prova


Non lasciare mai, che il successo ti nasconda la sua vacuità, un' impresa la sua vanità, la fatica la sua desolazione. Mantieni vivo dentro di te l' incentivo ad andare ancora più avanti, quell' inquietudine dell' anima che ci spinge al di là di noi stessi. Non guardare indietro, e non accarezzare sogni per il futuro. Ciò non verrebbe nè a restituirti il passato nè a soddisfare gli altri tuoi sogni ad occhi aperti. Il tuo dovere, la tua ricompensa, il tuo destino sono qui ora.
(Dag Hammaarskjold, Markings)
Dobbiamo accettare le delusioni che sono limitate, ma non dobbiamo mai perdere l'infinita speranza.
(Martin Luther King)
Noi non dimentichiamo e non demordiamo.
Quanno 'a furmicola vò murì, mètte è scèlle. Si dice di chi, raggiunta la ricchezza, perde ogni senso della misura e finisce per far cose illogiche e per danneggiare se stesso.
Quanno ò perucchio saglie in gloria perde à scienza e à memoria. Il villano che sale nella scala sociale dimentica subito la sua origine e coloro che lo hanno agevolato nella ascesa.

sabato 30 giugno 2018


SILENZIO PER ASCOLTARE SE STESSI


Per migliaia di anni, uomini e donne si sono resi conto che la chiave della crescita personale spirituale si trova in se stessi quando si arrendono al potere del silenzio. “Entrare nel silenzio” è stato a lungo considerato un requisito fondamentale per accedere a quei livelli spirituali più profondi all’interno della propria coscienza. Se sei mai stato interessato a praticare metodi basati sul silenzio come la mediazione la preghiera, o anche solo a voler saperne di più su di loro, allora questo articolo è per te….

Ascoltare nel silenzio la Voce Interiore. Si fa un gran parlare di benessere, stress, qualità della vita, e sempre più spesso si va alla ricerca di ricette miracolose per stare un po’ meglio. Ma non sempre la soluzione è all’esterno…Il silenzio, è una delle risorse più preziose per il mondo moderno. Abituati come siamo a ricevere ogni sorta di rumore non si riesce più a farne a meno. Il silenzio ci mette quasi paura, abbiamo paura di restare con noi stessi, di sprofondare nei nostri pensieri e scoprire le nostre debolezze. Abbiamo un incessante bisogno di riempire i vuoti, di riempire il silenzio con le parole …
Ma c’ è una parte di noi che ci parla, ma noi siamo troppo occupati per ascoltare.  Siamo sempre impegnati a fare, a fare qualcosa di più importante. E questa parte di noi  è obbligata a urlare, amplificando il disagio interiore fisico ed emozionale.
Eppure non è complicato. Basta smettere di fare le cose per qualche istante. Trovare dei momenti per stare con se stessi, guardarsi dentro e ascoltare i nostri bisogni, le nostre sensazioni e i nostri desideri. Trovare le occasioni per riscoprire il silenzio non è difficile, con la pratica chiunque sarà capace di ascoltare i messaggi del silenzio e entrare in contatto con il vero sè, imparando a riflettere sulle azioni e a meglio comprendere ciò che ci circonda e a riscoprire  se stessi
Dobbiamo creare il silenzio attorno a noi almeno per un’ora al giorno, durante la quale possiamo ASCOLTARE quanto ci dice il subcosciente per risolvere i nostri problemi, per prendere le decisioni adatte ….
Conoscere il silenzio
Il silenzio, la lingua comune ed eterna dell’universo, e’ la piu’ adatta a comunicare i sentimenti piu’ profondi che si esprimono attraverso il silenzio. Posso affermare che l’incontro con il silenzio mi ha cambiato la vita e trasformato profondamente il mio modo di comunicare. E’ nel silenzio che ho imparato ad ascoltare, a comprendere, a leggere oltre le parole.
Il silenzio per amico
Dopo gli anni della comunicazione verbale e quelli della comunicazione non- verbale, oggi di silenzio ne ho bisogno, e’ mio compagno, e’ il piacere di stare con me stessa, il luogo dove il mio spirito trova ristoro, dove recupero le energie e mi ritempro, e’ un amico fidato al quale faccio ricorso ogni volta che una svolta, una scelta, una prova o una nuova sfida attraversano la mia vita sicura che nel raccoglimento e nel silenzio trovero’ le risposte, la giusta via, l’armonia, le parole per comunicare cio’ che sento e penso.
Il benessere del silenzio
Il silenzio e’ diventato uno strumento fondamentale anche nel mio lavoro. Sto scrivendo in compagnia del silenzio. Nei miei corsi ho visto tante persone trasformarsi, dopo l’esperienza del silenzio hanno cambiato la loro comunicazione, il modo di esprimersi, di relazionarsi e persino di muoversi e hanno trovato, anche grazie al silenzio, maggior ben essere.
L’importanza del silenzio
La nostra e’ la societa’ del rumore, abbiamo poche possibilita’ di stare in silenzio, di ascoltare noi stessi, la nostra voce interiore. Lo stress, il bombardamento di informazioni, la confusione, l’eccesso di comunicazione con l’esterno, non abbiamo l’abitudine al silenzio, come se il rumore rappresentasse la vita e il silenzio la morte allora il silenzio puo’ far paura.
Come possiamo ascolatare la voce interiore? Come conoscerci, incontrarci, comunicare con noi stessi e con gli altri?
La pratica quotidiana della meditazione, che e’ ascolto profondo senza preconcetti, senza interpretazioni, senza reazioni… liberi da condizionamenti, pregiudizi, luoghi comuni, frasi fatte, paure, semplicemente osservando e ascoltando, e’ uno dei modi per entrare dentro noi stessi, nel nostro centro, di entrare in contatto con la nostra essenza. Aiuta a scoprire chi siamo. Quando c’e’ osservazione e ascolto c’e’ anche consapevolezza e solo quando c’e’ consapevolezza siamo attenti.
Attenti a cio’ che accade dentro di noi, pronti a entrare in contatto con quella conoscenza interiore che magari si oppone al sapere apparente. Cio’ che ci rende felici proviene dal nostro interno. Per sperimentare la vera felicita’ dobbiamo concentrare la nostra consapevolezza al nostro interno nel silenzio. Il paradosso e’ che invece abbiamo imparato a cercare le risposte all’esterno, non siamo stati educati al silenzio.
Soltanto nel silenzio possiamo trovare il centro della nostra energia.
Molti credono che comunicare sia parlare bene, ma Comunicare e’ essenzialmente saper ascoltare, e’ l’ascolto che permette di Costruire relazioni di qualita’. Senza il Silenzio non puo’ esserci vera Comunicazione. Il silenzio e’ sempre presente…anche tra le parole.
Le parole sono una maschera, dice Hesse, perche’ raramente esprimono il loro vero significato ma tendono a velarlo. Talvolta si parla per abitudine, per sfuggire la solitudine piu’ che per piacere o perche’ si ha qualcosa di significativo da dire. Si chiacchera per evitare il senso di vuoto o perche’ falsamente convinti che piu’ si parla meglio e’, ma parlare molto non facilita ne’ migliora le relazioni e non significa comunicare.

