Poichè la potestà dei Comuni d'imporre vincoli preordinati all'esproprio o all'inedificabilità non è illimitata, decadendo tali vincoli, ai sensi della L. 19 novembre 1968, n. 1187, art. 2, (applicabile ratione temporis), al termine del quinquennio, si determina, in caso di mancata reiterazione dei vincoli pregressi o di mancato inserimento dei terreni nell'ambito di una precisa pianificazione conformativa, una condizione di "vuoto urbanistico", disciplinata da... omisissi......del 1977, art. 4, u.c., dovuta alla violazione dell'obbligo di ripianificazione incombente sulla P.A.
Con riferimento alle c.d. aree bianche, cioè a quelle porzioni di territorio comunale già destinate a servizi pubblici da un atto di pianificazione urbanistica, e per le quali il vincolo di edificabilità che tale destinazione comporta sia divenuto inefficace per scadenza del termine previsto dalla L. 19 novembre 1968, n. 1187, art. 2, trova applicazione il principio (applicabile anche a quelle aree che non abbiano ancora ricevuto una destinazione urbanistica), secondo cui tali aree restano assoggettate alla disciplina prevista dalla norma di salvaguardia di cui alla L. 28 gennaio 1977, n. 10, art. 4, u.c..
La perdita di efficacia delle previsioni vincolistiche determina l'applicazione, nelle zone temporaneamente prive di disciplina urbanistica, della norma di cui all'art. 4, ultimo comma, lett. a) e b) della legge 28 gennaio 1977, n. 10, che si occupa dell'assetto urbanistico da conferire ai Comuni sprovvisti degli strumenti urbanistici generali, il quale introduce particolari limiti di edificabilità, in sede di rilascio dei titoli concessori.
Venute meno le prescrizioni del P.R.G. per la durata qu... omissis...riconosciuta dall'art. 9, comma 2, del D.P.R. n. 327 del 2001 ai "vincoli preordinati all'esproprio", le aree interessate non possono che essere definite come "zone bianche".
A seguito di decadenza del vincolo preordinato all'esproprio per il decorso del termine quinquennale, ex articolo 2, comma primo, della legge 19 novembre 1968 n. 1187 (oggi articolo 9 del d.p.r. 8 giugno 2001 n. 327), deve essere applicato l'articolo 9 del d.p.r. 6 giugno 2001 n. 380, disciplinante l'attività edilizia in assenza di pianificazione urbanistica.
L'art. 9, lett. b) del d.P.R. n. 380/2001, sulla disciplina per le c. d. zone bianche a seguito di decadenza del vincolo preordinato all'esproprio, trova applicazione non solo nel caso in cui manchi del tutto ma anche nel caso in cui sussista e sia vigente uno strumento di pianificazione generale, nell'ipotesi di decadenza del vincolo preordinato. La disciplina delle aree con vincolo decaduto viene assimilata "ex lege" a quella delle aree prive di pianificazione urbanistica, viene equiparata alle ipotesi di assenza, nell'area, di una destinazione urbanistica, venendo in questione una sorta di "vuoto urbanistico" con la conseguente necessità di preservare l'area sino a una nuova regolamentazione ... omississ ...a: di qui, l'esigenza di normare le c. d. zone bianche alla stregua delle zone prive di qualsiasi pianificazione urbanistica prevedendo l'osservanza dei parametri stabiliti per tali aree.
Alla scadenza dei vincoli d'inedificabilità subentra l'applicabilità della disciplina dettata per i Comuni sprovvisti di piano regolatore: il principio è ora codificato dal D.P.R. 8 giugno 2001, n. 327, art. 9, comma 3, che si richiama al D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380, art. 9. Questa norma, come già la L. 28 gennaio 1977, n. 10, art. 4, u.c., stabilisce, tra l'altro, per le aree situate fuori dal perimetro dei centri abitati, un indice massimo di edificabilità di 0,03 mc/mq.
