Oddone di Cluny nasce intorno all'880 a Le Mans (F), fu il secondo abate dell'Abbazia di Cluny e tra gli artefici della riforma cluniacense.
Era figlio di un feudatario di Deols, vicino a Le Mans, nella regione di Tours; ricevette la sua prima educazione alla corte di Guglielmo I di Aquitania, studiando a Parigi con Remigio di Auxerre.
Intorno al 909 divenne monaco, sacerdote e superiore nella scuola dell'Abbazia di Baume, il cui abate Berno, fu il fondatore dell'Abbazia di Cluny e ne fu il primo abate. Nel 920 divenne abate di Aurillac e nel 927, alla morte di Berno, fu indicato da questi come successore all'Abbazia di Cluny.
Autorizzato da Pp Giovanni XI (931-935), nel 931, Oddone riformò i monasteri in Aquitania, nel nord della Francia ed in Italia. Il privilegio papale gli diede il potere di unire molte abbazie sotto la sua supervisione e di ricevere a Cluny monaci di altre Abbazie benedettine non ancora riformate; la maggior parte dei monasteri rimasero indipendenti e diversi divennero centri di riforma.
Oddone fu il più grande riformatore di Cluny, che divenne il modello di monachesimo per i successivi secoli avvenire, trasformando il ruolo della pietà religiosa in diuturno stile di vita.
Fra il 936 e il 942 visitò l'Italia diverse volte fondando il monastero di Nostra Signora sull'Aventino a Roma e riformando diversi conventi come quello di Subiaco e l'Abbazia di Monte Cassino. Egli fu spesso coinvolto in importanti missioni di tipo politico, ad esempio nella pace fra Ugo di Arles e Alberico I di Spoleto, da lui mediata su mandato di Pp Leone VII (936-939). Muore a Tours (F) il 18 novembre 942.
Fra i suoi scritti si ricordano una biografia di Gerardo di Aurillac, tre libri di Collationes (opere morali, severe e risolute), alcuni sermoni, un poema epico sulla (Occupatio) in diversi tomi (ed. Swoboda, 1990) e 12 antifone corali in onore di Martinio di Tours. In una delle antifone dice: (“Tu che per tre volte hai vinto il caos, rialza quelli che son caduti nel peccato; come tu dividesti il tuo mantello, rivestici della giustizia!”).
Nessun commento:
Posta un commento