Santa Maria Capua Vetere, lì 30 Giugno 2018

Portavoce La Freccia nel Fianco
Ferdinando Fusco
Lea Massari

Lea MassariRomana de Roma, come si usa dire all'ombra del Colosseo, all'anagrafe è registrata come Anna Maria Massatani. Con il nome d'arte Lea Massari si è fatta apprezzare come attrice di cinema, teatro e tv prima di ritirarsi a vita privata.


L'esordio al cinema avviene quasi per caso, grazie al costumista e amico di famiglia Piero Gherardi che la prende come collaboratrice per curare i costumi del film Proibito di Mario Monicelli. Costui la nota e la sceglie come protagonista femminile del film lanciandola sul grande schermo.



In pochi anni il suo curriculum artistico si arricchisce di grandi pellicole d'autore, dirette da mostri sacri del cinema italiano, come Michelangelo Antonioni, Dino Risi e Sergio Leone. Negli anni Sessanta, all'apice della notorietà, si guadagna la stima di registi internazionali, in particolare francesi come Louis Malle e il due volte premio Oscar René Clément.



Tra i riconoscimenti di maggior rilievo, un David di Donatello nel 1962 per l'interpretazione in Una vita difficile, al fianco di Alberto Sordi; un Nastro d'argento nel 1979 come "migliore attrice non protagonista" in Cristo si è fermato a Eboli, diretto da Francesco Rosi (tratto dall'omonimo romanzo di Carlo Levi).


Santa Maria Capua Vetere, lì 30 Giugno 2018


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Ferdinando Fusco


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Pubblicato il primo capitolo di Harry Potter


lunedì 30 giugno 1997 (21 anni fa)

Pubblicato il primo capitolo di Harry Potter: Un adolescente occhialuto con una cicatrice a forma di saetta sulla fronte che scopre di avere poteri magici. È il protagonista di Harry Potter e la pietra filosofale, il fortunato maghetto creato dalla penna della scrittrice inglese Joanne K. Rowling.


Un successo inatteso per la piccola casa editrice Bloomsbury che ci ha visto giusto, scommettendo su un'autrice fino a quel momento sconosciuta e che si era vista rifiutare il suo libro da editori più quotati. Del resto, l'allora 32enne, originaria di Yate (cittadina a sud dell'Inghilterra), non aveva pubblicato nulla di suo e l'idea di buttare giù un romanzo le era venuta durante il tragitto da casa alla sede londinese di Amnesty International (dove lavorava come segretaria).


Per questo la Bloosmbury decide di darle fiducia ma optando per la segnalazione del suo nome con le sole iniziali e giocando sul mistero della sua reale identità. Il 30 giugno del 1997 l'opera viene pubblicata nel Regno Unito. Nella storia del piccolo Harry, orfano dei genitori (uccisi dal feroce Lord Voldemort) e che dopo un'infanzia infelice scopre di essere predestinato alla magia, e nell'idea di un mondo reale e di uno magico che convivono in perfetta armonia, risaltano i richiami alle mitologie celtica e greca accanto agli stereotipi classici della letteratura fantastica del passato.


