prova


Non lasciare mai, che il successo ti nasconda la sua vacuità, un' impresa la sua vanità, la fatica la sua desolazione. Mantieni vivo dentro di te l' incentivo ad andare ancora più avanti, quell' inquietudine dell' anima che ci spinge al di là di noi stessi. Non guardare indietro, e non accarezzare sogni per il futuro. Ciò non verrebbe nè a restituirti il passato nè a soddisfare gli altri tuoi sogni ad occhi aperti. Il tuo dovere, la tua ricompensa, il tuo destino sono qui ora.
(Dag Hammaarskjold, Markings)
Dobbiamo accettare le delusioni che sono limitate, ma non dobbiamo mai perdere l'infinita speranza.
(Martin Luther King)
Noi non dimentichiamo e non demordiamo.
Quanno 'a furmicola vò murì, mètte è scèlle. Si dice di chi, raggiunta la ricchezza, perde ogni senso della misura e finisce per far cose illogiche e per danneggiare se stesso.
Quanno ò perucchio saglie in gloria perde à scienza e à memoria. Il villano che sale nella scala sociale dimentica subito la sua origine e coloro che lo hanno agevolato nella ascesa.

venerdì 27 luglio 2012

IL PATTO DI FERRO



A che serve la stesura di un programma politico e la sua sottoscrizione? I cittadini stanno vivendo una delle fasi più buie e catastrofiche della vita pubblica amministrativa, paragonabile solo al sacco di Capua da parte del “Valentino”, in città viviamo un deserto di democrazia. Provate a pensare perché il sindaco ha messo da parte il programma politico, e perché oggi la maggioranza è composta da ventinove consiglieri su trenta. Perché il PD nella nostra città non si preoccupa di attenuare la spesa pubblica con idee di sinistra. Non è una novità ma in questo momento si sta continuando quell’amministrazione iniziata con Iodice-Stellato e mai interrotta, tanto da spingere l’attuale sindaco a sposare quella linea politica. Perché tutti i 23 consiglieri comunali hanno sposato la stessa linea politica, linea da accomunare il sindaco, il capogruppo della vecchia maggioranza e il capogruppo del PDL. La spiegazione la possiamo trovare solo in un patto di ferro che accomuna interessi variegati e dobbiamo dare la colpa di tutto questo agli elettori che continuano a votare uomini che lavorano per il particolare e non per la collettività. L’idea di avere tutti i consiglieri comunali concordi per non avere contrasti e opposizione per non affrontare i problemi reali della città e dei cittadini ma di certo sollevare questioni evanescenti per andare ad occuparsi del proprio orticello. Spiegatemi perché in città le imprese edili quasi il 90% passano per lo studio dell’arch.Nardiello nel quale lavora l’architetto Scirocco, figlio del vicesindaco. Quale trasparenza degli atti amministrativi possono attuarsi in queste condizioni? E quale legalità dovremmo ottenere se altri giovani architetti sono penalizzati, così le imprese che non si rivolgono allo studio Nardiello. Oramai in città vige un gigantesco disordine politico, una pessima gestione della cosa pubblica, una cultura morale e politica scadente in chi comanda e i cittadini non si riconoscono in questo ritratto e a ragione. Bisogna che i cittadini siano vigili e capiscano che non possono continuare a votare quelle persone che oggi hanno creato un disordine politico con la creazione del patto di ferro.  Noi non conosciamo gli accordi che regolano il patto, però sappiamo che attraverso il patto si porterà il numero degli abitanti a centomila persone, questo è stato sempre il sogno di Stellato. L’altro è di creare le condizioni per ottenere i voti da tutti per occupare un posto al senato, oppure alla camera, altro desiderio di Stellato. Per ottenere tutto questo occorre dare un vantaggio anche alle altri parti del patto. Allora tutto spiega perché De Rosa è tornato, perché Sorà, Di Tommaso,Biondi non sono stati mandati via, essi rappresentano le altre parti del patto, per non figurare in prima persona. Allo stesso tempo i cittadini pagano un milione di euro all’anno per pagare i contratti extra a questi signori. E’ necessario osservare che per il funzionamento della macchina politica occorrono quantità enormi di soldi e questi possono venire solo da tre operazioni precise: la prima l’ex tabacchificio che dove avverà la costruzione di 480 alloggi, la seconda è la ex Italtel dove saranno costruiti altri tremila alloggi, la terza è il rione Sant’Andrea dove saranno lottizzati tutti i terreni appartenenti o comunque rientranti nella sfera di qualche consigliere comunale. Allora otteniamo anche la spiegazione del perché Biondi è ancora al suo posto perché dietro di lui è pronta tutta l’organizzazione per sviluppare gli alloggi nell’ex fabbrica e nel rione Sant’Andrea. Nel patto sono certamente rientrati i capannoni in località Grattapulci dove si spenderà un milione di euro all’anno per arricchire un imprenditore chiacchierato. Tutto questo poteva essere evitato, bastava sistemare la caserma Mario Fiore, l’istituto Carissimi, l’ex commissariato, l’ex carcere Angiulli, l’ex mulino Buffolano, l’ex cinema Politeama, avremmo potuto costruire altri dieci tribunali. Si potevano valorizzare i dirigenti già esistenti e spendere i soldi per illuminare le strada, costruire fogne, creare strutture ricettive per il turismo. Tutto questo non è stato fatto e non si è voluto fare, perché bisogna sacrificare la trasparenza e la legalità per ottenere un posto a Roma, senza capire che in questo modo il comune si avvia alla bancarotta e non ci sono più soldi per il sociale, per i dipendenti, per le strutture pubbliche. I cittadini dovranno capire di non votare quelli del patto e le istituzioni devono controllare all’interno del patto che altro c’è.
                                                        Il portavoce della Associazioni

