prova


Non lasciare mai, che il successo ti nasconda la sua vacuità, un' impresa la sua vanità, la fatica la sua desolazione. Mantieni vivo dentro di te l' incentivo ad andare ancora più avanti, quell' inquietudine dell' anima che ci spinge al di là di noi stessi. Non guardare indietro, e non accarezzare sogni per il futuro. Ciò non verrebbe nè a restituirti il passato nè a soddisfare gli altri tuoi sogni ad occhi aperti. Il tuo dovere, la tua ricompensa, il tuo destino sono qui ora.
(Dag Hammaarskjold, Markings)
Dobbiamo accettare le delusioni che sono limitate, ma non dobbiamo mai perdere l'infinita speranza.
(Martin Luther King)
Noi non dimentichiamo e non demordiamo.
Quanno 'a furmicola vò murì, mètte è scèlle. Si dice di chi, raggiunta la ricchezza, perde ogni senso della misura e finisce per far cose illogiche e per danneggiare se stesso.
Quanno ò perucchio saglie in gloria perde à scienza e à memoria. Il villano che sale nella scala sociale dimentica subito la sua origine e coloro che lo hanno agevolato nella ascesa.

martedì 31 dicembre 2019



La Città del Foro:  Luminarie esclusive in occasione delle Festività natalizie e di capodanno 2020

In ogni città in occasione delle Festività natalizie e di Capodanno vengono predisposte le luminarie per le strade, nei parchi, nelle ville comunali, nelle zone periferiche di ingresso delle città per dare un’aria di festa.
Nella città del Foro c’è stata una preminente illuminazione di luminarie a Piazza Mazzini, come si notano nelle seguenti foto:






Qualche cittadino sul Corso Garibaldi ha detto:…..come mai si nota una smisurata predisposizione di luminarie a Piazza Mazzini ? e non a Piazza Matteotti ? nella Villa comunale ? nelle zone periferiche di Sant’ Andrea ? nel quartiere “Campo Sorbo”…ecc..ecc. Chi decide  la collocazione ?..“ BABBO NATALE” ? .....speriamo che in occasione dell’ Epifania  queste zone  non riceveranno solo cenere e carbone ….



Santa Maria Capua Vetere, lì 31 Dicembre 2019


Portavoce La Freccia nel Fianco
Ferdinando Fusco


lunedì 30 dicembre 2019

                              Rita Levi-Montalcini


data di nascita: giovedì 22 aprile 1909 (110 anni fa)
data morte: domenica 30 dicembre 2012 (7 anni fa)

Rita Levi-Montalcini: Nata a Torino, è stata una delle menti più eccelse e illustri che la ricerca italiana abbia conosciuto. Ricercatrice e neurologa, nel 1986 è stata insignita del Nobel per la medicina in quanto, negli anni Cinquanta, i suoi studi la portarono alla scoperta e all'identificazione del fattore di accrescimento della fibra nervosa o NGF (Nerve Growth Factor), una proteina coinvolta nello sviluppo del sistema nervoso dei vertebrati e analizzata tutt'oggi per trovare la cura per le più gravi malattie che colpiscono il sistema nervoso, tra cui la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) e il morbo di Alzheimer.

Membro dell'Accademia dei Lincei per le scienze fisiche, la Montalcini è stata la prima donna a entrare a far parte della Pontificia Accademia delle Scienze. Nel 2001 è stata nominata senatrice a vita dall'allora presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, «per aver illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo scientifico e sociale». Inoltre, è stata tra i fondatori della Fondazione IDIS-Città della Scienza, che ha lo scopo di promuovere e divulgare la scienza attraverso la “Città della Scienza”, sorta nel quartiere partenopeo di Bagnoli e andata quasi totalmente distrutta in un incendio a marzo del 2013.

In quanto ebrea fu perseguitata dal regime fascista e costretta a emigrare in Belgio con la famiglia, per sfuggire alla deportazione. Fondatrice dell'Istituto Europeo di Ricerca sul Cervello, ha condotto qui la sua attività di ricerca, fino alla morte sopraggiunta nel dicembre del 2012.



Sanata Maria Capua Vetere, lì 30 Dicembre 2019


Portavoce La Freccia nel Fianco
Ferdinando Fusco



                         Frank Sinatra incide My Way


lunedì 30 dicembre 1968 (51 anni fa)

Frank Sinatra incide My Way«Ho amato, ho riso e pianto; ho avuto le mie soddisfazioni, la mia dose di sconfitte. E allora, mentre le lacrime si fermano, trovo tutto molto divertente. A pensare che ho fatto tutto questo; e se posso dirlo, non sotto tono. "No, oh non io, l'ho fatto alla mia maniera"».

È una delle ultime strofe, forse la più significativa, di My Way, brano che Frank Sinatra registrò un martedì di dicembre, negli studi della Reprise ad Hollywood. Nemmeno lui, The Voice (il suo soprannome più celebre), sospettava che sarebbe diventato l'inno del mito americano del self-made man, dell'uomo che si è fatto da sé e che ha vissuto tutta la vita «a modo suo», senza rimpianti.

Tutto ebbe inizio in Francia, verso la metà degli anni Sessanta, grazie a uno sconosciuto compositore di nome Jacques Revaux che creò una triste melodia accompagnata da un testo in inglese, subito bocciata dai suoi produttori. La musica conquistò invece Claude François, artista pop che in quegli anni iniziava a scalare le classifiche con riuscite cover di hit americane (come If I had a hammer, nota in Italia nella versione Datemi un martello di Rita Pavone).

François mantenne la base musicale di Revaux, cambiando totalmente il testo e optando per la lingua francese: ne uscì un malinconico ritratto della routine coniugale dal titolo Comme d'habitude (in italiano "come al solito"). L'immediato successo spinse l'artista transalpino a tentare la fortuna anche nel contesto italiano ma con scarsi risultati (la versione tradotta da Andrea Lo Vecchio finì sul lato B di un 45 giri dal titolo Se torni tu).

Nel frattempo, Comme d’habitude veniva passata ogni giorno in tutte le radio francesi e il caso volle che in quel periodo si trovasse a passare da quelle parti Paul Anka (autore della celebre Diana). Quest'ultimo ne rimase folgorato e, dopo aver raggiunto un accordo sui diritti, decise di ricavarne una nuova versione in inglese.

Ci lavorò per una notte intera e alle 5 del mattino chiamò Sinatra in Nevada, dicendogli: «Ho qualcosa di veramente speciale per te». Il suo primo pensiero era andato istintivamente all'amico e collega Frank che riteneva il più adatto a interpretarla. All'entusiasmo di Paul si contrappose l'iniziale perplessità del collega (che proprio in quel periodo meditava di ritirarsi dalle scene), di fronte a un testo che parlava di una persona giunta sul viale del tramonto.

