Evitare ti appare come la soluzione più semplice, come la più economica da attuare.
«Così sarò salvo!» – ti ripeti.
Ma ogni evitamento conferma la tua incapacità di affrontare e di gestire quella situazione o quell’evento.
Ogni evitamento inoltre prepara la strada all’evitamento successivo e così, evitamento dopo evitamento, arrivi a sentire di non essere mai completamente al sicuro, di non essere mai realmente capace.
La paura evitata si amplifica e si trasforma in panico.
Se fossi certo di non fallire, cosa faresti oggi di diverso?
Hai una vita sola e, se la vivi bene, una è abbastanza.
Nessuno può affrontare la paura che proviamo al posto nostro, nemmeno un farmaco.
Puoi passare la vita intera ad immaginare spettri, a preoccuparti del futuro imminente, ma quello che più conta è quello che sta accadendo ora, sono le decisioni che prendi in questo momento, basate sull’amore o sulla paura.
Molti di noi scelgono il proprio percorso seguendo la paura travestita da praticità.
Quello che vogliamo veramente sembra al di fuori della nostra portata, aspettarselo è ridicolo, così non abbiamo il coraggio di chiederlo all’universo.
Ma vi dico che puoi chiedere quello che desideri all’universo.
Ho imparato molte lezioni durante la vita, e una delle più importanti è che puoi fallire a fare ciò che non vuoi,perciò forse puoi darti davvero la possibilità di fare ciò che ami.
Di che cosa ha bisogno il mondo, che il tuo talento possa fornire?
Questo è tutto quello che devi scoprire.
– “Non ce la faccio più! Questa vita mi è insopportabile”.
Il maestro prese una manciata di cenere e la lasciò cadere in un bicchiere pieno di limpida acqua da bere che aveva sul tavolo, dicendo: “Queste… sono le tue sofferenze”.
Tutta l’acqua del bicchiere si intorbidì e s’insudiciò.
Il maestro la buttò via.
Il maestro prese un’altra manciata di cenere, identica alla precedente, la fece vedere all’uomo, poi si affacciò alla finestra e la buttò nel mare. La cenere si disperse in un attimo e il mare rimase esattamente come prima.
– “Vedi?” spiegò il maestro “ogni giorno devi decidere se essere un bicchiere d’acqua o il mare”.
dei pericoli concreti che corriamo.
Soffriamo molto di più per la nostra immaginazione
che per la realtà.
Ricorda allora che:
Il fatto che il disturbo da panico in tutte le sue varianti sia sempre più diffuso non deriva solo dall’essere così largamente pubblicizzato ma, come sottolineato da numerosi studi e ricerche, ha molto a che vedere con lo sviluppo della nostra società, che si è evoluta verso forme di organizzazione e di relazioni interpersonali sempre più iperprotettive e tali da privare gli individui della possibilità di confrontarsi con la paura e imparare a fronteggiarla. Questo è il paradosso della ricerca del benessere: quanto più si riducono i disagi e si annullano sofferenza e paure, tanto più si diventa incapaci di fronteggiare dolori e difficoltà di fronte a cui la vita inesorabilmente prima o poi ci metterà.
Se incoraggiata, scava un canale nel quale tutti gli altri pensieri vengono attirati.
Tuttavia, proprio in quanto nostra costruzione, la paura patologica può essere da noi destrutturata e superata.
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