Per la Rowling è l'inizio di un successo planetario che con sette libri, pubblicati nell'arco di dieci anni e tradotti in 73 lingue (finanche in latino e in greco antico), la vede arrivare ad essere la terza autrice donna per numero di copie vendute (oltre 400 milioni). Un marchio miliardario reso ancor più redditizio dalle trasposizioni cinematografiche ricavate dalla Warner Bros, con otto film in totale (la trama dell'ultimo libro viene sviluppata in due pellicole)


 Santa Maria Capua Vetere, lì 30 Giugno 2018

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Ferdinando Fusco



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venerdì 29 giugno 2018

Venerdì 29 Giugno 2018
SS. PIETRO E PAOLO

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Settimana n. 26
Giorni dall'inizio dell'anno: 180/185

A Roma il sole sorge alle 04:39 e tramonta alle 19:48 (ora solare)
A Milano il sole sorge alle 04:37 e tramonta alle 20:16 (ora solare)
Luna: 5.40 (tram.) 20.46 (lev.)

Proverbio del giorno: 
Per San Piero, o paglia o fieno.

Santa Maria Capua Vetere, lì 29 Giugno 2018


Portavoce La Freccia nel Fianco
Ferdinando Fusco

Giacomo Leopardi

data di nascita: venerdì 29 giugno 1798 (220 anni fa)
data morte: mercoledì 14 giugno 1837 (181 anni fa)

Giacomo Leopardi: Massimo poeta dell'Ottocento e filosofo geniale, è tra i più influenti rappresentanti della letteratura mondiale.

Nato a Recanati, in provincia di Macerata, e morto a Napoli il 14 giugno del 1837, formò la sua poetica nel solco del Classicismo, approdando poi al Romanticismo (di cui risultò tra i più autorevoli esponenti) e anticipando i temi dell'Esistenzialismo, con la riflessione filosofica sull'esistenza umana e sul suo rapporto con la Natura.

Affetto, nel corso di tutta l'esistenza, da seri problemi fisici (legati probabilmente al "Morbo di Pott") e neurologici, diede prova dello sconfinato estro letterario con opere immortali, quali le Operette morali, gli Idilli e lo Zibaldone di pensieri. Rappresentative della sua corposa produzione sono la lirica "A Silvia", le poesie "La quiete dopo la tempesta", "Il sabato del villaggio", e l'idillio "L'Infinito".

Morì a soli 39 anni a Napoli, nella casa dell'amico Ranieri, poco prima di partire per "Villa Ferrigni" a Torre del Greco, lì dove aveva composto "La ginestra" o "Il fiore del deserto", la penultima lirica.

Santa Maria Capua Vetere, lì 29 Giugno 2018


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giovedì 28 giugno 2018


Gioved�, 28 Giugno 2018
S. ATTILIO
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Settimana n. 26
Giorni dall'inizio dell'anno: 179/186

A Roma il sole sorge alle 04:38 e tramonta alle 19:49 (ora solare)
A Milano il sole sorge alle 04:36 e tramonta alle 20:16 (ora solare)
Luna: 4.51 (tram.) 20.01 (lev.)
Luna piena alle ore 05.55.

Proverbio del giorno: 
Gli occhi sono la finestra dell'anima

Aforisma del giorno: 
E' un dono del Signore una donna silenziosa, non c'� compenso per una donna educata. (Siracide)

De Nicola primo capo dello Stato italiano


                                                    venerdì 28 giugno 1946 (72 anni fa)

De Nicola primo capo dello Stato italiano: Dopo il referendum che aveva premiato i sostenitori della Repubblica, spaccando in due l'Italia e scatenando le contestazioni dei filomonarchici, l'Assemblea Costituente ritenne opportuno designare come Capo dello Stato provvisorio, una figura che fosse in grado di mediare tra le diverse anime del Paese e raccogliesse il maggior consenso possibile.

Qualità che furono individuate in Enrico De Nicola, avvocato napoletano di idee liberali giolittiane, che già aveva ricoperto il ruolo di Presidente della Camera. Fu scelto come candidatura "terza", anche per via delle sue posizioni monarchiche, in risoluzione della contrapposizione creatasi tra il giurista Vittorio Emanuele Orlando (sostenuto dalla Democrazia Cristiana e dalle forze di destra) e il celebre filosofo Benedetto Croce (appoggiato dai partiti di sinistra e dai laici).

Eletto con 396 voti su 501, De Nicola assunse successivamente il titolo di Presidente della Repubblica italiana con l'entrata in vigore della Costituzione (1 gennaio 1948). Stimato da tutte le forze politiche per l'onestà e la morigeratezza dei costumi, ricoprì altri incarichi di prestigio, tra cui quello di primo Presidente della Corte Costituzionale dal 23 gennaio 1956.



Santa Maria Capua Vetere, lì 28 Giugno 2018



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                            Luigi Pirandello


data di nascita: venerdì 28 giugno 1867 (151 anni fa)
data morte: giovedì 10 dicembre 1936 (81 anni fa)

Luigi Pirandello: Scrittore e poeta, nato ad Agrigento e morto a Roma il 10 dicembre del 1936, vinse il premio Nobel per la Letteratura nel 1934 «per il suo coraggioso e ingegnoso rinnovamento dell'arte drammatica e teatrale»


Massimo esponente della Letteratura italiana del Novecento e considerato uno dei più grandi drammaturghi mondiali del XX secolo, è il padre del relativismo psicologico, secondo cui l'uomo non può capire né se stesso né gli altri, poiché ognuno vive portando, consapevolmente o non, una maschera che copre personalità diverse e inconoscibili.


Deve la fama soprattutto al "Teatro dello specchio", in cui viene raffigurata la vita vera, nuda, senza la maschera dell'ipocrisia e delle convenienze sociali. Pirandello ha scritto racconti, romanzi, novelle, opere teatrali, tra cui "Il fu Mattia Pascal" (il suo primo grande successo), "Uno, nessuno e centomila" e la commedia "Sei personaggi in cerca di autore", annoverati tra i massimi capolavori della letteratura italiana.