A convincerlo che si trattava invece di un inno alla vita, e alla grandezza di un uomo che ha vissuto senza rimpianti, fu la figlia Nancy. In molti sono convinti che si debba ringraziare lei se quel martedì 30 dicembre venne incisa una delle più belle canzoni di sempre. Inclusa nell'omonimo album edito a febbraio dell'anno seguente, My Way conquistò presto le prime posizioni delle classifiche Usa.

Negli anni a seguire divenne uno dei pezzi preferiti da Sinatra che la eseguì in tutti i suoi concerti, fino al definitivo ritiro nel 1995. A omaggiarla con interpretazioni d'autore furono mostri sacri del rock come Elvis Presley e più recentemente star del calibro di Celine Dion e Michael Bublé. Ad oggi sono 132 le versioni recensite, tra le italiane quella di Mina è stata la più apprezzata anche dallo stesso Sinatra.

Il brano venne a tal punto identificato con The Voice, che nell’Unione Sovietica si parlò di dottrina sinatra a proposito della politica estera del governo Gorbačëv, indirizzata alla non ingerenza negli affari interni delle nazioni alleate del Patto di Varsavia. Fu chiamata così dal funzionario russo Gerasimov, con riferimento alla condizione di piena autonomia di quei paesi che potevano agire "a modo loro", come il protagonista di My way.


Santa Maria Capua Vetere, lì 30 Dicembre 2019


Portavoce La Freccia nel Fianco
Ferdinando Fusco

domenica 29 dicembre 2019

                              Il Maestro e Margherita


domenica 29 dicembre 2013 (6 anni fa)

Il Maestro e Margherita: Questa settimana consigliamo la lettura di uno dei capolavori russi del XX secolo Il Maestro e Margherita, scritto da Michail Bulgakov e pubblicato tra il 1966 e il 1967.

Il romanzo contiene due storie in parallelo, una è quella della Mosca atea degli anni trenta sconvolta dall'apparizione di un misterioso Satana, l'altra è un romanzo nel romanzo, cioè il romanzo scritto dal Maestro che parla della rivisitazione della storia di Ponzio Pilato.
Satira sociale, amore, assurde fantasie che si incrociano con il demoniaco, il ridicolo e l'ironico. Un libro atemporale che lascia un profondo ed intenso ricordo nella memoria di chi lo legge, una denuncia sarcastica alla situazione repressiva che Mosca, e tutta la Russia, visse nel periodo di Stalin.

Di seguito un breve brano tratto dal libro: «- È proprio un peccato, - confermò lo sconosciuto facendo brillare l'occhio, e continuò: - Ma ecco il problema che mi preoccupa: se dio non esiste, chi dirige la vita umana e tutto l'ordine sulla terra?
- È l'uomo che dirige, - si affrettò a rispondere irritato Bezdomnyj a questa domanda che, bisogna riconoscerlo, non era molto chiara.
- Mi perdoni, - replicò con dolcezza lo sconosciuto, per dirigere bisogna avere un piano esatto per un periodo abbastanza lungo. Mi permetta perciò di chiederle come può l'uomo dirigere, se non solo gli manca la possibilità di fare un piano perfino per un periodo ridicolmente breve, come, diciamo, un millennio, ma non è neppure in grado di rispondere del proprio domani!
- Del resto, - qui lo sconosciuto si voltò verso Berlioz, - immagini che lei si metta a dirigere, a disporre di sé e degli altri, che cominci, come dire, a prenderci gusto, ma a un tratto lei scopre di avere, he... he... un sarcoma al polmone - Qui lo sconosciuto sorrise dolcemente, come se il pensiero di un sarcoma al polmone gli facesse piacere, sí, un sarcoma... - ripeté questa sonora parola socchiudendo gli occhi come un gatto, - e la sua attività direttiva è bell'e finita!
- Nessun destino, eccetto il proprio, la interessa più. I parenti cominciano a mentirle. Lei, sentendo che c'è qualcosa che non va, si precipita dai migliori medici, poi dai ciarlatani, e magari dalle chiromanti. Sia la prima cosa che la seconda e la terza sono, lei capisce, assolutamente insensate. E tutto finisce in modo tragico: colui che, ancora poco fa, credeva di dirigere qualcosa, è steso immobile in una cassa di legno, e le persone circostanti, comprendendo che dal defunto non si cava più alcun costrutto, lo cremano in un forno.
- Ma succede anche di peggio: uno magari ha appena deciso di andare a Kislovodsk, - qui il forestiero guardò Berlioz strizzando gli occhi, - una cosuccia da nulla, si direbbe, ma non riesce a fare neppure quella, perché scivola e va a finire sotto un tram! Non mi vorrà mica dire che è stato lui a dirigere se stesso in quel modo! Non sarebbe più giusto pensare che è stato qualcun altro a dirigerlo così? Qui lo sconosciuto emise una strana risatina. Berlioz aveva ascoltato con grande attenzione lo sgradevole racconto sul sarcoma e sul tram, e certi pensieri allarmanti cominciavano a tormentarlo. "Non è un forestiero... non è un forestiero...
- pensava, - è un tipo stranissimo... ma insomma chi mai può essere?..."
- Vedo che lei ha voglia di fumare, - disse a un tratto lo sconosciuto a Bezdomnyj. - Che sigarette preferisce?
- Perché, ne ha di diversi tipi? - chiese cupo il poeta che aveva terminato le sue.
- Quali preferisce? - ripeté lo sconosciuto.
- Be', La Nostra Marca, - rispose con astio Bezdomnyi.
Lo sconosciuto tirò immediatamente fuori dalla tasca un portasigarette e lo porse a Bezdomnyj.
- La Nostra Marca.
Sia il direttore sia il poeta furono sbalorditi non tanto dal fatto che nel portasigarette vi fosse proprio La Nostra Marca quanto dal portasigarette stesso. Era enorme, d’oro massiccio, e quando venne aperto, sul suo coperchio scintillò d'un fuoco bianco e azzurro un triangolo di brillanti. Qui i letterati ebbero pensieri differenti. Berlioz: "No è uno straniero!", e Bezdomnyj: "Il diavolo se lo porti. Che roba!..."
Il poeta e il proprietario del portasigarette cominciarono a fumare, mentre Berlioz, che non era un fumatore, rifiutò.
"Bisognerà rispondergli così, - decise Berlioz, - sì, l'uomo è mortale, nessuno lo mette in dubbio. Ma il fatto è che..."
Però non fece in tempo a pronunciare queste parole che lo straniero riprese a parlare:
- Sì, l'uomo è mortale, ma questa sarebbe solo una mezza disgrazia. Il brutto è che a volte muore all'improvviso, è questo il guaio! E in genere non è in grado di dire che cosa farà stasera.
"Che modo assurdo d'impostare il problema...", penso Berlioz e obiettò:
- Via, adesso lei sta esagerando. So più o meno esattamente che cosa farò stasera.
Naturalmente, se mentre passo per la Bronnaja mi cade una tegola in testa...
- Una tegola, - lo interruppe gravemente lo sconosciuto, - non cadrà mai in testa a nessuno così, senza una ragione. In particolare, posso assicurarle che lei non corre affatto questo rischio. Lei morirà di un'altra morte.»


