prova


Non lasciare mai, che il successo ti nasconda la sua vacuità, un' impresa la sua vanità, la fatica la sua desolazione. Mantieni vivo dentro di te l' incentivo ad andare ancora più avanti, quell' inquietudine dell' anima che ci spinge al di là di noi stessi. Non guardare indietro, e non accarezzare sogni per il futuro. Ciò non verrebbe nè a restituirti il passato nè a soddisfare gli altri tuoi sogni ad occhi aperti. Il tuo dovere, la tua ricompensa, il tuo destino sono qui ora.
(Dag Hammaarskjold, Markings)
Dobbiamo accettare le delusioni che sono limitate, ma non dobbiamo mai perdere l'infinita speranza.
(Martin Luther King)
Noi non dimentichiamo e non demordiamo.
Quanno 'a furmicola vò murì, mètte è scèlle. Si dice di chi, raggiunta la ricchezza, perde ogni senso della misura e finisce per far cose illogiche e per danneggiare se stesso.
Quanno ò perucchio saglie in gloria perde à scienza e à memoria. Il villano che sale nella scala sociale dimentica subito la sua origine e coloro che lo hanno agevolato nella ascesa.

venerdì 31 dicembre 2010

"Tre anni e sette mesi da dimenticare" di Maria Limardi*

"Giancarlo Giudicianni è l’unico sindaco paragonabile al “filosofo” Frank Sinatra: “Ho vissuto una vita piena, ho viaggiato su ogni strada e su tutte. Ma soprattutto l’ho fatto a modo mio (My way)”.


Nell’ormai famoso 11 GIUGNO 2007 (famoso per la sua vittoria al ballottaggio) il sindaco Giancarlo Giudicianni iniziava la sua avventura sostenuto dal partito della Margherita e, tenete bene a mente, unitamente da Rifondazione Comunista e da tante liste targate “DI MURO” che lo portarono alla vittoria. Fu un giorno importante, dal punto di vista politico, per la prima volta nella storia della Città, una alleanza - coalizione centro e centro sinistra - che ricomprendeva persino Rifondazione Comunista, si insediava al governo della città. Prometteva di affrontare le sfide dell’innovazione e del cambiamento con la partecipazione della collettività tutta alle decisioni fondamentali ed in primis con il contributo dei giovani che aveva schierato in campo, facendogli credere di recepire le loro proposte e/o osservazioni ed attuarle. Per me una città senza l’energia dei giovani è destinata a spegnersi. Dichiarava che c’era molto da fare ed il compito non era facile ed aveva ragione. Infatti, la nostra pubblica amministrazione, priva di un buon governo, era stata incapace di leggere le trasformazioni in atto e di adeguare la macchina amministrativa alle nuove soluzioni imposte dal mutato quadro normativo, in quanto è l’apparato amministrativo che su indirizzo politico tramuta idee e/o progetti in atti/fatti. Quindi, subito ci si dovevano rimboccare le maniche e mettersi all’opera, lavorando nell’immediato ad una vera ristrutturazione dell’Ente Comune, tirando fuori le idee per re-inventare un nuovo modo di essere amministrazione pubblica, in quanto sarebbe dovuto essere un laboratorio attivo ed operoso per realizzare il programma elettorale sottoscritto dalla coalizione vincente. Si pensava, già dal giorno dopo la vittoria, come attuare un diverso rapporto tra amministratori, dirigenti e dipendenti per creare un nuovo modo di agire e gestire che si avvicinasse sempre di più ai cittadini. Insomma, creare un’amministrazione che rispondesse ai bisogni, necessità e richieste di chicchessia, facendo intendere che si volevano RISTABILIRE REGOLE CERTE uguali per tutti,a difesa dei diritti di tutti. Nel programma elettorale e nei sui discorsi quante promesse di cambiamento sono poi risultate promesse da marinaio!

La solennità è andata man mano a farsi benedire dall’assoluto grigiore di idee prodotte, dall’andazzo gestionale che ci ha fatto rimpiangere il passato cosi vituperato da tanti, sulla assoluta assenza di trasparenza, da una prepotenza e arroganza nel fare, dalla commistione di interessi come platealmente emersa in tante sedute di consigli comunali, sedute di commissioni consiliari e “radio bar”. Quanto di importante sia stato fatto dal punto di vista del cambiamento reale, lo abbiamo visto e seguito passo passo. Personalmente parto dal presupposto, così come la mia amica e ex cons. Borgia, che chi si candida a gestire la cosa pubblica, abbia a cuore il benessere della città, delle persone che vi abitano, che operi nella più assoluta trasparenza e non compiaccia lobby e corporazioni, che combatta i privilegi. In altri termini: senso del bene pubblico, ossia dei cittadini che abitano la città, unito al rispetto delle regole, sono le sole bandiere che noi concepiamo per governare.

Tornando indietro all’ 11 giungno 2007, mi riferirono che al suo primo discorso dopo una settimana circa tenutosi in Piazza Matteotti era emozionato, non lo nascondeva, e prometteva ai cittadini sammaritani l’inizio di una rinascita per la città, elogiando i suoi alleati per aver creduto in lui.

Ciò mi riportarono gli amici telefonicamente, in quanto - pur candidata in diversa coalizione - non ero presente in città per problemi personali molto più importanti, anche se insieme alla ex cons. Borgia in ex equo ero stata la donna più votata. Ebbene, anche se mi vanto di non aver fatto parte di quella squadra alla mia prima esperienza politica, non posso gioire di aver fatto parte, seppur candidata in una lista civica di un’altra coalizione che, avendo tra le fila persone che di politica - credevo allora - avevano certamente esperienza da vendere rispetto a me, neanche per un momento avrebbero dovuto avere dubbi di sedersi in maggioranza , mettendosi a braccetto con i vincitori; anzi dirò di più, questo però posso affermarlo solo ora alla luce di quanto accaduto, dovevano con la loro esperienza porre un veto e far capire a chi ciò, in buona fede ed inesperienza, lo approvava che il popolo sovrano aveva già bocciato la loro coalizione in sede di ballottaggio. Questa esperienza per me equivale a 3 consiliature………. Oggi nessuno può definirmi novellina!