Santa Maria Capua Vetere, lì 28 Giugno 2018

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mercoledì 27 giugno 2018

                          Strage di Ustica


venerdì 27 giugno 1980 (38 anni fa)

Strage di Ustica: È uno dei grandi misteri irrisolti dell'Italia repubblicana. Dopo decenni di indagini, perizie e processi non sono state ancora accertate le cause che hanno portato al disastro del DC9 Itavia diretto a Palermo, in cui persero la vita 81 persone (di cui 13 bambini). Partito intorno alle 20 da Bologna, un'ora dopo, in prossimità dell'Isola di Ustica, se ne persero le tracce.


Le principali ipotesi su cui lavorò la magistratura e su cui l'opinione pubblica si divise erano: un missile lanciato da un caccia militare; una bomba; un cedimento strutturale. Fecero scalpore nel 2007 le dichiarazioni dell'ex-presidente della Repubblica, Francesco Cossiga (all'epoca dei fatti presidente del Consiglio), che parlò di un missile francese destinato a un aereo libico, su cui viaggiava il dittatore Gheddafi, e che per sbaglio centrò il DC9. 



Una verità che trovò conferma nel successivo recupero di un pezzo di missile in fondo al mare, non distante dal luogo di ritrovamento del relitto, e che la stessa magistratura ha avvalorato con la sentenza del gennaio 2013. In essa la Corte di Cassazione ha escluso definitivamente l'ipotesi di un'esplosione interna, indicando come possibili cause un "missile" o una "collisione" con un velivolo militare e parlando di "scenario di guerra"; nel contempo ha confermato le condanne nei confronti dei ministeri della Difesa e dei Trasporti, rei del mancato controllo del traffico aereo e per questo tenuti a risarcire di oltre 100 milioni di euro i familiari delle vittime della Strage di Ustica.



Ricomposto per le indagini in un hangar dell'aeroporto di Pratica di Mare, il relitto del DC9 è oggi esposto al Museo per la Memoria di Ustica, istituito nel 2007 a Bologna. Tra i numerosi documenti filmati, l'ottima pellicola Il muro di gomma (1991) del regista Marco Risi, ispirata all'inchiesta del giornalista del Corriere della Sera Andrea Purgatori.



Un documentario trasmesso, all'inizio del 2016, dall'emittente francese Canal Plus ha di fatto smentito le dichiarazioni ufficiali delle autorità di Parigi, in merito ad alcune operazioni militari eseguite nelle ore immediatamente precedenti la strage. Di fronte a tali accuse, sollevate nel 2007 anche dall'ex Capo di Stato Francesco Cossiga, il governo francese si è sempre trincerato dietro il "segreto di Stato".

Santa Maria Capua Vetere, li 27 Giugno 2018

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Ferdinando Fusco




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Il primo bancomat entra in funzione a Londra


martedì 27 giugno 1967 (51 anni fa)

Il primo bancomat entra in funzione a Londra: Grazie ai servizi on line e ai sistemi di circuito internazionale, oggi prelevare denaro contante è un'operazione rapida ed effettuabile ovunque e soprattutto a qualsiasi ora del giorno. Mezzo secolo fa lo scenario era ben diverso.


Se la banca chiudeva i cancelli, bisognava attendere il giorno seguente e comunque affrontare code interminabili agli sportelli. Una situazione stressante su cui, una sera, si arrovellò il cervello un quarantenne scozzese, immerso nella sua vasca da bagno, fino a quando non ebbe un'illuminazione. Il suo nome era John Sheperd-Barron.



Qualche giorno dopo si presentò alla sua azienda, la De La Rue Instruments, con il progetto di distributore automatico di contanti, su modello di quelli per il cioccolato, che veniva azionato con una scheda. L'idea conquistò immediatamente i suoi superiori che realizzarono un primo modello per la prestigiosa Barclays Bank



Il primo sportello automatico, per gli inglesi l'Automated teller machine (ATM), entrò in funzione a Enfield Town (zona nord di Londra), il 27 giugno del 1967. Non erano ancora i tempi delle carte plastificate, quindi per farlo funzionare si adoperava uno speciale assegno recante un numero identificativo dell'utente. L'apparecchio comparve in Italia nove anni dopo e la prima a dotarsene fu la Cassa di Risparmio di Ferrara.



In merito alla paternità dell'invenzione dello sportello automatico, si contano almeno sette brevetti, il primo dei quali venne depositato a New York, negli anni Trenta, da Luther George Simjian.