giovedì 19 luglio 2012

Un problema che non si vuole risolvere.


Mi viene da ridere quando leggo articoli o comunicati stampa nei quali  si cerca di affrontare  il problema  della sede del Tribunale, volendo far credere ai lettori che, sia da parte della maggiornaza che  da parte dell’opposizione,  si  vorrebbe a porre rimedio ad una situazione che oggi si presenta drammatica.
Forse non ci si rende conto che, per un’inerzia durata per decenni e per la cura di interessi dei soliti speculatori che hanno assaltato e depredato la città con la complicità di tecnici e politici compiacenti, il probelma della collocazione degli Uffici Giudiziari non è stato mai affrontato seriamnete e non ha avuto mai una soluzione, anzi si è aggravato ed ha visto lievitare i costi delle locazioni e della gestione.
Oggi che il problema si va sempre di più ingigantendo in forza delle decisioni del Governo  che vuole abolire molte delle sedi distaccate del Tribunale Civile, invece di pensare a risolvere i problemi, sempre più grandi, ci si becca attraversa una diatriba infinita e senza finalizzazioni concrete.
Da quanti anni sto chiedendo che si mettesse mano ad un progetto per realizzare gli Uffici Giudiziari nella ex Caserma Mario Fiore? Con i soldi che si sono spesi per pagare i fitti a Cosentino per la sede di via Santagata e con quelli che si daranno a Pellino per i locali di via Mario Fiore e  di loc. Grattapulci(peraltro costruiti in difformità dalla Legge) sarebbero già state realizzate delle strutture in quel sito, in linea con la richiesta di collocazione in zona centrale delle strutture giudiziarie e senza sprecare soldi per pagare canoni a privati, trovandosi sempre con il problema insoluto e con un pugno di mosche in mano.
Ma si vuole veramente risolvere il problema? Con un progetto serio per la realizzazione  di  strutture prefabbricate idonee ad ospitare uffici pubblici, lo si potrebbe fare in breve tempo. I soldi si potranno trovare con il risparmio dei fitti da corrispondere ai privati e vendendo i beni comunali infruttuosi che sono stati acquistati con l’impegno, mai mantenuto, di alienarli.(vedi case di via Latina)
Quante volte ho chiesto, a nome mio ed a nome della Associazioni di razionalizzare la gestione del patrimonio comunale che non da assolutamente utili alle casse dell’Ente a causa della mancata corresponsione dei canoni di fitto dovuti. Oggi devo legge interventi senza alcun senso di personaggi che non conoscono nemmeno come si gestisce e cosa significa gestire un bene pubblico.
Diamo un vero segno di buon governo e decidiamo una volta per sempre quale fine deve fare questa città.
Si abbia il coraggio di cambiare il modo di amministrare e si pensi al bene comune, dando il segno di non essersi solo sostituiti a coloro che hanno amministrato così male questa nostra Santa Maria  continuando a governare come loro.
Credo che bastino i segnali che la Magistratura sta dando e tutto il marcio che sta venendo fuori che, credetemi, non è che una minima parte di quello che hanno combinato i “soliti noti
Gaetano Rauso

martedì 17 luglio 2012

il Partito che dovrebbe raccogliere l’eredità del PCI di Berlinguer, Pajetta, Terracini e Ingrao ha a cuore la classe operaia o preferisce tutelare gli interessi della grande finanza ?

