prova


Non lasciare mai, che il successo ti nasconda la sua vacuità, un' impresa la sua vanità, la fatica la sua desolazione. Mantieni vivo dentro di te l' incentivo ad andare ancora più avanti, quell' inquietudine dell' anima che ci spinge al di là di noi stessi. Non guardare indietro, e non accarezzare sogni per il futuro. Ciò non verrebbe nè a restituirti il passato nè a soddisfare gli altri tuoi sogni ad occhi aperti. Il tuo dovere, la tua ricompensa, il tuo destino sono qui ora.
(Dag Hammaarskjold, Markings)
Dobbiamo accettare le delusioni che sono limitate, ma non dobbiamo mai perdere l'infinita speranza.
(Martin Luther King)
Noi non dimentichiamo e non demordiamo.
Quanno 'a furmicola vò murì, mètte è scèlle. Si dice di chi, raggiunta la ricchezza, perde ogni senso della misura e finisce per far cose illogiche e per danneggiare se stesso.
Quanno ò perucchio saglie in gloria perde à scienza e à memoria. Il villano che sale nella scala sociale dimentica subito la sua origine e coloro che lo hanno agevolato nella ascesa.

lunedì 28 febbraio 2011

Dal blog di Mario Tudisco : Caro amico ti scrivo/ "Ex Palazzo Mariotti, sì alla piazza. Ma chi era che ci si voleva incatenare per impedirne l'abbattimento?"


Leggendo la fantasiosa e intrigante proposta del tuo, ormai, interlocutore principe, dallo pseudonimo che ricorda, a noi patiti, il campione mondiale di motociclismo del 1957, che ha spesso gareggiato qui a S.MariaCV nel circuito dell’Arco Adriano, e al tempo stesso l’essenza fortemente anarcoide del nome e cognome: Libero Liberato, con il quale mi complimento, per la lucidità delle sue argomentazioni e per la sua visone politica che tradisce un coinvolgimento che va al di la della semplice osservazione, mi sono convinto che sarebbe bellissimo poter disporre di una piazza alla fine di via Mazzocchi che incrocia via Avezzana. L’utilità della piazza, al posto, dell’ormai defunto, Palazzo Mariotti, è indiscutibile per le sorti della viabilità e per dare respiro e luce a quello che fu parte del centro cittadino e potrebbe ritornare ad esserlo. A questo proposito, non posso fare a meno di ricordare il grido di dolore(?) d’una “pasionaria” a tempo determinato, la quale dichiarò: M’incatenerò davanti al Palazzo Mariotti e non permetterò che sia abbattuto! Come si ricorderà, il grido di dolore, lo lanciò l’ex vice sindaco CHIRICO che con IODICE e CAMPOCHIARO hanno la responsabilità di aver trasformata la perla di “Terra di Lavoro” in una colonia casalese e nella costruzione del CDR ora STIR che altro non è se non una discarica dei rifiuti napoletani, a cui va aggiunta la cementificazione della città operata da palazzinari senza scrupoli (con l’aiutino di chi? Domanda retorica!). Sommessamente, mi permetterei di allargare la proposta allo spazio che finora ha occupato l’ex Mulino Parisi. Riuscite ad immaginare la bellezza e l’utilità, in termini di comunicazione, di una piazza all’ingresso di una città d’Arte come la nostra?

Avviso agli addetti ai lavori: accertatevi che la CHIRICO non ha lasciato catene in giro!


Cordialmente


Monsignor Perrelli


Dal Blog di Mario Tudisco ;Caro amico ti scrivo/ "Palazzo Mariotti e urbanistica, troviamo le soluzioni insieme..."


Caro Mario , leggo assiduamente il tuo blog e avendo seguito le vicende che hanno interessato il palazzo Mariotti , l'ex Mulino Parisi e tanti altri interventi urbanistici che hanno stravolto la nostra città , ho letto con interesse la proposta del tuo lettore” Libero Liberato”. Proposta che sicuramente vedrebbe la cittadinanza concorde ,ma che sicuramente sarebbe di difficile attuazione a causa dei potenti interessi degli speculatori .Interessi, il cui peso è facilmente comprensibile alla luce dei vari episodi di "autocombustione" di edifici sui quali l'opinione pubblica aveva lanciato l'allarme in merito a speculazioni edilizie e alla volontà di abbattimenti degli stessi fabbricati poi divenuti oggetto degli stranissimi fenomeni di conflagrazione .


Tutto ciò non può però scoraggiarci, nè deve farci rinunciare a proteggere la nostra vivibilità e la nostra città . Vorrei , quindi lanciare una proposta a Libero Liberato e ad altri che hanno lo stesso interesse per S. Maria C.V. ad organizzare degli incontri dove non limitarsi a lanciare idee ma a trovare anche la strada per porle in atto alla luce delle normative vigenti .


Robin Hood..

sabato 26 febbraio 2011

Dal blog di Mario Tudisco Caro amico ti scrivo/"Sanità pubblica, politica e servizi"

Poche sere fa sono stato costretto a recarmi al “Pronto soccorso” dell’Ospedale Cardarelli di Napoli per accompagnarvi un congiunto bisognoso di cure immediate. E’ stato come scendere in una bolgia infernale in cui non si capisce nulla circa la direzione da prendere e si cammina alla ricerca di qualcosa che non si trova. Decine e decine le barelle occupate da malati in attesa del loro turno, disposte in ordine sparso in un corridoio. Medici ed infermieri estremamente professionalizzati , dotati di spirito di sacrificio , ma afflitti dalla mole di lavoro e, perciò, completamente disumanati, tentavano di districarsi in quel caos che richiede una grande soglia di tolleranza. Gli infermi , coperti da qualche lenzuolo che nascondeva a malapena il corpo , evidenza della malattia e della sofferenza, venivano smistati dopo i primi accertamenti e soccorsi verso il Reparto di Medicina d’urgenza ove venivano parcheggiati, in fila indiana, in un secondo corridoio di circa un metro di larghezza affollato di parenti.


Di fronte a questo spettacolo il mio pensiero è andato per un attimo alla privacy, il diritto alla riservatezza delle informazioni personali e della propria vita, invocato ( in maniera retorica), da alcuni politici, contro l’uso delle intercettazioni telefoniche , ma che negli Ospedali pubblici sembra proprio non albergare. La sofferenza necessiterebbe di ben altro atteggiamento di profondo rispetto e pudore per evitare di invadere l’estrema intimità del momento. E, invece, i corpi, proprio quando li si mette nelle mani dell’altro, li si lascia conoscere senza più ritegno, sono abbandonati a mostrare le loro nudità dolenti.

