prova


Non lasciare mai, che il successo ti nasconda la sua vacuità, un' impresa la sua vanità, la fatica la sua desolazione. Mantieni vivo dentro di te l' incentivo ad andare ancora più avanti, quell' inquietudine dell' anima che ci spinge al di là di noi stessi. Non guardare indietro, e non accarezzare sogni per il futuro. Ciò non verrebbe nè a restituirti il passato nè a soddisfare gli altri tuoi sogni ad occhi aperti. Il tuo dovere, la tua ricompensa, il tuo destino sono qui ora.
(Dag Hammaarskjold, Markings)
Dobbiamo accettare le delusioni che sono limitate, ma non dobbiamo mai perdere l'infinita speranza.
(Martin Luther King)
Noi non dimentichiamo e non demordiamo.
Quanno 'a furmicola vò murì, mètte è scèlle. Si dice di chi, raggiunta la ricchezza, perde ogni senso della misura e finisce per far cose illogiche e per danneggiare se stesso.
Quanno ò perucchio saglie in gloria perde à scienza e à memoria. Il villano che sale nella scala sociale dimentica subito la sua origine e coloro che lo hanno agevolato nella ascesa.

lunedì 29 febbraio 2016

Citazione del giorno


Anno bisestile: tutte le sorprese del 2016

L’anno bisestile, l’anno bisesto-anno-funesto (o molesto), è alle porte e puntuali sono arrivate le (nefaste) profezie: “L’Isis attaccherà Roma il 23 marzo 2016″, ha rivelato il contadino di nome Pedro Régis che da 27 anni, ad Anguera (Bahia, in Brasile) dichiara di ricevere i messaggi direttamente dalla Madonna. Della stessa opinione è anche Baba Vanga, al secolo Vangelia Pandeva Dimitrova, una mistica e chiaroveggente bulgara, ribattezzata da molti la Nostradamus dei Balcani, famosa per aver predetto il crollo delle Torri Gemelle,  il 44esimo presidente statunitense, "un afro-americano” che sarebbe stato però "l'ultimo presidente degli Stati Uniti" e lo tsunami del 2004. Ebbene, secondo le sue visioni, “nel 2016 ci sarà una guerra che porterà alla fine dell'Europa e nel 2043 il Califfato avrà Roma come epicentro".

Attenzione però a non esagerare: l’ultimo bisesto era il 2012 e a dar retta al calendario Maya era l’appuntamento con la fine del mondo. Profezia che si rivelò decisamente troppo pessimista. Al contrario, come esseri umani, dovremmo andar fieri del sistema introdotto da Giulio Cesare, messo a punto da Ottaviano Augusto nell’8 avanti cristo, ritoccato da Papa Gregorio mezzo millennio fa e tutt’ora in esercizio, che ci permette di contare giorni anni e stagioni. Il condizionale è d’obbligo perché - razionalità a parte -, l’allergia della Roma classica alle eccezioni ci è stata tramandata sotto forma di diffidenza: l’anno col giorno in più è quanto meno sospetto. Sappiamo che serve a compensare i ritardi del calendario evitando che le stagioni scivolino all’indietro una nell’altra, ma ci piace moltissimo popolarlo di streghe e sortilegi, scaramanzie e credenze campate per aria. D’altronde è quello che facciamo con tutto ciò che ci sembra diverso.

Anno bisesto né baco, né moglie, né innesto

Dunque, dice la saggezza popolare, nell’anno bisestile è meglio non prendere iniziative. La sua influenza negativa colpisce soprattutto le cose ombrose, quelle sensibili al minimo squilibrio. Gli innesti delle piante e gli allevamenti di bachi da seta hanno bisogno di cure maniacali per attecchire come si deve: proibiti. E poi ci sono le donne, e anche qui non c’è dubbio che un matrimonio abbia bisogno di terreno e atmosfera favorevoli. Quindi: anno bisesto né baco, né moglie, né innesto. Ce l’aveva con gli anni bisestili anche Girolamo Savonarola, che li considerava portatori di carestie e sciagure assortite: ma il frate rivoluzionario quattrocentesco era un po’ cupo di suo e molto tradizionalista. Può essere che ai suoi tempi l’anno bisestile gli sembrasse un’ingerenza tecnologica insopportabile.