L'insegnamento giurisprudenziale consolidato ha chiarito che, in materia urbanistica, la scadenza del termine quinquennale di efficacia del vincolo di destinazione di piano preordinato all'esproprio comporta il venir meno della regolamentazione urbanistica e l'applicazione delle norme di salvaguardia previste per i Comuni sprovvisti di strumenti urbanistici generali.
A causa della decadenza dei vincoli i terreni rimangono privi di regolamentazione; in tale situazione l'area è soggetta ai limiti di edificabilità previsti dall'... omissis ... ultimo comma, della legge 28 ottobre 1977 numero 10.
Ai sensi dell'art. 9 DPR n. 327/2001, il vincolo preordinato all'esproprio connesso alla previsione nel piano regolatore generale della realizzazione di un'opera di pubblica utilità (quale il progetto di allargamento di una pubblica via), è sottoposto al termine di decadenza di cinque anni, trascorso il quale trova applicazione l'art. 9 DPR n. 380/2001, regolante l'attività edilizia in assenza di pianificazione urbanistica.
Nel caso in cui il vincolo a contenuto espropriativo sia previsto direttamente dal Piano regolatore, la mancata attuazione dello stesso nel termine di cinque anni dalla sua approvazione, comporta la successiva qualificazione dell'area vincolata come zona bianca, soggetta alla disciplina stabilita dell'art. 4, ultimo comma della legge 26 gennaio 1977, n. 10, sino all'adozione di nuove prescrizioni di zona da parte dell'Amministrazione comunale.
La scadenza di un vincolo preordinato all'esproprio rende, per costante giurisprudenza e per previsione normativa, la zona di riferimento "zona bianca", cioè area priva di specifica destinazione urbanistica; come tale, da sottoporre a nuova disciplina urbanistica e, fino a tale momento, limitata... omissis......zzabile secondo parametri ed indici normativamente stabiliti.
Alla decadenza dei vincoli derivanti dalla zonizzazione di una determinata area sorge l'obbligo dell'Ente a provvedere in merito alla nuova destinazione, fermo restando che, nelle more, si applicherà la disciplina delle c.d."zone bianche".
Alla scadenza dei vincoli derivanti dalla zonizzazione di una determinata area, trova applicazione la disciplina delle c.d. "zone bianche".
In base a quanto prevedono i commi 2 e 3 dell'art. 9 del d.P.R. 8 giugno 2001, n. 327, il vincolo preordinato all'esproprio ha la durata di cinque anni. Entro tale termine, può essere emanato il provvedimento che comporta la dichiarazione di pubblica utilità dell'opera. Se non è tempestivamente dichiarata la pubblica utilità dell'opera, il vincolo preordinato all'esproprio decade e trova applicazione la disciplina dettata dall'articolo 9 del testo unico in materia edilizia approvato con decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380.
Accedendo alla tesi, secondo cui la disciplina per le zone c. d. bianche potrebbe applicarsi soltanto qualora il vincolo risulti apposto in aree prive di pianificazione, vale a dire s... omississ.. ...in toto" di strumento urbanistico generale, non si vede in quali ipotesi potrebbero trovare applicazione le prescrizioni relative alle zone c. d. bianche nel senso che la presenza di un vincolo preordinato all'esproprio presuppone l'esistenza di una pianificazione generale mediante la divisione in zone del territorio comunale.
A causa della decadenza dei vincoli l'area è soggetta ai limiti di edificabilità previsti dall'articolo 4, ultimo comma, della legge 28 ottobre 1977 numero 10.
Qualora i vincoli d'inedificabilità imposti dal P.R.G., abbiano perso efficacia per decorso del termine per l'attuazione degli stessi, alla luce del disposto di cui all'art. 9 DPR 327/1990, l'area interessata è assoggettata alla disciplina urbanistica valida per le c.d."zone bianche" e sorge per il Comune l'obbligo di dettare per siffatte aree una nuova disciplina urbanistica.
