Allora si aprì il santuario di Dio nel cielo e apparve nel santuario l'arca dell'alleanza. Ne seguirono folgori, voci, scoppi di tuono, terremoto e una tempesta di grandine.
Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle.
Era incinta e gridava per le doglie e il travaglio del parto.
Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago rosso, con sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi;
la sua coda trascinava giù un terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra. Il drago si pose davanti alla donna che stava per partorire per divorare il bambino appena nato.
Essa partorì un figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro, e il figlio fu subito rapito verso Dio e verso il suo trono.
La donna invece fuggì nel deserto, ove Dio le aveva preparato un rifugio perché vi fosse nutrita per milleduecentosessanta giorni.
Allora udii una gran voce nel cielo che diceva: "Ora si è compiuta la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio e la potenza del suo Cristo, poiché è stato precipitato l'accusatore dei nostri fratelli, colui che li accusava davanti al nostro Dio giorno e notte.
Allora udii una gran voce nel cielo che diceva: "Ora si è compiuta la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio e la potenza del suo Cristo, poiché è stato precipitato l'accusatore dei nostri fratelli, colui che li accusava davanti al nostro Dio giorno e notte.
Salmi 45(44),10bc.11.12ab.16.
Figlie di re stanno tra le tue predilette;
alla tua destra la regina in ori di Ofir.
Ascolta, figlia, guarda, porgi l'orecchio,
dimentica il tuo popolo e la casa di tuo padre;
al re piacerà la tua bellezza.
Egli è il tuo Signore: pròstrati a lui.
Guidate in gioia ed esultanza
entrano insieme nel palazzo del re.
Prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinti 15,20-26.
Fratelli, Cristo è risuscitato dai morti, primizia di coloro che sono morti.
Poiché se a causa di un uomo venne la morte, a causa di un uomo verrà anche la risurrezione dei morti;
e come tutti muoiono in Adamo, così tutti riceveranno la vita in Cristo.
Ciascuno però nel suo ordine: prima Cristo, che è la primizia; poi, alla sua venuta, quelli che sono di Cristo;
poi sarà la fine, quando egli consegnerà il regno a Dio Padre, dopo aver ridotto al nulla ogni principato e ogni potestà e potenza.
Bisogna infatti che egli regni finché non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi.
L'ultimo nemico ad essere annientato sarà la morte,
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 1,39-56.
In quei giorni, Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta.
Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo
ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!
A che debbo che la madre del mio Signore venga a me?
Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo.
E beata colei che ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore».
Allora Maria disse: «L'anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l'umiltà della sua serva.
D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente
e Santo è il suo nome:
di generazione in generazione
la sua misericordia si stende su quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili;
Ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato a mani vuote i ricchi.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva promesso ai nostri padri,
ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre».
Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.
San Giovanni Damasceno (ca 675-749), monaco, teologo, dottore della Chiesa
2a omelia per la Dormizione, 2, 3: PG 96, 723ss ; SC 80,127
Come potrebbe cadere in potere della morte, colei che ha fatto sgorgare la vera vita per tutti? Certo, in quanto figlia dell'antico Adamo, si sottomette alla condanna formulata contro di lui; suo Figlio, infatti, la Vita in persona, non si è sottratto ad essa; ma, in quanto Madre del Dio vivo, è giusto che lei sia innalzata presso di lui... Come può essere che colei che ha ricevuto in sé la Vita in persona, senza principio né fine, non sia viva per sempre? Un tempo, i primi progenitori della nostra razza mortale, inebriati dal vino della disubbidienza..., con lo spirito appesantito dall'intemperanza del peccato, si erano addormentati nel sonno della morte; il Signore li aveva cacciati ed esiliati dal paradiso dell'Eden. Adesso, come il Paradiso potrebbe non ricevere, non aprire gioiosamente le sue porte a colei che non ha commesso peccato e ha dato alla luce il figlio dell'ubbidienza a Dio e al Padre?... Poiché Cristo, che è la Vita e la Verità ha detto: “Dove sono io, là sarà anche il mio servo” (Gv 12,26), come, a maggior ragione, sua madre non dovrebbe condividere la sua dimora?...
Ora dunque “gioiscano i cieli”, tutti gli angeli la acclamino. “Esulti la terra” (Sal 96,11), gli uomini anche esultino di gioia. I cieli echeggino dei canti di esultanza; la notte respinga le sue tenebre e il suo abito di lutto... Infatti viene esaltata la città viva del Signore, Dio delle potenze. Dal santuario di Sion, dei re portano il dono inestimabile (Sal 68,30); coloro che Cristo ha stabilito principi di tutta la terra, gli apostoli, accompagnano la Madre di Dio, sempre vergine, nella Gerusalemme di lassù, che è libera ed è la nostra madre (Gal 4,26).
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