L'indagine che ha portato agli arresti è stata condotta dagli uomini della Direzione centrale della polizia di prevenzione, l'Antiterrorismo italiano, e da quelli della Digos di Brescia. Gli investigatori hanno ricostruito contatti e organigramma di una presunta organizzazione terroristica che, anche attraverso l'uso della rete e dei social network, propagandava l'ideologia jihadista.
Sono quattro i cittadini kosovari arrestati. Per la prima volta, nei confronti di uno di loro, è scattata la misura della sorveglianza speciale. La richiesta è stata avanzata direttamente dal procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Franco Roberti. Avevano pubblicato sul web una serie di foto in cui erano ritratti con le armi in pugno. Dalle indagini è emerso che i quattro si erano fortemente radicalizzati, ponendosi su posizioni estremistiche e assumendo atteggiamenti tipici dei militanti dell'Isis.
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