prova


Non lasciare mai, che il successo ti nasconda la sua vacuità, un' impresa la sua vanità, la fatica la sua desolazione. Mantieni vivo dentro di te l' incentivo ad andare ancora più avanti, quell' inquietudine dell' anima che ci spinge al di là di noi stessi. Non guardare indietro, e non accarezzare sogni per il futuro. Ciò non verrebbe nè a restituirti il passato nè a soddisfare gli altri tuoi sogni ad occhi aperti. Il tuo dovere, la tua ricompensa, il tuo destino sono qui ora.
(Dag Hammaarskjold, Markings)
Dobbiamo accettare le delusioni che sono limitate, ma non dobbiamo mai perdere l'infinita speranza.
(Martin Luther King)
Noi non dimentichiamo e non demordiamo.
Quanno 'a furmicola vò murì, mètte è scèlle. Si dice di chi, raggiunta la ricchezza, perde ogni senso della misura e finisce per far cose illogiche e per danneggiare se stesso.
Quanno ò perucchio saglie in gloria perde à scienza e à memoria. Il villano che sale nella scala sociale dimentica subito la sua origine e coloro che lo hanno agevolato nella ascesa.

lunedì 28 ottobre 2013

Sportello specialistico antiviolenza “Codice Rosa”



La violenza di genere è, una questione culturale ed educativa, legata principalmente ad un distorto concetto dell’amore e della proprietà. Una brutale prevaricazione, manifestata attraverso atteggiamenti reiteratamente violenti e possessivi, basata su una inaccettabile visione proprietaria della donna e degli affetti. E' il predominio del maschio.  Il potere virile si è sempre affermato con la forza fisica. E la ribellione va punita. La lezione deve servire a mantenere la donna assoggettata. Si registra un escalation di violenza esercitata sistematicamente sulle donne in nome di una sovrastruttura ideologica di matrice patriarcale, allo scopo di perpetuarne la subordinazione. Annientarne l’identità, attraverso l’assoggettamento fisico o psicologico, diventa l’imperativo. Da simili episodi si evidenzia la dilagante incapacità di amare senza trasformare in oggetto chi si ama.  Un fenomeno trasversale che interessa ogni strato sociale, economico e culturale. I luoghi più pericolosi per le donne sono la casa e gli ambienti familiari. Le violenze sono perpetrate da persone con le quali esiste una relazione di intimità. Un fenomeno esteso, anche se ancora sommerso e per questo sottostimato. C'è bisogno di snidare la cultura della prevaricazione ed inculcare quella del rispetto.

Una donna che subisce soprusi avrebbe tanto da dire, ma spesso sceglie il silenzio. Un silenzio assordante, più rumoroso della parola. L’ incapacità di ammettere la gravità della situazione, la paura, la dipendenza economica, la mancanza di alloggio, la riprovazione sociale sono fattori che rendono difficile denunciare il proprio disagio e la vittima vive con un profondo senso di colpa e inadeguatezza. Un problema di salute pubblica che incide gravemente sul benessere fisico e psicologico delle vittime. La maggior parte degli episodi di violenza sono premeditati. Ogni volta si agisce per l’emergenza,  per il problema che ha maggiore visibilità mediatica. L’utilizzo stesso del termine emergenza nega il carattere drammaticamente strutturale, "ordinario", di brutale quotidianità. Dati allarmanti evidenziano soprusi, prevaricazioni e abusi quotidiani.

In una clima simile non si può non accogliere con entusiasmo lo sportello specialistico antiviolenza “Codice Rosa”, attivo da tre mesi presso il Presidio Ospedaliero Pineta Grande di Castel Volturno e all’interno del Pronto Soccorso dell’Ospedale G. Moscati di Aversa. Un servizio previsto tra le azioni del progetto IARA (Interventi di ampliamento della rete antiviolenza), finanziato dalla presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le Pari Opportunità, finalizzato a trattare tempestivamente ed efficacemente i casi di violenza, attraverso interventi integrati di sostegno in parallelo al triage del pronto soccorso. Il servizio offerto dal Presidio Ospedaliero Pineta Grande ha fatto registrare dati preoccupanti, in tre mesi di attività sono stati registrati più di 100 casi di violenza.

La pedagogia delle differenze e l’educazione di genere sono il terreno su cui si gioca una nuova civiltà delle relazioni nella vita quotidiana. Occorrere una sostanziale evoluzione culturale, che scardini il modello dominante di donna decorativa e muta, costituita da interventi culturali volti al riconoscimento della violenza, alla sensibilizzazione e al contrasto degli stereotipi. I germi del rancore e della violenza si annidano nello scarto tra gli stereotipi e la carenza di strumenti culturali per elaborare la realtà quotidiana. Ma accanto ad interventi culturali necessitano interventi sociali mirati, come l’attivazione di linee telefoniche dedicate, l’apertura  di sportelli di ascolto e di denuncia, presidi antiviolenza nei vari ambiti territoriali, l’assistenza erogata attraverso personale altamente specializzato, risultano risolutivi nella prevenzione e nell’arginazione degli abusi. L’apertura di questo sportello, in un territorio così emblematico com'è Castel Volturno, simbolo della violenza e dei soprusi, è un inno di speranza, un’ ancora di salvezza, un meraviglioso presidio di legalità nonché esempio di un’ economia sociale ancora possibile. 


Crisi occupazionale e ingannevoli promesse


In tempi bui come questi, il crollo occupazionale risulta essere al centro dell’attenzione poiché la nostra è un’epoca di profondo disagio economico ed esistenziale. In molti si sono visti costretti , nel corso degli anni, ad emigrare altrove per accaparrarsi un futuro dignitoso e soddisfacente /appagante. E’ questa una vera e propria lotta alla sopravvivenza. Questa triste situazione è stata implementata dalla classe politica amministrativa che non ha posto condizioni di rinnovo delle risorse utili a creare nuovi sbocchi occupazionali. Ma che ha, altresì, posto tutto il suo impegno nel far decadere la nostra storica città, l’altera Roma, oggi preda di affaristi spregiudicati più interessati ai progetti di cementificazione e di centri commerciali, atti a favorire i loro amici “imprenditori”, progetti attuati nei siti che avrebbero, invece, dovuto essere sedi di industrie e di imprese atte a risolvere la disoccupazione, problema sempre più dilagante sul nostro territorio. 

Un impressionante dato Istat, in Italia, fotografa una situazione allarmante di due milioni di giovani non attivi, disoccupati che hanno persino rinunciato a trovare lavoro. Non vi sono più prospettive occupazionali per i giovani che terminano un ciclo scolastico e numerose famiglie non riescono a provvedere ai bisogni di primaria necessità. Il diritto/dovere, faticosamente acquisito, ad un lavoro dignitoso che dia sicurezza economica e garantisca assistenza in caso di malattia e la pensione una volta terminato il ciclo lavorativo, sta diventando un privilegio. Laddove, invece, ogni cittadino ha il dovere di svolgere secondo le proprie possibilità e la propria scelta un’attività che concorra al progresso della società. L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro. Ciò significa quindi, che la possibilità di accedere ad un lavoro e di sceglierlo è un diritto/dovere fondamentale. Significa che dai frutti del lavoro si dovrebbe poter trarre dignitoso sostentamento per sé e per i figli. Il lavoro è il nodo essenziale dei rapporti sociali. 