Ed io, ahimè, seppur per pochi mesi perché entrata in seconda battuta, ero da sola in mezzo a uomini, metodologie e mentalità che non mi appartenevano. Quante volte ho pensato che era meglio rimanere a casa, ma mai e poi mai mi sarei dimessa per fare spazio a chi non avrebbe mai assunto le posizioni che ho assunto prima e dopo con l’amica consigliera Emilia BORGIA. Cara Emilia benedico tuo marito che fu il mio “garante” - mi conosceva già - e ti rassicurò dicendoti di essere serena perché su di me potevi contare. Quando ti telefonai e venni al tuo studio da sola (prima che tu entrassi in consiglio) ti anticipai il mio disagio e ti consigliai di meditare su ciò che, per lealtà e rispetto nei confronti di Mauro, sentivo di riferirti, illustrandoti lo scenario che si era creato, perché tu dopo la sconfitta del 2007 mi confidasti non volevi di politica più saperne. Quanto mi raccontasti e quante cose mi dicesti da veterana e quante cose compresi da neofita… Dopo qualche giorno mi chiamasti, ci stringemmo la mano e suggellammo il nostro patto, mai tradito da allora e per nulla in cambio a maggior ragione tradiremmo oggi! E’ valsa oro questa esperienza in termini umani: ho incontrato una vera amica a cui oggi mi legga un grandissimo affetto!!!!!

Tornando a Giudicianni ed ai suoi pseudo amici d’avventura, dal primo momento si capì che lingua parlavano, perché dopo pochi mesi tradirono uomini e programmi e la gente comune iniziava ad intuire i panni che vestivano, fino ad arrivare ad appena un anno di mandato a concretizzarsi il primo ribaltone targato Campochiaro/Valiante o meglio così si disse.

Quindi, definirlo traditore gli è dovuto come è dovuto ai suoi fidi amici, perché chi tradisce subisce la stessa sorte prima o poi.

E per sostenere questo mio giudizio, userò le sue parole, i suoi pseudo concetti universali, il suo tubolario (frasi del tubo,quelle cioè che tu puoi infilare in qualsiasi discorso che fanno sempre un bell’effetto ma sono di zero sostanza se lasciate senza spiegazioni..) che ha usato in tanti incontri pubblici e non, e che riporto andando a memoria.

Ad esempio:

• Dobbiamo amministrare la città mettendo in campo iniziative che non devono essere strumentalizzate perché qui nessuno vuole comandare, ma governare ed io mi trovo a non avere mezzi, strumenti e risorse umane con spiccate capacità;

• La volontà dei cittadini è stata espressa in maniera inequivocabile a favore della coalizione del centrosinistra, ma io sono il sindaco di tutto e parlo e ricevo tutti, compresa la minoranza. E’ L’opposizione, in una società libera, è l'elemento speculare, imprescindibile, di un governo democratico (si preparava già a governare con il PDL);

• Credo nell’importanza del Consiglio Comunale e, pertanto, il mio impegno è totale, affinché la mia maggioranza partecipi alle iniziative poste in essere fattivamente oltre che a quelle da porre in essere. Credo fermamente che c’è bisogno della collaborazione anche delle professionalità inserite in seno alla minoranza per operare non solo con trasparenza e chiarezza, informandole in primis su progetti da mettere in campo e realizzare prima ancora di chiamarle ad esprimersi nelle sedi istituzionali nel rispetto delle regole previste dalle normative per il bene della città, ma anche per recepire osservazioni, idee, progetti, ed iniziative a beneficio di tutti;

• All'interno del Comune non ci sono nemici che si affrontano e non c’è occupazione del potere. C’è confronto e dialogo….Basta venire, non allontanarsi, partecipare, chiedere, ect….;

• La mia maggioranza ha dimostrato serietà, trasparenza, lungimiranza e capacità di far seguire i fatti alle parole, riesce tra mille difficoltà a pensare al domani per perseguire obiettivi di sviluppo ed azioni di crescita sociale;

• Le scelte che abbiamo operato e riguardano i sammaritani sono dalla gente comune condivise e mi approvano; ricevo consenso alle mie azioni da singoli, gruppi, associazioni di volontariato, sociali, sportive, culturali che mi esprimono la loro approvazione;

• Per ogni provvedimento ho cercato sempre la maggiore condivisione possibile, ma una parte dell’opposizione cerca in maniera strumentale di discreditare tutto ciò che faccio con la mia squadra”.

L’OPERATO DI GIUDICIANNI & Company: RICORDIAMOLO!

IL NULLA RELATIVAMENTE A:

STRISCE BLU;

VERDE PUBBLICO;

MULINO PARISI;

MULINO BUFFOLANO;

PALAZZO SCHIAVONE (ALLOGGI PARCHEGGI);

PIANO CASA;

PALAZZO MARIOTTI;

RIVALUTAZIONE CENTRO STORICO;

TRIBUNALE;

OSPEDALE;

MUTUI E DEBITI FUORI BILANCIO A PIÙ NON POSSO;

EX TABACCHIFICIO;

EX ITALTEL;

STU – VIA OLANDA;

RILANCIO ATTIVITA’ PRODUTTIVE;

PUC;

PUT;

PIANO SICUREZZA;

TRASPARENZA AMMINISTRATIVA E PUBBLICITA’ DEGLI ATTI. ANCORA NON ABBIAMO UN SITO COMUNALE DA CUI SI POSSONO ATTINGERE TUTTI GLI ATTI;

DIRIGENTI APPERTENENTI SOLO AD AMICI;

INCARICHI E CONSULENZE ATTRIBUITI PER TENERE LA POLTRONA;

NOMINA DI CITY MANAGER IN CONTRASTO LEGGE;

DIRITTO D’ACCESSO OSTACOLATO AI CONSIGLIERI DI MINORANZA;

AMPIA PARTECIPAZIONE NEGATA (PASTI GIA’ COTTI);

CRONACHE LOCALI PIENE DI ATTI DI CECITÀ, RAGGIO CORTO - ANZI CORTISSIMO - E LITIGIOSITÀ;

REGOLAMENTO REFERENDUM POPOLARE;

OCCUPAZIONE DI POTERE E POLTRONE = SPARTIZIONE DI POSTI DA OCCUPARE, PESANDO GLI INCARICHI IN BASE A COMPENSI ED IMPORTANZA (TENERE NUMERO LEGALE);