Nella sofferenza viene immediatamente cancellato ogni diritto alla riservatezza. Solo i riti collettivi e mediatici , non quelli personali meritano attenzione. I grandi funerali televisivi sono “ lo scialo della sofferenza” ripresa e trasmessa più volte , sezionata ed analizzata fino a dissolvere le persone soggetto, le loro storie e la loro realtà umana ; nessun dramma è degno della dovuta privacy, ma solo dell’emozione momentanea, nessuna angoscia ottiene più condivisione, ma solo visione esterna. Ogni discrezione deve lasciare il posto ad una socialità priva di socievolezza, ad vicinanza priva di relazione.

Pare quasi che il dolore individuale debba essere chiuso in un laboratorio scientifico, in un Ospedale pubblico, da dove bandire ogni forma di tenerezza e di prossimità.

Per chi resta fuori dall’esteriorità e dai riti pubblici ed è abituato , per formazione culturale, a vedere ed operare entro singole storie personali e raccogliere il grido della sofferenza, non rimane che lo spaesamento.

L’indice di civiltà di un popolo non si misura purtroppo , da tempo, con i livelli di assistenza pubblica fornita , ma con il c.d. PIL ,valore complessivo dei beni e servizi prodotti all'interno di un Paese , che impone vincoli di spesa e nasconde, dietro le false ossessioni del disavanzo pubblico e dell’ inflazione, la ferma volontà di prosciugare i flussi di moneta destinati alla spesa pubblica procedendo al depauperamento progressivo del welfare .

In un periodo di crisi si dovrebbe avvertire l’esigenza di approntare una significativa politica redistributiva atta a ridurre i costi sociali, oggi sostenuti dai singoli e dalle famiglie, attraverso l’offerta di prestazioni pubbliche. Viceversa, si riducono posti letto, si chiudono Ospedali, si privatizza l’assistenza con le conseguenze sopra descritte. Il disegno è quello di far coincidere la riforma del welfare con la privatizzazione che produce effetti socialmente devastanti: riduzione dell’occupazione, aumento delle tariffe, riduzione qualitativa e quantitativa dello stesso servizio.

La politica e l’economia giustificano, all’unanimità, questo processo come inevitabile per rimanere competitivi nel mercato globale mentre i nostri politologi ( nazionali e locali) continuano a chiedersi quale schieramento e/o lista elettorale sia preferibile e quale possa essere il prossimo “uomo della provvidenza”, laddove le domande da porsi sarebbero altre :

• in quale partito si continua a dibattere di sanità e servizi , qualora siano mai state discusse in un passato lontano e/o vicino?

• Esistono persone con cui semplicemente parlarne nelle sedi politiche ormai vuote ?

Forse su questo dovremmo “laicamente” interrogarci tagliando finalmente quel cordone ombelicale che ci lega alle formazioni politiche e/o liste elettorali ( o alla loro ideologizzazione)

La politica non ha bisogno di Ospedali pubblici perché al momento opportuno si rifugia in strutture private dove ad attenderla trova tante belle camerette confortevoli adatte a preservare l’intimità. Ad essa non possiamo continuare a chiedere sommessamente di concretizzare cose fattibili e realizzabili , perché il nostro rifiuto di gente comune , di continuare a subìre l’esclusione è radicale e richiede scelte radicali. Il solo prendere atto che lo “stato di bisogno” è un -cancro lento ed inesorabile della dignità umana- può trasformarsi in un’insorgenza a patto di non mistificare la propria realtà e di sentirsene parte . Due nature individuali si incontrano positivamente se hanno qualcosa in comune e l’una è utile all’altra; all’inverso se le due nature non hanno niente in comune l’una danneggia l’altra.

Forse è su questo che dovremmo riflettere per acquisire la consapevolezza che le possibilità di scelta e di alternative non passano attraverso un voto, ma nella sperimentazione di un’intesa diretta con l’altro da ricercare nella pratica di vita quotidiana.



Gerardo D’Amore 

venerdì 25 febbraio 2011

Il patrimonio storico ed archeologico in completo abbandono.




Ogni città vorrebbe possedere le ricchezze archeologiche, artistiche ed architettoniche che costituiscono il patrimonio di Santa Maria Capua Vetere; un patrimonio tramandatoci da tre millenni di storia; un patrimonio che potrebbe essere, se valorizzato, uno degli attrattori per lo sviluppo economico della città.
Ma io e tanti altri ci domandiamo :L’Anfiteatro Campano, Il Mitreo, l’Arco Adriano, la Villa Romana, La Fornace Etrusca, la Bottega dei Tintori, il Propileum,il Teatro Romano,Il tempio di vesta,il Duomo, il Museo,le Catacombe di Sant’Agostino,ecc…., in che stato sono e come possono essere visitate?Guardate le foto!
Già in passato, durante la mia attività di consigliere comunale, più volte, inascoltato, ho sollecitato l’Amministrazione Comunale a rivolgere le proprie attenzioni  alla salvaguardia ed alla valorizzazione di questo patrimonio; ma tutto è stato vano!!!
Per strada i cittadini mi fermano per lamentarsi del disastroso stato di conservazione di questi monumenti e dell’impossibilità  di visitarli con facilità.
In tantissimi anni non vi è stata alcuna politica seria di valorizzazione e di sfruttamento di questa risorsa e Santa Maria è esclusa, come la maggior parte delle città della Provincia di Caserta, dai circuiti turisti nazionali ed internazionali, anzi la speculazione edilizia ha sotterrato tutto ciò che emerso dalle viscere della nostra città e, nonostante le prescrizioni  della colpevolissima Soprintendenza,  ciò che doveva essere preservato e messo a disposizione dei visitatori, è oggi occultato ed assolutamente inavvicinabile.
Addirittura, da anni, nonostante i miliardi spesi la piazza dell’Anfiteatro non è illuminata, il parco archeologico è fruito solo dai frequentatori dei campetti di calcetto ed il Mitreo è in uno stato di degrado tale che mette in pericolo la conservazione delle pitture, uniche al mondo, che si trovano in esso, solo perché non si è trovato il modo di spendere qualche centinaio di euro per attivare un impianto di deumidificazione.
Per non parlare dell’Arco Adriano; invece di dare attuazione al progetto di recupero dell’area in cui esso insiste, si consente la ristrutturazione di edifici che, secondo il progetto inserito nel Piano Regolatore vigente, dovrebbero essere abbattuti.
Tutti coloro che intendono  proporsi quali nuovi amministratori di questa città abbandonata a se stessa,dovrebbero porsi come obiettivo primario la salvaguardia e la valorizzazione di questi tesori i quali potrebbero essere uno dei punti di forza di una politica di rilancio economico, culturale e sociale  della città, al fine di dare una speranza al futuro dei giovani che oggi sono costretti a trasferirsi in altre città per mancanza di lavoro.
Gaetano Rauso
 

Caro amico ti scrivo/ "A questo punto: Di Muro salvi la città!"- E una mia considerazione finale








Caro Tudisco, seguo sempre più con maggiore interesse il suo blog, che offre in tempi reali non solo lo sviluppo delle dinamiche politiche della città, ma anche spaccati interessanti di ciò che si agita a livello di iniziative socio-culturali della coscienza e della società civile.