Lo tsunami che ha colpito l’ufficio tecnico di Palazzo Lucarelli, alcuni politici e una pletora di professionisti e costruttori sembra non avere lasciato tracce nella amministrazione comunale laddove nessuna delle forze politiche ha inteso commentare l’accaduto. Eppur, ci sarebbe materiale per molte riflessioni a voce alta. E, invece, pare che la questione morale non faccia gola a nessuno; quando invece gli scandali e – almeno stando agli inquirenti – l’associazione a delinquere prospettata dovrebbero almeno fare da monito per il futuro e il presente. Secondo il mio modesto parere quanto accaduto in questi giorni è solo la punta di un vero e proprio iceberg dalle proporzioni gigantesche. Negli ultimi dieci anni, infatti, nell’Antica Capua si è costruito a dismisura; anche ( e forse soprattutto ) laddove erano emerse delle emergenze archeologiche che avrebbero potuto, almeno in parte, costituire il fiore all’occhiello nella Città della rivolta di Spartacus. Invece si è preferito chiudere entrambi gli occhi. E, in questo modo, favorire il Partito del Cemento che è una forza politica trasversale con all’interno dei gruppi di potere che si fronteggiano e laddove i fragili equilibri sono determinati anche dai risultati elettorali.
In tutto ciò, fa quasi impressione il silenzio e la complicità del PD che, almeno sulla carta, dovrebbe essere dalla parte dei lavoratori e, di conseguenza, contro gli speculatori e i palazzinari. Ma, evidentemente, il Partito che dovrebbe raccogliere l’eredità del PCI di Berlinguer, Pajetta, Terracini e Ingrao non ha a cuore la classe operaia e preferisce tutelare gli interessi della grande finanza; nonostante in molti casi si è dimostrata che si tratta di una economia non sana e, spesso e volentieri, infiltrata anche dalla camorra spa. 

M. T.

L’IGNORANZA E IL POPULISMO


Non è facile discorrere di problemi dolorosi perché ci obbligano a ricordare che in Italia la democrazia è solo apparente e noi in fondo siamo solo dei sudditi. Uno dei problemi che oggi si vorrebbe affrontare è l’organizzazione territoriale della giustizia senza toccare la sostanza della stessa che riguarderebbe i singoli reati e le norme che li regolano. In questo contesto s’innestano le dichiarazioni dei sindaci di S.Maria C.V. e Caserta apparse su alcuni organi di stampa locale. Sgombriamo subito il campo per Caserta. Caserta non potrà mai avere né il tribunale, né la Corte di Appello  perché questa città non ha storia e storicamente non esiste. Caserta nasce intorno alla Reggia  quando inizia la sua costruzione con l’insediamento di poveri e diseredati provenienti da tutta la Campania, oltre agli schiavi, liberti e prigionieri di guerra marocchini, tunisini, algerini. Oggi è capoluogo di provincia per punire due città come S.Maria C.V. e Capua, fu così che Mussolini creò la provincia di Frosinone e Benevento tagliando oltre cento comuni all’allora provincia terra di lavoro e creò Caserta capoluogo. L’attuale sindaco di Caserta dovrebbe preoccuparsi più di risolvere i problemi che ha creato dichiarando il fallimento amministrativo della città, piuttosto che fare del populismo, non ha le capacità di Murat che creò ed istallò il tribunale a S.Maria C.V. quando Caserta era inesistente da qualunque punto di vista fosse analizzata e così sarà per il futuro. Anzi, nei prossimi anni con un comitato sorto già da tempo si unificheranno le due città di Capua e S.Maria C.V., la nuovo città unita diventerà capoluogo di provincia, con il vantaggio economico di avere un fiume navigabile, un aeroporto, il casello autostradale nella città e il tribunale. Il sindaco di S.Maria C.V. nella sua dichiarazione apparsa sul Corriere del Mezzogiorno del 13/07/2012 ha dimostrato tutta la sua carenza di conoscenza del problema di assetto territoriale- giuridico. Il sindaco della città di Capua Vetere non sa che fino a qualche decennio indietro c’erano in tutta la provincia ben 14 sezioni distaccate per un bacino di utenti di appena seicentomila abitanti. Bisognava andare a Capriati al Volturno, Roccamonfina, sacrifici enormi e costi altissimi per i cittadini, poi finalmente il ministero e il governo decisero di abolire ben nove sezioni distaccate, senza nessuna protesta  perché fu un vantaggio per tutti i cittadini  meno che per i sindaci che persero il controllo sulla giustizia. Oggi vengono abolite le ultime cinque. Intorno a questa abolizione si è scatenato il populismo dei sindaci e l’ignoranza di coloro che non hanno mai frequentato le aule delle sezioni distaccate. L’accentramento nella sede centrale porterà vantaggi agli avvocati, ai cittadini, alla macchina giudiziaria. Perderanno quegli uffici giudiziari che avevano creato una repubblica a sé, dove legiferavano Got e ufficiali giudiziari. Il sindaco di S.Maria C.V. oltre a dimostrare tutta la sua ignoranza  sulla reale questione delle sedi distaccate, dimostra di essere un fedele servitore del PD rinnegando l’insegnamento politico e ideologico paterno, per diventare uno schiavo politico di una specie di partito che  cavalcando il populismo cerca di assoggettare le persone ignoranti per spillare voti. Il sindaco di S.Maria C.V. deve preoccuparsi di sistemare i locali dove alloggiare gli uffici giudiziari perché nei capannoni gratta pulci ci sono seri problemi giudiziari. Infine il PD ha iniziato una campagna politica per portare a Caserta il Tribunale e, questo sindaco non prende le distanze dal PD, né smentisce il capogruppo della sua maggioranza, nè il vicesindaco. Oramai si è creato un conflitto d’interessi tra il PD rappresentato in questa maggioranza che vuole togliere il tribunale e la città che ha bisogno del tribunale. Il sindaco è incapace di prendere posizione a favore della città che amministra per non perdere la poltrona, strumento essenziale per tutelare i suoi interessi.
                                                               Michele D’Abrosca