La comunità non è altro se non un’organizzazione sociale nella quale il singolo si specializza in qualcosa e fruisce del lavoro altrui. Ogni lavoro svolto è solo un tassello di un enorme, immenso mosaico. Per questo è fondamentale che la politica si assuma la responsabilità di indirizzare l’intero mondo del lavoro, sottraendolo al libero arbitrio di pochi. Dovrebbe accrescere la sensibilità nei confronti della stretta relazione tra organizzazione del lavoro e possibilità di un’esistenza umana piena. In una situazione drammatica come questa dove in parecchi sono sull’orlo della disperazione e dello svilimento, non si possono dare false ed illusorie speranze, paventando posti di lavoro praticamente inesistenti. Sono solo dei vili sciacalli coloro che non disdegnano l’acquisto dei voti tramite pressioni psicologiche perpetrate sfruttando lo stato di indigenza di fasce disagiate della cittadinanza. È oltremodo offensivo per la loro dignità il tentativo di corromperli, comprarli, illuderli e nutrirli di false speranze soltanto per affermare i propri interessi personali. È molto più onesto riconoscere l’attuale crisi occupazionale in cui versiamo e impegnarci nel promuovere il rilancio socio-economico favorendo nuove condizioni di lavoro, piuttosto che elargire ingannevoli promesse. In quest’ora tremenda dobbiamo avere la tenacia di protestare contro questi vili e falsi traditori che non saranno con noi nella sera della fatica e della delusione.


domenica 27 ottobre 2013

Campo Sorbo:La storia infinita



In via di risoluzione l’annosa questione Campo Sorbo. Una storia incredibile di terreni agricoli spacciati per edificabili ad acquirenti che, un po’ troppo in buona fede, hanno visto in queste lande di deserta gleba il coronamento del sogno di una vita, una casa.  

Una zona priva delle più elementari opere di urbanizzazione. Definita Campo perché manca anche una definizione urbanistica: mancano strade asfaltate, conduzione di gas, illuminazione pubblica e rete fognaria. Quest’ultima, negli anni scorsi, è stata implementata nel sottosuolo, con relative spese a carico, dai residenti. Negli anni non sono mancati finti condoni e regolarizzazioni che hanno illuso i residenti di essere ritornati ad uno stato di legalità che avrebbe permesso loro di ottenere finalmente le infrastrutture e i servizi.

Cittadini disillusi dalle sistematiche grandi promesse, sfornate in occasione delle tornate elettorali, dei candidati di turno che, consci del potenziale bacino di voti rappresentato da tale zona, inscenavano la passerella di turno per rastrellare le preferenze e poi dileguarsi. Le Associazioni, convinte della necessità di un opportuno recupero delle aree degradate ai fini di una trasformazione urbanistica ed edilizia finalizzata non solo all’integrazione sociale ma anche, e soprattutto, all’adeguamento agli standards urbanistici, hanno lavorato per mesi alacremente in collaborazione con i membri del Comitato Campo Sorbo, l’ arch. Di Patria ed in sinergia con l’amministrazione comunale per il riconoscimento di soluzione fattiva.

Soluzione riconosciuta nella cessione al patrimonio comunale, da parte dei residenti, della aree antistanti le loro abitazioni. Un passo avanti volto ad affrancare i cittadini dal vergognoso degrado pluridecennale. Con l’impegno dell’ arch. Di Patria si sono raggiunti traguardi insperabili. Sono occorsi mesi di duro ed estenuante lavoro per sistemare la documentazione dei residenti in tempi ragionevolmente brevi. 

Quest’ultimi, consapevoli dell’ impossibilità attuale di un’auspicabile pianificazione di interventi finalizzati alla manutenzione ordinaria e straordinaria dell’intera area che si tramuti in un immediato ripristino della vivibilità, volgono lo sguardo all’ impegno politico di tutta la maggioranza, nuovamente ribadito, con fiducia e speranza.

La documentazione necessaria alla cessione del suolo è finalmente terminata, apposte le firme verrà, a breve, presentata. Il lavoro di questi mesi sta finalmente dando frutti concreti. Le Associazioni sono più che entusiaste dell’importante segnale di disponibilità dell’ amministrazione e del raggiungimento di un obiettivo prefissato nonché punto saliente del programma elettorale.  


mercoledì 23 ottobre 2013

La strage di Caiazzo 13 Ottobre 1943





Il valore formativo della conoscenza storica, quale artefice della formazione civile, è ormai unanimemente condiviso. Da tempo è stata abbandonata la concezione stereotipata di una semplice disciplina che concorre, insieme alle altre, ad arricchire il patrimonio di conoscenza. E’ stato largamente riconosciuto che la storia possiede potenzialmente un valore formativo estremamente elevato, in ragione del ruolo determinante che la coscienza, la consapevolezza del passato rappresenti una meta educativa prioritaria per una società democratica avanzata. Valore formativo che si esplicita nello sviluppo di specifiche competenze e abilità cognitive. Perché se i valori civici e sociali non poggiano su strutture cognitive capaci di analizzarli, criticarli ed apprezzarli, si rischia di erogarli sotto forma di indottrinamento, anche quando ispirati da valori democratici e di solidarietà sociale.

Alla storia, dunque, l’arduo compito di potenziare le cosiddette ‘capacità critiche’, ossia di quelle forme di ragionamento del più elevato ordine di complessità, finalizzate alla formulazione di giudizi e valutazioni fondanti e logicamente coerenti. Strumenti che portano a comprendere criticamente il passato e, di conseguenza, rielaborare il presente. Historia magistra vitae.

La storia è una vasta esperienza delle varietà umane. Un luogo di incontro degli uomini dove, muniti d’intelligenza critica, si accingono a compiere un’attività riflessiva sulle sue proprie convinzioni e ad adattarle alla situazione cui si confrontano. La costruzione delle conoscenze storiche cammina, dunque, di pari passo con la costruzione della propria forma mentis e dei propri valori. Al confrontarsi con il valore del rispetto, della dignità umana e della libertà.


E’ con questa convinzione che invitiamo tutti gli animi sensibili ai nobili valori, gli amanti della storia e della letteratura in genere ad assistere alla presentazione di quest'interessante libro dei dottori  Paolo Albano e Antimo Della Valle “La strage di Caiazzo del 1943”, presso il Teatro Garibaldi Sabato 25.


martedì 22 ottobre 2013

ELEZIONE DELLA CONFERENZA DEI SINDACI ASL CASERTA



“La mia elezione nella conferenza dei sindaci dell’Asl Caserta (insieme ai colleghi Letizia Tari, Vincenzo Cappello, Carmine Antropoli e Antonio De Angelis) rappresenta il riconoscimento del peso che il territorio di Santa Maria Capua Vetere e del suo circondario sta facendo valere nella definizione di politiche della salute adeguate alle esigenze dei cittadini e nell’attuazione di interventi tesi a garantire idonei livelli di assistenza sanitaria. La conferenza dei sindaci ha un ruolo fondamentale nella programmazione e costituisce la sede in cui hanno voce i rappresentanti democraticamente eletti dai cittadini.

