prova
venerdì 29 gennaio 2016
Sant'Afraate, il «Saggio persiano»
(Mercoledì, 21 novembre 2007)
Cari fratelli e sorelle,
nella nostra escursione nel mondo dei Padri della Chiesa, vorrei oggi guidarvi in una parte poco conosciuta di questo universo della fede, cioè nei territori in cui sono fiorite le Chiese di lingua semitica, non ancora influenzate dal pensiero greco. Queste Chiese, lungo il IV secolo, si sviluppano nel vicino Oriente, dalla Terra Santa al Libano e alla Mesopotamia. In quel secolo, che è un periodo di formazione a livello ecclesiale e letterario, tali comunità conoscono l’affermarsi del fenomeno ascetico-monastico con caratteristiche autoctone, che non subiscono l’influsso del monachesimo egiziano. Le comunità siriache del IV secolo rappresentano quindi il mondo semitico da cui è uscita la Bibbia stessa, e sono espressione di un cristianesimo, la cui formulazione teologica non è ancora entrata in contatto con correnti culturali diverse, ma vive in forme proprie di pensiero. Sono Chiese in cui l’ascetismo sotto varie forme eremitiche (eremiti nel deserto, nelle caverne, reclusi, stiliti), e il monachesimo sotto forme di vita comunitaria, esercitano un ruolo di vitale importanza nello sviluppo del pensiero teologico e spirituale.
Vorrei presentare questo mondo attraverso la grande figura di Afraate, conosciuto anche col soprannome di «Saggio», uno dei personaggi più importanti e allo stesso tempo più enigmatici del cristianesimo siriaco del IV secolo. Originario della regione di Ninive-Mossul, oggi in Iraq, visse nella prima metà del IV secolo. Abbiamo poche notizie sulla sua vita; intrattenne comunque rapporti stretti con gli ambienti ascetico-monastici della Chiesa siriaca, di cui ci ha conservato notizie nella sua opera e a cui dedica parte della sua riflessione. Secondo alcune fonti fu anzi a capo di un monastero, e infine fu anche consacrato Vescovo. Scrisse 23 discorsi conosciuti con il nome di Esposizioni o Dimostrazioni, in cui tratta diversi temi di vita cristiana, come la fede, l’amore, il digiuno, l’umiltà, la preghiera, la stessa vita ascetica e anche il rapporto tra giudaismo e cristianesimo, tra Antico e Nuovo Testamento. Scrive in uno stile semplice, con delle frasi brevi e con parallelismi a volte contrastanti; riesce tuttavia a tessere un discorso coerente con uno sviluppo ben articolato dei vari argomenti che affronta.
Afraate era originario di una comunità ecclesiale che si trovava alla frontiera tra il giudaismo ed il cristianesimo. Era una comunità molto legata alla Chiesa-madre di Gerusalemme, e i suoi Vescovi venivano scelti tradizionalmente fra i cosiddetti «familiari» di Giacomo, il «fratello del Signore» (cfr Mc 6,3): erano cioè persone collegate per sangue e per fede alla Chiesa gerosolimitana. La lingua di Afraate è quella siriaca, una lingua quindi semitica come l’ebraico dell’Antico Testamento e come l’aramaico parlato dallo stesso Gesù. La comunità ecclesiale, in cui si trovò a vivere Afraate, era una comunità che cercava di restare fedele alla tradizione giudeo-cristiana, di cui si sentiva figlia. Essa manteneva perciò uno stretto rapporto con il mondo ebraico e con i suoi Libri sacri. Significativamente Afraate si definisce «discepolo della Sacra Scrittura» dell’Antico e del Nuovo Testamento (Esposizione 22,26), che considera sua unica fonte di ispirazione, ricorrendovi in modo così abbondante, da farne il centro della sua riflessione.