Santa Maria Capua Vetere, lì 29 Dicembre 2019


Portavoce La Freccia nel Fianco
Ferdinando Fusco

        La Costituzione spagnola entra in vigore


venerdì 29 dicembre 1978 (41 anni fa)


La Costituzione spagnola entra in vigore: Dopo la firma del Re, la Costituzione spagnola viene pubblicata nel bollettino ufficiale ed entra formalmente in vigore. Inizia una nuova storia per la Spagna, che diventa una monarchia parlamentare.

Dopo trentasei anni di dittatura franchista e di clima repressivo contro ogni forma di opposizione, nel 1975 la Spagna si trova sempre più isolata dalla comunità internazionale e nel pieno di una grave crisi energetica. Alla morte del generale Franco, il re Juan Carlos I di Borbone si trova a governare una fase politica complessa, che sarà ricordata come Transizione spagnola.

Urgono profonde riforme istituzionali in senso democratico, ma la conferma del franchista Arias Navarro, come primo ministro, risulta un deterrente per qualsiasi tentativo di dialogo tra le varie forze rappresentate in parlamento. La situazione cambia con l'esonero di Navarro al quale subentra Adolfo Suàrez (esponente dell’Unione di Centro Democratico), che d’accordo con gli altri partiti promuove il referendum sulla legge di riforma politica.

Il risultato positivo della consultazione ha come effetto immediato l’indizione delle prime elezioni democratiche e come conseguenza successiva l'avvio della discussione sulla Costituzione. Sette i deputati della sottocommissione incaricata dal Congreso de los Diputados di redigere il testo, successivamente approvato dalla Commissione Costitucionale del Senado e dall'assemblea in seduta plenaria.

Sottoposta a un referendum popolare confermativo, la Costituzione viene promulgata dal Re il 26 dicembre 1978 e tre giorni dopo entra ufficialmente in vigore in seguito alla pubblicazione nel BOE (Bollettino Ufficiale Spagnolo). La Costituzione spagnola, tuttora fonte del diritto suprema nell'ordinamento giuridico spagnolo, in linea con le costituzioni moderne si presenta strutturata in due parti: la parte dogmatica e la parte organica.

L'introduzione è affidata al Preambolo, curato dal sociologo e giurista Enrique Tierno Galván. Tra gli impegni della Nazione qui riportati: «consolidare uno Stato di Diritto che assicuri la supremazia della legge come espressione della volontà popolare»«proteggere tutti gli spagnoli e i popoli di Spagna nell'esercizio dei diritti umani, la loro cultura e le loro tradizioni, lingue e istituzioni»«promuovere il progresso della cultura e dell'economia per assicurare a tutti una degna qualità di vita».

Nella parte dogmatica sono elencati i principali diritti costituzionali dei cittadini spagnoli, seguiti dai tratti identitari dello Stato. In particolare, si riconosce il diritto all'autonomia delle nazionalità e delle regioni che integrano la nazione spagnola; l'ambiguità del testo tuttavia darà vita a interpretazioni contrastanti rallentando la concessione dell'autonomia e il trasferimento delle competenze.

Nella parte organica si delinea la struttura dello Stato, ispirata al modello tripartito di divisione dei poteri di Montesquieu (Potere esecutivo, Potere legislativo e Potere giudiziario) e permeata da un'ideologia liberale. L'assetto statale è quello di una monarchia costituzionale, con un Re dai poteri limitati e indicati dalla Costituzione. La sovranità popolare si esprime attraverso i rappresentanti eletti in Parlamento, quest'ultimo suddiviso in Congreso de los Diputados (la camera bassa) e Senado (camera alta).

Una copia della Costituzione del ’78 è esposta nella sede del Congreso de los Diputados.



Santa Maria Capua Vetere, lì 29 Dicembre 2019


Portavoce La Freccia nel Fianco
Ferdinando Fusco

sabato 28 dicembre 2019

                             Michel Petrucciani


data di nascita: venerdì 28 dicembre 1962 (57 anni fa)
data morte: mercoledì 6 gennaio 1999 (20 anni fa)


Michel Petrucciani: Un sublime esempio di genio della musica, più forte di un ingrato destino che non gli impedì di entrare nell'olimpo dei migliori pianisti di jazz.

Nato ad Orange, nel sud della Francia, da famiglia di origini napoletane e morto a New York nel gennaio 1999, si trovò a fare i conti con una malattia genetica (osteogenosi imperfetta e nanismo) e a dipendere totalmente dagli altri. A dargli sollievo fu il jazz, quello di grandi musicisti come Wes Montgomery ed Art Tatum, scoperti grazie al padre Antoine, chitarrista.

A 13 anni lasciò senza fiato il pubblico con la sua abilità al pianoforte, capace di far dimenticare l'invalidità, entrando sei anni dopo nel quartetto del celebre sassofonista Charles Lloyd. Seguirono vent'anni di carriera sbalorditiva, con una trentina di album, importanti riconoscimenti (su tutti il "Django Reinhardt Award") e prestigiose collaborazioni (da Dizzy Gillespie a Eddie Gomez).


Santa Maria Capua Vetere, lì 28 Dicembre 2019


Portavoce La Freccia nel Fianco
Ferdinando Fusco

                         Nasce il cinema con i Lumière


sabato 28 dicembre 1895 (124 anni fa)



Nasce il cinema con i Lumière: Un gruppo di operai, per lo più donne, con indosso abiti tipici della Belle Époque, esce dalla fabbrica al termine della giornata di lavoro. È l'episodio iniziale del cortometraggio proiettato dai fratelli Lumière davanti a una sparuta platea che, alla modica cifra di un franco, assistette a quello che oggi è considerato il primo film della storia del cinema.

Da tempo impegnati in esperimenti sul procedimento fotografico, Auguste e Louis Lumière (figli dell'imprenditore e fotografo Antoine) si trovarono la strada spianata dall'invenzione di George Eastman, che nel 1885 aveva brevettato la pellicola cinematografica. Da qui partirono per la messa a punto di uno strumento che fosse in grado di catturare e riprodurre immagini, fungendo al contempo sia da camera da presa che da proiettore.

Azionarlo era la più semplice delle operazioni: girando una manovella si avviava lo scorrimento e il riavvolgimento della pellicola, in modo da allungare il tempo delle riprese continue e registrare fedelmente le azioni compiute. Il destino volle che venisse brevettata con il titolo di cinematographe.