COMMISSIONI CONSILIARI = MIRIADE DI REGOLAMENTO SCRITTI DA ALTRI CHE HANNO SFARFALLEGGIATO IN SEDUTE CONSILIARI PIENI DI REFUSI PER SUPERFICIALI COPIATURE DI ALTRE REALTÀ (ACCADUTO IN TANTE OCCASIONI);

COMMISSIONE EDILIZIA INTEGRATA;

INCARICHI UFFICIO TECNICO A IOSA;

PROGRESSIONI VERTICALI;

CONCORSI AD PERSONAM;

NOMINE REVISORI PER TENERE IL NUMERO LEGALE;

NOMINE NUCLEO VALUTAZIONE IDEM;

ATTRIBUZIONE DI INCARICHI LEGALI IDEM;

RIDUZIONE SPESE PERSONALE: PATTO DI STABILITA’ NON VALIDO SOLO PER S.MARIA C.V. ED CON ELARGIZIONE INCENTIVAZIONE E STRAORDINARIO A PIU’ NON POSSO (VEDI DETERMINE);

FESTE, SAGRE, GITE, E PANZAROTTI;

CONTRIBUTI A TUTTI GLI AMICI ED AGLI AMICI DEGLI AMICI;

CAMBI DI CASACCHE A VOLONTA’;

CAMBI GIUNTE CON ANDIRIVIENO DI ASSESSORI ANCHE VOTATISSIMI;

ASSESSORATI TENUTI DA TALUNI IN PRECEDENTI MANDATI CONSILIARE E RIASSEGNATI PER TENERSI BUONO QUALCUNO;

OCCUPAZIONE GIOVANILE – SPORT;

EDILIZIA SCOLASTICA;

MANUTENZIONE O RIFACIMENTO STRADE (VIA MERANO SI);

CAMPO SORBO;

CDR ATTUALE STIR;

SOCIETA’ A COMPARTECIPAZIONE COMUNALE PASSIVE ED INESTISTENTI;

UFFICIO UNICO DI SPESA: ANCORA NON CAPISCO IL SENSO SE OGNI SETTORE CONTINUA A COMPRARE PER I FATTI SUOI CARTA , TONER, SOFTWARE, P.C. STAMPANTI, ECT (Vedi Determine) MA SI CONOSCE CONSIP E MERCATO ELETTRONICO ON LINE;

CONTENIMENTO SPESA PUBBLICA;

Avete da riflettere per tre anni e 7 mesi………….

La lista è ancora più lunga, ma preferisco soffermarmi su un argomento che più mi sta a cuore ed è il SOCIALE CHE E’ STATO GESTITO SOLO CON FAVORITISMI.

NULLA E’ STATO FATTO

BUONI SPESA DA MISERIA;

GITE E GITARELLE SENZA SENSO (SI POTEVANO UTILIZZARE I SOLDI DIVERSAMENTE);

ASSISTENZA ANZIANI SOLI ED ALLETTATI;

SOSTEGNO ECONOMICO AI NUOVI POVERI PERCHE SONO TANTI CHE NON ARRIVANO ALLA SECONDA SETTIMANA DEL MESE O CHE HANNO PERSO IL LAVORO;

ALLOGGI PER CHI NON HA I SOLDI PER UN PASTO QUOTIDIANO E FIGURIAMOCI PER PAGARE UN AFFITTO;

INCARICHI PERO’ UFFICIO PIANO SEMPRE ATTRIBUITI E RETRIBUITI;

ASSUNZIONI INFINITE A TEMPO INDETERMINATO PER I “FEDELISSIMI”;

SUPPORTO ECONOMICO SANITARIO - PAGAMENTO TICKET – IMPOSTO DAL PRESIDENTE CALDORO PER RISANAMENTO SANITA’;

E POI E POI……………………….

Finalmente basta…

A casa tutti…Io con qualche amico in più incontrato nel mio percorso, voi neanche quello e, forse, qualcun che avevate l’avete perso per strada.

Sperando che la prossima amministrazione ci faccia tornare ad essere fieri della nostra città.

BUON ANNO"

*consigliere comunale "Laica...mente"

Buon 2011 a S. Maria C.V. e ai sammaritani

Un particolare augurio di buon 2011 a chi non ci mancherà per nulla

Auguri e buon lavoro : se eviteremo la stazione di Aversa non ce ne volere !!!!!!!!!

Ce ne siamo liberati

           


E' stata costituita da qualche settimana l'associazione "Il Domani" del presidente arch. Biagio Di Muro. In cantiere i corsi preparativi per l'accesso alle carriere militari

Una nuova associazione va ad arricchire il panorama dei sodalizi civici nella città del foro: si tratta de "Il Domani" di cui presidente è l'architetto Biagio Maria Di Muro, uno degli ex illustri assessori, ed ex vicesindaco, dell'era Giudicianni da cui prese le distanze in tempi non sospetti per effettive incompatibilità politico-amministrativo. "Il Domani"- sull'onda lunga dell'allora movimento giovanile della Dc degli anni ottanta- ha già in cantiere una sfilza di iniziative di particolare impatto sociale e culturale, con un occhio di riguardo alle fasce sociali meno abbienti e, soprattutto, ai giovani alla cerca disperata di una occupazione stabile e dignitosa.
In questa ottica assumono particolare rivelanza i corsi di preparazione ai quiz per l'accesso alle carriere militari e delle Forze dell'Ordine che si svolgeranno ogni lunedì- mercoledì- venerdì presso la sede dell'associazione in piazza San Pietro dalle ore 18.00 alle ore 20.30 in strettissima collaborazione con il maresciallo dell'Aeronautica Lello Cappabianca. Lo stesso presidente architetto Di Muro ricorda- che nel 1989- analoga iniziativa conseguì un risultato straordinario: su 160 ragazzi che, illo tempore, frequentarono i corsi tutti risultarono idonei. E 158 di essi risultarono successivamente vincitori di concorso... 