Colgo come un segnale assolutamente positivo la compattezza dei voti espressi dall’assemblea dei sindaci. Il risultato unitario, infatti, dà ancora maggiore forza agli eletti che, insieme e con il comune obiettivo di migliorare la sanità sull'intero territorio casertano, lavoreranno con decisione per fronteggiare il ripetersi di scelte quanto meno discutibili ai fini del mantenimento degli standard assistenziali. In qualità di sindaco di Santa Maria Capua Vetere, comunque, continuerò con maggiore forza la battaglia (che stiamo conducendo da più di due anni) per la difesa e il potenziamento dell’ospedale Melorio, come presidio sanitario per un territorio vastissimo, ben più ampio del bacino di riferimento”.



lunedì 21 ottobre 2013

Comunicato Associazioni


La partecipazione ad una manifestazione fieristica di rilievo internazionale, come il Tti di Rimini, costituisce senza dubbio un passo importante nella direzione – che tutti a chiacchiere auspicano e che è parte fondamentale del programma delle Associazioni che hanno sostenuto la candidatura di Biagio Di Muro a sindaco – della valorizzazione del territorio sammaritano, del suo patrimonio storico, artistico e archeologico.

Eventi di questo genere possono portare le risorse di Santa Maria Capua Vetere all’attenzione degli operatori del settore turistico, possono creare opportunità di visita e di promozione degli itinerari.
E’ per queste ovvie ragioni che non si può non condividere l’iniziativa dell’amministrazione comunale e la partecipazione del presidente del consiglio Mattucci, del consigliere Lebbioli e del rappresentante del forum giovani Di Rienzo alla fiera di Rimini. Si tratta, peraltro, di una partecipazione che – al di là delle sterili polemiche – avrebbe ben potuto essere rimborsata a spese del Comune, trattandosi di un impegno istituzionale meritorio e non di una gita di piacere. 

Va quindi sottolineato anche il fatto che i tre partecipanti alla manifestazione lo hanno fatto a proprie spese e senza minimamente gravare sui conti pubblici, offrendo la loro disponibilità a promuovere il patrimonio di Santa Maria Capua Vetere e, a quanto ci è stato riferito, con un ottimo riscontro tra i visitatori e gli operatori professionali.

La strada è quella giusta. Bisogna continuare a portare il territorio sammaritano sulle platee nazionali e internazionali e bisogna continuare a lavorare, sul territorio, per migliorare l’offerta turistica e per valorizzare le risorse locali.

Per le Associazioni
Nicola Cantone


venerdì 18 ottobre 2013

Dal Blog di Prospero Cecere: richiamo alla "Zavorra "

Non posso più sottacere le lamentele continue dei miei concittadini . Essendomi candidato con le associazioni e stando sempre in strada tra loro, mi assalgono in continuazione per lamentarsi della delusione che i miei compagni di campagna elettorale oramai rappresentano . Ed è a loro che oggi quindi mi rivolgo e non alle altre componenti delle coalizioni che pur hanno le loro gravi 
responsabilità

Nati non foste per viver come Bruti ma per seguir virtude e conoscenze

I cittadini oramai sono totalmente sfiduciati e disgustati , avevano guardato alle associazioni con speranza e voglia di cambiamento e cosa hanno ricevuto in cambio ? Il subitaneo distacco dagli impegni elettorali e da quel programma che li aveva convinti che si poteva dare finalmente una svolta .
Appena avete occupato la sedia di consiglieri avete dimenticato che non siete stati mandati lì per risolvere i vostri problemi personali ma per far valere gli interessi dei Sammaritani che per troppi anni sono stati totalmente calpestati .
Gli unici interessi che vi hanno guidato fino ad oggi sono quelli della poltrona e della pagnotta adattandovi subito ai vostri predecessori e compagni di Consiglio . Credete che la gente vi consideri ancora come coloro che dovevano tutelarli ? Oramai hanno capito anche voi e non aspettano altro che farvi ritornare dove eravate e dove sarebbe stato meglio foste rimasti vista l’assoluta inutilità del vostro contributo alla rinascita della città
Adeguandovi al soprannome che vi è stato dato dagli alleati di coalizione siete divenuti una vera e propria Zavorra per la città : grazie a voi e ai vostri capricci il Sindaco ha dovuto allargare la Giunta con ulteriore aggravio per le casse comunali , dimenticando anche in questa occasione che vi eravate impegnati a non far aumentare la spesa per tale organo non modificando la cifra occorrente e dividendola invece che per 5 per 7 , così non è avvenuto
Avete dimostrato a più risprese di non essere affatto inclini a mantenere la vostra parola soprattutto quando questa cozza con i vostri interessi .
Non siete stati votati per fare i soldatini dei Fratelli d’Italia e dei loro segreti supporter
Non siete stati certo scelti per vendere sarde e alici!
Di sagre e sagrette , ( salsicce e friarielli , vongole e cozze etc ) la città né ha a sufficienza .così come ne ha abbastanza della concorrenza tra le varie Madonne ed è ancora legata alla propria Patrona .
Feste Farina e Forche : questo è l’unico motto che vi si addice
Avreste dovuto riscattare S. Maria C.V. dai 20 di sfacelo che l’hanno distrutta e non contribuire alla sua ulteriore disfatta.
Vi siete adeguati a chi negli ultimi 20 anni ha determinato solo speculazioni e spoliazioni della città a partire dall’Università di psicologia, l’asilo nido comunale, il CDR, smembramento Ospedale e Tribunale , chiusura ex Siemens e Ex Tabacchificio, Ex Mulino Parisi, Politeama, l’alveare di Padre Pio, i casermoni nell’Ex Capannone di Vollero di via Albana, lottizzazione Munno, e le costruzioni di Sarpi a ridosso della lenea ferroviaria, e ancora la costruzione dell’Aulario in un’area a forte densità residenziale che ha privato il Centro storico di una delle ultime attività che lo rendeva ancora vitale dando così il colpo di grazia al commercio locale. L’abbandono totale delle strutture scolastiche : all’epoca di Iodice e Campochiaro per arricchire i Mastrominico venne acquistata la scuola di via Curri invece di manutenere il Principe di Piemonte che qualche anno dopo ha dovuto essere chiuso , e lo stesso abbandono è stato riservato alla scuola degli IACP. E tante sono state le regalie varie a scapito delle tasche dei cittadini che le Amministrazioni di Iodice e Campochiaro hanno fatto a destra e a manca a seconda degli interessi politici del momento come il centro civico alla Fondazione Sticco per una manciata di euro e dove, invece, potevano essere allocati parte degli Uffici Giudiziari invece di stipulare fitti esosissimi con la famiglia Cosentino e lunghissimo sarebbe ancora l’elenco e sarebbe bene ritornare sull’argomento .
Ma tutti questi danni alla città e ai vostri concittadini non vi hanno spinto a comportamenti migliori . E, oggi , grazie a voi la gente rivaluta coloro dai quali è stata sfruttata. Con i vostri tafferugli da bottega siete stati in grado di far rimpiangere chi vi ha preceduti : dovreste essere molto fieri di voi stessi !
Questo è il comportamento giusto per completare la distruzione della Città e riconsegnarla nelle mani di chi ha già fatto il grosso del lavoro .
E’ arrivato il momento che ricordiate da dove venite e perché ? Il riscatto sarebbe dovuto avvenire dal basso per scacciare chi per patti scellerati con gruppi di potere poco chiari aveva svenduto la propria città .
Cercate di ricordare che siete figli di questa città e dovete rispettarla : ricordate che S. Maria C.V. è stata determinante per la battaglia del Volturno , non a caso abbiamo la Colonna Fardella.
Studiatevi la storia di questo monumento che sarebbe stato un ottimo simbolo della vittoria del 2011 che avrebbe dovuto rappresentare il riscatto di 20 anni di disamministrazione
Fino ad oggi non avete fatto altro che battervi per poltrone e futilità. E’ arrivato il momento di riprendere il programma che con i fatti avete rinnegato e cominciare a lavorare per la città . Non vi è rimasto più molto tempo per riscattarvi agli occhi dei vostri concittadini, che sono sempre più delusi di avervi votato.
Non potete continuare a far rimpiangere gli sprechi e i danni prodotti da Iodice, Giudicianni, Campochiaro e compagni vari
Svegliatevi! Mettete da parte la fame atavica che vi accompagna e pensate alla città .
Per più di due anni avete paralizzato l’intera Amministrazione Comunale facendo ricadere così le vostre pesanti responsabilità sul Sindaco , dando anche la possibilità ai ventennali sfruttatori della città di risollevare la cresta . Non potete essere complici dell’oblio degli ingenti danni economici che hanno causato alla città ,danni che si stanno concretizzando oggi sotto forma di ingenti pignoramenti ed esborsi economici rivelanti : denunciate il disastro economico che avete trovato e aiutate l’Amministrazione a venire a capo dei tanti gravi problemi che attanagliano la città.