Santa  Maria Capua Vetere, lì 27 Giugno 2018

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Ferdinando Fusco



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martedì 26 giugno 2018


GIULIO  CESARE

Idi di marzo 44 a.C.: “Tu quoque, Brute, fili mi”

Era il 15 marzo del 44 a.C. quando Cesare pronunciò, prima di cadere, le sue ultime più famose parole: “Tu quoque, Brute, fili mi”. Alle idi di marzo, in largo Argentina, dove duemila anni fa si trovava la Curia di Pompeo, sede provvisoria del Senato distrutto dopo un incendio, accadde uno degli omicidi più efferati della storia.  Nell’opera “De vita Caesarum”, Svetonio racconta l’episodio dell’assassinio di Giulio Cesare, un evento tragico preceduto da numerosi prodigi che, se capiti, forse avrebbero evitato l’efferato delitto.
Svetonio, Le vite dei dodici Cesari. Vita di Giulio Cesare, capp. 81-82.
“Pochi mesi prima, i coloni condotti a Capua in virtù della legge Giulia stavano demolendo antiche tombe per costruirvi le loro case. Lavoravano con tanto ardore che, esplorando le tombe, trovarono molti vasi di antica fattura. Nel sepolcro in cui si diceva fosse sepolto Capi, il fondatore di Capua, rinvennero una tavoletta di bronzo che recava una scritta in lingua e caratteri greci; il senso era questo: “Quando saranno scoperte le ossa di Capi, un discendente di Iulo morirà per mano di consanguinei e ben presto sarà vendicato da terribili disastri dell’Italia.” Questo episodio, perché qualcuno non lo consideri fantasioso o inventato, è stato riferito da Cornelio Balbo, intimo amico di Cesare. Negli ultimi giorni Cesare venne a sapere che le mandrie di cavalli che aveva consacrato quando attraversò il Rubicone, e che lasciava libere di correre, senza guardiano, si rifiutavano di nutrirsi e piangevano continuamente. Per di più, mentre faceva un sacrificio, l’aruspice Spurinna lo ammonì di “fare attenzione al pericolo che si sarebbe presentato non oltre le idi di marzo”.
Il giorno prima delle idi un piccolo uccello, con un ramoscello di lauro nel becco, entrò volando nella curia di Pompeo; subito volatili di genere diverso, levatisi dal bosco vicino, lo raggiunsero e lo fecero a pezzi sul luogo stesso.
Nella notte che precedette il giorno della morte, Cesare stesso sognò di volare al di sopra delle nubi e di stringere la mano di Giove. La moglie Calpurnia sognò invece che crollava la sommità della casa e che suo marito veniva ucciso tra le sue braccia; poi, d’un tratto, le porte della camera da letto si aprirono da sole.
In seguito a questi presagi, ma anche per il cattivo stato della sua salute, rimase a lungo indeciso se restare in casa e differire gli affari che si era proposto di trattare davanti al Senato; alla fine, poiché Decimo Bruto lo esortava a non privare della sua presenza i molti senatori che lo stavano aspettando da un po’, verso la quinta ora uscì. Camminando, prese dalle mani di uno che gli era venuto incontro un biglietto che denunciava il complotto, ma lo mise insieme con gli altri, come se volesse leggerlo più tardi.
Dopo aver fatto quindi molti sacrifici, senza ottenere presagi favorevoli, entrò in curia, passando sopra ogni scrupolo religioso, e si prese gioco di Spurinna, accusandolo di dire il falso, perché le idi erano arrivate senza danno per lui. Spurinna, però, gli rispose che erano arrivate, ma non erano ancora passate.
Mentre prendeva posto a sedere, i congiurati lo circondarono con il pretesto di rendergli onore e subito Cimbro Tillio, che si era assunto l’incarico di dare il segnale, gli si fece più vicino, come per chiedergli un favore. Cesare però si rifiutò di ascoltarlo e con un gesto gli fece capire di rimandare la cosa a un altro momento; allora Tillio gli afferrò la toga alle spalle e mentre Cesare gridava: “Ma questa è violenza bell’e buona!” uno dei due Casca lo ferì, colpendolo poco sotto la gola.
Cesare, afferrato il braccio di Casca, lo colpì con lo stilo, poi tentò di buttarsi in avanti, ma fu fermato da un’altra ferita.
Quando si accorse che lo aggredivano da tutte le parti con i pugnali nelle mani, si avvolse la toga attorno al capo e con la sinistra ne fece scivolare l’orlo fino alle ginocchia, per morire più decorosamente, con anche la parte inferiore del corpo coperta. Così fu trafitto da ventitré pugnalate, con un solo gemito, emesso sussurrando dopo il primo colpo; secondo alcuni avrebbe gridato a Marco Bruto, che si precipitava contro di lui: “Anche tu, figlio?”.
Rimase lì per un po’ di tempo, privo di vita, mentre tutti fuggivano, finché, caricato su una lettiga, con il braccio che pendeva fuori, fu portato a casa da tre schiavi.
Secondo quanto riferì il medico Antistio, di tante ferite nessuna fu mortale ad eccezione di quella che aveva ricevuto per seconda in pieno petto. I congiurati avrebbero voluto gettare il corpo dell’ucciso nel Tevere, confiscare i suoi beni e annullare tutti i suoi atti, ma rinunciarono al proposito per paura del console Marco Antonio e del comandante della cavalleria Lepido”.
Gaio Giulio Cesare, wikimedia Commons
Ma quali furono gli antefatti che portarono a tale efferatezza? Cesare, dopo aver annientato le truppe di Pompeo a Farsalo nel 48 a.C. e aver celebrato a Munda nel 45 a.C. l’ultimo di cinque trionfi ottenuti contro popoli e re stranieri, era di fatto il nuovo padrone di Roma. Era fermamente convinto, inoltre, che la res publica ormai aveva definitivamente esaurito la sua funzione, (“la repubblica è un fantasma senza corpo”) e che fosse necessario dare a Roma un tipo di ordinamento monarchico, esautorando definitivamente il Senato dai suoi privilegi che da troppo tempo avevano privato l’Urbe di un adeguato governo. Dal 49 al 44 a.C. si fece eleggere console quattro volte e contemporaneamente si fece nominare dittatore, fino a quando, nel 44, divenne dictatora vita. In quanto patrizio, Cesare non poteva ricoprire il tribunato della plebe, ma si fece assegnare ugualmente alcune delle prerogative tipiche della carica, come l’inviolabilità e il diritto di veto nei confronti del senato e di altri magistrati della res publica;  era inoltre pontifex maximus, pontefice massimo, ovvero ricopriva la massima carica religiosa a Roma. Di fatto, Cesare aveva, a pieno titolo, i poteri di un monarca.
Tra le importanti riforme che attuò, portò il numero dei senatori da 600 a 900, immettendo un gran numero di suoi seguaci provenienti da molte regioni dell’Impero e allargò di conseguenza la base del ceto dirigente. Questo comportò l’abbassamento delle qualifiche censitarie necessarie per l’ingresso nell’ordine equestre e uno svuotamento dell’importanza delle magistrature; molti magistrati infatti erano nominati da Cesare stesso e per periodi brevissimi. Da sempre si era schierato nella fazione dei populares e coerente su questa scia fece approvare provvedimenti in favore dei debitori, stabilendo il condono di un anno di affitto per gli inquilini morosi. Le chiari proteste degli optimates furono espresse qualche tempo dopo da Cicerone:
Devono forse gli uomini vivere gratis nelle proprietà d’altri? […] io ho comprato o costruito una casa, la mantengo a mie spese, e tu dovresti godertela senza il mio consenso? […] Che cos’altro sarebbe questa cancellazione dei debiti se non che tu acquisti un terreno col mio denaro e che tu ti tieni il terreno, mentre io il denaro non ce l’ho più?”
Cesare procedeva dunque verso una riforma radicale dello Stato; gli fu concessa la possibilità di portare in testa una corona d’alloro e di assumere in permanenza il titolo di imperator (concesso solo ai generali nel giorno del trionfo); una delibera del Senato stabilì inoltre la sua divinizzazione dopo la morte e in suo onore il nome del mese Quintilis fu cambiato in Iulius, “luglio”.
La somma dei poteri straordinari che Cesare aveva acquisito non allarmarono soltanto i senatori tradizionalisti, ma anche alcuni suoi seguaci che pensarono fosse sconveniente che Roma avesse un re. Alle idi di marzo del 44 a.C., 15 marzo, una congiura guidata da Marco Giunio Bruto e Gaio Crasso colpì Cesare che cadde trafitto dai pugnali dei congiurati mentre stava per entrare in Senato.
«κα σύ, τέκνον;» “Anche tu figlio?”
Dopo l’uccisione di Cesare, Augusto fece murare la Curia e quel luogo divenne un locus sceleratus.