Diversi sono gli argomenti che Afraate sviluppa nelle sue Esposizioni. Fedele alla tradizione siriaca, spesso presenta la salvezza operata da Cristo come una guarigione e, quindi, Cristo stesso come medico. Il peccato, invece, è visto come una ferita, che solo la penitenza può risanare: «Un uomo che è stato ferito in battaglia, dice Afraate, non ha vergogna di mettersi nelle mani di un saggio medico…; allo stesso modo, chi è stato ferito da Satana non deve vergognarsi di riconoscere la sua colpa e di allontanarsi da essa, domandando la medicina della penitenza»(Esposizione 7,3). Un altro aspetto importante nell’opera di Afraate è il suo insegnamento sulla preghiera e, in modo speciale, su Cristo come maestro di preghiera. Il cristiano prega seguendo l’insegnamento di Gesù e il suo esempio di orante: «Il nostro Salvatore ha insegnato a pregare così, dicendo: “Prega nel segreto Colui che è nascosto, ma che vede tutto”; e ancora: “Entra nella tua camera e prega il tuo Padre nel segreto, e il Padre che vede nel segreto ti ricompenserà” (Mt 6,6)… Quello che il nostro Salvatore vuol mostrare è che Dio conosce i desideri e i pensieri del cuore»(Esposizione 4,10).
Per Afraate la vita cristiana è incentrata nell’imitazione di Cristo, nel prendere il suo giogo e nel seguirlo sulla via del Vangelo. Una delle virtù che più conviene al discepolo di Cristo è l’umiltà. Essa non è un aspetto secondario nella vita spirituale del cristiano: la natura dell’uomo è umile, ed è Dio che la esalta alla sua stessa gloria. L’umiltà, osserva Afraate, non è un valore negativo: «Se la radice dell’uomo è piantata nella terra, i suoi frutti salgono davanti al Signore della grandezza»(Esposizione 9,14). Restando umile, anche nella realtà terrena in cui vive, il cristiano può entrare in relazione col Signore: «L’umile è umile, ma il suo cuore si innalza ad altezze eccelse. Gli occhi del suo volto osservano la terra e gli occhi della mente l’altezza eccelsa»(Esposizione 9,2).
La visione che Afraate ha dell’uomo e della sua realtà corporale è molto positiva: il corpo umano, sull’esempio di Cristo umile, è chiamato alla bellezza, alla gioia, alla luce. «Dio si avvicina all’uomo che ama – egli osserva – ed è giusto amare l’umiltà e restare nella condizione di umiltà. Gli umili sono semplici, pazienti, amati, integri, retti, esperti nel bene, prudenti, sereni, sapienti, quieti, pacifici, misericordiosi, pronti a convertirsi, benevoli, profondi, ponderati, belli e desiderabili»(Esposizione 9,14). Spesso in Afraate la vita cristiana viene presentata in una chiara dimensione ascetica e spirituale: la fede ne è la base, il fondamento; essa fa dell’uomo un tempio dove Cristo stesso abita. La fede quindi rende possibile una carità sincera, che si esprime nell’amore verso Dio e verso il prossimo. Un altro aspetto importante in Afraate è il digiuno, che è da lui inteso in senso ampio. Egli parla del digiuno dal cibo come di pratica necessaria per essere caritatevoli e vergini, del digiuno costituito dalla continenza in vista della santità, del digiuno dalle parole vane o detestabili, del digiuno dalla collera, del digiuno dalla proprietà di beni in vista del ministero, del digiuno dal sonno per attendere alla preghiera.
Cari fratelli e sorelle, ritorniamo ancora – per concludere – all’insegnamento di Afraate sulla preghiera. Secondo questo antico «Saggio», la preghiera si realizza quando Cristo abita nel cuore del cristiano, e lo invita a un impegno coerente di carità verso il prossimo. Scrive infatti:
«Da’ sollievo agli affranti, visita i malati,
sii sollecito verso i poveri: questa è la preghiera.
La preghiera è buona, e le sue opere sono belle.
La preghiera è accetta, quando dà sollievo al prossimo.
La preghiera è ascoltata,
quando in essa si trova anche il perdono delle offese.
La preghiera è forte,
quando è piena della forza di Dio»(Esposizione 4,14-16).