Chi vuol muovere il mondo, prima muova se stesso.



Forse si è finalmente squarciato quel velo di disattenzione che ricopriva lo sfacelo. Le recenti dichiarazioni dei pentiti hanno finalmente dato uno scossone alla coscienza civica di tanti che tacciavano di becero allarmismo coloro che, sulla scorta delle numerose inchieste, incominciavano a porre quesiti.

E allora oggi, chi con più consapevolezza e chi meno, ci siamo tutti resi conto che la criminalità organizzata ha scelto il traffico e lo smaltimento illecito dei rifiuti, il più redditizio in assoluto tra i traffici illegali, come nuovo grande business. Rifiuti che, per la maggior parte, sono conferiti illegalmente da ditte compiacenti che, in tal modo, traggono un consistente vantaggio economico risparmiando gli oneri del normale smaltimento. Di conseguenza, i flussi illegali di rifiuti dall’attuale crisi economica hanno tratto nuovo vigore. I servizi a basso costo della criminalità organizzata sono richiestissimi, incrementano lo sviluppo di una vera e propria holding criminale sempre più strutturata, inoltrata nel tessuto economico e produttivo, capace di muoversi su più fronti, stringere nuovi accordi e consolidare i vecchi, rinforzando il suo tratto manageriale e imprenditoriale.

Una  pratica criminale che ha portato il nostro territorio ad avere il tasso di mortalità di tumori più alto d'Italia. In questo lembo della Campania si è consumato un disastro ambientale senza eguali, una Chernobyl italiana. I danni provocati dall'indiscriminato smaltimento dei rifiuti, il trasporto ed il transito di materiali inquinanti, senza il dovuto rispetto delle norme sulla sicurezza e la creazione di discariche abusive, ricadono direttamente sull'ecosistema del territorio, sulla salubrità delle aree agricole limitrofe, delle falde acquifere presenti e sulla salute stessa degli abitanti delle zone interessate.

Un business che non poteva esistere SENZA la connivenza delle istituzioni e dell’imprenditoria.

Il crimine organizzato ha la possibilità di proliferare nei settori della nostra società in virtù di questo legame forte, e fondamentale per la sopravvivenza della camorra, con la politica che gli garantisce il controllo. Controllo del territorio, gestito dai cosiddetti “colletti bianchi”, metastasi mortali per l'economia sana del territorio, capi organici della mafia: funzionari amministrativi, architetti, medici, ingegneri, avvocati, imprenditori al servizio dei clan, collusi. Controllo che si esercita pesantemente nei meccanismi di distribuzione delle risorse, con le tangenti, con l'accaparramento degli appalti, con l'infiltrazione negli organi del pubblico potere, politico e burocratico. Le istituzioni corrotte sono i veicoli principali delle pressioni mafiose e delle lobbies affaristiche loro contigue, favorendole nell’ acquisizione e nel controllo di attività imprenditoriali le inseriscono nell’economia legale locale facendole diventare componente del potere.

Le dichiarazioni, intercettazioni telefoniche, video, riprese, raccolte negli anni, rilevanti acquisizioni probatorie, passate al vaglio delle verifiche dibattimentali, documentano l’esistenza di una ramificata rete di organizzazioni dedite al traffico illecito di rifiuti speciali pericolosi, solidi e liquidi. Forniscono un suggestivo spaccato di un’imprenditoria giocoforza inquinata, in bilico tra l’ asservimento alla camorra e lo sfruttamento di collusioni antiche e radicate. Si evince “l’intossicazione da camorra” di cui soffrono interi rami dell’economia locale e l’insinuante penetrazione della criminalità organizzata negli spazi imprenditoriali e commerciali, che trasforma i formali titolari in docili strumenti dei suoi interessi.

A seguito delle testimonianze rese alle autorità giudiziaria, in particolare quella del pentito Guida, che ha individuato la zona dell’attuale Stir, ex Cdr, come sito di stoccaggio e deposito di tonnellate rifiuti industriali trasportati  dal nord, S. M. C. V. risulta essere discarica di rifiuti ad alto tasso di tossicità. Non possiamo dimenticare, in merito a queste vicende, le responsabilità di politici, amministratori locali, e imprese che hanno fatto affari con la criminalità vendendo il nostro futuro. Non possiamo dimenticare le responsabilità politiche e morali di quella tanto decantata filiera istituzionale e di quegli esponenti della stessa che, dopo aver per anni lucrato sulla vita dei propri concittadini, siedono ancora oggi sullo scranno comunale.

Forse, sono state proprio queste evidenti responsabilità a far reagire i consiglieri Simoncelli e Campochiaro in maniera che a noi è apparsa decisamente antidemocratica, durante il consiglio comunale aperto del 12 Ottobre allorquando hanno tentato di chiudere in maniera brusca e repentina la parte aperta del consiglio comunale, dimentichi di  rappresentare la volontà popolare. 