Marted�, 26 Giugno 2018
S. VIGILIO VESCOVO

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Settimana n. 26
Giorni dall'inizio dell'anno: 177/188

A Roma il sole sorge alle 04:37 e tramonta alle 19:49 (ora solare)
A Milano il sole sorge alle 04:36 e tramonta alle 20:16 (ora solare)
Luna: 3.27 (tram.) 18.16 (lev.)

Proverbio del giorno: 
Giugno dona caldo e sete al contadin che miete.


Aforisma del giorno: 
Le domande non sono mai indiscrete. Le risposte, talvolta, lo sono (Oscar Wilde)

Caino e Abele

Da Baudelaire "I fiori del male" la poesia "Caino e Abele"

Dioscuro...

Abbiamo parlato più volte dei "Fiori del Male" di Baudelaire, ma ci sono dei versi che hanno sempre attirato la mia attenzione, sono le razze di Caino e Abele.
Sono metafore delle tipologie di umanità che adottano rispettivamente modi di esistere opposti.
Chi vive nella religione e nella prosperità, appagato dall'appoggio della divinità e della sua coscienza, contro chi vive l'umanità nella sua essenza più carnale, asseconda i suoi istinti e ne è condannato. Contadini contro cacciatori, santità contro umanità, ricchezza contro povertà, beatitudine contro dannazione.
Si parla di razze, quindi non c'è scelta. Voi siete più Caino o Abele? :)

Caino e Abele

Razza d'Abele, dormi, bevi e mangia:
con che compiacimento ti sorride Dio!

Razza di Caino, striscia
nel fango e muori miserabile!

Razza d'Abele, il tuo sacrificio
accarezza il naso ai Serafini!

Razza di Caino, il tuo supplizio
potra mai avere fine?

Razza d'Abele, guarda prosperare
II tuo bestiame e le tue semine!

Razza di Caino, le tue viscere
urlano di fame come un vecchio cane!

Razza d'Abele, scaldati il ventre
al focolare patriarcale!

Razza di Caino, trema di freddo
nel tuo antro, povero sciacallo!

Razza d'Abele, ama e prolifica!
Anche il tuo oro si moltiplica!

Razza di Caino, guardati
dalle grandi brame, cuore ardito!

Razza d’Abele, tu cresci e ti pasci
come le cimici dei boschi!

Razza di Caino, trascina per le strade
la tua famiglia disperata!

Razza d'Abele, la tua carogna
ingrasserà la fumante terra!

Razza di Caino, il tuo compito
non è ancora finito!

Razza d'Abele, vergognati!
II ferro e vinto dallo spiedo!