Apprezzo, anche se non sempre li condivido ( ma in democrazia la diversità di pensiero, se vissuta con onestà cerebrale è solo “crescita” ), i suoi commenti ed i suoi pareri, come quelli di altri frequentatori delle sue pagine elettroniche. L’ultima lettura, riandando anche indietro a scavare nei suoi archivi, mi ha posto delle domande che ho ritenuto di dover “esternare”.
E’ vero : il centro-sinistra ha le sue gravi responsabilità nell’aver fatto da supporto alla “sconsiderata” e quasi “burlesca” compagine Giudicianni e, all’occhio politico, ancora più “ingenuo” e macroscopico appare l’errore di essersi fatto licenziare da Giudicianni e Campochiaro e di non aver provveduto ad assumerne le distanze già tempo prima. Questa “gaffe” , però, può essere più materia per palati fini o per tavoli politici seri e veri, come ne mancano da tempo nella nostra città.
Essa, comunque, non significa che un partito che sbaglia ( e vale per tutti ! ) non abbia titolo o il diritto a ricostruire un percorso politico serio dedicandosi alle possibili soluzioni delle diverse emergenze per concorrere con gli altri possibili gruppi alle soluzioni delle stesse. Se in politica, infatti, vigesse il principio della “non riparazione “, prima o poi tutti dovrebbero andare a casa , anche i cittadini che non abbiano eventualmente saputo conferire con saggezza il proprio voto, affidandolo in mani “dissipatrici” e per niente capaci.
Credo che, oggi, tutti dovremmo un po’ smetterla di predicare “ morale “ e “insegnamenti” ( non escludo me stesso ! ) e, nell’interesse della città, dovremmo puntare alla concretezza, ad individuare, cioè, non “il libro dei sogni” ma quello delle cose fattibili e realizzabili perché con gradualità ( nessuno ha la bacchetta di mago Merlino) si possa riprendere un discorso di rinascita e di riavvicinamento dei livelli e dei ruoli che alla città competono.
Non creda, per quello che esporrò appena di seguito, che io sia un nostalgico o un sentimentalista , ma riguardando alla Santa Maria degli anni 80 non posso non sottolineare che le sue sorti erano innanzi tutto nelle mani dei sammaritani, gente , cioè, che poteva anche avere visioni diverse di una serie di problematiche ma si ritrovava nell’affetto e nel rispetto del gonfalone di origine. E questo lo aveva ben capito il segretario cittadino ( N. Di Muro) dell’allora partito di maggioranza, che era ben attento ad esprimere “risorse sammaritane” ai diversi livelli.
In verità, anche gli altri Partiti esprimevano personalità di rilievo. Oggi leggo di “potentati” di altre città attraverso o, ancor peggio, con i quali trovare gli accordi per eleggere il “nostro” Sindaco .
Mi chiedo con immediatezza : se solo per poco una futura decisione ( e lo abbiamo già vissuto nel passato a livello ospedaliero ) dovesse vedere contrapposti gli interessi di una delle città di appartenenza anagrafica e politica di uno dei “diversi potenti” , quel Sindaco, legato a quel carro ....quali garanzie offrirebbe a noi sammaritani?
Non dimentichiamo come il sindaco Iodice svendette alla Capua dell’on. Villani, potente del suo Partito, l’Ospedale DEA di 2° livello e le ripercussioni negative che vi sono state per il “ Melorio”, salvato a stento e comunque depauperato. Questa mia riflessione, che dovrebbe essere il fondamento di una nuova era politica per la città rivendicando la titolarità e la responsabilità di guida e di governo ai “sammaritani”, non è sentimentalismo ma riappropiazione di una coscienza cittadina, che sappia tutelare le esigenze della nostra comunità e, nel contempo, anche indurre i sammaritani, che in politica contano, a ricercare quelle utili convergenze che, se appaiono impossibili sul piano “personale”, possono essere “praticabili” ed “utili “ sul piano politico.
E vorrei, alla luce della storia recente della politica cittadina, rivolgermi direttamente ad un uomo che ha fatto tanto per questa città e che oggi può ancora fare molto. Parlo, caro Tudisco, senza alcuna necessità di perifrasi, di quel Nicola Di Muro che, anche con altri, ha sempre saputo difendere, da buon e vero cittadino di Santa Maria Capua Vetere, gl’interessi di quest’ultima, mai abiurando rispetto agli stessi per la sua carriera politica , dimostrando sul campo di avere acume, capacità e professionalità politiche da vendere.
Non a caso è utile ricordare che il Di Muro ha salito e disceso chilometri di scale di Enti Superiori , cioè, di Ministeri, Regione, Provincia e Istituto Autonomo Case Popolari etc. etc., perché a Santa Maria Capua Vetere , sua e nostra città, fossero garantiti sostegni politici e risorse finanziarie che le assicurassero sviluppo e crescita con i ritorni ben intuibili in favore del benessere degli stessi cittadini.
E potrei in tal senso citare, a memoria di cittadino che ha vissuto la città, tantissimi episodi in cui Nicola Di Muro ha dimostrato , piacendo o non piacendo, di tutelare gl’interessi di Santa Maria Capua Vetere, di amarla e di amarne i cittadini .
A lui, dunque, attraverso queste pagine – sempre che mi sia data ospitalità – mi sento di dire pubblicamente che, se riesce ancora ad avere un peso determinante nell’elezione del Sindaco della città, in un momento , quale è certamente l’oggi, in cui la delicatezza della condizione politica generale rende ancora più difficile, ai livelli cittadini, ricostruire e risanare, non deve assolutamente consentire che la scelta dell’uomo che dovrà guidare la città possa essere determinata, condizionata o concordata con i “potenti” di altre città.
Di Muro ha , a mio sommesso avviso, tutta la possibilità di realizzare il progetto di rilancio della città che parte dal principio fondamentale “ Santa Maria ai sammaritani “ !
Ha tutta la possibilità, cioè, di sostenere un Sindaco “suo” e sammaritano “doc”, che dia queste garanzie!
Questo percorso può anche prevedere la necessità, in una eventuale seconda tornata elettorale, di “gesti umili” ma “nobili” rispetto ad alleanze – se necessarie - “ coerenti” e “chiare” , mettendo da parte “personalismi”, ovvero “ incompatibilità quasi caratteriali” che anche se legittime sarebbero futili e di nessun conto innanzi al bene della città, cioè di tutti noi.
La politica non è alleanza di persone ma convergenza e concorrenza d’idee e di progetti !