Non si può che compatire il comportamento inadeguato del consigliere Campochiaro impegnato in una strenua quanto rocambolesca difesa personale, per tutta la durata dell' assise, nella quale ha inutilmente, e con argomentazioni alquanto fallaci, tentato di giustificarsi riguardo la costruzione dello Stir di S. Maria C. V. nel periodo in cui era assessore all' ambiente. Non possiamo dimenticare che anche a lui dobbiamo questa eredità di morte e sfacelo, in ragione delle sue funzioni politiche al ramo. 



Comprensibile  quindi anche  lo scatto dell’opposizione che è apparsa alquanto piccata da quanto emerso nel dibattito e dai toni accesi degli attivisti,  e tramite l’ esimio avvocato Simoncelli,  rivolgendosi al Presidente Dario Mattucci, ha pensato bene di manifestare apertamente il  dissenso alla propensione degli amministratori al dialogo e al costruttivo confronto, dimenticando, come fatto notare in quella sede, di essere nella fase aperta del consiglio, la cui funzione è proprio quella di garantire ai cittadini, alle associazioni e ai comitati la libertà di parola e di espressione del proprio pensiero

Quando non ci si può giustificare di fronte ai cittadini si preferisce evadere dalle proprie responsabilità, evitando il civile confronto e le  risposte a domande più che legittime.

Perché si è sempre responsabili di quello che non si è voluto o saputo evitare.


sabato 12 ottobre 2013

L'opera monumentale dedicata all'eroico sacrificio dei fratelli de Simone




Il monumento in onore dei fratelli  de Simone fu ardentemente voluto da un comitato cittadino per ricordare il sacrificio degli eroici fratelli caduti durante la 1° Guerra Mondiale. L'amministrazione cittadina concesse il suolo gratuitamente e contribuì alla realizzazione dell' opera monumentale, che venne inaugurata nel 28 Luglio del 1925. Il monumento venne realizzato dall'architetto Manfredo Manfredi, esso consta di un basamento di travertino su cui, dal corpo centrale, si eleva una colonna sulla quale poggia un gruppo scultoreo in bronzo raffigurante quattro teste di militi disposte a croce e unite per la nuca, simboleggianti l'eroico sacrificio dei quattro fratelli. L'epigrafe monumentale recita:

"Ai fratelli Carlo, Stefano, Silvio, Enrico de Simone 1915-1918 
ovunque assertori di una fede 
cavalieri di un'idea 
mai piegarono 
combattenti tra i primi 
la loro gesta 
è storia e leggenda."

Il fratello maggiore, Silvio, intraprese la carriera militare, partì per la guerra Libica e morì in combattimento. Il secondo fratello, Carlo, si laureò in legge e si avviò alla carriera forense, partì per il fronte con il grado di tenente, dopo un combattimento fu dato per disperso. Il terzo Stefano, si laureò in medicina e si specializzò in oculistica all'Università di Parigi, andò al fronte con il grado di capitano medico, morì nell'ospedale psichiatrico di Aversa, dove venne ricoverato a seguito del forte trauma dovuto alle sofferenze vissute in guerra. L'ultimo fratello, Enrico, si accingeva alla professione notarile quando partì volontario per il fronte Albanese, con il grado di tenente, venne ferito gravemente e morì nell'ospedale militare di Milano.


venerdì 11 ottobre 2013

Soggiorno termale





Negli anni, l'iniziativa dell'amministrazione consolidò il proprio impegno nel dare la possibilità di fruire di un servizio di cure termali ad anziani con basso reddito, presso l' Hotel "Parco delle querce" di Contursi Terme. Un tranquillo periodo di riposo in cui godere di cure idropiniche, fanghi e bagni nell'ottica di sviluppo di un sistema sociale basato sul sostegno e l'offerta di una possibilità di svago alle persone anziane.

Inquadrandosi, tale soggiorno alle cure termali, nelle attività programmate dall'amministrazione comunale al fine di garantire agli anziani il diritto ad un esistenza e una vita aggregativa piena, si diede una risposta concreta ad uno dei bisogni fondamentali della piramide di Maslow, il bisogno di appartenenza.

Un contributo concreto e tangibile ad un esistenza con una più ampia partecipazione degli anziani alla vita sociale, in grado di offrire loro nuove occasioni per esprimere le proprie risorse intellettuali, realizzandone l'aspirazione a vivere un' esistenza piena e attiva.

Una delle tante soluzioni attuabili al problema dilagante, visto l'aumentare della vita media, dell'integrazione degli anziani nel tessuto sociale. Un occasione per rompere quel muro di isolamento psicologico e sociale, un arricchimento del proprio bagaglio di esperienze.

Un importante intervento sociale considerata la portata che ormai ha raggiunto la popolazione anziana nella nostra società, anche in vista del prolungamento della vita umana e il sostanziale calo delle nascite. Fenomeno che impone l'attuazione di iniziative che mirino al recupero dell'anziano in termini di presenza attiva nella società, che  li portino ad essere protagonisti.


giovedì 10 ottobre 2013

Sapere è potere





Nel lontano Febbraio del 1991, il Consiglio Comunale deliberò, all'unanimità, di proporre palazzo Melzi quale sede della facoltà universitaria. Spettò alla Regione Campania individuare le città che avrebbero ospitato il secondo ateneo napoletano. All'epoca, l'amministrazione comunale profuse molto impegno nell'ottenimento di incontri con i parlamentare regionali e nazionali, finanche con il Presidente della giunta regionale, affinché venisse accolta la richiesta del comune.


S’intuì una verità fondamentale: investire nell'istruzione avrebbe prodotto il più alto ritorno in termini sociali.

Maggiori investimenti in capitale umano avrebbero ridotto la propensione al crimine, aumentato la partecipazione civica, condotto a stili di vita più sani migliorando in maniera netta la salute, garantito opportunità lavorative più soddisfacenti, un netto miglioramento della qualità della vita, della stima di sé e della realizzazione personale.

L’istruzione, quale palestra fondamentale di educazione alla legalità, avrebbe svolto svolto una funzione cruciale di educazione e di formazione, che andava potenziata e arricchita proprio per la missione sociale che avrebbe potuto ricoprire. 

L’istruzione avrebbe garantito alle nuove generazioni la libertà di poter decidere del proprio futuro. Sarebbe stata lo strumento in grado di cancellare le disuguaglianze sociali, rendere possibile il difendersi dalle ingiustizie e la comprensione politica. 

L’istruzione sarebbe stato l’impulso e la base per la crescita personale e collettiva dell’intera comunità.

Si scelse d’investire in conoscenza e competenza, riconoscendoli quali punti fermi dai quali partire per potersi inserire ed imporre nella società moderna e nel mondo lavorativo, quali poli di formazione del senso critico necessario per snocciolare, e poter meglio comprendere, i meccanismi reconditi della società. 