Con queste parole Afraate ci invita a una preghiera che diventa vita cristiana, vita realizzata, vita penetrata dalla fede, dall’apertura a Dio e, così, dall’amore per il prossimo
Caino e Abele
Da Baudelaire "I fiori del male" la poesia "Caino e Abele"
Dioscuro...
Abbiamo parlato più volte dei "Fiori del Male" di Baudelaire, ma ci sono dei versi che hanno sempre attirato la mia attenzione, sono le razze di Caino e Abele.
Sono metafore delle tipologie di umanità che adottano rispettivamente modi di esistere opposti.
Chi vive nella religione e nella prosperità, appagato dall'appoggio della divinità e della sua coscienza, contro chi vive l'umanità nella sua essenza più carnale, asseconda i suoi istinti e ne è condannato. Contadini contro cacciatori, santità contro umanità, ricchezza contro povertà, beatitudine contro dannazione.
Si parla di razze, quindi non c'è scelta. Voi siete più Caino o Abele? :)
Caino e Abele
Razza d'Abele, dormi, bevi e mangia:
con che compiacimento ti sorride Dio!
Razza di Caino, striscia
nel fango e muori miserabile!
Razza d'Abele, il tuo sacrificio
accarezza il naso ai Serafini!
Razza di Caino, il tuo supplizio
potra mai avere fine?
Razza d'Abele, guarda prosperare
II tuo bestiame e le tue semine!
Razza di Caino, le tue viscere
urlano di fame come un vecchio cane!
Razza d'Abele, scaldati il ventre
al focolare patriarcale!
Razza di Caino, trema di freddo
nel tuo antro, povero sciacallo!
Razza d'Abele, ama e prolifica!
Anche il tuo oro si moltiplica!
Razza di Caino, guardati
dalle grandi brame, cuore ardito!
Razza d’Abele, tu cresci e ti pasci
come le cimici dei boschi!
Razza di Caino, trascina per le strade
la tua famiglia disperata!
Razza d'Abele, la tua carogna
ingrasserà la fumante terra!
Razza di Caino, il tuo compito
non è ancora finito!
Razza d'Abele, vergognati!
II ferro e vinto dallo spiedo!
Razza di Caino, sali al cielo
e scaraventa sulla terra Dio!
C. Baudelaire
Le Fleurs du Mal
Johnny:
Io sono molto più Abele, mi hanno già ucciso diverse volte....
Goethe:
Io sono Abele con Caino.
E sono Caino con Abele.
Intelligenti Pauca
CITAZIONE DI SAN FRANCESCO DI SALES
PAROLE DI SAN FRANCESCO DI SALES PER I FALSI FARISEI DI ALCUNE PARROCCHIE DELLA DIOCESI DI CAPUA
“NON ACCONTENTARTI DI ESSERE POVERO COME I POVERI, MA SII PIU’ POVERO DEI POVERI, VA A SERVIRLI QUANDO GIACCIONO A LETTO INFERMI E DEVI SERVIRLI CON LE TUE PROPRIE MANI.
QUESTA SERVITU’ E PIU’ GLORIOSA DI UN REGNO”.
CITAZIONE DEL GIORNO
cavalli
BIAGIO MARIA DI MURO
RISPONDIAMO AL NUOVO CITTADINO C.DV.CHE DA QUALCHE MESE SI E’ TRASFERITO DAL LAZIO IN CAMPANIA E PRECISAMENTE A S.MARIA CAPUA VETERE IN VIA GALATINA CHE CI HA CHIESTO CHI ERA IL SINDACO DELLA CITTA’.
BIAGIO MARIA DI MURO
BIAGIO DI MURO
TI RIMETTO LA FOTO DI BIAGIO DI MURO E UNA PARTE DEL SUO CURRICULUM VITAE
BIAGIO DI MURO SI E’ LAUREATO, IL 30/10/1995, CON 110 E LODE IN ARCHITETTURA PRESSO L’UNIVERSITA’ DI NAPOLI, CON UNA TESI SPERIMENTALE IN SCIENZE DELLE COSTRUZIONI ED E’ ISCRITTO ALL’ORDINE DEGLI ARCHITETTI DELLA PROVINCIA DI CASERTA AL N. 872.