Esisteva infatti già un brevetto omonimo rilasciato al connazionale Leon Bouly. Quest'ultimo, per ristrettezze economiche, non fu più in grado di pagare il canone di locazione per i suoi brevetti, lasciando di nuovo disponibile il nome che i due fratelli poterono riutilizzare per la loro macchina (la storiografia moderna è tuttavia concorde nell'attribuire a Bouly la paternità del termine cinematografo).

Si arrivò così alla prima dimostrazione del suo funzionamento, che avvenne in forma ristretta alla Société d'Encouragement à l'Industrie Nationale di Parigi, nell'aprile del 1895. Otto mesi più tardi ci si organizzò per il suo "battesimo" pubblico. Il luogo fu scelto dal fotografo Clement Maurice, amico dei Lumière, che affittò il Salon Indien du Grand Café (una sala nel seminterrato dello storico locale parigino di Boulevard des Capucines).

Nonostante la pubblicità data all'evento nei giorni precedenti, si presentarono soltanto trentatré persone, mentre la stampa snobbò completamente l'invito. Ai presenti vennero proposti dieci episodi, della durata ognuno di un minuto scarso. Dal comico L’innaffiatore innaffiato alla tenera La colazione del bimbo (protagonisti Augustine e consorte che imboccano il loro figlioletto), il filo conduttore era la quotidianità riportata senza filtri sullo schermo. Scene di vita reale che fornirono insieme un primitivo esempio di documentario.

Gli spettatori ne rimasero strabiliati e in pochi minuti all'ingresso del locale (l'edificio oggi è parte dell'Hotel Scribe, che include il ristorante Café Lumière) si formò una calca di 2mila persone, desiderose di scoprire la «meraviglia del secolo». L'iniziale successo spinse Augustine e Louis a produrre il cinematrographe su larga scala e a mostrarne il funzionamento in giro per il mondo.

Al contempo, proseguirono sulla strada dei cortometraggi legati a scene di vita reale, tra i quali ebbe un forte impatto sul pubblico L'arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat, realistico a tal punto, secondo fonti più o meno attendibili, da far scappare via i presenti dalla sala.

Anche se gli storici si dividono sul riconoscere ai Lumière il primato di aver inventato il cinema – una parte l'attribuisce al kinetoscopio di Thomas Edison, brevettato nel 1891 – non v'è dubbio alcuno nel considerare la proiezione del 28 dicembre 1895, come il primo film in assoluto nella storia della settima arte.

L'evento rappresentò uno spartiacque nell'evoluzione del termine cinematografo (dalle parole greche kinema = "movimento" e grapho = "descrivere"), che già dall'anno dopo iniziò a diffondersi, anche in Italia, nella versione abbreviata "cinema" (pronunciata alla francese con l'accento sull'ultima sillaba).

Nella fase antecedente al 1895, si erano compiuti diversi esperimenti legati al movimento delle immagini. Tuttavia, un passo significativo verso la possibilità di riprodurle dal vero si era avuto con la camera oscura di Leonardo da Vinci e ancor di più con la lanterna magica (inventata tra il XVI e il XVII secolo), ritenuta la madre del moderno proiettore.

Dispositivi più sofisticati si erano avuti soltanto a partire dal XIX secolo: dal Fenachistoscopio del belga Plateau (considerato il più diretto antenato della pellicola cinematografica) al Teatro Ottico del francese Reynaud (precursore sia del cinema che del cartone animato).



Santa Maria Capua Vetere, lì 28 Dicembre 2019


Portavoce La Freccia nel Fianco
Ferdinando Fusco

venerdì 27 dicembre 2019

                                   Giovanni Floris


 ( nato 52 anni fa)



Giovanni Floris: Nella schiera degli anchorman italiani più apprezzati da ospiti e pubblico, il suo mestiere è raccontare la politica.

Nato a Roma, da famiglia di origini sarde (il padre Bachisio è stato un famoso autore televisivo), si forma come allievo di illustri accademici del diritto, tra cui l'ex ministro della Difesa Antonio Martino.

Dopo alcune collaborazioni con "l'Espresso" e "Il Messaggero", nel 1996 viene assunto in RAI, dove per la radio prima si occupa di economia e in seguito conduce i programmi "Radio anch'io" e "Baobab". Per lungo tempo è inviato all'estero, in particolare negli USA, e alla fine di questo periodo approda in TV, dando vita al talk show politico Ballarò.

Trasmessa sulla terza rete dal 2002, la trasmissione diventa la principale ribalta per la politica nazionale, grazie anche al duraturo rapporto con il comico Maurizio Crozza e il sondaggista Nando Pagnoncelli. Ha all'attivo anche diversi saggi e un romanzo, Il confine di Bonetti, edito da Feltrinelli.

Nell'estate del 2014 passa a LA7, confermando la squadra vincente di Ballarò nel nuovo talk Dimarted


Santa Maria Capua Vetere, lì 27 Dicembre 2019



Portavoce La Freccia nel Fianco
Ferdinando Fusco

                  Nasce il qualunquismo di Giannini


mercoledì 27 dicembre 1944 (75 anni fa)

Nasce il qualunquismo di Giannini«Io sono quello che non crede più a niente e a nessuno. Io sono l'Uomo Qualunque». Chiude così l'editoriale di Guglielmo Giannini, apparso sul primo numero del settimanale "L'Uomo Qualunque", da lui fondato, che debuttò nelle edicole di Roma un mercoledì di dicembre del 1944.

Con l'Italia ancora ferita dalla drammatica guerra di resistenza al nazifascismo, un commediografo semisconosciuto, originario di Pozzuoli, si fece portavoce del malcontento generale per lo scenario di distruzione prodotto dal conflitto, veicolandolo in un nuovo movimento d'opinione che prese il nome di qualunquismo.

Alla base di questa nuova ideologia la convinzione che tutti i politici fossero uguali, nel difendere soltanto la propria poltrona e nel litigare sterilmente tra loro, e che il Paese avesse più bisogno di buoni amministratori che di politici "sfruttatori" e "vociatori". Vittime di questo sistema, e di uno Stato impegnato solo a spremerli con tasse esose, erano i cittadini, chiamati dal nuovo settimanale a partecipare attivamente alla gestione della cosa pubblica.

Contraddistinto da una satira feroce e dal ricorso all'insulto (in particolare nello storpiare i cognomi degli avversari politici), il movimento si costituì in partito nell'estate del 1946, facendo eleggere 30 deputati all'Assemblea Costituente.

Debolmente strutturato al suo interno, con il potere decisionale concentrato nelle mani del solo Giannini, e accusato di non avere un preciso programma politico (si cercarono alleanze con tutti, dal PCI al MSI, passando per la DC), l'Uomo Qualunque si avviò a un rapido declino, accelerato dalle numerose epurazioni di esponenti in dissenso con la gestione del partito, fino alla definitiva chiusura nel 1949.