Anno bisestile: le fortunate eccezioni

Di leggenda in leggenda, non bisogna poi dimenticare che ogni usanza balzana ha il suo contrario. In Irlanda, per esempio, l’anno bisestile era invece favorevole alle ragazze in cerca di marito. Il 29 febbraio - eccezione rispetto alla regola che le voleva in trepidante attesa del principe azzurro - avevano facoltà di ribaltare le parti e chiedere al loro fidanzato di sposarle. Rifiutare costava piuttosto caro: 12 paia di guanti (per nascondere lo sfregio del mancato anello), un bacio, un abito di seta e un dono in denaro. Fa sorridere, ma pare che sul finire del XIII° secolo la questione sia finita al Parlamento scozzese, incaricato di tutelare le ragazze da giovanotti dal braccio corto che si ostinavano a non onorare gli obblighi del leap day, il giorno del salto.  

Anno bisestile: i nati del giorno in più 

Il Guinness dei primati ci regala invece qualche record strambo, come quello della famiglia dei Keogh. Peter Antonhy, nato il 29 febbraio 1940, il figlio Peter Eric nato il 29 febbraio 1964 e la figlia di questi Bethany Wealth, 29 febbraio 1996. Doppiamente bisestili, le persone nate nel giorno del salto hanno anche un club, fondato in Spagna una ventina d’anni fa, e un orgoglio collettivo: “Alcuni sono disturbati dal nascere in un giorno che non esiste, creato per completare il calendario. Però, non è così in tutto il mondo, c’è una moltitudine di bisestili orgogliosi di esserlo” spiega il fondatore del Circolo mondiale dei bisestili José Manuel Ubarrechena, autore anche di una canzone dedicata ai nati il 29 febbraio. Nel 1996 Manuel si sentiva solo perché non sapeva con chi festeggiare il compleanno e mise un annuncio su El Mundo: “Cercasi bisestili”. Arrivarono in sessanta, oggi sono migliaia.

I (nefasti) episodi bisesti

Chi invece si appassiona ai ricorsi storici di stampo catastrofista, potrà pescare a mani basse tra le sventure capitate in coincidenza di anni bisestili. Il terremoto di Messina nel 1908, quello del Friuli nel 1976, lo tsunami nel 2004. L’entusiasmo dura poco: giusto il tempo di rendersi conto che si può fare lo stesso gioco anche con gli anni che finiscono per 13, o con quelli la cui somma interna è 8. Le sciagure sono talmente tante e ben distribuite che se ne troverà sempre una buona per qualunque legge (e volendo si potrebbero anche scegliere delle notizie buone, trasformando i bisestili in anni propizi).

Sia come sia, il prossimo 29 febbraio in Italia sarà anche la Giornata nazionale delle malattie rare: quelle sì sono il caso in cui l’eccezione e la differenza possono trasformarsi in una vera e propria sciagura.

Co'sang - Perchè Posso


Almanacco del 29 Febbraio 2016

Santi del Giorno
Sant'Augusto Chapdelaine (Martire in Cina)
Sant'Osvaldo di Worcester (Vescovo)

Sant'Ilaro (Papa)

Sant'Ilaro è il protettore dei bibliotecari.
Accadde Oggi
2012 - Completata la torre più alta al mondo (3 anni fa): Visibile da qualsiasi punto della città, la Tokyo Sky Tree è, dopo solo un anno di vita, uno dei luoghi simbolo della capitale nipponica. Il primato conquistato nel 2011 vede scavalcati...
Nati in questo giorno
1792 - Gioachino Rossini (223 anni fa): compositore, nato a Pesaro (nelle Marche) e morto a Parigi nel 1868. Maestro in diversi generi musicali, è passato alla storia grazie ad alcuni capolavori come "Il barbiere di...
Nati... sportivi
1952 - Raisa Smetanina (63 anni fa): Nata a Mochča (Russia), è un'ex pluricampionessa olimpica nello sci di fondo. È l'unica donna nella storia ad aver vinto dieci medaglie ai Giochi Olimpici invernali, in cinque edizioni....
I Doodle di Google
Gioachino Rossini: Annoverato tra i grandi operisti della storia e noto con il soprannome di "Cigno di Pesaro", Rossini iniziò a prendere confidenza con la musica in tenera età, in quanto figlio...

Proverbi Napoletani

80 - ‘E denare buone stentate nun durano cinquant’anne.
Chi ha penato molto per guadagnare spende subito il suo guadagno, proprio perché è povero.

81 - ‘E denare fanno caccià’ ‘e vizie.
Le possibilità economiche fanno accrescere i vizi.

82 - ‘E denare fanno venì’ ‘a vista a ‘e cecàte.
L’effetto del denaro è imprevedibile, anche un cieco riacquisterebbe la vista, se da povero dovesse all’improvviso diventare ricco!

83 - ‘E denare vanno cu’ ll’ati denare.
Soldi chiamano soldi.

84 - Senza denare nun se cantano messe.
Per ogni cosa, anche per quelle meno profane, occorre sempre del denaro.