Al suo acume politico e alla sua grande esperienza, al suo voler bene alla città affido questa esortazione.




Libero Liberato






Caro Libero Liberato,


non condivido appieno la parte iniziale del suo intervento. Quella cioè, in cui lei- pur riconoscendo i gravi errori di valutazione politica del centrosinistra sammaritano sembra quasi voler eccedere in indulgenza nei confronti dello schieramento in questione. Non che io non condivida il fatto che ad ogni partito debba essere concesso il diritto-dovere di intraprendere un percorso politico differente da quello effettuato in precedenza: per carità, tutti possono sbagliare. Il problema, anzi i problemi, sono di altra natura. In primis, la coalizione progressista è incorsa in errori pacchiani nonostante le reprimenda che le sono state rivolte da una miriade di associazioni e da tanti simpatizzanti d'aria. Chi- come il sottoscritto- ha seguito l'evolversi dell'era Giudicianni non può non rimarcare come il centrosinistra ha preferito tacere- nella migliore delle ipotesi- allorquando Giudicianni & soci dismettevano pezzi interi della storia cittadina con una disinvoltura che rasenteva l'incoscienza vera e propria. Quell'amministrazione, di fatto, era distinta e distante dalla città e dai suoi interessi reali. E la città stessa ha rischiato di oltrepassare il punto di non ritorno. E a fronte di tutto ciò, nè il Pd nè le altre compagini del centrosinistra hanno inteso muovere un dito, forse perchè in altre faccende affaccendate.
In secondo luogo, un partito che voglia intraprendere un percorso politico differente, avrebbe dovuto avvertire una duplice esigenza. Da un lato, chiedere scusa a una opinione pubblica giustamente inviperita. E dall'altro canto, procedere a un ricambio fondamentale della propria classe dirigente. Ebbene, nel caso in questione non sono riuscito a scorgere questi due elementi. Anzi, ho avuto l'impressione che qualcuno di questi signori addirittura avvesse l'ardire di pavoneggiarsi per aver spedito il commercialista/ferroviere a casa. Ma- come recita un quadretto di ceramica appeso alle pareti del salone da barbiere che frequento- "'ccà nisciune 'e fesse!"
La saluto con stima e viva cordialità
Mario Tudisco

Giovanni De Rosa- Forza del Sud- chiede al commissario prefettizio il ripristino dello doppio senso di circolazione lungo via Consiglio d'Europa









Tra le iniziative più interessanti della vita politico-amministrativa sammaritana c’è quella del neo commissario cittadino di “Forza del Sud”, Giovanni De Rosa, che chiede all’attivissimo commissario prefettizio dr. Luigi Pizzi il ripristino urgente del doppio senso di circolazione lungo via Consiglio d’Europa. Come si ricorderà- e come spiega dettagliatamente De Rosa nella missiva inviata al Prefetto- tempo fa ci fu quasi una sollevazione popolare per l’introduzione del senso unico di marcia lungo una delle arterie più frequentate dell’antica Capua



Questo il testo della lettera:

Considerata la sollevazione popolare che vi fu al momento di rendere effettiva la decisione di rendere il tratto di strada Viale Consiglio d’Europa a senso unico;

Considerato il gravissimo danno economico arrecato dopo questa decisione a tutti gli esercizi commerciali;

Considerato la cervellotica organizzazione del flusso veicolare;

Considerato che tutto ciò può essere considerato inutile alla luce dell’attuale scorrimento del traffico e all’enorme difficoltà creata a coloro i quali escono dall’autostrada per rientrare in città e viceversa;



Il sottoscritto Giovanni de Rosa, in qualità di Commissario cittadino del Partito politico “ Forza del Sud”,



propone

il ritorno al doppio senso , come era un tempo, e in subordinata, il fermo di tutti i lavori che ancora oggi proseguono per attrezzare la strada definitivamente a senso unico.

Colgo l’occasione per porgere cordiali saluti.


Il commissario cittadino di “Forza del Sud”

Giovanni De Rosa
Pubblicato da mario tudisco

martedì 22 febbraio 2011

FUOCO DI PAGLIA

La paglia è quel che resta degli steli dei cereali e delle leguminose dopo la trebbiatura.E' infiammabilissima,ma dà, all'accensione,una fiamma alta ma di breve durata. E' una fiamma luminosissima però che non riscalda e non fa brace. Da queste premesse si capisce che ,come combustibile,la paglia serve a ben poco.Lo stesso dicasi del fuoco derivante dalla sua accensione. E' di queste ultime ore una notizia elettorale fresca fresca.Un oppositore dell'exsindaco starebbe per dar vita ad un nuovo soggettoi elettorale. Cedendo alle insistenze dei duoi estimatori, starebbe per poporsi come sindaco, dando vita ad alcune liste civiche di supporto alla sua persona. Oramai questa città comincio ad immaginarmela come un sottobosco alla fine di settembre,dopo un agosto piovoso.Se esci al mattino di buon'ora e sei pratico della zona,camminando ogni tanto in un anfratto ci puoi trovare un fungo. Magari in quello stesso posto c'eri passato pure ieri e non avevi trovato niente, ma i funghi sono così,spuntano all'improvviso, talvolta sempre nello stesso posto, altre volte dove meno te li aspetti.
Naturalmente chi va per funghi deve stare con tanto di occhi aperti perchè, molto spesso, quelli mangerecci e quelli velenosi si somigliano moltissimo e, nella malaugurata ipotesi che ci si imbatta in quest'ultimi, sono membri......non dolcificati.!
E torniamo alle elezioni.Fino a maggio ne spunteranno altri di funghi,mangerecci e non.Magari ne spunteranno pure di velenosi travestiti da mangerecci, ma in questo tranello non ci cadrà nessuno. I funghi velenosi, quelli che solo se li annusi ne resti fulminato,ormai tutti hanno imparato a riconoscerli. Chi,per mera necessità, li ha dovuti assaggiare sa quello che ha passato per poterli digerire! Oramai ccà nisciuno è fesso!
 

Un’amministrazione di spreconi. Meno male che li abbiamo mandati via!!!