Santa Maria Capèua Vetere, lì 27 Dicembre 2019


Portavoce La Freccia nel Fianco
Ferdinando Fusco

                         Istituita la Banca Mondiale


giovedì 27 dicembre 1945 (74 anni fa)

Istituita la Banca Mondiale: Sostenere la ricostruzione nei territori dell'Europa e del Giappone più colpiti dalla Seconda guerra mondiale. Con questo obiettivo i Paesi firmatari degli accordi di Bretton Woods (1-22 luglio 1944) istituirono la Banca Mondiale.

Il suo campo d'azione nei decenni successivi si allargò, finanziando la costruzione di grandi infrastrutture (centrali elettriche, autostrade e aeroporti) negli Stati ex coloniali di Africa, Asia e America Latina e, dal 1990, nei paesi post-comunisti.

La struttura organizzativa venne rivista nel 2007 con la nascita del Gruppo della Banca Mondiale, articolato in cinque istituzioni, su tutte la Banca Internazionale per la Ricostruzione e lo Sviluppo (IBRD) e Agenzia Internazionale per lo Sviluppo (Ida).

L'attuale presidente della BM è l'economista e politico statunitense David Malpass, eletto nell'aprile 2019.




Santa Maria Capua Vetere, lì 27 Dicembre 2019



Portavoce La Freccia nel Fianco 
Ferdinando Fusco

giovedì 26 dicembre 2019

                  La prima partita ufficiale di calcio


mercoledì 26 dicembre 1860 (159 anni fa)





La prima partita ufficiale di calcio: Sul campo di Sandygate Road di Sheffield (Inghilterra), si è giocata la prima partita ufficiale di calcio. Sono scesi in campo, per un'amichevole dal sapore particolare, trattandosi di un derby, lo Sheffield FC e l'Hallam FC, e non poteva essere altrimenti trattandosi dei primi due club calcistici al mondo.

Lo Sheffield FC è stato fondato nel 1857 (nella stagione 2017/18 sarà nell'ottava serie del calcio inglese) e l'Hallam FC nel settembre del 1860 (nel 2017/18 sarà al nono livello).
L'incontro è terminato con il risultato di 2 a 0 a favore dello Sheffield FC, che vincerà per 2 a 1 la partita del 150° anniversario, rinviata al 2 maggio 2011, a causa delle abbondanti nevicate natalizie.



Santa Maria Capua Vetere, lì 26 Dicembre 2019


Portavoce La Freccia nel Fianco
Ferdinando Fusco





                                 Mao Tse-tung


data di nascita: martedì 26 dicembre 1893 (126 anni fa)
data morte: giovedì 9 settembre 1976 (43 anni fa)




Mao Tse-tung: Rivoluzionario e politico cinese, è stato uno dei principali protagonisti della storia del Novecento.

Nato a Shaoshan e morto a Pechino nel 1976, guidò il Partito Comunista Cinese dal 1943 fino alla morte, portandolo al governo del Paese e facendo dello stesso il partito unico di governo della Repubblica Popolare Cinese.

Soprannominato "Quattro volte grande" (Grande Maestro, Grande Capo, Grande Comandante Supremo, Grande Timoniere), fu il fautore del maoismo in Cina (una sorta di marxismo-leninismo), nel nome del quale strinse un'alleanza con l'Unione Sovietica e lanciò la "Rivoluzione Culturale".

Nel periodo di Mao fu creata una Cina unificata e libera dalla dominazione straniera e fu attuato l'uso sistematico della repressione e dei lavori forzati. Inoltre ci fu lo sterminio di milioni di contadini nella riforma agraria del 1951, la carestia del 1958-1961 e la violenza della Rivoluzione Culturale che causò la morte di molti cinesi.


Santa Maria Capua Vetere, lì 26 Dicembre 2019


Portavoce La Freccia nel Fianco
Ferdinando Fusco

          L'Indonesia è sconvolta dallo tsunami


domenica 26 dicembre 2004 (15 anni fa)



L'Indonesia è sconvolta dallo tsunamiSumatra è la terza isola più grande dell'arcipelago indonesiano (la sesta più estesa del pianeta) ed è una delle principali mete turistiche dell'Oceano Indiano. Come accade solitamente nelle festività natalizie, le sue spiagge e le strutture alberghiere a ridosso della costa sono gremite di turisti.

Verso le 8, ora locale (le 2 di notte in Italia), la terra è scossa da un tremendo terremoto di magnitudo 9.0 della scala Richter, il cui epicentro viene localizzato al largo della costa di Sumatra, nel golfo del Bengala. L'evento sismico sprigiona un'energia di proporzioni inaudite che, spingendo dagli abissi marini verso l'alto, origina un maremoto.

Onde alte fino a 15 metri, ribattezzate dai media tsunami (termine giapponese traducibile come «onda del porto», che entra nel gergo comune a partire da questo momento) raggiungono a velocità sostenuta (800 km/h) le coste dell'Indonesia e dei vicini stati che affacciano sul golfo (Thailandia, Birmania, Bangladesh, India, Sri Lanka e Maldive), fino alle lontane coste della Somalia e del Kenya (a più di 4mila chilometri dall'epicentro del sisma).

L'impatto è spaventoso: corpi, barche, auto e abitazioni vengono risucchiati da una marea torbida che sommerge per diversi chilometri l'entroterra, prima di ritirarsi completamente e scoprendo per alcuni minuti il fondale marino. Gli effetti disastrosi del maremoto si verificano in un arco di tempo lunghissimo, tra i quindici minuti e le dieci ore successive al sisma.

Ciononostante, la mancata diffusione dell'allarme in TV e attraverso i canali istituzionali fa sì che migliaia di bagnanti e residenti vengano sorpresi dallo tsunami, a ore di distanza dalle prime ondate. Una stima approssimativa delle perdite umane risulta impossibile; tuttavia il responsabile delle operazioni di soccorso dell'Unione Europea, Guido Bertolaso, parla di oltre 100mila vittime. Via via i numeri della tragedia si fanno più drammatici fino al bilancio definitivo: 230mila morti accertati, 22mila dispersi, tra 3 e 5 milioni gli sfollati.

Dieci giorni dopo, mentre l'Europa si ferma per tre minuti a commemorare le vittime del maremoto, l'Organizzazione mondiale della Sanità lancia l'allarme sulla catastrofe sanitaria che rischiano le popolazioni colpite, puntando l'attenzione soprattutto sui bambini, facili prede del mercato internazionale degli organi e della pedofilia.

Questo appello unito alle immagini di devastazione e disperazione che arrivano dal sud est asiatico, mobilitano la macchina internazionale degli aiuti. Diversi governi mettono a disposizione ingenti risorse per l'emergenza, cui si aggiungono i fondi raccolti tra i cittadini con campagne mediatiche, spettacoli e concerti ad hoc.
L'Italia risulta uno dei primi contributori, con 225 milioni di euro raccolti tra finanziamenti governativi e singole donazioni tramite sms.