La fine di Giudicianni. Imprenditori e società civile, Di Muro: "Una morte annunciata"

L'intervista di Luigi Di Muro rilasciata a www.interno18.it
"Quando sedici consiglieri arrivano a firmare contestualmente le dimissioni significa che questa amministrazione aveva da tempo esaurito il proprio corso". Così esordisce Luigi Di Muro, coordinatore cittadino di Futuro e Libertà, individuato da molti come il regista dell'epilogo dell'esperienza Giudicianni.
"Nessuna regia nè meriti personali - continua Di Muro nell'intervista rilasciata alla redazione di Interno18 - le dimissioni dei consiglieri non rappresentano altro che un malcontento generale, sia della società civile che della classe imprenditoriale sammaritana, a cui si è giunti per incompetenze amministrative. Ognuno ha recitato una parte da protagonista: dai singoli consiglieri comunali ai gruppi politici, dai cittadini residente nell'area C1 Nord al gruppo imprenditoriale guidato da Rino Capitelli. In un periodo di forte crisi, gli imprenditori hanno capito che qualcosa in questa amministrazione non andava più bene".
Appena quattro mesi fa il ribaltone, oggi molti sono tornati sui propri passi. "E' una mia sensazione strettamente personale - spiega Di Muro - ma da quando sono emersi i debiti fuori bilancio in tanti hanno avuto paura di continuare a partecipare a questa macchina amministrativa che ha messo in ginocchio la città di Santa Maria Capua Vetere".
A proposito di debiti, la città di Santa Maria Capua Vetere raccoglierà una pesantissima eredità. Un mutuo, nell'ordine di decine di milioni di euro, acceso circa tre anni fa (dall'allora responsabile di ragioneria Pasquale Zito che non fece altro che accorpare i precedenti e separati mutui accesi dall'amministrazione Iodice) e che si estinguerà, se tutto va bene, nel giro di 25 anni. "Si è rischiato il dissesto finanziario e nemmeno se ne sono accorti - spiega Luigi Di Muro - le prossime amministrazioni si troveranno a governare un debito e non solo una città".
In merito ai progetti futuri, Di Muro è categorico: "Non correremo da soli, ma al momento non vi comunico alcuna trattativa posta in essere". Ma Luigi Di Muro è pur sempre un Di Muro e, benchè il fratello Biagio non abbia partecipato del tutto attivamente alla fase iniziale della costituzione di Fli, qualcosa in pentola pare possa già bollire: "Fortunatamente ognuno ha le proprie idee - conclude Luigi Di Muro - ma apparteniamo pur sempre alla stessa famiglia. Certo è che siamo uniti nel perseguimento di un obiettivo: portare Santa Maria Capua Vetere ai vecchi splendori".

giovedì 30 dicembre 2010

Tutti a casa : ora tocca ai sammaritani farceli rimanere e impedirgli di ritornare

Uno sguardo veloce al passato per non sbagliare in futuro . Pietro. Oggi starai gioendo con noi