85 - Addo’ c’è gusto nun c’è perdènza.
Quando una cosa è fatta con piacere, pazienza se sia costata fatica o danaro, perché bisogna sempre considerarla un guadagno!

86 - Aspettà’ e nun venì’ è ‘na pena da murì’.
La peggior pena è l’attesa di una persona che si desidera ardentemente di vedere o di una cosa che si aspira ad ottenere.

87 - Caudara guardata nun vólle maie…
Quando una cosa è molto attesa o desiderata sembra che non si realizzi mai.

88 - Chello che chiù se nega chiù alluma l’appetito.
Le cose proibite sono sempre le più desiderate.

89 - D’annore e paraviso ognuno ne vo’ ‘nu poco.
Di certi beni l’anima umana è particolarmente desiderosa, ad esempio, del paradiso e degli onori, i quali certamente fanno piacere un pò a tutti.

90 - ‘E ccose pruibbite so’ ‘e cchiù sapurite.
Anche i medici, nel vietare agli ammalati il fumo, le fritture, le salse, le carni di maiale e gli insaccati, ecc., non fanno che confermare le veridicità del proverbio…

91 - Se gode cchiù a aspettà’ ‘o piacere ca ‘o piacere stesso!
Concetto da sabato leopardiano, per cui il piacere consiste nell’attesa della felicità stessa nel momento che la si consegue.

92 - A pecundrìa è peggia d’ ‘a malatìa.
La malinconia è peggiore di una malattia.

93 - Appriesso a’ ‘e rrisa vene ‘o chianto… 
In genere ai momenti di felicità subentra sempre un momento di dolore.

94 - Carne avvezza a patì’ dulore nun sente.
Chi è abituato a soffrire accetta quasi supinamente ogni nuova sofferenza.

95 - Chisto è ‘nu chiuovo ‘e dulore che me pèrcia ‘o core!
Un po’ melodrammatico, ma efficace nel significare che certi dolori sono più penetranti di un chiodo nel cuore.

96 - ‘A femmena ciarlèra è ‘na mala mugliera.
La donna ciarliera è una cattiva moglie.

97 - ‘A femmena è comm’ ‘a campana: si nun ‘a tuculìje nun sona.
La donna ha bisogno di essere destata ai sentimenti, all’amore e persino alla lussuria.

98 - ‘A femmena è l’arruina ‘e l’ommo.
Proverbio misogino, vecchio quanto il mondo, ma assai spesso bugiardo quanto lo stesso mondo…

99 - Chi sémmena fasule lle nasceno corna.
Il troppo denaro speso per una donna la rende capricciosa e predisposta al tradimento.

100 - Cchiù scorre uóglio e cchiù macchie se fanno…
Più si possiede e più si desidera, più c’è corruzione e più aumenta il numero dei corrotti.

Vangelo del 29 Febbraio 2016

Secondo libro dei Re 5,1-15a. 
In quei giorni, Nàaman, capo dell'esercito del re di Aram, era un personaggio autorevole presso il suo signore e stimato, perché per suo mezzo il Signore aveva concesso la vittoria agli Aramei. Ma questo uomo prode era lebbroso. 
Ora bande aramee in una razzia avevano rapito dal paese di Israele una giovinetta, che era finita al servizio della moglie di Nàaman. 
Essa disse alla padrona: "Se il mio signore si rivolgesse al profeta che è in Samaria, certo lo libererebbe dalla lebbra". 
Nàaman andò a riferire al suo signore: "La giovane che proviene dal paese di Israele ha detto così e così". 
Il re di Aram gli disse: "Vacci! Io invierò una lettera al re di Israele". Quegli partì, prendendo con sé dieci talenti d'argento, seimila sicli d'oro e dieci vestiti. 
Portò la lettera al re di Israele, nella quale si diceva: "Ebbene, insieme con questa lettera ho mandato da te Nàaman, mio ministro, perché tu lo curi dalla lebbra". 
Letta la lettera, il re di Israele si stracciò le vesti dicendo: "Sono forse Dio per dare la morte o la vita, perché costui mi mandi un lebbroso da guarire? Sì, ora potete constatare chiaramente che egli cerca pretesti contro di me". 
Quando Eliseo, uomo di Dio, seppe che il re si era stracciate le vesti, mandò a dire al re: "Perché ti sei stracciate le vesti? Quell'uomo venga da me e saprà che c'è un profeta in Israele". 
Nàaman arrivò con i suoi cavalli e con il suo carro e si fermò alla porta della casa di Eliseo. 
Eliseo gli mandò un messaggero per dirgli: "Và, bagnati sette volte nel Giordano: la tua carne tornerà sana e tu sarai guarito". 
Nàaman si sdegnò e se ne andò protestando: "Ecco, io pensavo: Certo, verrà fuori, si fermerà, invocherà il nome del Signore suo Dio, toccando con la mano la parte malata e sparirà la lebbra. 
Forse l'Abana e il Parpar, fiumi di Damasco, non sono migliori di tutte le acque di Israele? Non potrei bagnarmi in quelli per essere guarito?". Si voltò e se ne partì adirato. 
Gli si avvicinarono i suoi servi e gli dissero: "Se il profeta ti avesse ingiunto una cosa gravosa, non l'avresti forse eseguita? Tanto più ora che ti ha detto: bagnati e sarai guarito". 
Egli, allora, scese e si lavò nel Giordano sette volte, secondo la parola dell'uomo di Dio, e la sua carne ridivenne come la carne di un giovinetto; egli era guarito. 
Tornò con tutto il seguito dall'uomo di Dio; entrò e si presentò a lui dicendo: "Ebbene, ora so che non c'è Dio su tutta la terra se non in Israele". Ora accetta un dono dal tuo servo". 