Si scelse di investire sui giovani, per renderli protagonisti del loro futuro.


martedì 8 ottobre 2013

Quote rosa : ipocrisia e polemiche sterili . Le donne delle associazioni non si sentono una categoria protetta e non sentono il bisogno del Tar e delle quote rosa per affermarsi nella società e nella vita politica



Quale cittadina politicamente attiva nonché partecipante nelle fila delle liste civiche che hanno supportato e portato alla vittoria la coalizione di Di Muro, ma soprattutto come donna, sento il dovere di intervenire nel dibattito seguito all’avviso pubblico per la nomina della quota rosa sammaritana, il cui scopo è solo quello di acquisire la disponibilità da parte di appartenenti al gentil sesso a ricoprire un ruolo in seno all’esecutivo della città del foro.
Una polemica sterile e strumentale quella posta in essere da donne con cui condivido il genere ma non il pensiero.
Ritengo, e credo di rappresentare il diverso punto di vista di moltissime altre donne, che quella sulle quote rosa sia una legge ipocrita, che sotto l’egida delle pari opportunità e del rispetto dell’uguaglianza sancita dalla nostra Carta Costituzionale, finisce per trattare le donne come portatrici di un handicap (forse da ricercare nel diverso organo riproduttivo) bisognose di avere a disposizione posti riservati per trovare affermazione.
Inoltre tra le firmatarie del comunicato vi sono donne ai vertici di partiti politici che hanno avuto la possibilità all’interno della coalizione di maggioranza di fare una scelta politica sulla persona che rappresentasse il loro partito. Tale scelta, per non sconvolgere equilibri interni è ricaduta su uomini (Carlo Russo in quota socialista e Antonio Scirocco in quota PD) ed è evidente che ancora oggi ricade su uomini se non è stato consegnato al sindaco il nome di una donna da parte di tali gruppi della maggioranza, che hanno preferito adottare criteri diversi basati sul consenso popolare e sulla capacità di convinzione in cui le “femmine” non sono riuscite ad avere la meglio.
Sarebbe stato più coerente mettere in discussione, all’interno della propria formazione politica, i criteri utilizzati piuttosto che attaccare la scelta operata dall’amministrazione.
Non condivido dunque la battaglia femminista che si vuole mettere in piedi e non mi sento per niente discriminata o offesa dall’avviso pubblico, che potrebbe essere un segno di un nuovo modo di rendere la politica e il governo della città più trasparente e vicino ai cittadini.
                                                                                                         
                                                                                                                       Avv. p. Angela Cipullo

Lo strano caso dell' Ing. Biondi


Sembra assurdo che ancora oggi ci tocchi constatare, nonostante sia chiaro che l’ing. Biondi non possa ricoprire l’incarico di dirigente dell’ UTC a Santa Maria perché già dirigente a Caserta e per altre ragione personali contrastanti con il dettato del D.Lgs. n. 39/2013, che ancora spera di ritornare a dirigere l’ufficio tecnico per concretizzare i disegni speculatori dei suoi accoliti. Diventa dunque sempre più chiara la matrice che accomuna questa amministrazione comunale, che avverte come obiettivo prioritario, il ritorno in servizio del famigerato dirigente, firmatario di tutte le speculazioni edilizie sul territorio sammaritano. Evidentemente, hanno, o quanto meno non sfiora minimamente la compagine amministrativa, l’ostacolo legato alla condanna in primo grado incassata da Biondi, per la vicenda riguardante i progetti di Oscar Sarpi a Caserta, e che lo blocca ai sensi della legge anticorruzione.

Nuovamente, alla rivitalizzazione della città, si antepone la dannosa cementificazione. Laddove si potrebbe progettare l’insediamento di un'industria o di un'impresa, per garantire nuovi sbocchi  occupazionali, oggi si pensa di cementificare. Cum summo gaudio degli imprenditori del mattone dell’ agro aversano e nessuna speranza per i cittadini sammaritani di trovare lavoro in quei cantieri. Con il ritorno di Biondi sperano, tra gli altri, di far andare in porto una volta per tutte il progetto, tanto desiderato, dei 430 appartamenti, nell’area dell’ex tabacchificio. Ritrova vigore il tanto agognato progetto della città di 50.000 abitanti, un piatto luculliano per speculatori edilizi in odor di camorra. Il ritorno di Biondi si presenta quanto mai necessario per coloro che hanno unicamente fini utilitaristici dal momento che Di Tommaso, l’attuale dirigente, ha bloccato le pratiche border line che non rispecchiavano i suoi canoni di etica professionale, sponsorizzate da affaristi e speculatori.

Per la classe dirigente cittadina risulta dunque fondamentale, per favorire i loro compagni di merenda, all’interno dell’ UTC il dirigente preso in prestito part time dal Comune di Caserta, con evidente spreco per le casse comunali. Soldi che potrebbero essere utilizzati per altro, se si avesse l’accortenza di valorizzare le risorse interne all'organico comunale. Soldi da destinare ai servizi sociali, alle famiglie sammaritane, che, a seguito della chiusura di tutte le attività industriali e commerciali, dell’enorme crisi occupazionale che ci troviamo a fronteggiare, si trovano in grandissime difficoltà e disagi economici. La necessità di una macchina amministrativa improntata sui principi di legalità e trasparenza mal si concilia con il ritorno di Franco Biondi al timone dell’ufficio tecnico comunale. Noi Associazioni vorremmo ricordare l’impegno diretto preso nella difesa del territorio da speculazioni, onorabile solo attraverso il rispetto della natura urbanistica delle varie aree, a partire dal rispetto e dalla difesa delle zone F.


Dobbiamo evitare le mire speculatorie di gruppi politici ben individuati e aderire ad un progetto serio che miri al buon governo, che si assuma la responsabilità di amministrare e indirizzare l’intero mondo del lavoro, sottraendolo al libero arbitrio di pochi. Urge un serio e forte segnale di inversione di rotta, la cautela utilizzata nell’effettuare i cambiamenti non è più giustificabile sotto alcun punto di vista. Occorre una decisa presa di distanza da palazzinari, speculatori edilizi e coloro che avallano le loro istanze.


lunedì 7 ottobre 2013

Santa Maria Maggiore tra miti e leggende, una storia millenaria




Il 14 Agosto del 1984, dopo due anni di chiusura del complesso monumentale, con la solenne celebrazione della S.S. Vergine Assunta in cielo il duomo venne, finalmente, restituito ai fedeli accorsi ad onorare il simulacro della Vergine. Compromesso dagli eventi sismici di quegli anni, il controsoffitto della navata centrale era crollato sui banchi. Ogni attività dunque, venne limitata alle navate laterali nell'attesa che la Sovrintendenza si facesse carico di sistemare la copertura dell'edificio.

Durante i lavori di restauro, venne ritrovata al centro del Duomo una scala che permetteva l'accesso ad una sala di riunione collegata da un corridoio ad una stanza più piccola, un attraversamento che partendo dal centro della navata si dirigeva verso il sagrato. Esso, non fu l'unico ritrovato. Ne venne scoperto un altro, al quale si accedeva mediante la scala posta dinanzi alla Cappella dei Morti e che attraversava il Duomo nel senso opposto, terminando davanti alla Cappella del Santissimo.