Studi postumi portano a considerare il maremoto del 2004, uno dei più catastrofici disastri naturali dell'epoca moderna, originato dal terzo sisma più potente della storia della sismologia (da quando la registrazione avviene con rigore scientifico).

Secondo gli studiosi, l'energia sprigionata dal terremoto del golfo del Bengala è pari a 52mila megatoni, valore superiore di un milione e mezzo di volte a quello rilevato in seguito allo scoppio delle due atomiche a Hiroshima e Nagasaki. L'evento sismico che lo ha generato viene identificato come subduzione, ossia lo scontro delle placche della litosfera terrestre che porta l’una a posizionarsi sotto l'altra.

Negli anni a seguire, grazie alla forte mobilitazione internazionale, la ricostruzione procede positivamente, sia sotto il profilo delle infrastrutture che del tessuto sociale. Emergono storie dall'insperato lieto fine. Come quella della giovanissima Mary che nel 2011 riabbraccia i suoi genitori dopo che questi per sette anni l'avevano creduta morta.




Santa Maria Capua Vetere, lì 26 Dicembre 2019


Portavoce La Freccia nel Fianco
Ferdinando Fusco

mercoledì 25 dicembre 2019



La città del Foro: Un segnale positivo della Politica sammaritana



Quest’anno ci sono state nella città sammaritana nuove aperture di sedi politiche di partiti.
A maggio quella del Partito Democratico in via P. Fratta, ed a Dicembre quella di Fratelli D’Italia e del Movimento Cinque Stelle.











Quando c’è volontà di aprire sedi politiche sul territorio della città è sempre un fatto positivo.
Sicuramente ogni partito politico, con la sua organizzazione,  vuole un contatto diretto con il cittadino. Vuole conoscere le esigenze del popolo, le criticità, le proposte, quindi un monitoraggio di tutte le cose della città.
Infatti dalle sedi dei partiti il cittadino ha un riferimento per esprimere i suoi ideali,  le sue proposte , confrontarsi con altri soggetti per migliorare i servizi, il territorio, il commercio, la viabilità, i parcheggi, l’assetto urbano, la programmazione, il turismo, il traffico, il Tribunale, le Università, la cultura, le industrie, il lavoro, migliorare i servizi sociali, ecc..ecc..
La sede del partito diventa un vero e proprio centro sociale e politico dove i propri rappresentati politici ( consiglieri comunali ed assessori ) sono da portavoce ed  esecutori di una programmazione politica di partito e di confronto con le altre forze politiche per sensibilizzare la realizzazione di un risultato per la collettività.
In questi giorni di festività natalizie sul Corso Garibaldi molti cittadini hanno apprezzato in modo positivo l’apertura delle sedi politiche sul territorio sammaritano con la speranza di un segnale positivo per la città che da anni versa in uno stato di abbandono.
Infatti auspicano l’apertura anche di altre sedi politiche al fine di avere un maggiore confronto  per sensibilizzare l’amministrazione comunale per un miglioramento della città.



Santa Maria Capua Vetere, lì 25 Dicembre 2019


Portavoce La Freccia nel Fianco
Ferdinando Fusco 




                               Charlie Chaplin


data di nascita: martedì 16 aprile 1889 (130 anni fa)
data morte: domenica 25 dicembre 1977 (42 anni fa)


Charlie Chaplin: È con lui che è nato il mito del cinema e con i suoi film ha raggiunto, probabilmente, la forma poetica più alta.

Nato a Londra, Sir Charles Spencer Chaplin era figlio d'arte e grazie alla madre si appassionò al canto e alla recitazione, iniziando ad esibirsi con lei, a teatro, a soli cinque anni. Dopo varie esperienze entrò nella compagnia di Fred Karno, straordinaria palestra di talenti del calibro di Stan Laurel (lo Stanlio nel celebre duo comico con Ollio), dove si fece apprezzare per le sue pantomime, tra cui quella dell'ubriaco elegante.

Sbarcato negli Stati Uniti nel 1910 al seguito della compagnia, le sue gag acrobatiche entusiasmarono il pubblico, catturando l'attenzione di diversi impresari. Scritturato dalla Keystone, nel 1914 debuttò sul grande schermo con Per guadagnarsi la vita, cortometraggio in cui impersonava un aspirante giornalista a caccia di scoop.

Insoddisfatto della performance, Chaplin andò alla ricerca di qualcosa di originale, che gli consentisse di esprimere la verve comica e la formidabile mimica di cui era capace. Un pomeriggio entrò nei camerini e ne uscì vestito alla bell'e meglio, mischiando taglie diverse e applicandosi un ciuffetto di baffi finti. Nacque così la maschera di Charlot, che portò per la prima volta sullo schermo in Charlot si distingue.

Con il linguaggio del corpo e il ritmo frenetico dell'azione, ripresi dall'attore francese Max Linder, divenne la grande star del muto, recitando in oltre 70 pellicole, lasciando vere e proprie opere d'arte con Il monelloLa febbre dell'oroLuci della cittàTempi moderni e Il grande dittatore (il suo primo film completamente sonoro).

Una parabola artistica senza precedenti, che si completò con l'assegnazione dei due Oscar alla carriera, l'ultimo nel 1972, motivato «per aver fatto delle immagini in movimento una forma d'arte del Ventesimo secolo» e salutato dalla più lunga ovazione nella storia dell'Academy Awards. Ricevutone un terzo "retroattivo" per la colonna sonora di "Luci della ribalta" nel 1973, quattro anni più tardi, la notte di Natale, si spense nella sua residenza svizzera.


Santa Maria Capua Vetere, lì 25 Dicembre 2019


Portavoce La Freccia nel Fianco
Ferdinando Fusco

                    Debutta Natale in casa Cupiello


venerdì 25 dicembre 1931 (88 anni fa)





Debutta Natale in casa CupielloLuca Cupiello vive la tradizione del presepe con l'entusiasmo e l'incoscienza di un bambino, cercando testardamente il consenso del figlio Tommasino, giovane indolente e affetto da una strana cleptomania domestica. L'infantilismo di Luca sarà fonte di guai per la moglie Concetta, fino a scatenare un vero e proprio dramma familiare.

La genesi di Natale in casa Cupiello impegnò per quattro anni Eduardo De Filippo, che la portò in scena per la prima volta al Teatro Kursaal di Napoli, il 25 dicembre 1931. Quella prima rappresentazione, organizzata insieme ai due fratelli Titina e Peppino, consisteva in un atto unico, corrispondente al secondo dei tre atti, aggiunti in seguito tra il 1932 e il 1934.

La versione del 1931 fu accolta da un successo inatteso dagli stessi attori, che per contratto avrebbero dovuto recitare per pochi giorni. Dopo la divisione dai fratelli, Eduardo riprese la commedia più volte, rivisitando il testo fino alla versione definitiva del 1977 (registrata per la RAI), attualmente la più nota.