La decadenza dei vincoli comporta il venir meno della disciplina urbanistica delle aree interessate e l'applicazione temporanea delle disciplina delle c.d. zone bianche di cui all'art. 4 ultimo comma lett. a) e b) l. 28 gennaio 1977 n. 10, oggi sostituita dalla previsione di cui all'art. 9 T.U. edilizia, approvato con d.p.r. 6 giug... omissis ...380.
A causa della decadenza dei vincoli espropriativi l'area è soggetta ai limiti di edificabilità previsti dall'articolo 4, ultimo comma, della legge 28 ottobre 1977 n.10.
Ai sensi dell'art. 2 L. n. 1187/1968, e oggi dell'art. 9 comma 3 del T.U. sugli espropri n. 327 del 2001, il vincolo di piano regolatore preordinato all'espropriazione o che comporti l'inedificabilità del suolo decade per l'inutile decorso del termine quinquennale originariamente posto con il conseguente assoggettamento dell'area interessata al regime delle c.d. "zone bianche", ai sensi dell'art. 4 L. n. 10/1977 e oggi dell'articolo 9 del T.U. sull'edilizia n. 380 del 2001 con riferimento all'edificazione nei comuni sprovvisti di strumenti urbanistici.
La decadenza di un vincolo preordinato all'esproprio comporta l'applicazione della disciplina delle c.d. zone bianche (art. 9 c. 3 D.P.R. 8 giugno 2001 n. 327).
La decadenza del vincolo espropriativo per decorso del quinquennio di efficacia comporta per unanime giurisprudenza, la qualificazione dell'area come "zona bianca" e l'assoggettamento alle previsioni di cui all'art. 4 comma ultimo l. n. 10 del 1977 (ora art. 9 t.u. n. 380 del 2001), sino all'adozione, da part... omissis ...e, di nuove, specifiche prescrizioni.
A seguito della decadenza del vincolo espropriativo trova applicazione la disciplina di cui all'art. 9 d.p.r. 380/2001.
Alla decadenza dei vincoli derivanti dalla zonizzazione di una determinata area sorge l'obbligo dell'Ente a provvedere in merito alla nuova destinazione, fermo restando che, nelle more, si applicherà la disciplina delle c.d. "zone bianche".
L'inefficacia intervenuta di un pregresso vincolo di destinazione di una determinata area previsto dal P.R.G., a causa della mancata attuazione dello stesso nel prescritto termine quinquennale decorrente dalla sua approvazione, comporta la conseguente qualificazione dell'area come "zona bianca" e, dunque, assoggettabile alle disposizioni normative previste dall'art. 4, ult. comma della legge n. 10/1977.
Ai sensi dell'art. 9 del DPR n. 327/2001 il bene sottoposto ad un vincolo preordinato all'esproprio, ha durata quinquennale ed entro tale termine "può essere emanato il provvedimento che comporta la dichiarazione di pubblica utilità dell'opera". Se, però, non vi è tale tempestiva dichiarazione, il vincolo decade e trova applicazione la disciplina dettata dall'art. 9 T.U (edilizia) di cui ...omissis ...80/2001.
A seguito della decadenza dei vincoli espropriativi, la zona interessata diviene "bianca" e, come tale, soggetta alle regole di edificazione di cui all'art. 9 del DPR 380/01. L'obbligo del Comune di prevedere una nuova destinazione non toglie che, nelle more, il terreno esprima quella pur limitata capacità edificatoria.
Decaduto il vincolo preordinato all'esproprio il terreno interessato risulta disciplinato dall'art.9 DPR n. 380/2001 e quindi, nel caso in cui risulti inserito all'interno del perimetro del centro abitato, non è possibile costruire alcun edificio, essendo nel luogo ammessi soltanto gli interventi di manutenzione ordinaria, di manutenzione straordinaria e di restauro e risanamento conservativo ai fabbricati esistenti.