SVILUPPO URBANO E TUTELA BENI ARCHEOLOGICI. METTIAMO A POSTO LA CARTOGRAFIA DELLA CITTA’?

Agli inizi di Luglio, all’interno dei locali del Salone di ingresso al Teatro Garibaldi è stata esposta un’antica Cartografia molto suggestiva riguardante la Provincia di Terra di lavoro.

La cartografia è un’'illustrazione del territorio in un determinato periodo di tempo redatta  alla luce di informazioni non solo geografiche , ma storiche, statistiche, demografiche, economiche, politiche, culturali.

Quanto deve essere stato difficile in passato cartografare la Provincia considerando che oggi  i Comuni che la compongono non sono riusciti  in più di 25 anni (dagli anni ’80) a dotarsi di un piano regolatore.

In questo lungo lasso di tempo, intanto, le città (soprattutto la nostra) sembrano essere esplose in tanti pezzi-cocci, cresciute non per parti omogenee, ma piuttosto per singoli edifici e all’insaputa dei suoi abitanti, persone “fuori” , quasi sempre in viaggio ,”flessibili” come vuole il mercato, preoccupati del loro lavoro diventato, per così dire, una continua  “prova di esubero”. 

Qual è  la sintassi che regola la relazione tra  il già costruito e l’espansione? 

Il territorio è visto oggi solamente come un’occasione per arricchirsi rapidamente grazie all’elevato plusvalore che il proprietario può lucrare quando una superficie passa dalla destinazione agricola a quella edificabile, meccanismo che sta spesso alla radice di fenomeni come la corruzione dell’attività amministrativa pubblica  e il riciclo di capitali malavitosi immessi nell’economia “normale”.

Le varie governance che  si avvicendano nella nostra città , indipendentemente dai colori politici, dalle categorie di “nuovo/vecchio” che le contraddistinguono , fanno cassa per fronteggiare le necessità della spesa corrente tutte allo stesso modo, lucrando i cospicui introiti dal pagamento degli oneri di urbanizzazione. 

E’ tutto legale ? 

Illustri Avvocati ci spiegheranno la legittimità della crescita urbana , mentre tecnici esperti saliranno in cattedra per impartire lezioni al riguardo a gente comune  annichilita da tanta preparazione  . Nulla, però, potrà nascondere il degrado che non è più la la cintura cittadina marginale e occultata, ma è un arcipelago. 

METTERE A POSTO LE CARTE è una locuzione ( un modo di dire) dal significato ambivalente. Può voler dire riordinarle dal punto di vista legale in modo da sottrarle ad accertamenti giudiziari oppure impegnarsi a fornire una rappresentazione simbolica scritta della nostra città a misura d’uomo. E’ a questa seconda accezione che mi riferisco.

«Scrivere non ha niente a che vedere con significare,ma con misurare territori, cartografare contrade a venire»(Deleuze-Guattari, Rizoma, Mille piani)

Cartografare contrade a venire, produrre concetti capaci di spiegare il divenire altro, creare costellazioni di segni capaci di dare forma alla proliferante realtà in fuga dal significato presente.

Ciò è possibile farlo all’interno di uno spazio pubblico plurale nel quale trovino sostegno varie esigenza :

tutela dei beni archeologici e impegno a reperire investimenti industriali da realizzare nelle zone produttive dismesse;

“consumo zero di territorio” e “riqualificazione urbana”;

individuazione dell’offerta di servizi, definizione delle politiche d’intervento (quali settori potenziare, mantenere, ridimensionare) ,selezione delle prestazioni da offrire in linea con i bisogni percepiti ed emergenti dell’ambiente di riferimento; 

scelta delle modalità di gestione dei servizi, ad esempio gestione diretta o ricorso a formule privatistiche di gestione come quelle garantite dal Consorzio Icaro cacciato da  molti Comuni sensibili alla problematica della legalità.