Avremmo potuto cacciarli dal Comune il 16 Dicembre del 2007 , ma  furono graziati, perché l’allora Stellatiano e pidiessino Pinocchio , subdolamente , giustificava il suo comportamento  accusandoci  di volerlo manovrare e condizionare per poter comandare , e questa tesi , amplificata dalle testate giornalistiche  aveva fatto breccia , agli occhi dei benpensanti,  che all’epoca non volevano credere che ciò che sostenevamo volessero fare  fosse la realtà.
Dal giorno seguente alla vittoria , senza alcun ritegno , iniziarono a far trasparire la loro natura e le loro mire : non volevano la “Discontinuità”con la quale ci avevano  convinti ad accettare di allearci con loro e sostenere il “commercialista- ferroviere “ scelto da Stellato che garantiva per la sua onestà e  la sua affidabilità .
Ci siamo resi conto , col venir meno ai primi impegni, che avevano preso con la coalizione e da loro stessi caldeggiati, che non volevano rispettare quelli presi con voi .
Al di là e prima dell’attuazione del  Programma elettorale, stilato e concordato,  si erano  impegnati con noi, a non far mettere piede a Giovanni Campochiaro  né in Consiglio Comunale né a fargli prendere parte in alcun  altro ruolo all’amministrazione della città  e Stellato, personalmente, si era reso “garante “ di tale impegno.
Altro impegno, che loro stessi avevano preteso e concordato con la coalizione, riguardava la sostituzione del segretario comunale ritenuto secondo i margheritini  troppo vicino a Iodice e che, come è venuto fuori in seguito, lo stesso “Stellato ” voleva  sostituire con una persona di sua fiducia, e solo nel momento in cui si accorse di non poter scegliere e imporre il suo nome fidato , ha fatto un passo indietro ed ha disatteso un impegno da lui stesso preteso e concordato con la coalizione .
 L’ennesimo impegno non mantenuto  riguardava la revoca del Comandante dei Vigili , che, insieme all’ex CDR  (oggi Stir), rappresentava e rappresenta la Bassolinizzazione della nostra città.
 Ad un mese dall’insediamento della nuova Amministrazione , che incolpevolmente , abbiamo fatto votare , perché si desse il via al progetto di rinascita di S. Maria C.V.   e non certo per continuare a favorire gli speculatori, pur essendoci accorti della volontà degli  ex  margheritini, poi pdiessini,  di non abbandonare i progetti affaristici avviati da Iodice,  pensammo  di poter, comunque,  contrastare la nefasta opera  del Biscazziere e del Casalese, perché  convinti di poter  contare su quei  consiglieri che si professavano  contrari a quelle speculazioni  e  si dicevano sulla nostra stessa posizione ( tanto che avevano votato uniti, per ben due volte, per la modifica del SIAD ).
Siamo riusciti a contrastarli  fino a che quegli stessi consiglieri, che ritenevamo affidabili, non sono stati folgorati sulla via dell’ “arrafismo “ ed  hanno, improvvisamente, voltato le spalle agli interessi della città per seguire i propri .
Siamo pentiti  di non aver mandato a casa Campochiaro , Giudicianni e i loro compagnucci all’epoca , ma non potevamo non tentare di attuare ciò che avevamo promesso alla città . Non potevamo  a  pochi mesi di vita dell’Amministrazione , solo sulla scorta delle nostre sensazioni , poi in seguito  corroborate dallo studio degli atti amministrativi che volevano porre in essere , mandare all’aria tutte le speranze che i sammaritani avevano riposto in noi: avevamo il dovere di fare il possibile e l’impossibile per cercare di imporre il cambiamento , “ la Discontinuità” rispetto alle amministrazioni Iodiciane .
Quando quegli stessi consiglieri, che si erano battuti al nostro fianco per  imporre il rispetto del programma a Giudicianni e co. , sono venuti meno  ed  hanno cominciato ad incontrarsi al Bingo per raccogliere le firme per far defenestrare  “ Schettino” , che loro stessi ,garantendogli il pieno appoggio,  avevano mandato a fare l’assessore all’urbanistica,  facendolo dimettere da Consigliere Comunale,  perché si adoperasse a portare avanti l’azione di regolarizzazione e rispetto delle norme urbanistiche e porre  fine agli scempi e alle speculazioni ( EX Tabacchificio, ex Siemens , Mulino Parisi, Politeama etc etc…)  abbiamo dovuto capire che non era possibile , con simili soggetti , riuscire ad attuare  nessuna di quelle cose di cui i sammaritani e la città avevano bisogno e che avevamo promesso durante una campagna elettorale in cui noi  avevamo creduto e altri invece avevano solo strumentalmente usata per poter ingannare tramite noi , ancora una volta, i sammaritani .
Le dimissioni di Biagio Di Muro da vice sindaco, non sono state però una rinuncia ai progetti per la città e alle promesse fatte ai nostri elettori , sono state dettate proprio dalla volontà di voler mantenere quegli impegni presi con i sammaritani. Non ci siamo ritirati a guardare e ad aspettare come hanno fatto molti ,ma abbiamo continuato , senza mai cedere né alle allettanti offerte né alle minacce, a contrastare con costanza , pazienza e coraggio i loro progetti , denunciadoli pubblicamente  e informandovi di tutte le illegittimità che ponevano in essere  .
Con il nostro giornale , abbiamo puntualmente, messo in luce le speculazioni , gli sprechi continui e il disinteresse per le necessità dei sammaritani  , e il tempo ha sempre confermato che ciò che scrivevamo era la verità .
Senza il nostro giornale e senza l’impegno continuo di chi ci ha aiutato e supportato nella nostra azione , non avreste saputo di cosa erano capaci , non avreste conosciuto i veri volti e la vera natura di coloro che hanno rovinato la nostra città svendendola pezzo dopo pezzo .
Grazie a quest’impegno continuo la città ora li conosce, li ha bollati li ha marchiati e noi continueremo a ricordarvi chi sono e cosa hanno fatto ,non permetteremo loro di continuare a riciclarsi e di ritornare,  sotto altre spoglie, ad impazzare nella nostra città per favorire gli affaristi .
Dopo tre anni di continue battaglie , sono stati mandati a casa da quegli stessi soggetti  che hanno permesso loro  di disamministrare la città avallandone ogni scelta.  Per motivi ben  diversi dai nostri , si sono decisi finalmente a dare il ben servito a Campochiaro e Giudicianni e a noi va bene così : non ci interessa  sapere le ragioni  che hanno spinto, finalmente, alcuni firmatari a scollarsi dalle comode poltrone che non avrebbero mai e poi mai voluto lasciare:  perché ormai i sammaritani li hanno  conosciuti   e non potranno più permettere loro  di  rovinare la città.
Non è necessario ringraziare coloro che , senza remore, ci hanno sempre seguiti e appoggiati, perché sanno già l’importanza  della loro azione,  ma non possiamo non rivolgerci a Pietro Feola  e dirgli : “ Hai visto Pietro che alla fine il tuo impegno, le tue continue arrabbiature, la tua testardaggine e la tua volontà di non farti sopraffare ed il tuo affetto e amore per la tua città sono stati premiati? “
Non possiamo non dolerci di non poterlo vedere gioire della caduta di quest’Amministrazione che ha devastato la nostra città e che lui ha caparbiamente voluto contrastare con l’uscita settimanale del “Giornalaccio”.
 Non possiamo non pensare con rammarico che non potrà partecipare, come avrebbe voluto, al futuro di S. Maria C.V. , ma  gli promettiamo di continuare ciò che avevamo intrapreso con lui e continuato grazie a lui.
 Il nostro impegno per S. Maria , la nostra costanza  lo dobbiamo soprattutto a lui e al patto che a lui ci ha legati.
Pietro oggi gioisci per la tua città, e sii certo che non molleremo fino a che S. Maria non ritornerà ad essere la S. Maria che avresti voluto .
La Freccia sammaritana

L'IMPRENDITORE RINO CAPITELLI STRATEGA ANCH'ESSO DELLA DEFENESTRAZIUONE DEL SINDACO

Lo stratega della defenestrazione del sindaco Giudicianni ha un nome: Rino Capitelli figlio dell’indimenticabile Roberto che è stato uno dei pochissimi veri imprenditori dell’Antica Capua. E sulle orme del padre si muove anche Rino, anche lui imprenditore- insieme al fratello e alle sorelle- con un chiodo fisso: far risorgere Santa Maria Capua Vetere prima che la città raggiunga il punto di non ritorno. “La decisione di dare la spallata definitiva all’amministrazione Giudicianni- spiega – nasce sia da una esigenza sia da una amara constatazione.  L’esigenza è quella di invertire la rotta economico-sociale della nostra amata città che una volta era la capitale del commercio, della cultura e dello sport dell’intera Terra di Lavoro. La costatazione, invece, è davvero amarissima: mai Santa Maria Capua Vetere aveva vissuto, nella sua storia, una stagione così mortificante: crisi esponenziale dell’intero commercio, scuole chiuse per inagibilità, strade gruviera difficile da percorrere anche per un appassionato di motocross come il sottoscritto; vivibilità pari a zero, crescita dei fenomeni delinquenziali di micro e macro criminalità, strutture sportive fatiscenti abbandonate al loro triste destino e un tasso stellare di inoccupazione e disoccupazione forse anche superiore a quello che si registrava nell’immediato secondo dopoguerra. Una città, insomma, in ginocchio. E preda di una stretta cerchia di amministratori che, ignorando completamente il senso del bene comune, erano a caccia solo di prebende e di benefits personali…”

