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Vendesi villino Baia Domizia, vendesi appartanento via De Gasperi Smcv

martedì 31 marzo 2020

Isabella Ferrari

( nata 56 anni fa)
 
 
Isabella Ferrari: Nata a Piacenza e registrata all'anagrafe come Isabella Fogliazza, è un'attrice apprezzata sia al cinema che a teatro.

Notata in TV da Carlo Vanzina, quest'ultimo la lancia sul grande schermo in Sapore di mare e la ripropone nel sequel. L'esperienza teatrale le dà una forte impronta che si rivela decisiva in ruoli drammatici, come quello di Andreina (accanto ad Alberto Sordi) in Romanzo di un giovane povero di Ettore Scola, che nel 1995 le fa conquistare la Coppa Volpi per la "miglior attrice non protagonista".

Negli anni recita in numerose pellicole d'autore, quali "Arrivederci amore, ciao" (con cui conquista la prima nomination al David di Donatello) di Michele Soavi, "Un giorno perfetto" di Ferzan Özpetek (Premio Pasinetti alla miglior attrice nel 2008) ed E la chiamano estate di Paolo Franchi (nel 2012 Marc'Aurelio d'Argento per la miglior attrice).

Dopo un piccolo ruolo nel premio Oscar "La grande bellezza" di Paolo Sorrentino, nel 2013 gira per i teatri italiani con lo spettacolo "È stato la Mafia", insieme al giornalista Marco Travaglio.
Nel 2017 è nel cast dei film Diva! e Napoli Velata, nel 2018 di Euforia, "In viaggio con Adele" e "Cosa fai a Capodanno?".



Santa Maria Capua Vetere, lì 31 marzo 2020


Portavoce La Freccia nel Fianco
Ferdinando Fusco

                     Inaugurata la Torre Eiffel

                                                            domenica 31 marzo 1889 (131 anni fa)

 Inaugurata la Torre Eiffel: Concepita per esaltare il progresso scientifico e tecnologico e destinata a vita breve, la Torre Eiffel finì col diventare l'elemento cardine dello skyline di Parigi e insieme il simbolo incontrastato della "grandeur" francese. Per i suoi concittadini è la dame de fer, la "signora di ferro".

Il definitivo tramonto dell'Impero e l'avvento della Terza Repubblica (1879-85) segnarono in Francia l'inizio di una stagione di riforme istituzionali e sociali (dal rafforzamento del sistema parlamentare al riconoscimento delle libertà di stampa e sindacale), destinata a plasmare la futura identità dello Stato e a farne un modello di democrazia universale. Ciò si tradusse anche in un risveglio del sentimento nazionale che toccò l'apice con l'adozione della Marsigliese come inno ufficiale (1880).

Sul piano scientifico Parigi divenne un banco di prova per le importanti scoperte di quegli anni e per tutti gli sviluppi tecnologici e sociali prodotti dalla seconda rivoluzione industriale (1870-1920). Dall'utilizzo dell'elettricità all'introduzione dell'acciaio, dal perfezionamento dei sistemi di trasporto (quali tram e metropolitane) alla scoperta di nuove forme di comunicazione come il telefono (brevettato dallo scozzese Bell nel 1876).

Un primato che la capitale transalpina contendeva in quel periodo a Londra e che le venne riconosciuto ufficialmente quando si prese la decisione di organizzare lì l'Esposizione universale del 1889. Un evento di prestigio che tra l'altro veniva a coincidere con una scadenza di enorme valenza storica: il centenario della Rivoluzione francese. Per questo il comitato organizzatore si predispose a fare le cose in grande.

Con un budget a disposizione di 41 milioni di franchi (una parte fondi statali, la restante frutto di prestiti bancari e del ricavato di una lotteria), si progettarono una serie di interventi urbanistici e di grandi opere tese da un lato a celebrare la gloriosa storia della nazione, dall'altro a incarnare le idee di progresso e modernità. Entrambi gli aspetti proiettarono la mente a qualcosa che era avvenuto recentemente negli Stati Uniti d'America.

Il 28 ottobre del 1886, su un isolotto della baia di New York, era stata inaugurata la Statua della Libertà, un simbolo di autodeterminazione e di tecnica moderna che nascondeva un'anima "francese": lo scheletro in metallo che reggeva l'imponente struttura era stata realizzato dall'architetto francese Gustave Eiffel. A lui fu dato l'incarico di erigere una torre nell'area compresa tra il Pont d'Iéna e i giardini di Campo di Marte, dove avrebbe avuto luogo l'Expo.