Un “Osservatorio su beni comuni e democrazia” renderebbe più semplice “cartografare” e valorizzerebbe il percorso di ricerca, informazione, trasparenza  che l’Associazionismo di S.Maria C.V. hanno ritenuto di dover intraprendere ciascuna per conto proprio.

 

Gerardo D’Amore     

domenica 15 luglio 2012

Un anno perso


un anno perso dietro il pd per riuscire a costruire i 430 appartamenti.
un anno perso dietro il pd per cercare il modo di  accontentare gli speculatori del mattone ,
 un anno perso dietro il pd a non fare niente per incentivare gli industriali a venire a smcv.
un anno perso cercando come bloccare il senso unico  al c/1 nord ,
 un anno perso a  sprecare centinaia di milioni per  mantenere servizi inadeguati 
un anno perso dietro il pd a causa dei signori dalla firma facile
In un anno quante cose si potevano fare, risparmiando  6-700 milioni di vecchie lire dati  ai firmatutto! Si potevano comprare terreni da mettere a disposizione degli industriali , o si sarebbero potuti utilizzare per aprire un asilo nido comunale, , si potevano utilizzare per sistemare il Campo Sorbo, o si sarebbero ancora potuti utilizzare per ristrutturare il cappellone al cimitero , si potevano usare per metterli a disposizione dei disoccupati, o dei disabili o per aumentare i contributi per gli affitti e delle borse di studio etc etc   
 un anno perso nonostante i soloni del pd con  i loro studi da  peripatetici,
un anno perso perche’ ci voleva molto tempo per cuocere la zavorra recalcitrante .
un anno perso perche’ le associazioni erano dure a morire e davano fastidio ai manovratori,
 un anno perso per far comprendere al mancato leader( perdente a vita)  che non tutte le ciambelle escono con il buco, e che lassu’ qualcuno ci ama e ci da una mano per salvare quel poco che il centro sinistra  ha lasciato per non aver avuto  il tempo di arraffare tutto .
un anno perso per far rinsavire, invano, alcuni rappresentanti imbambolati dai facili miraggi.
un anno per rilasciare centinaia  e centinaia di  licenze edilizie,
in un anno quante centinaia di commercianti hanno chiuso la propria attività ?
un anno perso a non organizzare l’ufficio tecnico causando  danni alle casse comunali,
un anno perso per non fare un ordine di servizio per risistemare il doppio senso in via Giovanni Paolo I arrecando cosi’ danno ai commercianti e  ai cittadini , i quali dovranno fare un giro enorme per ritornare a casa , per non scontentare gli interessi delle attivita’ che dovranno sorgere nell’ex tabbacchificio .
 un anno perso in 4 dietro la scrivania del "condominio" per non conbinare niente di buono, ma sprecare i soldi dei cittadini di Santa Maria Capua Vetere .
un anno perso a promettere mare  e monti, tanto le chiacchere volano MA DIMENTICANO CHE gli scritti ( il programma elettorale ) restano, anche se per loro  è tutto  "carta straccia" ,
un anno perso che e’ servito per autoconvincersi che Dio li ha scelti e quindi possono tradire i sammaritani ,  e fare il contrario di quello che avevano promesso in cambio della famosa borsetta di 30 scudi, ma dimenticano che per ogni traditore vi è un albero in attesa …
un anno perso che e’ servito a far montare la testa a dei vuoti a perdere ,  i quali pensano che il tempo non passa e non verra’ la resa dei conti,
un anno perso a regalare soldi a Pellino  ( si potevano utilizzare le proprieta’ comunali e risparmiare miliardi di lire, tanto spreco per essere graditi  a coloro che tutto possono)
un anno perso a non risolvere la vicenda del Campo Sorbo
un anno perso, ma che e’ servito a far conoscere quanti quaquaraqua’ si nascondevano nei partiti della coalizione, che non vedevano l’ora di salire sul carro della vittoria della zavorra, che solo per un miracolo ancora galeggia 
un anno di pazienza per cercare di salvare quest’ amministrazione , frutto di decenni di lavoro estenuante che sta per capitolare per i soliti falsi salvatori della patria, che vogliono solo badare a se stessi
un anno perso dietro il P.D. per cercare di salvare l'Amministrazione Comunale ed il "soldato Ryan" , sua vittima predestinata .
Quante cose si potevano fare in un anno , se non si accanivano a contrastarci  per il semplice fatto che noi chiedevamo occupazione e non appartamenti nell'ex Tabacchificio 
In quest'anno abbiamo preteso e ancora pretendiamo  il rispetto dell'impegno preso con l'elettorato contro gli speculatori del mattone e pro disoccupati e commercianti!