Santa Maria Capua Vetere, lì 25 Dicembre 2019


Portavoce La Freccia nel Fianco
Ferdinando Fusco

Caino e Abele

Da Baudelaire "I fiori del male" la poesia "Caino e Abele"

Dioscuro...

Abbiamo parlato più volte dei "Fiori del Male" di Baudelaire, ma ci sono dei versi che hanno sempre attirato la mia attenzione, sono le razze di Caino e Abele.
Sono metafore delle tipologie di umanità che adottano rispettivamente modi di esistere opposti.
Chi vive nella religione e nella prosperità, appagato dall'appoggio della divinità e della sua coscienza, contro chi vive l'umanità nella sua essenza più carnale, asseconda i suoi istinti e ne è condannato. Contadini contro cacciatori, santità contro umanità, ricchezza contro povertà, beatitudine contro dannazione.
Si parla di razze, quindi non c'è scelta. Voi siete più Caino o Abele? :)

Caino e Abele

Razza d'Abele, dormi, bevi e mangia:
con che compiacimento ti sorride Dio!

Razza di Caino, striscia
nel fango e muori miserabile!

Razza d'Abele, il tuo sacrificio
accarezza il naso ai Serafini!

Razza di Caino, il tuo supplizio
potra mai avere fine?

Razza d'Abele, guarda prosperare
II tuo bestiame e le tue semine!

Razza di Caino, le tue viscere
urlano di fame come un vecchio cane!

Razza d'Abele, scaldati il ventre
al focolare patriarcale!

Razza di Caino, trema di freddo
nel tuo antro, povero sciacallo!

Razza d'Abele, ama e prolifica!
Anche il tuo oro si moltiplica!

Razza di Caino, guardati
dalle grandi brame, cuore ardito!

Razza d’Abele, tu cresci e ti pasci
come le cimici dei boschi!

Razza di Caino, trascina per le strade
la tua famiglia disperata!

Razza d'Abele, la tua carogna
ingrasserà la fumante terra!

Razza di Caino, il tuo compito
non è ancora finito!

Razza d'Abele, vergognati!
II ferro e vinto dallo spiedo!

Razza di Caino, sali al cielo
e scaraventa sulla terra Dio!

C. Baudelaire
Le Fleurs du Mal

Johnny:
Io sono molto più Abele, mi hanno già ucciso diverse volte....

Goethe:
Io sono Abele con Caino.
E sono Caino con Abele.

Intelligenti Pauca

CITAZIONE DI SAN FRANCESCO DI SALES

PAROLE DI SAN FRANCESCO DI SALES PER I FALSI FARISEI DI ALCUNE PARROCCHIE DELLA DIOCESI DI CAPUA

“NON ACCONTENTARTI DI ESSERE POVERO COME I POVERI, MA SII PIU’ POVERO DEI POVERI, VA A SERVIRLI QUANDO GIACCIONO A LETTO INFERMI E DEVI SERVIRLI CON LE TUE PROPRIE MANI.

QUESTA SERVITU’ E PIU’ GLORIOSA DI UN REGNO”.

CITAZIONE DEL GIORNO

MA COME CALZA BENE PER QUESTA CITTA'!
PROBABILMENTE AVEVA SOGGIORNATO PER UN PERIODO DI TEMPO A S MARIA…


cavalli

cavalli

BIAGIO MARIA DI MURO

RISPONDIAMO AL NUOVO CITTADINO C.DV.CHE DA QUALCHE MESE SI E’ TRASFERITO DAL LAZIO IN CAMPANIA E PRECISAMENTE A S.MARIA CAPUA VETERE IN VIA GALATINA CHE CI HA CHIESTO CHI ERA IL SINDACO DELLA CITTA’.

BIAGIO MARIA DI MURO

BIAGIO MARIA DI MURO

BIAGIO DI MURO

TI RIMETTO LA FOTO DI BIAGIO DI MURO E UNA PARTE DEL SUO CURRICULUM VITAE

BIAGIO DI MURO SI E’ LAUREATO, IL 30/10/1995, CON 110 E LODE IN ARCHITETTURA PRESSO L’UNIVERSITA’ DI NAPOLI, CON UNA TESI SPERIMENTALE IN SCIENZE DELLE COSTRUZIONI ED E’ ISCRITTO ALL’ORDINE DEGLI ARCHITETTI DELLA PROVINCIA DI CASERTA AL N. 872.

SVOLGE UNICAMENTE LA LIBERA PROFESSIONE ED HA LO STUDIO IN S.MARIA C.V., AL CORSO ALDO MORO N.73

E’ABILITATO AL COORDINAMENTO DI SICUREZZA – D.LGS.494/96 – CON ATTESTATO DI CORSO RILASCIATO DALL’UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II, A CURA DEL CENTRO INTERDIPARTIMENTALE DI RICERCHE L.U.P.T. DAL 24 NOVEMBRE 1997.

HA PARTECIPATO AL GRUPPO DI RICERCHE SUL TEMA “STABILITA’ DELLE TORRI IN MURATURA” ORGANIZZATO DALL’ISTITUTO DI “COSTRUZIONE DELLA FACOLTA’ DI ARCHITETTURA” – UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI, FEDERICO II.

E’ COLLABORATORE DELLA III AREA DI RICERCA “PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E SISTEMI INFORMATIVI TERRITORIALI” L.U.P.T. – LABORATORIO DI URBANISTICA E PIANIFICAZIONE TERRITORIALE DELL’UNIVERSITA’ FEDERICO II DI NAPOLI, FACOLTA’ DI ARCHITETTURA.

E’ MEMBRO DELL’AREA DI RICERCA “PROGETTAZIONE URBANA, AMBIENTALE E DEL RECUPERO E VALORIZZAZIONE DEI BENI STORICI, ARCHITETTONICI, ARCHEOLOGICI E PAESAGGISTICI” DEL CENTRO DI RICERCA L.U.P.T. DELL’UNIVERSITA’ FEDERICO II DI NAPOLI FACOLTA’ DI ARCHITETTURA – DIRETTORE PROF. FRANCO MARINIELLO.

HA SEMPRE AVUTO UN FORTE LEGAME CON LA POLITICA ATTIVA, ESSENDO FIGLIO DI NICOLA DI MURO, IL QUALE FIN DAL 1956 E’ ESPRESSIONE DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA, PRIMA A LIVELLO COMUNALE I POI OLTRE AI CONFINI CITTADINI, FINO A DIVENTARE UOMO DI RIFERIMENTO DEL PARTITO AI PIU’ ALTI LIVELLI.

BIAGIO MARIA DI MURO FIN DALL’ADOLESCENZA HA POTUTO ASSORBIRE TUTTA L’ESPERIENZA POLITICA ED AMMINISTRATIVA, AVENDO AVUTO MODO DI FREQUENTARE ASSIDUAMENTE IL PARTITO.