Salmi 42(41),2-3.43(42),3-4. 
Come la cerva anela ai corsi d'acqua, 
così l'anima mia anela a te, o Dio. 

L'anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente: 
quando verrò e vedrò il volto di Dio?

Manda la tua verità e la tua luce; 
siano esse a guidarmi, 
mi portino al tuo monte santo 

e alle tue dimore. 
Verrò all'altare di Dio, 
al Dio della mia gioia, del mio giubilo. 

A te canterò con la cetra, 

Dio, Dio mio. 





Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 4,24-30. 
In quel tempo, giunto Gesù a Nazaret, disse al popolo radunato nella sinagoga: «In verità vi dico: nessun profeta è bene accetto in patria. 
Vi dico anche: c'erano molte vedove in Israele al tempo di Elia, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; 
ma a nessuna di esse fu mandato Elia, se non a una vedova in Sarepta di Sidone. 
C'erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo, ma nessuno di loro fu risanato se non Naaman, il Siro». 
All'udire queste cose, tutti nella sinagoga furono pieni di sdegno; 
si levarono, lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte sul quale la loro città era situata, per gettarlo giù dal precipizio. 
Ma egli, passando in mezzo a loro, se ne andò. 

domenica 28 febbraio 2016

Citazione del giorno


Rocco Hunt - Nu juorno buono


Almanacco del 28 Febbraio 2016

Santi del Giorno
San Romano di Condat (Abate)
Beato Carlo Gnocchi (Sacerdote)

Sante Marana e Cira (Vergini)

Inoltre negli anni non bisestili si festeggiano anche:
Sant'Augusto Chapdelaine (Martire in Cina)
Sant'Osvaldo di Worcester (Vescovo)
Sant'Ilaro (Papa)

Sant'Ilaro è il protettore dei bibliotecari.
Accadde Oggi
1953 - Scoperta la struttura del DNA (62 anni fa): «Abbiamo trovato il segreto della vita!» L'annuncio trionfale del biologo Francis Crick sorprese i clienti dell’Eagle Pub di Cambridge, ignari che quella scoperta avrebbe dato un...
Nati in questo giorno
1533 - Michel de Montaigne (482 anni fa): Attento studioso del genere umano, fu uno dei pionieri del pensiero moderno e uno degli aforisti più apprezzati. Nato a Bordeaux, nel sud-ovest della Francia, e morto a...
1959 - Gabriella Carlucci (56 anni fa): Del trio di sorelle più famoso della televisione italiana, è l'unica che ha scelto la strada della politica. Nata ad Alghero, nella provincia di Sassari, comincia la sua carriera in TV...
Nati... sportivi
1962 - Antonello Riva (53 anni fa): Nato a Rovagnate (in provincia di Lecco), alto 196 cm, è stato uno dei più forti giocatori del basket italiano, dotato di un formidabile tiro da tre. "Nembo Kid", questo il...
1951 - Gustav Thöni (64 anni fa): Nato a Trafoi, frazione del comune di Stelvio (in provincia di Bolzano), è un ex sciatore alpino italiano, oggi allenatore. Gustavo Thoeni (anche il nome italianizzato viene a volte...
1985 - Daniela Masseroni (30 anni fa): Nata a Trescore Balneario (in provincia di Bergamo), è stata una campionessa di ginnastica ritmica (con il Gruppo sportivo dell'Aeronautica Militare), medaglia d'argento nel concorso a squadre...
1942 - Dino Zoff (73 anni fa): Nato a Mariano del Friuli (in provincia di Gorizia) è stato un portiere di calcio, allenatore e dirigente sportivo. È stato campione europeo 1968, campione mondiale 1982 (a...
Eventi Sportivi
2010 - Concluse le XXI Olimpiadi invernali (5 anni fa): I Giochi invernali di Vancouver 2010 vanno in archivio con un risultato per nulla lusinghiero per l'Italia. Solo un oro, un argento e tre bronzi sono il risultato della spedizione olimpica azzurra in...
2001 - Europeo di Futsal (14 anni fa): Si è concluso in Russia il secondo UEFA European Futsal Championship, con la partecipazione di otto squadre divise in due gironi. I padroni di casa, e campioni europei in carica, sono stati...
I Doodle di Google
Li Bai: «Solo, tra i fiori di un giardino, gusto una coppa di vino. La chiara luna, la invito: con la mia ombra siamo in tre». L'incipit della lirica Bere sotto la luna ricorda quanto il...