I lavori iniziarono nel 1887 impegnando 50 ingegneri e circa duecento operai, suddivisi tra il montaggio di 18.030 pezzi in ferro e la costruzione della torre. Due anni più tardi, l'opera venne completata con più di un mese di anticipo rispetto all'apertura dell'Expo, per essere inaugurata in pompa magna il 31 marzo. Un tempo record conseguito a dispetto delle forti critiche che erano venute dal mondo letterario e artistico locale. Poeti del calibro di Rimbaud e Verlaine definirono il progetto un «inutile e volgare affronto all'armonia architettonica di Parigi», arrivando a firmare una petizione per bloccarne i lavori.

L'entusiasmo e i numeri dei primi visitatori (circa due milioni) accorsi durante l'Esposizione universale dettero torto ai contestatori. La gente venne rapita dalla linea elastica e avveniristica della torre, tinta di rosso veneziano, che con i suoi 324 metri di altezza (antenna compresa) conquistò il primato di edificio più alto del mondo, conservandolo fino al 1930 (superata dal Trump Building di Manhattan). Ciononostante le intenzioni delle autorità francesi erano di smantellarla dopo due anni e solo a conclusione dei preziosi esperimenti di radiotelegrafia, di cui fu protagonista, si decise di tenerla definitivamente.

Ritinteggiata diversamente nel corso degli anni (dal giallo al beige all'attuale "marrone Eiffel"), la Torre Eiffel è oggi il monumento a pagamento più visitato al mondo, con una media di oltre 6 milioni di ingressi all'anno. Per visitare i tre piani aperti al pubblico (l'ultimo a 276 metri di altezza) occorre salire 1.665 gradini o in alternativa utilizzare i cinque ascensori a disposizione. Tra i punti di maggior attrattiva: il ristorante Altitude 95 (cifra che indica l'altezza sul livello del mare) e il punto panoramico del terzo livello che offre una splendida vista su Parigi.

Delle diverse copie sparse per il mondo, l'esemplare più noto è la Tokyo Tower, in Giappone, realizzata nel 1958 e alta 333 metri.


Santa Maria Capua Vetere, lì 31 marzo 2020

Portavoe La Freccia nel Fianco
Ferdinando Fusco

lunedì 30 marzo 2020


 Coronavirus: …Buoni pasto agli indigenti


L’emergenza del Coronavirus ha trovati tutti impreparati. Si sono avuti disagi su tutti i fronti: carenza delle strutture sanitarie adeguate, la  riduzione delle  sale di terapia intensiva, personale sanitario insufficiente, ecc..ecc.  
Il governo ha subito attivato le misure per prevenire il contagio. Infatti, ha chiuso le scuole, ha invitato i cittadini a stare a casa, ha chiuso i parchi, quasi tutti i luoghi pubblici per evitare gli  assembramenti.
Infine,  ha limitato  gli acquisti per la sopravvivenza, principalmente quelli alimentari e farmaceutici.
Inoltre, come è noto, ha fermato tutte le attività commerciali, sportive ecc. ecc.
L’emergenza del Coronavirus è stata così violenta e preoccupante che per coloro che hanno preso subito le contromisure di difesa per un eventuale contagio, con provvedimenti normativi, hanno agito nell’esclusivo interesse per salvaguardare la salute pubblica.
Questa giusta e corretta azione di difesa  ha dato, però, delle conseguenze negative sull’economia del paese. Infatti  una parte del popolo è fermo e non lavora.  Questo fatto ha colpito le fasce di popolazione più debole. Coloro che non hanno mai avuto una stabilità di lavoro. Coloro che hanno sempre sopravvissuto. Coloro che si sono rassegnati nel tirare a campare ed accontentandosi sempre  nell’arte di arrangiare. Ma questo Coronavirus gli ha tolto anche questo a queste persone indigenti.
Infatti sui social, sui giornali si sono notate le prime ribellioni e proclami di questa parte della società poco fortunata.
Il governo subito si è reso conto della situazione ed ha emanato provvedimenti normativi necessari per far fronte a questa emergenza  di sussidio alle persone più indigenti assegnando un buono pasto tramite i comuni di cui appartengono.
Infatti gli enti preposti già si sono attivati nel predisporre ogni utile adempimento per una celere assegnazione dei buoni pasto a chi ne ha diritto.
Qualcuno ha detto che,  per una corretta assegnazione trasparente e commisurata alle vere esigenze e necessità di ogni soggetto, potrebbe esserci la possibilità di stilare un regolamento ad hoc e di istituire una commissione di verifica nell’assegnazione dei buoni  con la predisposizione anche  di un modello autocertificato per la successiva veridicità da parte degli organi competenti.
E’ certo che gli enti comunali dovranno procedere con celerità per venire incontro a questa parte di cittadini che hanno l’esigenza immediata di procedere agli acquisti per la sopravvivenza. 


