
Pubblichiamo una lettera inviataci da un cittadino allarmato dall'ipotesi di una riapertura della Industria conciaria nel rione S. Andrea.
"Corre voce che a S.Andrea si respira un aria nuova, nuova per così dire, sarebbe meglio dire "si respira un' aria vecchia", più precisamnete "una puzza vecchia".
Sì avete letto bene "una puzza": quella dell'Industria Conciaria Volturno.
Ebbene se dopo mille accordi, mille incontri e la decisione da parte della proprietà di chiudere ( suo malgrado) l'insediamento produttivo per far sì che si iniziasse a respirare per davvero un aria nuova e si iniziasse ad agire rispettando le leggi sulla salvaguardia dell'ambiente e della salute pubblica, ci siamo accorti, nostro malgrado, che l'oramai famosissima conceria ha riaperto i battenti (o sta riaprendo) i battenti.
Lo sta facendo nell'ombra, infatti per chi di dovere risulta chiusa, e nel silenzio di forse sa e fa finta di nulla.
A chi mi riferisco? Forse alla nostra benamata amministrazione comunale.
Fatto sta, che un piccolo gruppo di ex lavoratori della conceria si sarebbe riunito in una cooperativa per iniziare a produrre di nuovo, il tutto con il bene palcido della vecchia proprietà che, secondo accordi pressi, fornirebbe il materiale da lavorare senza alcuna responsabilità nè civile nè penale.
Ed i nostri amministratori che fanno? Pensano al piano casa e a come edificare il più possibile. mi chiedo: sarebbe meglio e più gratificante pensare, giusto un pò, alla salute pubblica ? o si chiede troppo."
Un residente di S. Andrea preoccupato della propria salute
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