PARTECIPA ALLA CONSULTAZIONE ELETTORALE AMMINISTRATIVA DEL 2002, CANDIDATO CON FORZA ITALIA, RIPORTANDO CIRCA 1000 VOTI DI PREFERENZE CONTRIBUENDO IN MODO DETERMINANTE DA FAR DIVENTARE FORZA ITALIA IL PRIMO PARTITO IN CITTA’.

DOPO NEL 2007 ASSUME LA CARICA DI VICE SINDACO, MA DOPO QUALCHE MESE NON ESITA A LASCIARE IL PRESTIGIOSO INCARICO QUANDO SI ACCORGE CHE CON LA DEFENESTRAZIONE DELL’ASSESSORE MARCIANO SCHETTINO VENIVANO TRADITI GLI IMPEGNI E LE PROMESSE SOTTOSCRITTE NEL PROGRAMMA ELETTORALE PRESENTATO AGLI ELETTORI.

DAL 2011 AL 2015 E’ STATO SINDACO DELLA CITTA’ DI S.MARIA CAPUA VETERE.

CAF

SERVIZIO CAF PRESSO LA NOSTRA SEDE IN C.SO ALDO MORO N.73 AVETE A DISPOSIZIONE UNA SERIE DI SERVIZI UTILI:

1. MODELLO ISEE

2. MODELLO ISEEU

3. BONUS E RIDUZIONE CANONE

4. TELECOM, GAS, ENERGIA, ACQUA

5. MODELLO RED

6. MODELLO 730

7. MODELLO 740

8. MODELLO ICI

9. ASSEGNI PER NUCLEO FAMILIARE

10. ASSEGNI DI MATERNITA’

11. MODELLO UNICO

12. ICRIC, ICLAV, ACCAS/PS

13. SOCIAL CARD

14. SUCCESSIONI

15. TRASMISSIONE TELEMATICA

16. CONTRATTI DI AFFITTO

17. MODELLO EAS



SERVIZI PROFESSIONALI:

1) CONSULENZA E ASSISTENZA LEGALE

2) CONSULENZA FINANZIARIA

3) CONSULENZA AZIENDALE

4) PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA

5) PRATICHE CATASTALI

6) ESECUZIONI E LAVORI CHIAVI IN MANO



SERVIZIO PATRONATO:

1. INVALIDITA’ CIVILE

2. ACCOMPAGNAMENTO

3. PENSIONI INPS – INPDAP

4. INFORTUNI SUL LAVORO

5. DISOCCUPAZIONE

6. RECUPERO CONTRIBUTI

7. MEDICINA LEGALE

8. LAVORO

9. FAMIGLIA

10. COLF E BADANTI

11. PRESTAZIONI ASSISTENZIALI

12. PREVIDENZA COMPLEMENTARE

13. IMMIGRAZIONE

STUDIO TECNICO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA, PRATICHE CATASTALI ED URBANISTICHE, ARCHITETTURA PER INTERNI




ascolta la riscossa della città

CANZONE DI ANTOINE: QUALUNQUE COSA FAI TI TIRANO LE PIETRE.....

FINALMENTE!!

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Studio Legale

LAVORI PUBBLICI

PUBBLICHIAMO LE FOTO DELLE OPERE PUBBLICHE PER LE QUALI INIZIERANNO PRESTO I LAVORI .SALVO RITARDI DOVUTI ALLA SCELLERATA AZIONE DI SFIDUCIA CHE COMPORTERA' AUMENTO DI COSTI E PERDITE DI FINANZIAMENTI

RECUPERO STRUTTURALE E FUNZIONALE DELL' EDIFICIO DELLE SCUOLE ELEMENTARI "PRINCIPE DI PIEMONTE"

IMPORTO FINANZIAMENTO

euro 2.330.ooo,oo

SCUOLA PRINCIPE DI PIEMONTE

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LAVORI PUBBLICI

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RISTRUTTURAZIONE E AMMODERNAMENTO DEL PLESSO SCOLASTICO RIONE IACP

IMPORTO FINANZIAMENTO

EURO 700.000,00

IACP

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lavori pubblici

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RIFACIMENTO PIAZZA SAN PIETRO

IMPORTO FINANZIATO:

euro 150.000,00

piazza San Pietro

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lavori pubblici

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PROGRAMMA DI RECUPERO URBANO COMPARTO C1 NORD OVEST – RIONE IACP

IMPORTO INTERVENTO:

euro 1.502.373,12

IACP

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lavori pubblici

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REALIZZAZIONE DI UN CAMPO SPORTIVO POLIVALENTE COPERTO IN VIA GIOTTO – RIONE IACP

IMPORTO DEL FINANZIAMENTO :

euro 512.000

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arco adriano

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RESTAURO CONSERVATIVO DELL’ARCO ADRIANO. SISTEMAZIONE DEL TRATTO DI VIA APPIA TRA ANFITEATRO ED ARCO ADRIANO

RICHIESTA FINANZIAMENTO

Euro 2.470.698,58

arco adriano

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villetta l.sturzo

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PROGETTO PER LA VILLETTA TEMPO LIBERO ALLA VIA L. STURZO

RICHIESTA DI FINANZIAMENTO:

euro 127.000,00

villetta l. sturzo

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asilo nido

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PROGETTO DI ASILI NIDO PER BAMBINI DA 0 A 36 MESI IN VIA ALBANA 107

TOTALE DEL FINANZIAMENTO:

euro 699.438,18

asilo nido

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PERDONA LORO......

Padre perdona loro! Perché li hai accecati? Perché hai tolto loro la memoria? Forse perché non credono più in Te? Padre perdonali! Tu sei un Dio buono: essi non sanno quello che fanno.... Non ricordano quando Tu mandasti loro la manna dal cielo e tutti sopravvissero e trovarono la terra promessa. Oggi li vuoi punire perché hanno troppo peccato? È per questo che la nuova manna tarda ad arrivare? Se sono ancora scettici e sono ancora cristiani se lo facessero spiegare dal loro parroco. Se poi sono degli assatanati, arrabbiati, solo perché credono di essere degli unti dal Signore, e solo perché sono stati abituati a credere di essere dei privilegiati, dimenticando i comandamenti che Dio diede a Mosè, allora fanno bene a pregare il vitello d'oro. E fanno bene a servire il vitello casalese sempre presente e che è stato causa del saccheggio sammaritamo e della chiusura delle industrie e la conseguente fine del lavoro, del commercio e delle possibilità di dare da bere agli assetati. Ma Tu Signore, nella Tua Infinita Bontà, Perdonali.....

NON CI SIAMO LIBERATI DI TUTTI MA RESTERANNO ALL'OPPOSIZIONE

NON CI SIAMO LIBERATI DI TUTTI MA RESTERANNO ALL'OPPOSIZIONE