini, 1592-1605) lo fece porre sotto l'altare maggiore.
Se molte sono le leggende intorno a Silvestro I, tuttavia questi deve aver colpito i suoi contemporanei: infatti, appena morto, viene subito onorato pubblicamente come “Confessore”. Anzi, è tra i primi a ricevere questo titolo, attribuito, dal IV secolo in poi, a chi, pur senza martirio, ha trascorso una vita sacrificata a Cristo.
Un anno dopo la sua morte, a Pp Silvestro I era già dedicata una festa al 31 dicembre.
La chiesa cristiana ortodossa e le chiese cattoliche che seguono i riti orientali lo celebrano il 2 gennaio.
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