Si fa sempre più radicata in me la convinzione che la mia azione di contrasto e di  netta opposizione all’Amministrazione Giudicianni è stata più che giusta e legittima e l’aver liberato la città da quello che tanti considerano una piaga, è motivo di grande soddisfazione.
In questi tre anni e sette mesi in cui questa Amministrazione e sopravvissuta, tra ribaltoni e cambi di casacca squallidi,Santa Maria ha vissuto un periodo di oscurantismo politico e culturale e  di  assenza di punti di riferimento per una popolazione allo stremo.
Si è pensato solo a conferire incarichi ad ingegneri, architetti, professionisti o avvocati amici, dilapidando risorse che potevano essere usate per aiutare la povera gente che non arriva alla fine del mese o per aggiustare le strade o le scuole che versano in una situazione drammatica.
Così come non si è lesinato, per gonfiare appalti come quello della nettezza Urbana e per il verde pubblico, di aumentare in modo esponenziale la TARSU.
Sono  state fatte assunzioni clientelari di addetti al servizio di raccolta degli RSU, della manutenzione del verde e dei parcheggi, solo per far comodo ai consiglieri che dovevano stare zitti, anche di fronte all’evidenza di  sprechi così palesi.
Doveva venire il Commissario , S.E. dr. Pizzi, per morigerare gli incarichi legali ed imporre delle parcelle ragionevoli a coloro che assumono incarichi da parte del Comune. Appena fui eletto nel Consiglio Comunale, proposi una delibera in cui venivano fissati i compensi minimi in favore di coloro che assumevano  incarichi legali  davanti alle diverse giurisdizioni.
Sono contento di aver lottato tanto contro questi personaggi ed auspico che non si ripeta questa triste esperienza negativa per una città che ha bisogno di essere governata, non di essere spolpata. Ora si passi ad arginare i guai che potrebbero essere causati da una cattiva interpretazione della Legge sul Piano Casa e, di questo, sono sicuro che  l’ottimo Prefetto Pizzi ed il Segretario Generale che lo supporta così bene, sapranno fare, in assenza della politica, gli interessi della città che  ha bisogno di essere aiutata a rinascere.
Gaetano Rauso

Quali possibili soluzioni possono essere adottate per evitare che il piano casa regionale si trasformi nella manna degli speculatori del mattone?

L'ex consigliere comunale Gaetano Rauso ricorda l'imminente scadenza della possibilità per le aministrazioni di delimitare gli interventi previsti dal cd. piano casa regionale , Quelle scelte che solo territorialmente possono essere adottate a tutela dell'assetto urbanistico visto che la legge deroga agli strumenti urbanistici . Giustamente, Rauso si richiama all'ultimo atto deliberativo adottato in quanto è l'unico che potrebbe prendere in considerazione il commissario prefettizio , essendo tali scelte di indirizzo prevalentemente di carattere politico, ma, in questo caso, non siamo per nulla convinti che la semplice reiterazione di quella delibera possa mettere al riparo S. Maria C.V. da un'ulteriore ondata di cemento in quanto le modifiche apportate alla norma nel dicembre scorso dalla regione prevedono addirittura una nuova definizione di ricostruzione : permettendo di abbattere e ricostruire immobili preesistenti mantenendo gli stessi confini precedenti con un aumento di cubatura fino al 35% . Inoltre, la norma è applicabile non solo agli edifici preesistenti ma è utilizzabile anche in caso di nuove costruzioni . Ebbene, gli interventi ex art 4 , consistenti in un ampliamento fino al 20% della volumetria preesistente, e gli interventi straordinari di demolizione e ricostruzione ex art 5 della legge, che prevede un aumento fino al 35% della volumetria esistente, sono consentiti anche per gli edifici che siano stati edificati o ristrutturati entro gli ultimi 50 anni in tutte le zone territoriali omogenee di cui alla lettera A art 2 D.M. n.1444/1968 e assimilabili , quindi il centro storico non è escluso . Nulla di nuovo rispetto a ciò che abbiamo visto fino ad oggi a S. Maria C. V. dirà qualcuno ....... invece si: mentre prima l'improvvisa apparizione di alveari in ogni dove era frutto di stravolgimenti interpretativi della legge, ora sarà tutto legale e legittimo, una differenza di poco conto visto che nulla è accaduto, fino ad oggi , a chi ha costruito in difformità ai regolamenti urbanistici ma conunque formalmente è molto più disarmante . Non vi meravigliate , quindi , di vedere abbattere il Politeama ed altri palazzetti del centro e al loro posto preparatevi a veder sorgere edifici che apparentemente possono sembrare simili ma che in realtà potranno contenere non il doppio delle unità abitative precedenti ma anche 10 volte di più di quelle che vi erano: l'unica condizione posta in merito dalla normativa è che queste non debbano essere inferiori ai 60mq .
Quale soluzione per evitare tutto ciò? Basterà il solo rigoroso rispetto degli standard obbligatori previsti per legge, la cui verifica potrebbe limitare simili sfregi e soprattutto la conseguente invivibilità della città ?Quali atti potrebbe adottare il commissario prefettizio in sostituzione del consiglio comunale in questo caso?

Campochiaro continua a raccontare frottole




Tra qualche tempo vi racconteremo la vera storia di tutti i tentativi di portare il Tribunale fuori del centro storico della città e tutti i trucchetti e gli accordi con personaggi molto chiacchierati!




Parlare di faccia tosta è troppo poco, parlare di faccia di bronzo, beh! ci si avvicina ma non è esauriente, bisognerebbe visitare la storia recente, anzi la cronaca, d’inizio secolo per trovare dei “Maghi” della finanza che sono riusciti a vendere al Comune di S.Maria CV i famigerati prodotti finanziari denominati “derivati” per poter fare dei paragoni con la capacità di raccontafrottole dei nostri ex amministratori. Qualcuno, ancora oggi, dopo aver subito l’onta della defenestrazione, continua a dire solo st…te, in merito al Tribunale, all’Università ed ai progetti che questa “compagnia di giro” ( e chiedo scusa alle compagnie di giro che sono dei teatranti di tutto rispetto), ci ha propinato.
 Parlano di progetti? ma se avevano già deciso di portare il tribunale nell’area della STU (ci sono delle dichiarazioni in tal senso). Non ci hanno ancora spiegato perché hanno interrotto i pagamenti dei canoni d’affitto del tribunale civile costringendo i proprietari a darci lo sfratto. Non ci hanno ancora detto perché l’ex sindaco non ha comunicato lo sfratto al Consiglio Comunale, cosi come ci hanno tenuto nascosto tante altre “cosucce”che, appena chiarite completamente, sarà nostra cura, riferirvi.                                                                                                    Donato Di Rienzo.