 SALVIAMO L'INGENUO SINDACO DAL CIUCCIO CON I BAFFI E DAI GIOCOLIERI DEL PD 
DOVE ERA IL PD QUANDO IMPERAVA IL "QUATRILATERO DELLA MORTE" ??? PERCHE' HANNO CONTINUATO E CONTINUANO A PROTEGGERE L'UFFICIO TECNICO COMUNALE CHE CONTINUA AD ESSERE COMPOSTO  ANCORA .IN PARTE DI QUEGLI STESSI SOGGETTI CHE SONO SOTTO INDAGINE DA PARTE DEL DOTT. GUARIELLO , E IN PARTE SONO CONSAPEVOLI DISCEPOLI DI QUEI SOGGETTI ?  

Caino e Abele

Da Baudelaire "I fiori del male" la poesia "Caino e Abele"

Dioscuro...

Abbiamo parlato più volte dei "Fiori del Male" di Baudelaire, ma ci sono dei versi che hanno sempre attirato la mia attenzione, sono le razze di Caino e Abele.
Sono metafore delle tipologie di umanità che adottano rispettivamente modi di esistere opposti.
Chi vive nella religione e nella prosperità, appagato dall'appoggio della divinità e della sua coscienza, contro chi vive l'umanità nella sua essenza più carnale, asseconda i suoi istinti e ne è condannato. Contadini contro cacciatori, santità contro umanità, ricchezza contro povertà, beatitudine contro dannazione.
Si parla di razze, quindi non c'è scelta. Voi siete più Caino o Abele? :)

Caino e Abele

Razza d'Abele, dormi, bevi e mangia:
con che compiacimento ti sorride Dio!

Razza di Caino, striscia
nel fango e muori miserabile!

Razza d'Abele, il tuo sacrificio
accarezza il naso ai Serafini!

Razza di Caino, il tuo supplizio
potra mai avere fine?

Razza d'Abele, guarda prosperare
II tuo bestiame e le tue semine!

Razza di Caino, le tue viscere
urlano di fame come un vecchio cane!

Razza d'Abele, scaldati il ventre
al focolare patriarcale!

Razza di Caino, trema di freddo
nel tuo antro, povero sciacallo!

Razza d'Abele, ama e prolifica!
Anche il tuo oro si moltiplica!

Razza di Caino, guardati
dalle grandi brame, cuore ardito!

Razza d’Abele, tu cresci e ti pasci
come le cimici dei boschi!

Razza di Caino, trascina per le strade
la tua famiglia disperata!

Razza d'Abele, la tua carogna
ingrasserà la fumante terra!

Razza di Caino, il tuo compito
non è ancora finito!

Razza d'Abele, vergognati!
II ferro e vinto dallo spiedo!

Razza di Caino, sali al cielo
e scaraventa sulla terra Dio!

C. Baudelaire
Le Fleurs du Mal

Johnny:
Io sono molto più Abele, mi hanno già ucciso diverse volte....

Goethe:
Io sono Abele con Caino.
E sono Caino con Abele.

Intelligenti Pauca

CITAZIONE DI SAN FRANCESCO DI SALES

PAROLE DI SAN FRANCESCO DI SALES PER I FALSI FARISEI DI ALCUNE PARROCCHIE DELLA DIOCESI DI CAPUA

“NON ACCONTENTARTI DI ESSERE POVERO COME I POVERI, MA SII PIU’ POVERO DEI POVERI, VA A SERVIRLI QUANDO GIACCIONO A LETTO INFERMI E DEVI SERVIRLI CON LE TUE PROPRIE MANI.

QUESTA SERVITU’ E PIU’ GLORIOSA DI UN REGNO”.

CITAZIONE DEL GIORNO

MA COME CALZA BENE PER QUESTA CITTA'!
PROBABILMENTE AVEVA SOGGIORNATO PER UN PERIODO DI TEMPO A S MARIA…


cavalli

cavalli

BIAGIO MARIA DI MURO

RISPONDIAMO AL NUOVO CITTADINO C.DV.CHE DA QUALCHE MESE SI E’ TRASFERITO DAL LAZIO IN CAMPANIA E PRECISAMENTE A S.MARIA CAPUA VETERE IN VIA GALATINA CHE CI HA CHIESTO CHI ERA IL SINDACO DELLA CITTA’.