Da questa articolata e ineccepibile disamina, la volontà di voltare pagina. Con coraggio e determinazione. E d’altronde, nel caso degli ex amministratori, non si poteva correre nemmeno il rischio di gettare, insieme, all’acqua sporca anche il bambino. Semplicemente perché l’infante da salvare non c’è mai stato. “Comunque sia è già giunto il tempo di rimboccarci le maniche- aggiunge Rino Capitelli- e di chiamare a raccolta le professionalità e le energie positive di cui, nonostante tutto, dispone la nostra città. E una volta aggregate queste forze dare la stura a una progettualità in grado di far rivivere a Santa Maria Capua Vetere gli antichi fasti. Si potrebbe ricominciare un discorso che veda centrale il commercio in tutti i suoi settori cardine. Ma per fare questo è necessario un atto propedeutico: stoppare l’ondata di centri commerciali che ci hanno letteralmente invasi e restituire le vaste aree cittadine all’uso delle attività realmente produttive. Non abbiamo, infatti, bisogno di ulteriori case. La città elemosina lavoro stabile e dignitoso che non potrà essere assicurato ai nostri concittadini in gravi difficoltà economiche se non attraverso una politica di recupero del territorio. L’elenco delle priorità a cui mettere mano è sterminato: dalla difesa del Tribunale nella nostra città e nel centro storico all’effettivo radicamento delle facoltà universitarie che, oggi come oggi, non incidono minimamente sull’economia locale; dalla valorizzazione dell’immenso patrimonio storico-archeologico che in tante altre realtà, con minori poli attrattivi, è stato fatto fruttare al massimo alla viabilità strettamente connessa a un serio piano urbanistico e a un potenziamento dell’illuminazione in tutti i quartieri cittadini. Lo so lo stato dell’arte è davvero avvilente, ma una volta rispediti a casa faccendieri e affaristi, possiamo farcela. E’ questa sarà la grande e unica sfida che Santa Maria Capua Vetere giocherà con se stessa: o pigiare sul pedale dell’acceleratore e recuperare il tempo perduto, o rassegnarsi a diventare un paesotto stile hinterland partenopeo senza più memoria di se. E senza futuro…”

Ed ora pensiamo alla città!!!

 
Per troppo tempo avevamo subito l’operato di questa disastrosa amministrazione e le sue incapacità. Molte  persone si sono rese conto   dei danni essa  comunale e quelle precedenti hanno arrecato alla città, alla sua popolazione ed alle potenzialità occupazionali e sociali di un territorio che è assediato dalla speculazione e dall’affarismo.
A dar voce alla protesta contro chi ha consentito  sprechi di denaro pubblico, abusi edilizi, vessazioni contro chi non era allineato, progetti finalizzati allo sfruttamento del territorio sono state persone di buona volontà che hanno creduto nella possibilità di una svolta nel modo di gestire la Cosa Pubblica in questa città e, ieri,  hanno dato la spallata definitiva per far andare a casa chi non era legittimato dal voto popolare ed intendeva il governo della città come un affare personale.
Già il rifiuto di questa classe dirigente espresso chiaramente dal corpo elettorale, doveva far intendere al PdL che era necessario un cambiamento; il segnale lo doveva cogliere chiaro e non aderire ad uno scellerato progetto che  l’opinione pubblica non ha compreso e non avrebbe voluto. Non è stato facile per me contrappormi ad amici con cui avevo condiviso aspre battaglie, né rinunciare a vantaggi, ma era necessario farlo per chi ha creduto ed ha lottato per far risorgere la città dalle ceneri  di un disastro e dalla colonizzazione di affaristi e speculatori.
Non c’è più bisogno di odio; oggi c’è bisogno di creare un progetto politico ed amministrativo che tenda al risanamento ed al rilancio del territorio, dell’economia e, soprattutto, dell’occupazione.
Un grosso handicap lo pone questa legge elettorale che consente l’indiscriminato fiorire di liste ed il proliferare di candidati.
I partiti hanno il dovere di scegliere chi proporre al Popolo, con attenzione e responsabilità.
 Il candidato Sindaco dovrà  essere scelto tra persone competenti ed animate da spirito di sacrificio e, soprattutto, pervase dall’amore per la città.
Devo ringraziare i consiglieri e chi ha dato un contributo decisivo al raggiungimento delle sedici firme necessarie per mandare a casa questa Amministrazione; era difficile per molti, così come è stato difficile per me abbandonare una maggioranza in cui fui eletto e che si era rivelata assolutamente non rispondente alle esigenze di una città ingannata da false promesse di sviluppo e di buon governo. Molti professionisti ed imprenditori sammaritani  ci hanno aiutato a raggiungere questo risultato che ha sventato il realizzarsi di un ulteriore scempio del centro storico che già era programmato. La città attende risposte per i problemi che non sono stati risolti o che non si sono voluti risolvere. (Tribunale, ex Italtel, exTabacchificio,ex Mulino Parisi, Ospedale, ecc.). La città ha bisogno del ritorno alla legalità. Al sig. Prefetto rivolgo l’accorato appello di designare un commissario efficiente e super partes che aiuti la città a risolvere gli urgenti problemi che l’attanagliano e non ad acuirli.
Gaetano Rauso

Caino e Abele

Da Baudelaire "I fiori del male" la poesia "Caino e Abele"

Dioscuro...

Abbiamo parlato più volte dei "Fiori del Male" di Baudelaire, ma ci sono dei versi che hanno sempre attirato la mia attenzione, sono le razze di Caino e Abele.
Sono metafore delle tipologie di umanità che adottano rispettivamente modi di esistere opposti.
Chi vive nella religione e nella prosperità, appagato dall'appoggio della divinità e della sua coscienza, contro chi vive l'umanità nella sua essenza più carnale, asseconda i suoi istinti e ne è condannato. Contadini contro cacciatori, santità contro umanità, ricchezza contro povertà, beatitudine contro dannazione.
Si parla di razze, quindi non c'è scelta. Voi siete più Caino o Abele? :)

Caino e Abele

Razza d'Abele, dormi, bevi e mangia:
con che compiacimento ti sorride Dio!

Razza di Caino, striscia
nel fango e muori miserabile!

Razza d'Abele, il tuo sacrificio
accarezza il naso ai Serafini!