Poesia Napoletana


Sant'Auguste Chapdelaine

La storia dell’evangelizzazione della Cina è costellata da innumerevoli martiri, missionari europei, clero locale, catechisti cinesi, fedeli convertiti, che donarono la loro vita, durante le ricorrenti persecuzioni, che si alternarono a periodi di pace e di proficua evangelizzazione, scatenate o sobillate da bonzi invidiosi, fanatici ‘boxer’, crudeli mandarini e imperatori, soldataglia avida di sangue e saccheggi.
In questa eroica schiera di martiri caduti negli ultimi quattro secoli, è compreso Auguste Chapdelaine, missionario dell’Istituto delle Missioni Estere di Parigi.

Auguste, nasce a La Rochelle (F), il 6 gennaio 1814; coltivò con i fratelli, fino ai 20 anni, gli ampi poderi agricoli presi in affitto dalla famiglia; ma dopo la morte di due di essi e la riduzione della superficie dei terreni, lasciò l’azienda e si dedicò alla desiderata carriera ecclesiastica.
Frequentò il Seminario diocesano e fu ordinato sacerdote nel 1843; ebbe il compito, prima di vicario e poi di parroco del villaggio di Boucey.

Ma il suo desiderio era quello di essere missionario, quindi nel 1851 passò al noviziato dell’Istituto delle Missioni Estere di Parigi e il 29 aprile 1852 s’imbarcò ad Anversa, diretto alla missione cinese del Kuang-Si; ma si fermò a Ta-Chan vicino alla frontiera, per ambientarsi, imparare la lingua e aspettare il momento propizio, perché il Kuang-Si era stato per più di un secolo senza la presenza di un missionario e quindi non si era più certi dell’accoglienza dei suoi abitanti.
Trascorsero quasi tre anni, poi nel 1855 poté entrare nello Kuang-Si, dove si mise subito a fare apostolato, percorrendo il territorio in lungo e in largo; in breve tempo i neofiti divennero circa duecento e ulteriori conversioni erano prossime, quando un certo Pé-San, uomo di costumi corrotti, avendo saputo che una donna da lui sedotta, si era convertita al cristianesimo, denunciò la presenza del missionario al mandarino di Sy-Lin-Hien, acerrimo nemico dei cristiani, accusandolo di sobillare il popolo, fomentando disordini.

Il mandarino, allora, inviò le sue guardie a Yan-Chan, dov’era padre Auguste Chapdelaine, per arrestarlo, ma questi, avvertito in tempo, sfuggì alla cattura rifugiandosi in casa di un letterato cristiano a Sy-Lin-Hien.
Il 25 febbraio 1856, la casa venne circondata dalle guardie e perquisita; padre Chapdelaine fu fatto prigioniero insieme a quattro fedeli cristiani che l’avevano accompagnato.
Il 26 febbraio il missionario fu interrogato e accusato; ricevé per punizione centinaia di colpi di bambù che lo resero tutto una piaga. Il giorno dopo fu incatenato con le ginocchia piegate e strette sopra delle catene di ferro e così rimase in quella dolorosissima posizione fino al 28, in attesa di un ingente riscatto da parte dei cristiani, che comunque erano nascosti ed impauriti.
Fu condannato a morire nella gabbia e il 29 febbraio 1856, con il collo entro un foro del coperchio superiore e il corpo, tolto il fondo della gabbia, sospeso, il missionario muore come fosse impiccato.

Padre Auguste Chapdelaine fu beatificato il 27 maggio 1900 da papa Leone XIII (Vincenzo Gioacchino Pecci, 1878-1903) e canonizzato, insieme ad altri 119 martiri in Cina († 1648-1930), il 1° ottobre 2000, da San Giovanni Paolo II (Karol Józef Wojtyła, 1978-2005).
Nel Martirologio Romano viene commemorato il 28 febbraio (negli anni bisestili : 29 febbraio).