Razza di Caino, sali al cielo
e scaraventa sulla terra Dio!

C. Baudelaire
Le Fleurs du Mal

Johnny:
Io sono molto più Abele, mi hanno già ucciso diverse volte....

Goethe:
Io sono Abele con Caino.
E sono Caino con Abele.

Intelligenti Pauca

CITAZIONE DI SAN FRANCESCO DI SALES

PAROLE DI SAN FRANCESCO DI SALES PER I FALSI FARISEI DI ALCUNE PARROCCHIE DELLA DIOCESI DI CAPUA

“NON ACCONTENTARTI DI ESSERE POVERO COME I POVERI, MA SII PIU’ POVERO DEI POVERI, VA A SERVIRLI QUANDO GIACCIONO A LETTO INFERMI E DEVI SERVIRLI CON LE TUE PROPRIE MANI.

QUESTA SERVITU’ E PIU’ GLORIOSA DI UN REGNO”.

CITAZIONE DEL GIORNO

MA COME CALZA BENE PER QUESTA CITTA'!
PROBABILMENTE AVEVA SOGGIORNATO PER UN PERIODO DI TEMPO A S MARIA…


cavalli

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BIAGIO MARIA DI MURO

RISPONDIAMO AL NUOVO CITTADINO C.DV.CHE DA QUALCHE MESE SI E’ TRASFERITO DAL LAZIO IN CAMPANIA E PRECISAMENTE A S.MARIA CAPUA VETERE IN VIA GALATINA CHE CI HA CHIESTO CHI ERA IL SINDACO DELLA CITTA’.

BIAGIO MARIA DI MURO

BIAGIO MARIA DI MURO

BIAGIO DI MURO

TI RIMETTO LA FOTO DI BIAGIO DI MURO E UNA PARTE DEL SUO CURRICULUM VITAE

BIAGIO DI MURO SI E’ LAUREATO, IL 30/10/1995, CON 110 E LODE IN ARCHITETTURA PRESSO L’UNIVERSITA’ DI NAPOLI, CON UNA TESI SPERIMENTALE IN SCIENZE DELLE COSTRUZIONI ED E’ ISCRITTO ALL’ORDINE DEGLI ARCHITETTI DELLA PROVINCIA DI CASERTA AL N. 872.

SVOLGE UNICAMENTE LA LIBERA PROFESSIONE ED HA LO STUDIO IN S.MARIA C.V., AL CORSO ALDO MORO N.73

E’ABILITATO AL COORDINAMENTO DI SICUREZZA – D.LGS.494/96 – CON ATTESTATO DI CORSO RILASCIATO DALL’UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II, A CURA DEL CENTRO INTERDIPARTIMENTALE DI RICERCHE L.U.P.T. DAL 24 NOVEMBRE 1997.

HA PARTECIPATO AL GRUPPO DI RICERCHE SUL TEMA “STABILITA’ DELLE TORRI IN MURATURA” ORGANIZZATO DALL’ISTITUTO DI “COSTRUZIONE DELLA FACOLTA’ DI ARCHITETTURA” – UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI, FEDERICO II.

E’ COLLABORATORE DELLA III AREA DI RICERCA “PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E SISTEMI INFORMATIVI TERRITORIALI” L.U.P.T. – LABORATORIO DI URBANISTICA E PIANIFICAZIONE TERRITORIALE DELL’UNIVERSITA’ FEDERICO II DI NAPOLI, FACOLTA’ DI ARCHITETTURA.

E’ MEMBRO DELL’AREA DI RICERCA “PROGETTAZIONE URBANA, AMBIENTALE E DEL RECUPERO E VALORIZZAZIONE DEI BENI STORICI, ARCHITETTONICI, ARCHEOLOGICI E PAESAGGISTICI” DEL CENTRO DI RICERCA L.U.P.T. DELL’UNIVERSITA’ FEDERICO II DI NAPOLI FACOLTA’ DI ARCHITETTURA – DIRETTORE PROF. FRANCO MARINIELLO.

HA SEMPRE AVUTO UN FORTE LEGAME CON LA POLITICA ATTIVA, ESSENDO FIGLIO DI NICOLA DI MURO, IL QUALE FIN DAL 1956 E’ ESPRESSIONE DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA, PRIMA A LIVELLO COMUNALE I POI OLTRE AI CONFINI CITTADINI, FINO A DIVENTARE UOMO DI RIFERIMENTO DEL PARTITO AI PIU’ ALTI LIVELLI.

BIAGIO MARIA DI MURO FIN DALL’ADOLESCENZA HA POTUTO ASSORBIRE TUTTA L’ESPERIENZA POLITICA ED AMMINISTRATIVA, AVENDO AVUTO MODO DI FREQUENTARE ASSIDUAMENTE IL PARTITO.

PARTECIPA ALLA CONSULTAZIONE ELETTORALE AMMINISTRATIVA DEL 2002, CANDIDATO CON FORZA ITALIA, RIPORTANDO CIRCA 1000 VOTI DI PREFERENZE CONTRIBUENDO IN MODO DETERMINANTE DA FAR DIVENTARE FORZA ITALIA IL PRIMO PARTITO IN CITTA’.