Il decorso del termine di un vincolo espropriativo, determina la normazione dell'area come "zona bianca", ai sensi dell'art. 9 del D.P.R. 6 giugno 2001 n. 380, con applicazione della relativa disciplina.
La potestà dei comuni d'imporre vincoli preordinati all'esproprio o all'inedificabilità non è illimitata, decadendo tali vincoli, ai sensi dell'art. 2 Legge n. 1187 del 1968, al termine del quinquennio; in tali casi, si determina, in caso di mancat... omissis ...one dei vincoli pregressi o di mancato inserimento dei terreni nell'ambito di una precisa pianificazione conformativa, una condizione di "vuoto urbanistico", disciplinata dall'art. 4, ultimo comma , della Legge n. 10 del 1977, dovuta alla violazione dell'obbligo di ripianificazione incombente sulla p.a.
Nelle zone in cui sia venuto a scadenza un vincolo d'inedificabilità è applicabile l'art. 4, ultimo comma della legge n. 10 del 1977, il quale stabilisce entro quali limiti possa rilasciarsi una "concessione di edificare" nei Comuni sprovvisti degli strumenti urbanistici generali; detta norma non si riferisce esclusivamente al caso di Comuni del tutto privi di tali strumenti, ma nella fattispecie in essa contemplata rientra anche l'ipotesi di piani generali che abbiano in parte perduto la loro efficacia.
In conseguenza della decadenza per decorso del termine quinquennale del vincolo preordinato all'esproprio, l'area va qualificata quale zona bianca, soggetta alle rigide prescrizioni edilizie di cui all'art. 4 della legge n. 10/1977, poi confluito nell'art. 9 del d.P.R. n. 380/ 2001.
La scadenza del termine quinquennale del vincolo di destinazione di piano preordinato all'esproprio comporta il venir men...[omissis ...olamentazione urbanistica e l'applicazione delle norme di salvaguardia previste per i comuni sprovvisti di strumenti urbanistici generali (già art. 4, ultimo comma, legge n. 10 del 1977).
Poiché la potestà dei Comuni d'imporre vincoli preordinati all'esproprio o all'inedificabilità non è illimitata, decadendo tali vincoli, ai sensi dell'art. 2 della legge n. 1187 del 1968, al termine del quinquennio, si determina, in caso di mancata reiterazione dei vincoli pregressi o di mancato inserimento dei terreni nell'ambito di una precisa pianificazione conformativa, una condizione di "vuoto urbanistico", disciplinata dall'art. 4, ultimo comma, della legge n. 10 del 1977.
In conseguenza della decadenza per decorso del termine quinquennale del vincolo preordinato all'esproprio previsto dal P.R.G., la stessa va qualificata quale zona bianca, soggetta alle rigide prescrizioni edilizie di cui all'art. 4, ultimo comma, della legge 28.01.1977 n. 10 – poi confluito nell'art. 9 del d.P.R. n.380/2001 (e, in Campania, all'art. 4 della l.r. n.17/1982).
Alla decadenza del vincolo non consegue una riespansione illimitata dello "ius aedificandi" insito nel diritto di proprietà, ma trovano applicazion... omissis ...i canoni fissati dalle norme relative alle zone bianche.
E' pacifico in giurisprudenza che alla decadenza dei vincoli derivanti dalla zonizzazione di una determinata area sorge l'obbligo dell'Ente a provvedere in merito alla nuova destinazione, fermo restando che, nelle more, si applicherà la disciplina delle c.d. "zone bianche".
La decadenza del vincolo espropriativo derivante dal P.R.G. comporta l'assoggettamento dell'area alla destinazione urbanistica di "zona bianca"; l'art. 9 comma 1 del D.P.R. 380/01 consente nelle zone sprovviste di regolamentazione urbanistica soltanto interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro e risanamento conservativo di edifici esistenti e nelle zone fuori del perimetro dei centri urbani, permette interventi di nuova edificazione con densità fondiaria di 0,03 mc/mq.