Gli alleati


Mancano settanta giorni all’elezione e l’unico schieramento politico certo  e compatto è il gruppo denominato Risorgimento Sammaritano. Sotto questa denominazione è raggruppato un gruppo di liste civiche composto da cittadini prestati dalla società civile alla politica. Esse raggruppano etica, politica, interesse collettivo. Il PDL è sempre più isolato, l’unica alleanza possibile del PDL è quella di correre da soli, oppure allearsi con il PD. Il PD vive una sorta di resa dei conti, qualcuno aspetta di sapere chi sarà il candidato sindaco della sinistra, perché quello sarà il momento  per restituire le pugnalate subite durante la campagna elettorale regionale. Quest’attesa per la resa dei conti impedirà la candidatura di un rappresentante della sinistra capace di aggregare tutti e, allo stesso tempo, i singoli consiglieri si guarderanno bene dal candidarsi. Questa crisi di credibilità che vive il PD la vive anche il PDL, due partiti che non sono stati capaci di portare una seria piattaforma di rinnovamento per la città. L’incapacità di entrambi i partiti di sapersi rinnovare sia negli uomini che nelle idee, ha fatto degli stessi un carrozzone clientelare  lontano dalla gente e dai problemi reali. Ancora oggi PD , PDL e la loro agenda politica è di fatto ispirata prevalentemente da centri di potere esterni alla politica. Oramai questi due partiti residuo di quello che furono alle ultime regionali non sono in grado di produrre né programmi innovativi, né uomini di spessore e colleganza politica-cittadini, hanno fallito su uomini e programmi, persino l’attuale commissario governativo li ha smentiti chiudendo la STU. Iodice e Giudicianni dovrebbero pagare i danni prodotti e risarcire i cittadini. Nessuno nel PDL potrà pensare di candidarsi, sono solo illusioni, perché qualunque lista del PDL dovrà essere sottoposta all’approvazione dei presidenti delle liste civiche, con la conseguenza di non avere più la possibilità di decidere. Il segretario cittadino,provinciale,regionale, i vari deputati regionali  e provinciali del PDL in questa città non hanno nessuna possibilità di decidere, potranno solo accordarsi per rimanere a galla, diversamente sono completamente isolati.
                                                           avv. Michele D’Abrosca

lunedì 21 febbraio 2011

La verità è come le stelle: brillano anche dopo il temporale.


Un anno fa, una netta presa di coscienza che interessò trasversalmente la maggioranza dei componenti del Consiglio Comunale di Santa Maria Capua Vetere, evitò che si ponesse mano alla più grossa speculazione edilizia della storia della città.
Un mio deciso e preciso intervento risvegliò quello che era rimasto delle coscienze di molti consiglieri che, trasversalmente, impedirono che si approvasse la delibera di Consiglio che avrebbe permesso la costruzione di migliaia di alloggi nella nostra città, avvalendosi della L.R. 19/2009, attuativa del Piano Casa berlusconiano.
In zone agricole o similari si sarebbe permessa l’edificazione di case popolari che sarebbero servite solo ad investire capitali di dubbia provenienza ed a permettere l’ulteriore scempio di un territorio che è già stato abbondantemente dilaniato dagli speculatori.
La tavola numero 3 di quella miseranda delibera, fu bocciata tra le proteste veementi di coloro che sono al soldo dei lestofanti che intendono solo appropriarsi ulteriormente di una città e renderla un dormitorio senza alcuna prospettiva di sviluppo economico e sociale.
Oggi, dopo l’approvazione della nuova Legge Regionale, siamo di fronte ad un nuovo e più grave pericolo: la riproposizione di quei progetti, aggravata dalla possibilità di trasformare suoli agricoli ed industriali in edificabili ed al possibile cambio di destinazione  di edifici costruiti in zone F dall’uso pubblico a quello privato.
Se non intervenisse una decisone chiara ed inconfutabile, in linea con quella che fu assunta, responsabilmente un anno fa, potremmo assistere al completo disastro, alla speculazione più sfrenata, alla costruzione di migliaia di inutili appartamenti ed alla conseguente   preclusione di ogni possibilità di ricevere attività industriali, artigianali e commerciali, unica speranza per l’economia cittadina. e per il futuro dei giovani.
Oggi la Politica è assente e, prima  che saranno celebrate le elezione del prossimo maggio, sarà necessario dettare gli indirizzi per individuare aree ove sarà possibile applicare ciò che prevede la Legge Regionale sul Piano Casa.
Il dr. Pizzi, da persona perbene e cosciente delle proprie prerogative, non potrà non dare seguito alla volontà del Consiglio Comunale che permise solo la riqualificazione di aree, quali il Campo Sorbo e quella ove è prevista la nuova Caserma dei Carabinieri.
Le Associazioni, i Partiti (una volta tanto facciano vedere che esistono) , le parrocchie e tutti coloro che hanno a cuore il futuro di Santa Maria, hanno il dovere di intervenire e fare sentire chiara ed inequivocabile la propria voce al fine di evitare un disastro dal quale la nostra comunità non potrà mai più risollevarsi.
Santa Maria ha bisogni di posti di lavoro, di implementare le attività turistiche, industriali, artigianali e commerciali; Santa Maria ha bisogno di aggiustare le sue scuole e le sue strade; Santa Maria ha bisogno di scacciare la delinquenza e la Camorra; Santa Maria ha bisogno di trovare una sede idonea e centrale per il Tribunale Civile e  di far rivivere il centro storico, non di case, di bar o di accrescere il numero di disoccupati o di drogati.
E’ passato un temporale con la caduta dell’amministrazione Giuducianni, ma le verità che furono dette in quel Consiglio per destare coscienza da troppo tempo sopite sono sempre attuali e ci chiamano tutti a raccolta, affinchè si intervenga e si mantengano inalterate quelle decisioni che sono state adottate   nell’intesse della città e che alcuni vogliono che siano ribaltate nell’assenza della Politica, traendo insegnamento da altri gravi casi di abusivismo e di ribaltamento delle regole(vedi EUROSPIN) che si sono registrati in periodo di commissariamento della città.
Gaetano Rauso

sabato 19 febbraio 2011

Dal Blog di Mario Tudisco .Caro Mario ti scrivo: "Una idea "demenziale": il prefetto Pizzi sindaco di Santa Maria!"



Carissimo Tudisco,


mi ospiti con la consueta cortesia, per consentirmi di manifestare un pensiero che potrebbe sembrare quasi “demenziale” , tanto che è fuori da ogni canone ovvero dalla solita e schematica ritualità politica, né ho cognizione della sua liceità giuridica.

Scorrendo le pagine del suo blog, per il quale devo sinceramente congratularmi, non ho potuto fare a meno di notare che il dott. Pizzi, Commissario del Comune per traghettarlo fino alla nomina del nuovo Sindaco, mostra un’attenzione ed una laboriosità pregevoli.

