
La nostra città è stata negli anni una delle più splendide realtà in continua evoluzione nello scenario variegato del nostro territorio e ha rappresentato per questo un punto di riferimento costante, in termini culturali, per le sue scuole ,per il mondo delle professioni,per l’artigianato,per le sue strade di comunicazione. Pensate, la nostra città era servita dalla stazione ferroviaria già nel 1844 e nel 1913 fu inaugurata l’Alifana,(con le officine ed il deposito) la ferrovia a scartamento ridotto che era l’unico mezzo di trasporto pubblico che collegava la zona Piedimontana alla nostra città e che inoltre la collegava a buona parte dell’agro Aversano e della provincia di NAPOLI per terminare in piazza Carlo lll°davanti all’albergo dei poveri, (Palazzo Fuga).
I servizi di cui godeva S.Maria CV aumentarono a dismisura la sua capacità di penetrazione commerciale nei territori circostanti, gia forti di una tradizione mercantile che risaliva alla vecchia Capua.
Illustri benefattori (non sufficientemente onorati e ricordati) donarono alla città ospizi per gli anziani, chiese, ospedali, istituti di accoglienza per i ciechi e sordomuti, tutti sorretti e finanziati da grosse proprietà terriere per sostenerne le spese
Antiche famiglie Sammaritane migliorarono e pilotarono la distribuzione delle merci in tutta la provincia producendo ricchezza, occupazione, banche (Fratta/Fossataro) e un centro storico che per moltissimi anni è stata la culla del commercio Casertano, della cultura ed un vero “centro commerciale naturale”formatosi “spontaneamente” intorno a quel formidabile elemento aggregante(in termini commerciali) che è stato ed è il “tribunale”, il “Palazzo di Giustizia”
Ora ,invece, un non meglio identificato gruppo di faccendieri arrivati anche all’interno del consiglio comunale e che non hanno nessun senso dell’appartenenza e nessuno amore per il luogo dove vivono, vorrebbe distruggere questi equilibri, desertificare il centro città, portando anche il tribunale in periferia.
Invitiamo tutti i cittadini che avvertono ancor’oggi il forte legame con la propria città, il mondo delle professioni, ed i commercianti a far sentire la loro voce come rappresentanti di una categoria che ha avuto grandi meriti nella crescita della città, invitiamo gli artigiani, i piccoli operatori economici a ritrovare quello spirito di appartenenza che è sempre stata la nostra, invidiata, caratteristica principale.
Il Popolo Sammaritano
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