BIAGIO MARIA DI MURO

BIAGIO MARIA DI MURO

BIAGIO DI MURO

TI RIMETTO LA FOTO DI BIAGIO DI MURO E UNA PARTE DEL SUO CURRICULUM VITAE

BIAGIO DI MURO SI E’ LAUREATO, IL 30/10/1995, CON 110 E LODE IN ARCHITETTURA PRESSO L’UNIVERSITA’ DI NAPOLI, CON UNA TESI SPERIMENTALE IN SCIENZE DELLE COSTRUZIONI ED E’ ISCRITTO ALL’ORDINE DEGLI ARCHITETTI DELLA PROVINCIA DI CASERTA AL N. 872.

SVOLGE UNICAMENTE LA LIBERA PROFESSIONE ED HA LO STUDIO IN S.MARIA C.V., AL CORSO ALDO MORO N.73

E’ABILITATO AL COORDINAMENTO DI SICUREZZA – D.LGS.494/96 – CON ATTESTATO DI CORSO RILASCIATO DALL’UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II, A CURA DEL CENTRO INTERDIPARTIMENTALE DI RICERCHE L.U.P.T. DAL 24 NOVEMBRE 1997.

HA PARTECIPATO AL GRUPPO DI RICERCHE SUL TEMA “STABILITA’ DELLE TORRI IN MURATURA” ORGANIZZATO DALL’ISTITUTO DI “COSTRUZIONE DELLA FACOLTA’ DI ARCHITETTURA” – UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI, FEDERICO II.

E’ COLLABORATORE DELLA III AREA DI RICERCA “PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E SISTEMI INFORMATIVI TERRITORIALI” L.U.P.T. – LABORATORIO DI URBANISTICA E PIANIFICAZIONE TERRITORIALE DELL’UNIVERSITA’ FEDERICO II DI NAPOLI, FACOLTA’ DI ARCHITETTURA.

E’ MEMBRO DELL’AREA DI RICERCA “PROGETTAZIONE URBANA, AMBIENTALE E DEL RECUPERO E VALORIZZAZIONE DEI BENI STORICI, ARCHITETTONICI, ARCHEOLOGICI E PAESAGGISTICI” DEL CENTRO DI RICERCA L.U.P.T. DELL’UNIVERSITA’ FEDERICO II DI NAPOLI FACOLTA’ DI ARCHITETTURA – DIRETTORE PROF. FRANCO MARINIELLO.

HA SEMPRE AVUTO UN FORTE LEGAME CON LA POLITICA ATTIVA, ESSENDO FIGLIO DI NICOLA DI MURO, IL QUALE FIN DAL 1956 E’ ESPRESSIONE DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA, PRIMA A LIVELLO COMUNALE I POI OLTRE AI CONFINI CITTADINI, FINO A DIVENTARE UOMO DI RIFERIMENTO DEL PARTITO AI PIU’ ALTI LIVELLI.

BIAGIO MARIA DI MURO FIN DALL’ADOLESCENZA HA POTUTO ASSORBIRE TUTTA L’ESPERIENZA POLITICA ED AMMINISTRATIVA, AVENDO AVUTO MODO DI FREQUENTARE ASSIDUAMENTE IL PARTITO.

PARTECIPA ALLA CONSULTAZIONE ELETTORALE AMMINISTRATIVA DEL 2002, CANDIDATO CON FORZA ITALIA, RIPORTANDO CIRCA 1000 VOTI DI PREFERENZE CONTRIBUENDO IN MODO DETERMINANTE DA FAR DIVENTARE FORZA ITALIA IL PRIMO PARTITO IN CITTA’.

DOPO NEL 2007 ASSUME LA CARICA DI VICE SINDACO, MA DOPO QUALCHE MESE NON ESITA A LASCIARE IL PRESTIGIOSO INCARICO QUANDO SI ACCORGE CHE CON LA DEFENESTRAZIONE DELL’ASSESSORE MARCIANO SCHETTINO VENIVANO TRADITI GLI IMPEGNI E LE PROMESSE SOTTOSCRITTE NEL PROGRAMMA ELETTORALE PRESENTATO AGLI ELETTORI.

DAL 2011 AL 2015 E’ STATO SINDACO DELLA CITTA’ DI S.MARIA CAPUA VETERE.

