
Ho letto dell’interpartitico che si è tenuto l’altro giorno e la mia curiosità si è spinta ad accertare il luogo dell’incontro che genericamente s’indicava al “Central Park”. Non sono rimasto molto sorpreso quando ho scoperto che la riunione si è tenuta presso l’ E.V.A. Onlus, un’associazione di Psichiatri e di tecnici per la riabilitazione psichiatrica; ho pensato che dopo una frequentazione pluriennale con Giudicianni devono aver sentito il bisogno di un analisi di gruppo prima di affrontare la “bugiarderia” del sindaco. L’unica mia sorpresa è stato leggere il nome del presidente Scirocco il quale proveniente dalla (ricordate?) Italia di Mezzo ha cercato di mantenersi sempre sul filo di un paraculismo militante, pur di mantenere la poltrona più volte insidiata. Questa volta, si vede, che non ha potuto fare a meno di schierarsi. Nonostante queste premesse, vi confesso che non posso non essere d’accordo con loro,vanno bene anche quelli che sono stati marchiati dai vertici dell’UDC locale come indegni perpetui, i cosiddetti “indipendenti” ma Cimino, Vavuso e De Riso no, è troppo! Cimino non so se lo fa o lo è, abita a S,Tammaro non c’azzecca niente con S.Maria CV, candidato all’elezioni(Margherita) con i voti del cognato Mimmo Piccolo( che lo ha ripudiato), non eletto, subentrò per caso e subito si distinse per il suo randagismo passando da un gruppo all’altro alla ossessiva e disperata ricerca di un riconoscimento ufficiale che non ha mai ottenuto. Ora parla da commissario di se stesso rivelando cose che non sa o fa finta di non sapere, dice: Nicola Di Muro ha subito una diaspora. No! il gruppo Dimuriano al di la della diaspora, come la chiama lui, mentre noi la chiamiamo “mercato delle vacche” ha voluto ritirarsi da un gruppo politico che ha tradito in modo palese e marcato il suo elettorato.(la vicenda del tabacchificio è nota a tutti). In campagna elettorale abbiamo promesso una politica mirata a costruire posti di lavoro dando asilo a piccole e medie imprese e Giudicianni in prima linea con i suoi discorsi giurava che si sarebbe comportato in questo modo. Poi a cose fatte cambiò registro condizionato dal suo finanziatore Vincenzo Natale e scelse di seguire la strada delle speculazioni immobiliari, continuando a cementificare la città sulla scia di Iodice e Chirico con la quale si è ricongiunto. Questi sono i fatti.
Donato Di Rienzo
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