DOPO NEL 2007 ASSUME LA CARICA DI VICE SINDACO, MA DOPO QUALCHE MESE NON ESITA A LASCIARE IL PRESTIGIOSO INCARICO QUANDO SI ACCORGE CHE CON LA DEFENESTRAZIONE DELL’ASSESSORE MARCIANO SCHETTINO VENIVANO TRADITI GLI IMPEGNI E LE PROMESSE SOTTOSCRITTE NEL PROGRAMMA ELETTORALE PRESENTATO AGLI ELETTORI.

DAL 2011 AL 2015 E’ STATO SINDACO DELLA CITTA’ DI S.MARIA CAPUA VETERE.

CAF

SERVIZIO CAF PRESSO LA NOSTRA SEDE IN C.SO ALDO MORO N.73 AVETE A DISPOSIZIONE UNA SERIE DI SERVIZI UTILI:

1. MODELLO ISEE

2. MODELLO ISEEU

3. BONUS E RIDUZIONE CANONE

4. TELECOM, GAS, ENERGIA, ACQUA

5. MODELLO RED

6. MODELLO 730

7. MODELLO 740

8. MODELLO ICI

9. ASSEGNI PER NUCLEO FAMILIARE

10. ASSEGNI DI MATERNITA’

11. MODELLO UNICO

12. ICRIC, ICLAV, ACCAS/PS

13. SOCIAL CARD

14. SUCCESSIONI

15. TRASMISSIONE TELEMATICA

16. CONTRATTI DI AFFITTO

17. MODELLO EAS



SERVIZI PROFESSIONALI:

1) CONSULENZA E ASSISTENZA LEGALE

2) CONSULENZA FINANZIARIA

3) CONSULENZA AZIENDALE

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5) PRATICHE CATASTALI

6) ESECUZIONI E LAVORI CHIAVI IN MANO



SERVIZIO PATRONATO:

1. INVALIDITA’ CIVILE

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3. PENSIONI INPS – INPDAP

4. INFORTUNI SUL LAVORO

5. DISOCCUPAZIONE

6. RECUPERO CONTRIBUTI

7. MEDICINA LEGALE

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9. FAMIGLIA

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STUDIO TECNICO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA, PRATICHE CATASTALI ED URBANISTICHE, ARCHITETTURA PER INTERNI




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CANZONE DI ANTOINE: QUALUNQUE COSA FAI TI TIRANO LE PIETRE.....

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Studio Legale

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RECUPERO STRUTTURALE E FUNZIONALE DELL' EDIFICIO DELLE SCUOLE ELEMENTARI "PRINCIPE DI PIEMONTE"

IMPORTO FINANZIAMENTO

euro 2.330.ooo,oo

SCUOLA PRINCIPE DI PIEMONTE

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RISTRUTTURAZIONE E AMMODERNAMENTO DEL PLESSO SCOLASTICO RIONE IACP

IMPORTO FINANZIAMENTO

EURO 700.000,00

IACP

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RIFACIMENTO PIAZZA SAN PIETRO

IMPORTO FINANZIATO:

euro 150.000,00

piazza San Pietro

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PROGRAMMA DI RECUPERO URBANO COMPARTO C1 NORD OVEST – RIONE IACP

IMPORTO INTERVENTO:

euro 1.502.373,12

IACP

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REALIZZAZIONE DI UN CAMPO SPORTIVO POLIVALENTE COPERTO IN VIA GIOTTO – RIONE IACP

IMPORTO DEL FINANZIAMENTO :

euro 512.000

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arco adriano

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RESTAURO CONSERVATIVO DELL’ARCO ADRIANO. SISTEMAZIONE DEL TRATTO DI VIA APPIA TRA ANFITEATRO ED ARCO ADRIANO

RICHIESTA FINANZIAMENTO

Euro 2.470.698,58

arco adriano

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villetta l.sturzo

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PROGETTO PER LA VILLETTA TEMPO LIBERO ALLA VIA L. STURZO

RICHIESTA DI FINANZIAMENTO:

euro 127.000,00

villetta l. sturzo

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asilo nido

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PROGETTO DI ASILI NIDO PER BAMBINI DA 0 A 36 MESI IN VIA ALBANA 107

TOTALE DEL FINANZIAMENTO:

euro 699.438,18

asilo nido

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PERDONA LORO......

Padre perdona loro! Perché li hai accecati? Perché hai tolto loro la memoria? Forse perché non credono più in Te? Padre perdonali! Tu sei un Dio buono: essi non sanno quello che fanno.... Non ricordano quando Tu mandasti loro la manna dal cielo e tutti sopravvissero e trovarono la terra promessa. Oggi li vuoi punire perché hanno troppo peccato? È per questo che la nuova manna tarda ad arrivare? Se sono ancora scettici e sono ancora cristiani se lo facessero spiegare dal loro parroco. Se poi sono degli assatanati, arrabbiati, solo perché credono di essere degli unti dal Signore, e solo perché sono stati abituati a credere di essere dei privilegiati, dimenticando i comandamenti che Dio diede a Mosè, allora fanno bene a pregare il vitello d'oro. E fanno bene a servire il vitello casalese sempre presente e che è stato causa del saccheggio sammaritamo e della chiusura delle industrie e la conseguente fine del lavoro, del commercio e delle possibilità di dare da bere agli assetati. Ma Tu Signore, nella Tua Infinita Bontà, Perdonali.....

NON CI SIAMO LIBERATI DI TUTTI MA RESTERANNO ALL'OPPOSIZIONE

NON CI SIAMO LIBERATI DI TUTTI MA RESTERANNO ALL'OPPOSIZIONE