Vangelo del 28 Febbraio 2016

Libro dell’Esodo 3,1-8a.13-15. 
Ora Mosè stava pascolando il gregge di Ietro, suo suocero, sacerdote di Madian, e condusse il bestiame oltre il deserto e arrivò al monte di Dio, l'Oreb. 
L'angelo del Signore gli apparve in una fiamma di fuoco in mezzo a un roveto. Egli guardò ed ecco: il roveto ardeva nel fuoco, ma quel roveto non si consumava. 
Mosè pensò: "Voglio avvicinarmi a vedere questo grande spettacolo: perché il roveto non brucia?". 
Il Signore vide che si era avvicinato per vedere e Dio lo chiamò dal roveto e disse: "Mosè, Mosè!". Rispose: "Eccomi!". 
Riprese: "Non avvicinarti! Togliti i sandali dai piedi, perché il luogo sul quale tu stai è una terra santa!". 
E disse: "Io sono il Dio di tuo padre, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe". Mosè allora si velò il viso, perché aveva paura di guardare verso Dio. 
Il Signore disse: "Ho osservato la miseria del mio popolo in Egitto e ho udito il suo grido a causa dei suoi sorveglianti; conosco infatti le sue sofferenze. 
Sono sceso per liberarlo dalla mano dell'Egitto e per farlo uscire da questo paese verso un paese bello e spazioso, verso un paese dove scorre latte e miele, verso il luogo dove si trovano il Cananeo, l'Hittita, l'Amorreo, il Perizzita, l'Eveo, il Gebuseo. 
Mosè disse a Dio: "Ecco io arrivo dagli Israeliti e dico loro: Il Dio dei vostri padri mi ha mandato a voi. Ma mi diranno: Come si chiama? E io che cosa risponderò loro?". 
Dio disse a Mosè: "Io sono colui che sono!". Poi disse: "Dirai agli Israeliti: Io-Sono mi ha mandato a voi". 
Dio aggiunse a Mosè: "Dirai agli Israeliti: Il Signore, il Dio dei vostri padri, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe mi ha mandato a voi. Questo è il mio nome per sempre; questo è il titolo con cui sarò ricordato di generazione in generazione. 



Salmi 103(102),1-2.3-4.6-7.8.11. 
Benedici il Signore, anima mia, 
quanto è in me benedica il suo santo nome. 
Benedici il Signore, anima mia, 
non dimenticare tanti suoi benefici. 

Egli perdona tutte le tue colpe, 
guarisce tutte le tue malattie; 
salva dalla fossa la tua vita, 
ti corona di grazia e di misericordia.

Il Signore agisce con giustizia 
e con diritto verso tutti gli oppressi. 
Ha rivelato a Mosè le sue vie, 
ai figli d'Israele le sue opere. 

Buono e pietoso è il Signore, 
lento all'ira e grande nell'amore.
Come il cielo è alto sulla terra, 
così è grande la sua misericordia su quanti lo temono; 




Prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinti 10,1-6.10-12. 
Non voglio infatti che ignoriate, o fratelli, che i nostri padri furono tutti sotto la nuvola, tutti attraversarono il mare, 
tutti furono battezzati in rapporto a Mosè nella nuvola e nel mare, 
tutti mangiarono lo stesso cibo spirituale, 
tutti bevvero la stessa bevanda spirituale: bevevano infatti da una roccia spirituale che li accompagnava, e quella roccia era il Cristo. 
Ma della maggior parte di loro Dio non si compiacque e perciò furono abbattuti nel deserto. 
Ora ciò avvenne come esempio per noi, perché non desiderassimo cose cattive, come essi le desiderarono. 
Non mormorate, come mormorarono alcuni di essi, e caddero vittime dello sterminatore. 
Tutte queste cose però accaddero a loro come esempio, e sono state scritte per ammonimento nostro, di noi per i quali è arrivata la fine dei tempi.
Quindi, chi crede di stare in piedi, guardi di non cadere. 



Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 13,1-9. 
In quel tempo si presentarono alcuni a riferire a Gesù circa quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva mescolato con quello dei loro sacrifici. 
Prendendo la parola, Gesù rispose: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? 
No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. 
O quei diciotto, sopra i quali rovinò la torre di Sìloe e li uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? 
No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo». 
Disse anche questa parabola: «Un tale aveva un fico piantato nella vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. 
Allora disse al vignaiolo: Ecco, son tre anni che vengo a cercare frutti su questo fico, ma non ne trovo. Taglialo. Perché deve sfruttare il terreno? 
Ma quegli rispose: Padrone, lascialo ancora quest'anno finché io gli zappi attorno e vi metta il concime 
e vedremo se porterà frutto per l'avvenire; se no, lo taglierai». 

sabato 27 febbraio 2016

Citazione del giorno


Massimo Ranieri - 'A Rumba de scugnizzi


Almanacco del 27 Febbraio 2016

Santi del Giorno
San Gabriele dell'Addolorata (Religioso)
San Leandro di Siviglia (Vescovo)

San Baldomero (Suddiacono, Monaco)
San Besas (Martire)
San Giuliano di Alessandria (Martire)
Sant'Euno (Cronione) di Alessandria (Martire)
Sant'Onorina (Martire)
Accadde Oggi
1900 - Fondato il Partito Laburista (115 anni fa): Nella patria della Rivoluzione industriale la nuova classe del proletariato proiettò in un unico soggetto politico le proprie battaglie sindacali su diritti e libertà. Da oltre un...
1940 - Scoperto il carbonio-14 (75 anni fa): Strumento prezioso per disegnare la carta d'identità di un fossile, il carbonio-14 o radiocarbonio venne scoperto nel 1940 da due ricercatori americani, Martin Kamen e Sam Ruben. I due...
Nati in questo giorno
1932 - Liz Taylor (83 anni fa): Ultima diva dell'epoca d'oro di Hollywood, con i suoi occhi viola ha rappresentato un'icona di talento, fascino e sensualità senza tempo. Nata ad Hampstead, benestante sobborgo di Londra, da...
1944 - Mal (71 anni fa): Tra i più noti esponenti della beat music, è stato un protagonista della scena italiana negli anni Sessanta e Settanta. Nato a Llanfrechfa, nel Galles sud-orientale, e registrato...
Nati... sportivi
1978 - Kakhaber Kaladze (37 anni fa): Nato a Samtredia (Georgia), ex calciatore, politico (vicepremier e Ministro dello Sviluppo Regionale e delle Infrastrutture del governo Ivanishvili). Difensore del Milan, dal 2001 al 2010, e del...
Eventi Sportivi
1994 - Lillehammer 1994 (21 anni fa): In Norvegia, terminano i Giochi Olimpici di Lillehammer 1994. Dopo le 61 competizioni, il numero delle medaglie vinte dagli azzurri è di tutto rispetto. L'Italia è al quarto posto nel...
I Doodle di Google
Indipendenza della Repubblica Dominicana: Nel clima di festa e colori tipico dei paesi caraibici, i cittadini dominicani festeggiano ogni anno il loro Independence Day. La strada verso l'autonomia iniziò dopo la fine del dominio...

Opera di Michelangelo: BACCO


San Gabriele dell'Addolorata


Gabriele dell'Addolorata, al secolo Francesco Possenti,  undicesimo di tredici figli, nasce il 1° marzo 1838 ad Assisi, città di cui il padre Sante era governatore e che allora faceva parte dello Stato Pontificio, sotto Gregorio XVI (Bartolomeo Cappellari, 1831-1846) prima e il Beato Pio IX (Giovanni Maria Mastai Ferretti, 1846-1878) dopo. Fu battezzato il giorno stesso della sua nascita nella stessa fonte in cui lo fu S. Francesco d’Assisi, di cui gli venne imposto il nome.

Francesco conduceva una vita normale per un giovane. Era noto per la sua personalità affettuosa ed estroversa, il suo amore per il ballo, la caccia ed il teatro. Rischiò più volte la vita nelle sue spedizioni di caccia.

Durante la processione dell'icona della Madonna dell’Addolorata, Francesco capì che la felicità non l'avrebbe trovata nel matrimonio ma bensì nella vita sacerdotale e a 18 anni salutò il padre e i fratelli (la madre, Agnese Frisciotti, era morta quando Francesco aveva quattro anni) e partì per Morrovalle (MC) per seguire il noviziato presso i Padri Passionisti assumendo il nome di Gabriele dell'Addolorata.
La scelta della vita religiosa per lui fu radicale fin dall'inizio. Aveva trovato finalmente la sua felicità. Scriveva ai familiari: "La mia vita è una continua gioia. Non cambierei un quarto d'ora di questa vita".

Durante il noviziato coltivò un grande amore per il Cristo Crocifisso e la Madonna Addolorata. Infatti, oltre al voto di diffondere la devozione al Cristo Crocifisso, comune a tutti i Passionisti, Gabriele prese anche quello di diffondere la devozione per la Madonna dell'Addolorata. 