Questi cunicoli, in epoche diverse, vennero sbarrati per rinforzare il pavimento della Chiesa e per creare fosse comuni nelle quali venivano riposti i cadaveri delle vittime di epidemie. I siti scoperti vennero ripuliti e resi accessibili al pubblico.

Nel nostro Duomo sacro e profano, storia e leggende dalle radici millenarie vengono a fondersi inscindibilmente ricoperte da un velo di misteri impossibile da squarciare. Crocevia di mille misteri insoluti sepolti nelle vestigia millenarie della Basilica di Santa Maria Maggiore.


Caino e Abele

Da Baudelaire "I fiori del male" la poesia "Caino e Abele"

Dioscuro...

Abbiamo parlato più volte dei "Fiori del Male" di Baudelaire, ma ci sono dei versi che hanno sempre attirato la mia attenzione, sono le razze di Caino e Abele.
Sono metafore delle tipologie di umanità che adottano rispettivamente modi di esistere opposti.
Chi vive nella religione e nella prosperità, appagato dall'appoggio della divinità e della sua coscienza, contro chi vive l'umanità nella sua essenza più carnale, asseconda i suoi istinti e ne è condannato. Contadini contro cacciatori, santità contro umanità, ricchezza contro povertà, beatitudine contro dannazione.
Si parla di razze, quindi non c'è scelta. Voi siete più Caino o Abele? :)

Caino e Abele

Razza d'Abele, dormi, bevi e mangia:
con che compiacimento ti sorride Dio!

Razza di Caino, striscia
nel fango e muori miserabile!

Razza d'Abele, il tuo sacrificio
accarezza il naso ai Serafini!

Razza di Caino, il tuo supplizio
potra mai avere fine?

Razza d'Abele, guarda prosperare
II tuo bestiame e le tue semine!

Razza di Caino, le tue viscere
urlano di fame come un vecchio cane!

Razza d'Abele, scaldati il ventre
al focolare patriarcale!

Razza di Caino, trema di freddo
nel tuo antro, povero sciacallo!

Razza d'Abele, ama e prolifica!
Anche il tuo oro si moltiplica!

Razza di Caino, guardati
dalle grandi brame, cuore ardito!

Razza d’Abele, tu cresci e ti pasci
come le cimici dei boschi!

Razza di Caino, trascina per le strade
la tua famiglia disperata!

Razza d'Abele, la tua carogna
ingrasserà la fumante terra!

Razza di Caino, il tuo compito
non è ancora finito!

Razza d'Abele, vergognati!
II ferro e vinto dallo spiedo!

Razza di Caino, sali al cielo
e scaraventa sulla terra Dio!

C. Baudelaire
Le Fleurs du Mal

Johnny:
Io sono molto più Abele, mi hanno già ucciso diverse volte....

Goethe:
Io sono Abele con Caino.
E sono Caino con Abele.

Intelligenti Pauca

CITAZIONE DI SAN FRANCESCO DI SALES

PAROLE DI SAN FRANCESCO DI SALES PER I FALSI FARISEI DI ALCUNE PARROCCHIE DELLA DIOCESI DI CAPUA

“NON ACCONTENTARTI DI ESSERE POVERO COME I POVERI, MA SII PIU’ POVERO DEI POVERI, VA A SERVIRLI QUANDO GIACCIONO A LETTO INFERMI E DEVI SERVIRLI CON LE TUE PROPRIE MANI.

QUESTA SERVITU’ E PIU’ GLORIOSA DI UN REGNO”.

CITAZIONE DEL GIORNO

MA COME CALZA BENE PER QUESTA CITTA'!
PROBABILMENTE AVEVA SOGGIORNATO PER UN PERIODO DI TEMPO A S MARIA…


cavalli

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BIAGIO MARIA DI MURO

RISPONDIAMO AL NUOVO CITTADINO C.DV.CHE DA QUALCHE MESE SI E’ TRASFERITO DAL LAZIO IN CAMPANIA E PRECISAMENTE A S.MARIA CAPUA VETERE IN VIA GALATINA CHE CI HA CHIESTO CHI ERA IL SINDACO DELLA CITTA’.

BIAGIO MARIA DI MURO

BIAGIO MARIA DI MURO

BIAGIO DI MURO

TI RIMETTO LA FOTO DI BIAGIO DI MURO E UNA PARTE DEL SUO CURRICULUM VITAE

BIAGIO DI MURO SI E’ LAUREATO, IL 30/10/1995, CON 110 E LODE IN ARCHITETTURA PRESSO L’UNIVERSITA’ DI NAPOLI, CON UNA TESI SPERIMENTALE IN SCIENZE DELLE COSTRUZIONI ED E’ ISCRITTO ALL’ORDINE DEGLI ARCHITETTI DELLA PROVINCIA DI CASERTA AL N. 872.

SVOLGE UNICAMENTE LA LIBERA PROFESSIONE ED HA LO STUDIO IN S.MARIA C.V., AL CORSO ALDO MORO N.73

E’ABILITATO AL COORDINAMENTO DI SICUREZZA – D.LGS.494/96 – CON ATTESTATO DI CORSO RILASCIATO DALL’UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II, A CURA DEL CENTRO INTERDIPARTIMENTALE DI RICERCHE L.U.P.T. DAL 24 NOVEMBRE 1997.

HA PARTECIPATO AL GRUPPO DI RICERCHE SUL TEMA “STABILITA’ DELLE TORRI IN MURATURA” ORGANIZZATO DALL’ISTITUTO DI “COSTRUZIONE DELLA FACOLTA’ DI ARCHITETTURA” – UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI, FEDERICO II.

E’ COLLABORATORE DELLA III AREA DI RICERCA “PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E SISTEMI INFORMATIVI TERRITORIALI” L.U.P.T. – LABORATORIO DI URBANISTICA E PIANIFICAZIONE TERRITORIALE DELL’UNIVERSITA’ FEDERICO II DI NAPOLI, FACOLTA’ DI ARCHITETTURA.

E’ MEMBRO DELL’AREA DI RICERCA “PROGETTAZIONE URBANA, AMBIENTALE E DEL RECUPERO E VALORIZZAZIONE DEI BENI STORICI, ARCHITETTONICI, ARCHEOLOGICI E PAESAGGISTICI” DEL CENTRO DI RICERCA L.U.P.T. DELL’UNIVERSITA’ FEDERICO II DI NAPOLI FACOLTA’ DI ARCHITETTURA – DIRETTORE PROF. FRANCO MARINIELLO.

HA SEMPRE AVUTO UN FORTE LEGAME CON LA POLITICA ATTIVA, ESSENDO FIGLIO DI NICOLA DI MURO, IL QUALE FIN DAL 1956 E’ ESPRESSIONE DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA, PRIMA A LIVELLO COMUNALE I POI OLTRE AI CONFINI CITTADINI, FINO A DIVENTARE UOMO DI RIFERIMENTO DEL PARTITO AI PIU’ ALTI LIVELLI.

