
"Sembra che il neoeletto Presidente della Provincia Domenico Zinzi abbia l'intenzione di ubicare, proprio a S,Maria C.V, per motivi logistici ( vicinanza al CDR), un termovalorizzatore che soddisfi le esigenze provinciali di smaltimento rifiuti. Questa valutazione trascura totalmente l’esito degli studi commissionati dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e dal Dipartimento della Protezione civile, che hanno evidenziato l’esistenza, nella Regione Campania, di una zona a più elevato tasso di mortalità generale, dovuta ad una maggiore incidenza di patologie tumorali (bronchi, polmoni, fegato,rene, stomaco, trachea, tiroide) e malformazioni congenite.
Tale area comprende , a pieno titolo, la città di S.Maria C.V. ( situata al centro del cosiddetto “triangolo della morte”), sede di processi industriali pericolosi per la salute dei cittadini tra cui annoverare:
1. l’impianto per la produzione di CDR , attualmente declassato a tritovagliatura, Questa struttura si è trasformata , con il tempo, in una vera e propria discarica a cielo aperto senza averne le caratteristiche da un punto di vista sanitario e ambientale (corretta impermeabilizzazione a garanzia della tenuta stagna dei siti).
2. l’industria conceria, funzionante fino a qualche anno addietro, dislocata in località S. Andrea dei Lagni e inserita, a giusta causa, nell’elenco delle “ fabbriche insalubri di prima classe”. per l’utilizzazione, nella concia delle pelli,dell’acido cromico e dei suoi sali (cromati e bicromati) composti della cromite il cui trattamento è una potenziale fonte di inquinamento atmosferico ed idrico.
Tali criticità ambientali risultano aggravate ( se possibile) dalla presenza, a qualche chilometro di distanza, di una discarica , la c.d. “marruzzella” , sita nella vicina San Tammaro, di altro impianto di CDR a Caivano, distante appena 24 Km. , di un termovalorizzatore ad Acerra i cui altissimi camini immettono rifiuti in atmosfera sotto forma di gas aumentando il rischio di sarcoma con il crescere dell’esposizione alla diossina.
Come se ciò non bastasse si è pensato bene di insediare ulteriori discariche a:
• Ferrandelle, (località situata tra Casal di Principe, Santa Maria La Fossa e Grazzanise) - ove, su un terreno confiscato al boss Francesco Schiavone detto Sandokan , sono stoccati circa un milione di metri cubi di rifiuti solidi urbani non selezionati;
• San Nicola La Strada ( Lo Uttaro) distante circa 10 Km - dove 15 metri di percolato fluttuano sotto la coltre dei rifiuti e, nel sito di trasferenza, sono stati spezzettati vari mucchi di “tal quale” tritovagliato sul posto esposti alla pioggia che li dilava producendo altro percolato con ripercussioni negative sull’ambiente (in particolare acque superficiali ), sul suolo, sull’atmosfera e , di conseguenza, sulla salute umana.
Pare, infine, che Carinola , a circa 32 Km. e/o Pignataro Maggiore a 18 Km. da S.Maria C.V., siano state individuate come sedi per il deposito e lo stoccaggio di ecoballe (vero e proprio rifiuto indifferenziato).
Le emergenze susseguitesi a ritmi sostenuti, negli ultimi anni , senza soluzione di continuità, nonostante le varie gestioni commissariali, hanno fatto il resto insieme alle discariche illegali, disseminate dalla camorra nei territori immediatamente confinanti (Aversano, Mazzoni, Litorale domizio) e nelle quali sono stati rinvenuti addirittura rifiuti tossici.
“Tutti i territori dei comuni limitrofi al nostro sono inseriti nel Piano Regionale di Tutela dell’Aria. Ciò significa che presso di essi vanno adottate misure che devono o ridurre l’inquinamento (zone cd. di risanamento-tra cui S.Maria C.V.), ovvero evitare il peggioramento (zone cd. di osservazione).
La stessa Commissione bicamerale rifiuti ha lanciato, pochi giorni fa, l’allarme per “Disastro ambientale” sostenendo che “la crisi è seria” e aggiungendo che "nelle istituzioni di Napoli e Caserta persiste un sistema di illegalità che a suo tempo formò oggetto di accertamenti giudiziari per i reati di truffa per la produzione di falso cdr. , e danno ambientale con deterio¬ramento di risorse naturali».
Il presidente della Commissione bicamerale d'inchiesta sugli illeciti connessi al ciclo di rifiuti, Gaetano Pecorella, parlando con i giornalisti a conclusione della visita dell'organismo parlamentare nel capoluogo campano, ha dichiarato: "nei due giorni di permanenza a Caserta abbiamo avuto la conferma di una situazione che complessivamente è da considerare da disastro ambientale".
Per i cittadini di S. Maria C.V. , cui solo ora è stata accordata la raccolta differenziata prevista dal D.Lgs. nr. 22/1997 (Legge Ronchi), potrebbe configurarsi, quindi, il disastro ambientale di cui alla Sentenza 2515/2002 della Corte Suprema di Cassazione (Sezioni unite civili).
La localizzazione di discariche e/o di termovalorizzatori, non avrebbe certo alcun effetto di riduzione dell’inquinamento o di mantenimento della qualità dell’aria’’.
Quale fiducia si può riporre nelle istituzioni, prefettura, provincia, comune, questura, governo centrale, tutti uniti per attentare alla salute di donne, vecchi e bambini?
DICIAMO BASTA AI PIANI REGIONALI, PROVINCIALI E DEI COMMISSARI DI GOVERNO INCENTRATI SULLA FILIERA CDR/TERMOVALIZZATORI.
Chiediamo l’incremento della raccolta differenziata insieme all’istituzione, presso l’ASL, del REGISTRO DEI TUMORI e a una seria politica imperniata sulla RIDUZIONE.
Non sappiamo che farcene di CDR e inceneritori".
*Gerardo D'Amore (ass. AbiTanti Attivi)
Nessun commento:
Posta un commento