Santa Maria capua Vetere, lì 30 marzo 2020


Portavoce La Freccia nel Fianco
Ferdinando Fusco


Franco Califano

 data di nascita: mercoledì 14 settembre 1938 (81 anni fa)
data morte: sabato 30 marzo 2013 (7 anni fa)



Franco Califano: Tra i fan era noto con il soprannome di Er Califfo, per il pubblico italiano è stato uno dei cantautori e parolieri più prolifici di sempre (400 canzoni), cantore dell'amore e delle dinamiche di coppia.

Nato a Tripoli di Libia da genitori campani (padre di Pagani e madre di Nocera Inferiore), Francesco Califano si è affermato fin da subito come autore di brani per altri artisti, su tutti Mina, Mia Martini, Ornella Vanoni e Peppino di Capri.

In prima persona ha portato al successo brani evergreen come Tutto il resto è noia, "La musica è finita" e "Un tempo piccolo" (quest'ultima rifatta dai Tiromancino). Saltuariamente ha recitato come attore in fotoromanzi e film, come Due strani papà (1983) e Viola bacia tutti (1998).

Arrestato a 32 anni per possesso di droga, è stato successivamente assolto per lo stesso reato. Ricordato come un inguaribile "latin lover", aspetto fatto risaltare nelle imitazioni celebri di Fiorello e Max Tortora, il Califfo è scomparso a Roma il 30 marzo 2013, a poco più di una settimana dall'ultimo concerto tenuto al Club Ueffilo di Gioia del Colle.


Santa  Maria Capua Vetere, lì 30 mrzo 2020


 Portavoce La Freccia nel Fianco
Ferdinando Fusco





domenica 29 marzo 2020


CORONAVIRUS: Il  piacere di stare a casa


L’arrivo del Coronavirus nelle nostre vite ormai abituali e consolidate ha dato una bella spazzata generale a certezze e modi di vivere immodificabili. Ai genitori che spesso lamentano di avere poco tempo da passare con i figli e che ora guardano con terrore a queste settimane di quarantena questa può essere un’occasione. L’occasione per riscoprire le priorità e il senso del tempo passato insieme.
Sono tante le persone che in questa situazione di emergenza da Coronavirus lavorano da casa. Con i bambini a casa. Per chi da sempre è abituato alla tranquillità dell’ufficio e della pausa caffè con i colleghi la situazione è senz’altro nuova e non semplice.
Il primo passo per affrontare al meglio la situazione è accettarla e muoversi con serenità per smussare le difficoltà e le problematiche. E magari trovare soluzioni creative.
Possiamo essere in ansia o disperarci perché nella nostra vita ha fatto incursione il Coronavirus, ma almeno per un po’ di tempo questa sarà la realtà che vivremo. Proviamo ad accettarla e a semplificarci  la vita. Creiamo routine e strutture in casa che rendano il convivere a stretto contatto per lungo tempo più facile per tutti.
Non dimentichiamoci che per fare andare avanti la vita domestica ci sono molte attività e lavori da fare. Che solitamente nella vita normale demandiamo ad altre persone. Ora che siamo tutti in casa per difendersi dal Coronavirus, possiamo usare questa buona occasione per coinvolgere tutta la famiglia nei lavori da fare. I bambini più piccoli possono essere responsabilizzati con semplici ma fondamentali attività. Apparecchiare la tavola, sistemare i vestiti piegati nei cassetti. Aiutare a stendere i panni.
Quelli un po’ più grandi possono essere coinvolti nel cucinare e riordinare. E persino nel fare le pulizie.
Magari sedersi sul tappeto in soggiorno e con carta e penna creare una lista di cose divertenti che si possono fare insieme e individualmente per passare il tempo. Si può attaccare un cartellone. Di modo che chi si annoia, possa trovare qualche idea o suggerimento. Siamo chiusi in casa per evitare il contagio da Coronavirus, ma non è detto che ci si debba intristire!
In un momento di grande incertezza, preoccupazione e ansia per tutti rispetto alle conseguenze del Coronavirus, il modo per stare bene è di puntare sulla relazione. Dimostrando che di fronte ad una situazione difficile sappiamo affrontare l’emergenza con calma e serenità.