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SERVIZIO CAF PRESSO LA NOSTRA SEDE IN C.SO ALDO MORO N.73 AVETE A DISPOSIZIONE UNA SERIE DI SERVIZI UTILI:

1. MODELLO ISEE

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10. ASSEGNI DI MATERNITA’

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12. ICRIC, ICLAV, ACCAS/PS

13. SOCIAL CARD

14. SUCCESSIONI

15. TRASMISSIONE TELEMATICA

16. CONTRATTI DI AFFITTO

17. MODELLO EAS



SERVIZI PROFESSIONALI:

1) CONSULENZA E ASSISTENZA LEGALE

2) CONSULENZA FINANZIARIA

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4) PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA

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6) ESECUZIONI E LAVORI CHIAVI IN MANO



SERVIZIO PATRONATO:

1. INVALIDITA’ CIVILE

2. ACCOMPAGNAMENTO

3. PENSIONI INPS – INPDAP

4. INFORTUNI SUL LAVORO

5. DISOCCUPAZIONE

6. RECUPERO CONTRIBUTI

7. MEDICINA LEGALE

8. LAVORO

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10. COLF E BADANTI

11. PRESTAZIONI ASSISTENZIALI

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STUDIO TECNICO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA, PRATICHE CATASTALI ED URBANISTICHE, ARCHITETTURA PER INTERNI




ascolta la riscossa della città

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Studio Legale

LAVORI PUBBLICI

PUBBLICHIAMO LE FOTO DELLE OPERE PUBBLICHE PER LE QUALI INIZIERANNO PRESTO I LAVORI .SALVO RITARDI DOVUTI ALLA SCELLERATA AZIONE DI SFIDUCIA CHE COMPORTERA' AUMENTO DI COSTI E PERDITE DI FINANZIAMENTI

RECUPERO STRUTTURALE E FUNZIONALE DELL' EDIFICIO DELLE SCUOLE ELEMENTARI "PRINCIPE DI PIEMONTE"

IMPORTO FINANZIAMENTO

euro 2.330.ooo,oo

SCUOLA PRINCIPE DI PIEMONTE

SCUOLA PRINCIPE DI PIEMONTE

LAVORI PUBBLICI

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RISTRUTTURAZIONE E AMMODERNAMENTO DEL PLESSO SCOLASTICO RIONE IACP

IMPORTO FINANZIAMENTO

EURO 700.000,00

IACP

IACP

lavori pubblici

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RIFACIMENTO PIAZZA SAN PIETRO

IMPORTO FINANZIATO:

euro 150.000,00

piazza San Pietro

piazza San Pietro

lavori pubblici

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PROGRAMMA DI RECUPERO URBANO COMPARTO C1 NORD OVEST – RIONE IACP

IMPORTO INTERVENTO:

euro 1.502.373,12

IACP

IACP

lavori pubblici

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REALIZZAZIONE DI UN CAMPO SPORTIVO POLIVALENTE COPERTO IN VIA GIOTTO – RIONE IACP

IMPORTO DEL FINANZIAMENTO :

euro 512.000

iacp

iacp

arco adriano

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RESTAURO CONSERVATIVO DELL’ARCO ADRIANO. SISTEMAZIONE DEL TRATTO DI VIA APPIA TRA ANFITEATRO ED ARCO ADRIANO

RICHIESTA FINANZIAMENTO

Euro 2.470.698,58

arco adriano

arco adriano

villetta l.sturzo

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PROGETTO PER LA VILLETTA TEMPO LIBERO ALLA VIA L. STURZO

RICHIESTA DI FINANZIAMENTO:

euro 127.000,00

villetta l. sturzo

villetta l. sturzo

asilo nido

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PROGETTO DI ASILI NIDO PER BAMBINI DA 0 A 36 MESI IN VIA ALBANA 107

TOTALE DEL FINANZIAMENTO:

euro 699.438,18

asilo nido

asilo nido

PERDONA LORO......

Padre perdona loro! Perché li hai accecati? Perché hai tolto loro la memoria? Forse perché non credono più in Te? Padre perdonali! Tu sei un Dio buono: essi non sanno quello che fanno.... Non ricordano quando Tu mandasti loro la manna dal cielo e tutti sopravvissero e trovarono la terra promessa. Oggi li vuoi punire perché hanno troppo peccato? È per questo che la nuova manna tarda ad arrivare? Se sono ancora scettici e sono ancora cristiani se lo facessero spiegare dal loro parroco. Se poi sono degli assatanati, arrabbiati, solo perché credono di essere degli unti dal Signore, e solo perché sono stati abituati a credere di essere dei privilegiati, dimenticando i comandamenti che Dio diede a Mosè, allora fanno bene a pregare il vitello d'oro. E fanno bene a servire il vitello casalese sempre presente e che è stato causa del saccheggio sammaritamo e della chiusura delle industrie e la conseguente fine del lavoro, del commercio e delle possibilità di dare da bere agli assetati. Ma Tu Signore, nella Tua Infinita Bontà, Perdonali.....

NON CI SIAMO LIBERATI DI TUTTI MA RESTERANNO ALL'OPPOSIZIONE

NON CI SIAMO LIBERATI DI TUTTI MA RESTERANNO ALL'OPPOSIZIONE