Voi stessi infatti, fratelli, sapete bene che la nostra venuta in mezzo a voi non è stata vana.
Ma dopo avere prima sofferto e subìto oltraggi a Filippi, come ben sapete, abbiamo avuto il coraggio nel nostro Dio di annunziarvi il vangelo di Dio in mezzo a molte lotte.
E il nostro appello non è stato mosso da volontà di inganno, né da torbidi motivi, né abbiamo usato frode alcuna;
ma come Dio ci ha trovati degni di affidarci il vangelo così lo predichiamo, non cercando di piacere agli uomini, ma a Dio, che prova i nostri cuori.
Mai infatti abbiamo pronunziato parole di adulazione, come sapete, né avuto pensieri di cupidigia: Dio ne è testimone.
E neppure abbiamo cercato la gloria umana, né da voi né da altri, pur potendo far valere la nostra autorità di apostoli di Cristo.
Invece siamo stati amorevoli in mezzo a voi come una madre nutre e ha cura delle proprie creature.
Così affezionati a voi, avremmo desiderato darvi non solo il vangelo di Dio, ma la nostra stessa vita, perché ci siete diventati cari.
Salmi 139(138),1-3.4-6.
Signore, tu mi scruti e mi conosci,
tu sai quando seggo e quando mi alzo.
Penetri da lontano i miei pensieri,
mi scruti quando cammino e quando riposo.
Ti sono note tutte le mie vie.
la mia parola non è ancora sulla lingua
e tu, Signore, già la conosci tutta.
Alle spalle e di fronte mi circondi
e poni su di me la tua mano.
Stupenda per me la tua saggezza,
troppo alta, e io non la comprendo.
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 23,23-26.
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima della menta, dell'anèto e del cumìno, e trasgredite le prescrizioni più gravi della legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Queste cose bisognava praticare, senza omettere quelle.
Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello!
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l'esterno del bicchiere e del piatto mentre all'interno sono pieni di rapina e d'intemperanza.
Fariseo cieco, pulisci prima l'interno del bicchiere, perché anche l'esterno diventi netto!
San Giovanni Eudes (1601-1680), sacerdote, predicatore, fondatore di istituti religiosi
Cuore ammirabile, cap. 12
Fratelli, rinunciate dunque al vostro cuore, al vostro stesso spirito, alla vostra stessa volontà e al vostro amor proprio. Datevi a Gesù, per entrare nell’immensità del suo cuore, che contiene quello della madre e di tutti santi, per perdervi in questo abisso d’amore, d’umiltà e di pazienza. Se amate il prossimo e avete da fare un atto d’amore, amatelo e fate per lui quanto dovete nel cuore di Gesù. Se si tratta di umiliarsi, fatelo nell’umiltà di quel cuore. Se si tratta di obbedire, fatelo nell’obbedienza di quel cuore. Se è il momento di lodare, adorare, ringraziare Dio, lo sia in unione all’adorazione, lode e azione di grazie dateci da quel grande cuore… Qualunque cosa facciate, fate tutto nello spirito di quel cuore, rinunciando al vostro, donandovi a Gesù per agire nello Spirito che anima il suo cuore.
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