Razza di Caino, il tuo supplizio
potra mai avere fine?

Razza d'Abele, guarda prosperare
II tuo bestiame e le tue semine!

Razza di Caino, le tue viscere
urlano di fame come un vecchio cane!

Razza d'Abele, scaldati il ventre
al focolare patriarcale!

Razza di Caino, trema di freddo
nel tuo antro, povero sciacallo!

Razza d'Abele, ama e prolifica!
Anche il tuo oro si moltiplica!

Razza di Caino, guardati
dalle grandi brame, cuore ardito!

Razza d’Abele, tu cresci e ti pasci
come le cimici dei boschi!

Razza di Caino, trascina per le strade
la tua famiglia disperata!

Razza d'Abele, la tua carogna
ingrasserà la fumante terra!

Razza di Caino, il tuo compito
non è ancora finito!

Razza d'Abele, vergognati!
II ferro e vinto dallo spiedo!

Razza di Caino, sali al cielo
e scaraventa sulla terra Dio!

C. Baudelaire
Le Fleurs du Mal

Johnny:
Io sono molto più Abele, mi hanno già ucciso diverse volte....

Goethe:
Io sono Abele con Caino.
E sono Caino con Abele.

Intelligenti Pauca

CITAZIONE DI SAN FRANCESCO DI SALES

PAROLE DI SAN FRANCESCO DI SALES PER I FALSI FARISEI DI ALCUNE PARROCCHIE DELLA DIOCESI DI CAPUA

“NON ACCONTENTARTI DI ESSERE POVERO COME I POVERI, MA SII PIU’ POVERO DEI POVERI, VA A SERVIRLI QUANDO GIACCIONO A LETTO INFERMI E DEVI SERVIRLI CON LE TUE PROPRIE MANI.

QUESTA SERVITU’ E PIU’ GLORIOSA DI UN REGNO”.

CITAZIONE DEL GIORNO

MA COME CALZA BENE PER QUESTA CITTA'!
PROBABILMENTE AVEVA SOGGIORNATO PER UN PERIODO DI TEMPO A S MARIA…


cavalli

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BIAGIO MARIA DI MURO

RISPONDIAMO AL NUOVO CITTADINO C.DV.CHE DA QUALCHE MESE SI E’ TRASFERITO DAL LAZIO IN CAMPANIA E PRECISAMENTE A S.MARIA CAPUA VETERE IN VIA GALATINA CHE CI HA CHIESTO CHI ERA IL SINDACO DELLA CITTA’.

BIAGIO MARIA DI MURO

BIAGIO MARIA DI MURO

BIAGIO DI MURO

TI RIMETTO LA FOTO DI BIAGIO DI MURO E UNA PARTE DEL SUO CURRICULUM VITAE

BIAGIO DI MURO SI E’ LAUREATO, IL 30/10/1995, CON 110 E LODE IN ARCHITETTURA PRESSO L’UNIVERSITA’ DI NAPOLI, CON UNA TESI SPERIMENTALE IN SCIENZE DELLE COSTRUZIONI ED E’ ISCRITTO ALL’ORDINE DEGLI ARCHITETTI DELLA PROVINCIA DI CASERTA AL N. 872.

SVOLGE UNICAMENTE LA LIBERA PROFESSIONE ED HA LO STUDIO IN S.MARIA C.V., AL CORSO ALDO MORO N.73

E’ABILITATO AL COORDINAMENTO DI SICUREZZA – D.LGS.494/96 – CON ATTESTATO DI CORSO RILASCIATO DALL’UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II, A CURA DEL CENTRO INTERDIPARTIMENTALE DI RICERCHE L.U.P.T. DAL 24 NOVEMBRE 1997.

HA PARTECIPATO AL GRUPPO DI RICERCHE SUL TEMA “STABILITA’ DELLE TORRI IN MURATURA” ORGANIZZATO DALL’ISTITUTO DI “COSTRUZIONE DELLA FACOLTA’ DI ARCHITETTURA” – UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI, FEDERICO II.

E’ COLLABORATORE DELLA III AREA DI RICERCA “PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E SISTEMI INFORMATIVI TERRITORIALI” L.U.P.T. – LABORATORIO DI URBANISTICA E PIANIFICAZIONE TERRITORIALE DELL’UNIVERSITA’ FEDERICO II DI NAPOLI, FACOLTA’ DI ARCHITETTURA.

E’ MEMBRO DELL’AREA DI RICERCA “PROGETTAZIONE URBANA, AMBIENTALE E DEL RECUPERO E VALORIZZAZIONE DEI BENI STORICI, ARCHITETTONICI, ARCHEOLOGICI E PAESAGGISTICI” DEL CENTRO DI RICERCA L.U.P.T. DELL’UNIVERSITA’ FEDERICO II DI NAPOLI FACOLTA’ DI ARCHITETTURA – DIRETTORE PROF. FRANCO MARINIELLO.

HA SEMPRE AVUTO UN FORTE LEGAME CON LA POLITICA ATTIVA, ESSENDO FIGLIO DI NICOLA DI MURO, IL QUALE FIN DAL 1956 E’ ESPRESSIONE DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA, PRIMA A LIVELLO COMUNALE I POI OLTRE AI CONFINI CITTADINI, FINO A DIVENTARE UOMO DI RIFERIMENTO DEL PARTITO AI PIU’ ALTI LIVELLI.

BIAGIO MARIA DI MURO FIN DALL’ADOLESCENZA HA POTUTO ASSORBIRE TUTTA L’ESPERIENZA POLITICA ED AMMINISTRATIVA, AVENDO AVUTO MODO DI FREQUENTARE ASSIDUAMENTE IL PARTITO.

PARTECIPA ALLA CONSULTAZIONE ELETTORALE AMMINISTRATIVA DEL 2002, CANDIDATO CON FORZA ITALIA, RIPORTANDO CIRCA 1000 VOTI DI PREFERENZE CONTRIBUENDO IN MODO DETERMINANTE DA FAR DIVENTARE FORZA ITALIA IL PRIMO PARTITO IN CITTA’.