Santa Maria Capua Vetere, lì 29 marzo 2020

 Portavoce La  Freccia nel Fianco
Ferdinando Fusco

Elle Macpherson

 ( nata 56 anni fa)
 
 Elle Macpherson: Bellezza, successo e senso degli affari sono gli ingredienti della sua sfavillante carriera come modella, attrice e imprenditrice.

Australiana di Sidney, arriva sulle passerelle internazionali a 17 anni, sfilando per le griffe più rinomate, da Versace a Dior, da Yves Saint Laurent a Valentino. Per sei anni presenza fissa della rivista patinata Elle, in seguito spopola nel mondo dei video-fitness.

Nel 1990 esordisce sul set in "Alice" di Woody Allen, recitando poi tra gli altri in "Sirens", con Hugh Grant, e ne "L'amore ha due facce" di Barbara Streisand. Attiva dagli anni Duemila nel campo della moda anche come imprenditrice, oggi vanta un patrimonio di circa 95 milioni di dollari.
 
 
Città di santa Maria Capua Vetere, lì 29 marzo 2020
 
 
Portavoce La Freccia nel Fianco
Ferdinando Fusco
 
 
 

sabato 28 marzo 2020



IL CORONAVIRUS……..ci sta portando alla fame


E’ quasi un mese da quando la maggior parte degli Italiani stanno in casa per non essere contagiati da questo male del secolo: Il Coronavirus.
Sono stati chiusi negozi, cantieri, lounge bar, pasticcerie, quasi tutte le attività commerciali, professionali, insomma un totale blocco commerciale avente rilevanti riflessi sulla economia.
Il governo sta facendo la sua parte con Decreti “ Cura Italia “ dando un’assistenza ai cittadini bisognosi ed a tutte le categorie commerciali e professionali.
Ieri il Papa ha pregato per debellare questa pandemia che sta sconvolgendo tutto il popolo del Mondo.
Quindi si stanno prendendo tutte le contromisure cautelative per difenderci da questo improvviso male che ci perseguita  da diverse settimane. 
Questo male è venuto silenziosamente in punta di piedi e si è fatto sentire piano… piano sempre più forte portando, per alcuni anche alla morte. Siamo rimasti tutti impreparati. Le istituzioni, le strutture sanitarie, i cittadini…tutti.
E come tale ci sono stati i disagi, carenze di reparti di terapia intensiva, carenze di un adeguato personale sanitario,carenze di mascherine, camici, ecc..ecc.
Si è corso all’emergenza nelle regioni più colpite del Nord e poi man mano per tutta l’Italia è stata dichiara totalmente “zona rossa“.
Il problema serio è che questa pandemia sussiste ancora e non si sa quando finirà. A tale situazione ci rispondono quotidianamente i bollettini dei morti, dei contagiati positivamente  e dei tamponi negativi dei cittadini esaminati.
A questa paura che  perseguita tutti per un eventuale contagio sono intervenute le Autorità Sanitarie ed Istituzionali preposte. Le quali con una serie di atti normativi ad hoc  hanno chiuso quasi tutte le attività per prevenire gli assembramenti e ridurre ai minimi termini il contagio, sanzionando anche i cittadini a rimanere in casa ed uscire solo in caso di necessità comprovata o per salute.
Ma purtroppo questa soluzione sta portando una buona parte del popolo all’ esasperazione. Non si sta lavorando, non ci sono entrate, non si lavora e quindi non si può mangiare.
Qualcuno dice:…fino a quando può durare questa misera realtà ?
I più colpiti sono le persone anziane che vivono da sole, senza un’assistenza ed ogni giorno chiedono aiuto.
Le famiglie numerose e bisognose che da  tempo. anche con questa crisi che imperversa da anni, vivono in uno stato di precarietà, che ogni qualsivoglia misera assistenza non basta mai.
I giovani che arrivano ad una tarda età e sono senza un lavoro, altre categorie di persone che vivono con disagi  su  ogni fronte i quali li affrontano ogni giorno con coraggio e sacrifici aspettandosi un futuro migliore.
Ieri si notava sui social, su alcuni giornali, persone e famiglie che stavano nei centri commerciali a fare la spesa e non avevano i soldi sufficienti per pagare.
Alcuni dicevano: …non se ne può più…..dobbiamo mangiare e non abbiamo i soldi.
E’ una realtà desolante la quale porta ad agire per  una rapida soluzione per una parte di questa società che vive ogni giorno con l’ emergenza e che potrebbe portare anche alla disperazione.


Santa Maria Capua Vetere, lì 28 marzo 2020



Portavoce La Freccia nel Fianco
Ferdinando Fusco