A seguito della decadenza del vincolo di natura espropriativa l'area interessata resta assoggettata, ai sensi del combinato disposto di cui agli artt. 9, co. III°, d.P.R.n. 327/01 e 9 d.P.R.n. 380/01, ad una disciplina edificatoria del tutto diversa da quella precedente e riconducibile al regime delle cd. zone bianche.
Alla decadenza dei vincoli derivanti dalla zonizzazio... omissis ...i una determinata area, sorge l'obbligo dell'Ente a provvedere in merito alla nuova destinazione, fermo restando che, nelle more, deve applicarsi la disciplina delle c.d."zone bianche".
La scadenza del termine quinquennale del vincolo di destinazione di piano preordinato all'esproprio comporta il venir meno della regolamentazione urbanistica e l'applicazione delle norme di salvaguardia previste per i comuni sprovvisti di strumenti urbanistici generali (nella specie, la L. n. 10 del 1977, art. 4, u.c. applicabile ratione temporis).
La decadenza del vincolo espropriativo consolida l'aspettativa del ricorrente a utilizzare il terreno per tutte le finalità non incompatibili con la condizione di area bianca.
Alla decadenza dei vincoli derivanti dalla zonizzazione in PRG di una determinata area sorge l'obbligo dell'Ente a provvedere in merito alla nuova destinazione, fermo restando che, nelle more, deve applicarsi la citata disciplina delle c.d."zone bianche".
Per le zone bianche sono consentiti soltanto gli interventi di cui all'art. 9 del D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380, (fuori dal perimetro dei centri abitati, gli interventi di nuova edificazione nel limite della densità ... omissis.. ...diaria di 0,03 metri cubi per metro quadro; in caso di interventi a destinazione produttiva, la superficie coperta non può comunque superare un decimo dell'area di proprietà).
Fino a quando il Comune non provvede a reintegrare la disciplina urbanistica dell'area incisa da vincoli scaduti, le concessioni devono osservare i limiti di cui alla lettera a) dell'art. 4 della legge 10/1977, ovvero non devono superare l'indice di metri cubi 0,03 per metro quadrato di area edificabile.
In ipotesi di decadenza del vincolo espropriativo, nelle more dell'esercizio del potere di pianificazione urbanistica del Comune, si applica la disciplina delle c.d."zone bianche".
La giurisprudenza amministrativa ha equiparato la mancata adozione degli strumenti urbanistici all'ipotesi di scadenza del termine quinquennale di efficacia dei vincoli preordinati all'esproprio o sostanzialmente ablativi, nonché al loro annullamento; ciò perché, venendo meno la disciplina urbanistica anteriore all'imposizione del vincolo e divenendo inefficace anche quella sopravvenuta (o per decorso del termine o per annullamento giurisdizionale), non potendosi configurare alcuna forma di reviviscenza di quelle precedenti, tali are... omissis ... sprovviste di alcuna pianificazione territoriale, con conseguente applicazione delle regole dettate per le zone bianche.
Per le ipotesi in cui le previsioni di uno strumento urbanistico abbiano cessato di produrre effetto limitatamente a determinati ambiti territoriali, per il venir meno dei vincoli a contenuto espropriativo, trova applicazione la normativa prima dettata dall'art. 4 della L. n. 10/1977 ed ora contenuta nell'art. 9 del d.P.R. 6 giugno 2001, n. 380.
La qualificazione di un'area come "zona bianca" consegue all'intervenuta scadenza del termine di efficacia di un vincolo espropriativo, per cui l'area rimane priva di disciplina urbanistica ed è soggetta alle previsioni di cui all'art. 4 ultimo comma della legge n. 10/1977 (ora art. 9 del T.U. n. 380/2001), sino all'adozione, da parte del Comune, di nuove, specifiche prescrizioni.
A causa della decadenza dei vincoli preordinati all'esproprio il terreno interessato deve ritenersi rimasto privo di regolamentazione, con la conseguenza, pertanto, di essere soggetto ai limiti di edificabilità previsti dall'art. 4, ultimo comma, della L. n.10 L. 28.10.1977.