BIAGIO MARIA DI MURO FIN DALL’ADOLESCENZA HA POTUTO ASSORBIRE TUTTA L’ESPERIENZA POLITICA ED AMMINISTRATIVA, AVENDO AVUTO MODO DI FREQUENTARE ASSIDUAMENTE IL PARTITO.

PARTECIPA ALLA CONSULTAZIONE ELETTORALE AMMINISTRATIVA DEL 2002, CANDIDATO CON FORZA ITALIA, RIPORTANDO CIRCA 1000 VOTI DI PREFERENZE CONTRIBUENDO IN MODO DETERMINANTE DA FAR DIVENTARE FORZA ITALIA IL PRIMO PARTITO IN CITTA’.

DOPO NEL 2007 ASSUME LA CARICA DI VICE SINDACO, MA DOPO QUALCHE MESE NON ESITA A LASCIARE IL PRESTIGIOSO INCARICO QUANDO SI ACCORGE CHE CON LA DEFENESTRAZIONE DELL’ASSESSORE MARCIANO SCHETTINO VENIVANO TRADITI GLI IMPEGNI E LE PROMESSE SOTTOSCRITTE NEL PROGRAMMA ELETTORALE PRESENTATO AGLI ELETTORI.

DAL 2011 AL 2015 E’ STATO SINDACO DELLA CITTA’ DI S.MARIA CAPUA VETERE.

CAF

SERVIZIO CAF PRESSO LA NOSTRA SEDE IN C.SO ALDO MORO N.73 AVETE A DISPOSIZIONE UNA SERIE DI SERVIZI UTILI:

1. MODELLO ISEE

2. MODELLO ISEEU

3. BONUS E RIDUZIONE CANONE

4. TELECOM, GAS, ENERGIA, ACQUA

5. MODELLO RED

6. MODELLO 730

7. MODELLO 740

8. MODELLO ICI

9. ASSEGNI PER NUCLEO FAMILIARE

10. ASSEGNI DI MATERNITA’

11. MODELLO UNICO

12. ICRIC, ICLAV, ACCAS/PS

13. SOCIAL CARD

14. SUCCESSIONI

15. TRASMISSIONE TELEMATICA

16. CONTRATTI DI AFFITTO

17. MODELLO EAS



SERVIZI PROFESSIONALI:

1) CONSULENZA E ASSISTENZA LEGALE

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3) CONSULENZA AZIENDALE

4) PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA

5) PRATICHE CATASTALI

6) ESECUZIONI E LAVORI CHIAVI IN MANO



SERVIZIO PATRONATO:

1. INVALIDITA’ CIVILE

2. ACCOMPAGNAMENTO

3. PENSIONI INPS – INPDAP

4. INFORTUNI SUL LAVORO

5. DISOCCUPAZIONE

6. RECUPERO CONTRIBUTI

7. MEDICINA LEGALE

8. LAVORO

9. FAMIGLIA

10. COLF E BADANTI

11. PRESTAZIONI ASSISTENZIALI

12. PREVIDENZA COMPLEMENTARE

13. IMMIGRAZIONE

STUDIO TECNICO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA, PRATICHE CATASTALI ED URBANISTICHE, ARCHITETTURA PER INTERNI




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CANZONE DI ANTOINE: QUALUNQUE COSA FAI TI TIRANO LE PIETRE.....

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LAVORI PUBBLICI

PUBBLICHIAMO LE FOTO DELLE OPERE PUBBLICHE PER LE QUALI INIZIERANNO PRESTO I LAVORI .SALVO RITARDI DOVUTI ALLA SCELLERATA AZIONE DI SFIDUCIA CHE COMPORTERA' AUMENTO DI COSTI E PERDITE DI FINANZIAMENTI

RECUPERO STRUTTURALE E FUNZIONALE DELL' EDIFICIO DELLE SCUOLE ELEMENTARI "PRINCIPE DI PIEMONTE"

IMPORTO FINANZIAMENTO

euro 2.330.ooo,oo

SCUOLA PRINCIPE DI PIEMONTE

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LAVORI PUBBLICI

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RISTRUTTURAZIONE E AMMODERNAMENTO DEL PLESSO SCOLASTICO RIONE IACP

IMPORTO FINANZIAMENTO

EURO 700.000,00

IACP

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lavori pubblici

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RIFACIMENTO PIAZZA SAN PIETRO

IMPORTO FINANZIATO:

euro 150.000,00

piazza San Pietro

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lavori pubblici

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PROGRAMMA DI RECUPERO URBANO COMPARTO C1 NORD OVEST – RIONE IACP

IMPORTO INTERVENTO:

euro 1.502.373,12

IACP

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lavori pubblici

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REALIZZAZIONE DI UN CAMPO SPORTIVO POLIVALENTE COPERTO IN VIA GIOTTO – RIONE IACP

IMPORTO DEL FINANZIAMENTO :

euro 512.000

iacp

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arco adriano

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RESTAURO CONSERVATIVO DELL’ARCO ADRIANO. SISTEMAZIONE DEL TRATTO DI VIA APPIA TRA ANFITEATRO ED ARCO ADRIANO

RICHIESTA FINANZIAMENTO

Euro 2.470.698,58

arco adriano

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villetta l.sturzo

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PROGETTO PER LA VILLETTA TEMPO LIBERO ALLA VIA L. STURZO

RICHIESTA DI FINANZIAMENTO:

euro 127.000,00

villetta l. sturzo

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asilo nido

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PROGETTO DI ASILI NIDO PER BAMBINI DA 0 A 36 MESI IN VIA ALBANA 107

TOTALE DEL FINANZIAMENTO:

euro 699.438,18

asilo nido

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PERDONA LORO......

Padre perdona loro! Perché li hai accecati? Perché hai tolto loro la memoria? Forse perché non credono più in Te? Padre perdonali! Tu sei un Dio buono: essi non sanno quello che fanno.... Non ricordano quando Tu mandasti loro la manna dal cielo e tutti sopravvissero e trovarono la terra promessa. Oggi li vuoi punire perché hanno troppo peccato? È per questo che la nuova manna tarda ad arrivare? Se sono ancora scettici e sono ancora cristiani se lo facessero spiegare dal loro parroco. Se poi sono degli assatanati, arrabbiati, solo perché credono di essere degli unti dal Signore, e solo perché sono stati abituati a credere di essere dei privilegiati, dimenticando i comandamenti che Dio diede a Mosè, allora fanno bene a pregare il vitello d'oro. E fanno bene a servire il vitello casalese sempre presente e che è stato causa del saccheggio sammaritamo e della chiusura delle industrie e la conseguente fine del lavoro, del commercio e delle possibilità di dare da bere agli assetati. Ma Tu Signore, nella Tua Infinita Bontà, Perdonali.....

NON CI SIAMO LIBERATI DI TUTTI MA RESTERANNO ALL'OPPOSIZIONE

NON CI SIAMO LIBERATI DI TUTTI MA RESTERANNO ALL'OPPOSIZIONE