SVOLGE UNICAMENTE LA LIBERA PROFESSIONE ED HA LO STUDIO IN S.MARIA C.V., AL CORSO ALDO MORO N.73
E’ABILITATO AL COORDINAMENTO DI SICUREZZA – D.LGS.494/96 – CON ATTESTATO DI CORSO RILASCIATO DALL’UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II, A CURA DEL CENTRO INTERDIPARTIMENTALE DI RICERCHE L.U.P.T. DAL 24 NOVEMBRE 1997.
HA PARTECIPATO AL GRUPPO DI RICERCHE SUL TEMA “STABILITA’ DELLE TORRI IN MURATURA” ORGANIZZATO DALL’ISTITUTO DI “COSTRUZIONE DELLA FACOLTA’ DI ARCHITETTURA” – UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI, FEDERICO II.
E’ COLLABORATORE DELLA III AREA DI RICERCA “PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E SISTEMI INFORMATIVI TERRITORIALI” L.U.P.T. – LABORATORIO DI URBANISTICA E PIANIFICAZIONE TERRITORIALE DELL’UNIVERSITA’ FEDERICO II DI NAPOLI, FACOLTA’ DI ARCHITETTURA.
E’ MEMBRO DELL’AREA DI RICERCA “PROGETTAZIONE URBANA, AMBIENTALE E DEL RECUPERO E VALORIZZAZIONE DEI BENI STORICI, ARCHITETTONICI, ARCHEOLOGICI E PAESAGGISTICI” DEL CENTRO DI RICERCA L.U.P.T. DELL’UNIVERSITA’ FEDERICO II DI NAPOLI FACOLTA’ DI ARCHITETTURA – DIRETTORE PROF. FRANCO MARINIELLO.
HA SEMPRE AVUTO UN FORTE LEGAME CON LA POLITICA ATTIVA, ESSENDO FIGLIO DI NICOLA DI MURO, IL QUALE FIN DAL 1956 E’ ESPRESSIONE DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA, PRIMA A LIVELLO COMUNALE I POI OLTRE AI CONFINI CITTADINI, FINO A DIVENTARE UOMO DI RIFERIMENTO DEL PARTITO AI PIU’ ALTI LIVELLI.
BIAGIO MARIA DI MURO FIN DALL’ADOLESCENZA HA POTUTO ASSORBIRE TUTTA L’ESPERIENZA POLITICA ED AMMINISTRATIVA, AVENDO AVUTO MODO DI FREQUENTARE ASSIDUAMENTE IL PARTITO.
PARTECIPA ALLA CONSULTAZIONE ELETTORALE AMMINISTRATIVA DEL 2002, CANDIDATO CON FORZA ITALIA, RIPORTANDO CIRCA 1000 VOTI DI PREFERENZE CONTRIBUENDO IN MODO DETERMINANTE DA FAR DIVENTARE FORZA ITALIA IL PRIMO PARTITO IN CITTA’.
DOPO NEL 2007 ASSUME LA CARICA DI VICE SINDACO, MA DOPO QUALCHE MESE NON ESITA A LASCIARE IL PRESTIGIOSO INCARICO QUANDO SI ACCORGE CHE CON LA DEFENESTRAZIONE DELL’ASSESSORE MARCIANO SCHETTINO VENIVANO TRADITI GLI IMPEGNI E LE PROMESSE SOTTOSCRITTE NEL PROGRAMMA ELETTORALE PRESENTATO AGLI ELETTORI.
DAL 2011 AL 2015 E’ STATO SINDACO DELLA CITTA’ DI S.MARIA CAPUA VETERE.