Mi sono anche chiesto se tali qualità non siano ancor più esaltate dall’inettitudine e dalla “moria” alle quali ci hanno abituato le precedenti Amministrazioni e sopra ogni altra quella della coppia Giudicianni - Campochiaro.

L’insussistenza e la pochezza dei predecessori del dott. Pizzi certamente rendono ancor più appariscente la consistenza e la fattività di quest’ultimo, che , comunque, si differenzia , per quanto mi è stato possibile verificare nel corso degli anni, dalla tendenza al “pilatismo” che è tipica e quasi fisiologica nei funzionari di Prefettura , chiamati a guide temporanee di civiche amministrazioni.

Appare evidente, infatti, che il dott. Pizzi ha messo mano, e con immediatezza, ai settori nevralgici per il buon funzionamento dell’Amministrazione e per il buon governo della città , così come non sfugge che voglia curarne non solo i reali interessi ma anche l’immagine , proprio come dovrebbe fare un buon Sindaco.( E da anni a noi tutto questo manca ! )

Non ho mai letto, infatti, di tante iniziative utili così come in questi giorni.

Sarebbe quasi da augurarsi che “la politica” sammaritana , nelle sue espressioni di rilevanza, possa osare di chiedere al commissario, dott. Pizzi, se abbia voglia di accettare la candidatura a Sindaco della città.

Sono convinto che, al di là dei giochi della politica, sarebbe un’ottima scelta.



Libero Liberato

Caino e Abele

Da Baudelaire "I fiori del male" la poesia "Caino e Abele"

Dioscuro...

Abbiamo parlato più volte dei "Fiori del Male" di Baudelaire, ma ci sono dei versi che hanno sempre attirato la mia attenzione, sono le razze di Caino e Abele.
Sono metafore delle tipologie di umanità che adottano rispettivamente modi di esistere opposti.
Chi vive nella religione e nella prosperità, appagato dall'appoggio della divinità e della sua coscienza, contro chi vive l'umanità nella sua essenza più carnale, asseconda i suoi istinti e ne è condannato. Contadini contro cacciatori, santità contro umanità, ricchezza contro povertà, beatitudine contro dannazione.
Si parla di razze, quindi non c'è scelta. Voi siete più Caino o Abele? :)

Caino e Abele

Razza d'Abele, dormi, bevi e mangia:
con che compiacimento ti sorride Dio!

Razza di Caino, striscia
nel fango e muori miserabile!

Razza d'Abele, il tuo sacrificio
accarezza il naso ai Serafini!

Razza di Caino, il tuo supplizio
potra mai avere fine?

Razza d'Abele, guarda prosperare
II tuo bestiame e le tue semine!

Razza di Caino, le tue viscere
urlano di fame come un vecchio cane!

Razza d'Abele, scaldati il ventre
al focolare patriarcale!

Razza di Caino, trema di freddo
nel tuo antro, povero sciacallo!

Razza d'Abele, ama e prolifica!
Anche il tuo oro si moltiplica!

Razza di Caino, guardati
dalle grandi brame, cuore ardito!

Razza d’Abele, tu cresci e ti pasci
come le cimici dei boschi!

Razza di Caino, trascina per le strade
la tua famiglia disperata!

Razza d'Abele, la tua carogna
ingrasserà la fumante terra!

Razza di Caino, il tuo compito
non è ancora finito!

Razza d'Abele, vergognati!
II ferro e vinto dallo spiedo!

Razza di Caino, sali al cielo
e scaraventa sulla terra Dio!

C. Baudelaire
Le Fleurs du Mal

Johnny:
Io sono molto più Abele, mi hanno già ucciso diverse volte....

Goethe:
Io sono Abele con Caino.
E sono Caino con Abele.

Intelligenti Pauca

CITAZIONE DI SAN FRANCESCO DI SALES

PAROLE DI SAN FRANCESCO DI SALES PER I FALSI FARISEI DI ALCUNE PARROCCHIE DELLA DIOCESI DI CAPUA

“NON ACCONTENTARTI DI ESSERE POVERO COME I POVERI, MA SII PIU’ POVERO DEI POVERI, VA A SERVIRLI QUANDO GIACCIONO A LETTO INFERMI E DEVI SERVIRLI CON LE TUE PROPRIE MANI.

QUESTA SERVITU’ E PIU’ GLORIOSA DI UN REGNO”.

CITAZIONE DEL GIORNO

MA COME CALZA BENE PER QUESTA CITTA'!
PROBABILMENTE AVEVA SOGGIORNATO PER UN PERIODO DI TEMPO A S MARIA…


cavalli

cavalli

BIAGIO MARIA DI MURO

RISPONDIAMO AL NUOVO CITTADINO C.DV.CHE DA QUALCHE MESE SI E’ TRASFERITO DAL LAZIO IN CAMPANIA E PRECISAMENTE A S.MARIA CAPUA VETERE IN VIA GALATINA CHE CI HA CHIESTO CHI ERA IL SINDACO DELLA CITTA’.

BIAGIO MARIA DI MURO

BIAGIO MARIA DI MURO

BIAGIO DI MURO

TI RIMETTO LA FOTO DI BIAGIO DI MURO E UNA PARTE DEL SUO CURRICULUM VITAE

BIAGIO DI MURO SI E’ LAUREATO, IL 30/10/1995, CON 110 E LODE IN ARCHITETTURA PRESSO L’UNIVERSITA’ DI NAPOLI, CON UNA TESI SPERIMENTALE IN SCIENZE DELLE COSTRUZIONI ED E’ ISCRITTO ALL’ORDINE DEGLI ARCHITETTI DELLA PROVINCIA DI CASERTA AL N. 872.

SVOLGE UNICAMENTE LA LIBERA PROFESSIONE ED HA LO STUDIO IN S.MARIA C.V., AL CORSO ALDO MORO N.73

E’ABILITATO AL COORDINAMENTO DI SICUREZZA – D.LGS.494/96 – CON ATTESTATO DI CORSO RILASCIATO DALL’UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II, A CURA DEL CENTRO INTERDIPARTIMENTALE DI RICERCHE L.U.P.T. DAL 24 NOVEMBRE 1997.

HA PARTECIPATO AL GRUPPO DI RICERCHE SUL TEMA “STABILITA’ DELLE TORRI IN MURATURA” ORGANIZZATO DALL’ISTITUTO DI “COSTRUZIONE DELLA FACOLTA’ DI ARCHITETTURA” – UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI, FEDERICO II.