DOPO NEL 2007 ASSUME LA CARICA DI VICE SINDACO, MA DOPO QUALCHE MESE NON ESITA A LASCIARE IL PRESTIGIOSO INCARICO QUANDO SI ACCORGE CHE CON LA DEFENESTRAZIONE DELL’ASSESSORE MARCIANO SCHETTINO VENIVANO TRADITI GLI IMPEGNI E LE PROMESSE SOTTOSCRITTE NEL PROGRAMMA ELETTORALE PRESENTATO AGLI ELETTORI.

DAL 2011 AL 2015 E’ STATO SINDACO DELLA CITTA’ DI S.MARIA CAPUA VETERE.

CAF

SERVIZIO CAF PRESSO LA NOSTRA SEDE IN C.SO ALDO MORO N.73 AVETE A DISPOSIZIONE UNA SERIE DI SERVIZI UTILI:

1. MODELLO ISEE

2. MODELLO ISEEU

3. BONUS E RIDUZIONE CANONE

4. TELECOM, GAS, ENERGIA, ACQUA

5. MODELLO RED

6. MODELLO 730

7. MODELLO 740

8. MODELLO ICI

9. ASSEGNI PER NUCLEO FAMILIARE

10. ASSEGNI DI MATERNITA’

11. MODELLO UNICO

12. ICRIC, ICLAV, ACCAS/PS

13. SOCIAL CARD

14. SUCCESSIONI

15. TRASMISSIONE TELEMATICA

16. CONTRATTI DI AFFITTO

17. MODELLO EAS



SERVIZI PROFESSIONALI:

1) CONSULENZA E ASSISTENZA LEGALE

2) CONSULENZA FINANZIARIA

3) CONSULENZA AZIENDALE

4) PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA

5) PRATICHE CATASTALI

6) ESECUZIONI E LAVORI CHIAVI IN MANO



SERVIZIO PATRONATO:

1. INVALIDITA’ CIVILE

2. ACCOMPAGNAMENTO

3. PENSIONI INPS – INPDAP

4. INFORTUNI SUL LAVORO

5. DISOCCUPAZIONE

6. RECUPERO CONTRIBUTI

7. MEDICINA LEGALE

8. LAVORO

9. FAMIGLIA

10. COLF E BADANTI

11. PRESTAZIONI ASSISTENZIALI

12. PREVIDENZA COMPLEMENTARE

13. IMMIGRAZIONE

STUDIO TECNICO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA, PRATICHE CATASTALI ED URBANISTICHE, ARCHITETTURA PER INTERNI




ascolta la riscossa della città

CANZONE DI ANTOINE: QUALUNQUE COSA FAI TI TIRANO LE PIETRE.....

FINALMENTE!!

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Studio Legale

LAVORI PUBBLICI

PUBBLICHIAMO LE FOTO DELLE OPERE PUBBLICHE PER LE QUALI INIZIERANNO PRESTO I LAVORI .SALVO RITARDI DOVUTI ALLA SCELLERATA AZIONE DI SFIDUCIA CHE COMPORTERA' AUMENTO DI COSTI E PERDITE DI FINANZIAMENTI

RECUPERO STRUTTURALE E FUNZIONALE DELL' EDIFICIO DELLE SCUOLE ELEMENTARI "PRINCIPE DI PIEMONTE"

IMPORTO FINANZIAMENTO

euro 2.330.ooo,oo

SCUOLA PRINCIPE DI PIEMONTE

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LAVORI PUBBLICI

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RISTRUTTURAZIONE E AMMODERNAMENTO DEL PLESSO SCOLASTICO RIONE IACP

IMPORTO FINANZIAMENTO

EURO 700.000,00

IACP

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lavori pubblici

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RIFACIMENTO PIAZZA SAN PIETRO

IMPORTO FINANZIATO:

euro 150.000,00

piazza San Pietro

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lavori pubblici

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PROGRAMMA DI RECUPERO URBANO COMPARTO C1 NORD OVEST – RIONE IACP

IMPORTO INTERVENTO:

euro 1.502.373,12

IACP

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lavori pubblici

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REALIZZAZIONE DI UN CAMPO SPORTIVO POLIVALENTE COPERTO IN VIA GIOTTO – RIONE IACP

IMPORTO DEL FINANZIAMENTO :

euro 512.000

iacp

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arco adriano

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RESTAURO CONSERVATIVO DELL’ARCO ADRIANO. SISTEMAZIONE DEL TRATTO DI VIA APPIA TRA ANFITEATRO ED ARCO ADRIANO

RICHIESTA FINANZIAMENTO

Euro 2.470.698,58

arco adriano

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villetta l.sturzo

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PROGETTO PER LA VILLETTA TEMPO LIBERO ALLA VIA L. STURZO

RICHIESTA DI FINANZIAMENTO:

euro 127.000,00

villetta l. sturzo

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asilo nido

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PROGETTO DI ASILI NIDO PER BAMBINI DA 0 A 36 MESI IN VIA ALBANA 107

TOTALE DEL FINANZIAMENTO:

euro 699.438,18

asilo nido

asilo nido

PERDONA LORO......

Padre perdona loro! Perché li hai accecati? Perché hai tolto loro la memoria? Forse perché non credono più in Te? Padre perdonali! Tu sei un Dio buono: essi non sanno quello che fanno.... Non ricordano quando Tu mandasti loro la manna dal cielo e tutti sopravvissero e trovarono la terra promessa. Oggi li vuoi punire perché hanno troppo peccato? È per questo che la nuova manna tarda ad arrivare? Se sono ancora scettici e sono ancora cristiani se lo facessero spiegare dal loro parroco. Se poi sono degli assatanati, arrabbiati, solo perché credono di essere degli unti dal Signore, e solo perché sono stati abituati a credere di essere dei privilegiati, dimenticando i comandamenti che Dio diede a Mosè, allora fanno bene a pregare il vitello d'oro. E fanno bene a servire il vitello casalese sempre presente e che è stato causa del saccheggio sammaritamo e della chiusura delle industrie e la conseguente fine del lavoro, del commercio e delle possibilità di dare da bere agli assetati. Ma Tu Signore, nella Tua Infinita Bontà, Perdonali.....

NON CI SIAMO LIBERATI DI TUTTI MA RESTERANNO ALL'OPPOSIZIONE

NON CI SIAMO LIBERATI DI TUTTI MA RESTERANNO ALL'OPPOSIZIONE