Il decorso del termine di cinque anni dall'imposizione di un vincolo di strume... omissis ...tico, comporta, ai sensi dell'art. 2, L. n. 1187/1968, la decadenza del vincolo stesso ed il rientro dell'area nella piena disponibilità del proprietario, sia pure con le limitazioni derivanti dal nuovo regime urbanistico a seguito della sua trasformazione in zona bianca, nella quale la possibilità edificatoria in termini di volumetria è quasi nulla.
A seguito della scadenza del vincolo espropriativo non rivive la disciplina urbanistica previgente, non potendo essere suddetta circostanza equiparata ad ipotesi di annullamento; trova viceversa applicazione la disciplina dettata per i Comuni sprovvisti di piano regolatore (L. n. 10 del 1977, art. 4, u.c.).
L'intervenuta decadenza del pregresso vincolo espropriativo comporta l'assoggettamento dell'area non già a destinazione edificatoria, ma al regime di cui all'art. 4, ultimo comma, della legge 28 gennaio 1977, n. 10, oggi trasfuso nell'art. 9 del d.P.R. 6 giugno 2001, n. 380.
La decadenza dei vincoli comporta il venir meno della disciplina urbanistica per le aree interessate e l'applicazione temporanea delle disciplina delle c.d. zone bianche di cui all'art. 4 ultimo comma lett a) e b) L. n. 10/1977 oggi sostituita dalla previsione di cui all'art 9 TU... omissis......pprovato con DPR 380/2001.
Alla scadenza del vincolo d'inedificabilità subentra la disciplina dettata per i Comuni sprovvisti di piano regolatore, costituita dalla L. n. 10 del 1977, art. 4, u.c., il quale prevede una limitata edificabilità (0,03 mc/mq) per le aree situate al di fuori del perimetro dei centri abitati.
Una volta decaduto il vincolo espropriativo, l'area incisa rimane assoggettata alla disciplina propria delle c.d. "zone bianche", che consente interventi di manutenzione, restauro e risanamento degli immobili esistenti.
La decadenza del vincolo espropriativo intervenuta prima dell'approvazione del progetto definitivo, determina l'applicabilità del combinato disposto degli artt. 9, comma 3, del Dpr n. 327/2001 e 9 del Dpr n. 380/2001, ossia di una disciplina edificatoria affatto diversa da quella precedente e riconducibile al regime delle cc.dd."zone bianche".
La decadenza dei vincoli comporta il venir meno della disciplina urbanistica concernente le predette aree e l'applicazione temporanea delle disciplina delle c.d. zone bianche di cui all'art 4 ultimo comma lett a) e b) L. 28 gennaio 1977 n.10 oggi sostituita dalla previsione di cui all'art 9 TU ediliz... omissis..o con D.p.r. 6 giugno 2001 n.380.
La scadenza del termine quinquennale di vigenza del vincolo espropriativo comporta il venir meno della regolamentazione urbanistica e l'applicazione provvisoria delle norme di salvaguardia previste per i comuni sprovvisti di strumenti urbanistici generali (nella specie, art. 4, comma ultimo, L. n. 10 del 1977).
La scadenza dei vincoli preordinati all'espropriazione apposti direttamente dal p.r.g. ai sensi della L. n. 1187 del 1968, art. 2 ha come conseguenza che l'area interessata dall'atto impositivo del vincolo risulta sprovvista di regolamentazione urbanistica, e va assoggettata alla disciplina della L. n. 10 del 1977, art. 4, u.c. prevista per i comuni privi di strumenti urbanistici generali.
L'art. 9 del DPR n. 327/2001 prevede, in caso di decadenza del vincolo espropriativo, l'applicazione dell'art. 9 del DPR n.380/2001 che, per le zone prive di disciplina urbanistica e interne al perimetro dei centri abitati, ammette soltanto interventi di manutenzione, di restauro e di risanamento conservativo, con esclusione di nuove costruzioni.