E’ COLLABORATORE DELLA III AREA DI RICERCA “PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E SISTEMI INFORMATIVI TERRITORIALI” L.U.P.T. – LABORATORIO DI URBANISTICA E PIANIFICAZIONE TERRITORIALE DELL’UNIVERSITA’ FEDERICO II DI NAPOLI, FACOLTA’ DI ARCHITETTURA.

E’ MEMBRO DELL’AREA DI RICERCA “PROGETTAZIONE URBANA, AMBIENTALE E DEL RECUPERO E VALORIZZAZIONE DEI BENI STORICI, ARCHITETTONICI, ARCHEOLOGICI E PAESAGGISTICI” DEL CENTRO DI RICERCA L.U.P.T. DELL’UNIVERSITA’ FEDERICO II DI NAPOLI FACOLTA’ DI ARCHITETTURA – DIRETTORE PROF. FRANCO MARINIELLO.

HA SEMPRE AVUTO UN FORTE LEGAME CON LA POLITICA ATTIVA, ESSENDO FIGLIO DI NICOLA DI MURO, IL QUALE FIN DAL 1956 E’ ESPRESSIONE DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA, PRIMA A LIVELLO COMUNALE I POI OLTRE AI CONFINI CITTADINI, FINO A DIVENTARE UOMO DI RIFERIMENTO DEL PARTITO AI PIU’ ALTI LIVELLI.

BIAGIO MARIA DI MURO FIN DALL’ADOLESCENZA HA POTUTO ASSORBIRE TUTTA L’ESPERIENZA POLITICA ED AMMINISTRATIVA, AVENDO AVUTO MODO DI FREQUENTARE ASSIDUAMENTE IL PARTITO.

PARTECIPA ALLA CONSULTAZIONE ELETTORALE AMMINISTRATIVA DEL 2002, CANDIDATO CON FORZA ITALIA, RIPORTANDO CIRCA 1000 VOTI DI PREFERENZE CONTRIBUENDO IN MODO DETERMINANTE DA FAR DIVENTARE FORZA ITALIA IL PRIMO PARTITO IN CITTA’.

DOPO NEL 2007 ASSUME LA CARICA DI VICE SINDACO, MA DOPO QUALCHE MESE NON ESITA A LASCIARE IL PRESTIGIOSO INCARICO QUANDO SI ACCORGE CHE CON LA DEFENESTRAZIONE DELL’ASSESSORE MARCIANO SCHETTINO VENIVANO TRADITI GLI IMPEGNI E LE PROMESSE SOTTOSCRITTE NEL PROGRAMMA ELETTORALE PRESENTATO AGLI ELETTORI.

DAL 2011 AL 2015 E’ STATO SINDACO DELLA CITTA’ DI S.MARIA CAPUA VETERE.

CAF

SERVIZIO CAF PRESSO LA NOSTRA SEDE IN C.SO ALDO MORO N.73 AVETE A DISPOSIZIONE UNA SERIE DI SERVIZI UTILI:

1. MODELLO ISEE

2. MODELLO ISEEU

3. BONUS E RIDUZIONE CANONE

4. TELECOM, GAS, ENERGIA, ACQUA

5. MODELLO RED

6. MODELLO 730

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8. MODELLO ICI

9. ASSEGNI PER NUCLEO FAMILIARE

10. ASSEGNI DI MATERNITA’

11. MODELLO UNICO

12. ICRIC, ICLAV, ACCAS/PS

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14. SUCCESSIONI

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16. CONTRATTI DI AFFITTO

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SERVIZI PROFESSIONALI:

1) CONSULENZA E ASSISTENZA LEGALE

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1. INVALIDITA’ CIVILE

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6. RECUPERO CONTRIBUTI

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RECUPERO STRUTTURALE E FUNZIONALE DELL' EDIFICIO DELLE SCUOLE ELEMENTARI "PRINCIPE DI PIEMONTE"

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SCUOLA PRINCIPE DI PIEMONTE

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RISTRUTTURAZIONE E AMMODERNAMENTO DEL PLESSO SCOLASTICO RIONE IACP

IMPORTO FINANZIAMENTO

EURO 700.000,00

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RIFACIMENTO PIAZZA SAN PIETRO

IMPORTO FINANZIATO:

euro 150.000,00

piazza San Pietro

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PROGRAMMA DI RECUPERO URBANO COMPARTO C1 NORD OVEST – RIONE IACP

IMPORTO INTERVENTO:

euro 1.502.373,12

IACP

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REALIZZAZIONE DI UN CAMPO SPORTIVO POLIVALENTE COPERTO IN VIA GIOTTO – RIONE IACP

IMPORTO DEL FINANZIAMENTO :

euro 512.000

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RESTAURO CONSERVATIVO DELL’ARCO ADRIANO. SISTEMAZIONE DEL TRATTO DI VIA APPIA TRA ANFITEATRO ED ARCO ADRIANO

RICHIESTA FINANZIAMENTO

Euro 2.470.698,58

arco adriano

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PROGETTO PER LA VILLETTA TEMPO LIBERO ALLA VIA L. STURZO

RICHIESTA DI FINANZIAMENTO:

euro 127.000,00

villetta l. sturzo

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PROGETTO DI ASILI NIDO PER BAMBINI DA 0 A 36 MESI IN VIA ALBANA 107

TOTALE DEL FINANZIAMENTO:

euro 699.438,18

asilo nido

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PERDONA LORO......

Padre perdona loro! Perché li hai accecati? Perché hai tolto loro la memoria? Forse perché non credono più in Te? Padre perdonali! Tu sei un Dio buono: essi non sanno quello che fanno.... Non ricordano quando Tu mandasti loro la manna dal cielo e tutti sopravvissero e trovarono la terra promessa. Oggi li vuoi punire perché hanno troppo peccato? È per questo che la nuova manna tarda ad arrivare? Se sono ancora scettici e sono ancora cristiani se lo facessero spiegare dal loro parroco. Se poi sono degli assatanati, arrabbiati, solo perché credono di essere degli unti dal Signore, e solo perché sono stati abituati a credere di essere dei privilegiati, dimenticando i comandamenti che Dio diede a Mosè, allora fanno bene a pregare il vitello d'oro. E fanno bene a servire il vitello casalese sempre presente e che è stato causa del saccheggio sammaritamo e della chiusura delle industrie e la conseguente fine del lavoro, del commercio e delle possibilità di dare da bere agli assetati. Ma Tu Signore, nella Tua Infinita Bontà, Perdonali.....

NON CI SIAMO LIBERATI DI TUTTI MA RESTERANNO ALL'OPPOSIZIONE

NON CI SIAMO LIBERATI DI TUTTI MA RESTERANNO ALL'OPPOSIZIONE