CAF
SERVIZIO CAF PRESSO LA NOSTRA SEDE IN C.SO ALDO MORO N.73 AVETE A DISPOSIZIONE UNA SERIE DI SERVIZI UTILI:
1. MODELLO ISEE
2. MODELLO ISEEU
3. BONUS E RIDUZIONE CANONE
4. TELECOM, GAS, ENERGIA, ACQUA
5. MODELLO RED
6. MODELLO 730
7. MODELLO 740
8. MODELLO ICI
9. ASSEGNI PER NUCLEO FAMILIARE
10. ASSEGNI DI MATERNITA’
11. MODELLO UNICO
12. ICRIC, ICLAV, ACCAS/PS
13. SOCIAL CARD
14. SUCCESSIONI
15. TRASMISSIONE TELEMATICA
16. CONTRATTI DI AFFITTO
17. MODELLO EAS
SERVIZI PROFESSIONALI:
1) CONSULENZA E ASSISTENZA LEGALE
2) CONSULENZA FINANZIARIA
3) CONSULENZA AZIENDALE
4) PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA
5) PRATICHE CATASTALI
6) ESECUZIONI E LAVORI CHIAVI IN MANO
SERVIZIO PATRONATO:
1. INVALIDITA’ CIVILE
2. ACCOMPAGNAMENTO
3. PENSIONI INPS – INPDAP
4. INFORTUNI SUL LAVORO
5. DISOCCUPAZIONE
6. RECUPERO CONTRIBUTI
7. MEDICINA LEGALE
8. LAVORO
9. FAMIGLIA
10. COLF E BADANTI
11. PRESTAZIONI ASSISTENZIALI
12. PREVIDENZA COMPLEMENTARE
13. IMMIGRAZIONE
STUDIO TECNICO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA, PRATICHE CATASTALI ED URBANISTICHE, ARCHITETTURA PER INTERNI
LAVORI PUBBLICI
PUBBLICHIAMO LE FOTO DELLE OPERE PUBBLICHE PER LE QUALI INIZIERANNO PRESTO I LAVORI .SALVO RITARDI DOVUTI ALLA SCELLERATA AZIONE DI SFIDUCIA CHE COMPORTERA' AUMENTO DI COSTI E PERDITE DI FINANZIAMENTI
RECUPERO STRUTTURALE E FUNZIONALE DELL' EDIFICIO DELLE SCUOLE ELEMENTARI "PRINCIPE DI PIEMONTE"
IMPORTO FINANZIAMENTO
SCUOLA PRINCIPE DI PIEMONTE
LAVORI PUBBLICI
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RISTRUTTURAZIONE E AMMODERNAMENTO DEL PLESSO SCOLASTICO RIONE IACP
IMPORTO FINANZIAMENTO
IACP
lavori pubblici
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RIFACIMENTO PIAZZA SAN PIETRO
IMPORTO FINANZIATO:
euro 150.000,00
piazza San Pietro
lavori pubblici
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PROGRAMMA DI RECUPERO URBANO COMPARTO C1 NORD OVEST – RIONE IACP
IMPORTO INTERVENTO:
euro 1.502.373,12
IACP
lavori pubblici
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REALIZZAZIONE DI UN CAMPO SPORTIVO POLIVALENTE COPERTO IN VIA GIOTTO – RIONE IACP
IMPORTO DEL FINANZIAMENTO :
euro 512.000
iacp
arco adriano
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RESTAURO CONSERVATIVO DELL’ARCO ADRIANO. SISTEMAZIONE DEL TRATTO DI VIA APPIA TRA ANFITEATRO ED ARCO ADRIANO
RICHIESTA FINANZIAMENTO
Euro 2.470.698,58
arco adriano
villetta l.sturzo
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PROGETTO PER LA VILLETTA TEMPO LIBERO ALLA VIA L. STURZO
RICHIESTA DI FINANZIAMENTO:
euro 127.000,00
villetta l. sturzo
asilo nido
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PROGETTO DI ASILI NIDO PER BAMBINI DA 0 A 36 MESI IN VIA ALBANA 107
TOTALE DEL FINANZIAMENTO:
euro 699.438,18
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