Le nuove costruzioni idonee a modificare in via permanente il suolo, non sono ammesse nelle zone bianche ubicate all'interno del perimetro dei ... omissis ...ati; ciò in quanto suscettibili di impedire una futura, diversa pianificazione delle aree coinvolte.
In ipotesi di decadenza di vincolo espropriativo, all'interno dei centri abitati non sono consentiti interventi di nuova edificazione, viceversa ammessi, nei comuni sprovvisti di strumenti urbanistici (e, dunque, anche nelle c.d. zone bianche, prive di regolamentazione urbanistica a seguito della decadenza dei vincoli), solo fuori dal perimetro dei centri abitati (cfr. art. 9, primo comma, d.p.r. 6 giugno 2001, testo unico in materia edilizia).
La decadenza dei vincoli comporta il venir meno della disciplina urbanistica concernente le aree interessate e l'applicazione temporanea delle disciplina delle c.d. zone bianche di cui all'art 4 ultimo comma della L. n. 10/1977, oggi sostituita dalla previsione di cui all'art 9 TU edilizia approvato con DPR 380/2001.
Nel caso in cui il vincolo a contenuto espropriativo sia previsto direttamente dal PRG, la mancata attuazione dello stesso nel termine di cinque anni dalla sua approvazione, comporta la successiva qualificazione dell'area vincolata come zona bianca, soggetta alla disciplina stabilita dell'art. 4, ultimo comma, della L. n. 10/1977, sino all'adozione di nuove pres... omissis....... zona da parte dell'Amministrazione comunale, obbligatorie, ai sensi dell'articolo 7 della L. n.1150 del 1942.
La sopravvenuta decadenza della disciplina vincolistica di primo livello lascia priva di regolamentazione urbanistica generale l'area sulla quale il vincolo era destinato ad incidere; in suddetta ipotesi si giustifica la concreta applicazione degli esigui parametri edilizi previsti dall'art. 4 L. n. 10/1977.
A seguito della decadenza del vincolo di inedificabilità assoluta si rende applicabile l'art. 4 della L. n. 10/77.
La decadenza del vincolo determina una "zona bianca", soggetta soltanto a limitatissime operazioni edilizie.
La decadenza dei vincoli espropriativi dà luogo alla successiva, conseguente ed automatica qualificazione dell'area già vincolata, come zona bianca, soggetta alla disciplina stabilita dell'art. 4, ultimo comma, della legge 26 gennaio 1977, n. 10, sino all'adozione di nuove prescrizioni di zona da parte dell'Amministrazione comunale.
VINCOLI URBANISTICI ED EDIFICABILITÀ --> VINCOLI URBANISTICI --> DECADENZA, REITERAZIONE, INDENNIZZO --> DURATA E DECADENZA --> CONSEGUENZE --> DISCIPLINA APPLICABILE --> MISURE DI SALVAGUARDIA --&g... omissis... ...IONALITÀ
L'art. 9 DPR 380/2001 a) ha riprodotto l'essenza delle disposizioni ante vigenti relative alla disciplina edilizia nelle c.d. "zone bianche"; b) ha rispettato la natura di principio fondamentale della legislazione statale, in parte qua, accentuando i profili di tutela di alcuni valori costituzionali ritenuti preminenti; c) ha sciolto i principali dubbi esegetici che si erano affacciati nella prassi, mantenendosi all'interno di quelle erano state le soluzioni prospettate, senza crearne di nuove ed eccentriche.
L'art. 9 DPR 380/2001 non eradica il diritto di edificare del proprietario, ma lo contiene in limiti rigorosi, individuati dalla legge nell'esercizio della sua ampia discrezionalità che segna il punto di emersione del coordinamento e bilanciamento di molteplici e, a tratti, contrapposti interessi costituzionali; è pertanto manifestatamente infondata la questione di costituzionalità sollevata in relazione agli artt. 3, 42 e 97 Cost.
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