Venne presto colpito dalla tubercolosi, ma mantenne tutte le sue forme abituali di mortificazione del corpo, implorò di essere portato alla Messa, e mantenne la sua abituale allegria, al punto che gli altri novizi erano desiderosi di passare il tempo al suo capezzale.

Prima che potesse venire ordinato sacerdote, Gabriele muore, all'età di 24 anni, il  27 febbraio 1862, nel convento passionista di Isola del Gran Sasso (TE) stringendo al petto un'immagine della Madonna Addolorata.

Gabriele dell’Addolorata  è stato canonizzato da Pp Benedetto XV (Giacomo della Chiesa, 1914-1922) il 13 maggio 1920 e, successivamente, dichiarato patrono della gioventù cattolica.

San Giovanni XXIII (Angelo Giuseppe Roncalli, 1958-1963) lo ha nominato, nel 1959, patrono dell'Abbruzzo, dove passò gli ultimi due anni della sua vita. La Chiesa invoca la sua protezione anche per gli studenti, i seminaristi, i novizi e gli ecclesiastici.

Ogni anno numerosi pellegrini si recano nel Santuario di S. Gabriele ad Isola del Gran Sasso per visitare la sua tomba ed il convento dove visse gli ultimi anni. Il culto di S. Gabriele è diffuso soprattutto fra i giovani cattolici italiani; emigranti italiani ne hanno diffuso il culto anche negli USA, in America Centrale e Meridionale.
Il culto di S. Gabriele viene diffuso anche dall'ordine Passionista. Numerose persone hanno riferito di miracoli ottenuti attraverso la sua intercessione.
Santa Gemma Galgani sostenne che l'intercessione di S. Gabriele l’aveva curata dalla malattia e l'aveva condotta ad una vocazione passionista.

Ogni anno, quando mancano 100 giorni all'inizio dell'esame di stato delle scuole medie superiori, migliaia di studenti dell'Abruzzo si recano al santuario per assistere alla messa e pregare per il buon esito dell'esame.

Significato del nome Gabriele: “uomo di Dio” (assiro), “fortezza di Dio” (ebraico).

Vangelo del 27 Febbraio 2016

Libro di Michea 7,14-15.18-20. 
Pasci il tuo popolo, Signore, con la tua verga, il gregge della tua eredità, che sta solitario nella foresta in mezzo ai giardini; pascolino in Basàn e in Gàlaad come nei tempi antichi. 
Come quando sei uscito dall'Egitto, mostraci cose prodigiose. 
Qual dio è come te, che toglie l'iniquità e perdona il peccato al resto della sua eredità; che non serba per sempre l'ira, ma si compiace d'usar misericordia? 
Egli tornerà ad aver pietà di noi, calpesterà le nostre colpe. Tu getterai in fondo al mare tutti i nostri peccati. 
Conserverai a Giacobbe la tua fedeltà, ad Abramo la tua benevolenza, come hai giurato ai nostri padri fino dai tempi antichi. 



Salmi 103(102),1-2.3-4.9-10.11-12. 
Benedici il Signore, anima mia, 
quanto è in me benedica il suo santo nome. 
Benedici il Signore, anima mia, 
non dimenticare tanti suoi benefici. 

Egli perdona tutte le tue colpe, 
guarisce tutte le tue malattie; 
salva dalla fossa la tua vita, 
ti corona di grazia e di misericordia.

Egli non continua a contestare 
e non conserva per sempre il suo sdegno. 
Non ci tratta secondo i nostri peccati, 
non ci ripaga secondo le nostre colpe.

Come il cielo è alto sulla terra, 
così è grande la sua misericordia su quanti lo temono; 
Come dista l'oriente dall'occidente, 
così allontana da noi le nostre colpe. 




Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 15,1-3.11-32. 
In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. 
I farisei e gli scribi mormoravano: «Costui riceve i peccatori e mangia con loro». 
Allora egli disse loro questa parabola: 
Disse ancora: «Un uomo aveva due figli. 
Il più giovane disse al padre: Padre, dammi la parte del patrimonio che mi spetta. E il padre divise tra loro le sostanze. 
Dopo non molti giorni, il figlio più giovane, raccolte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò le sue sostanze vivendo da dissoluto. 
Quando ebbe speso tutto, in quel paese venne una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. 
Allora andò e si mise a servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei campi a pascolare i porci. 
Avrebbe voluto saziarsi con le carrube che mangiavano i porci; ma nessuno gliene dava. 
Allora rientrò in se stesso e disse: Quanti salariati in casa di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! 
Mi leverò e andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; 
non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi garzoni. 
Partì e si incamminò verso suo padre. Quando era ancora lontano il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. 
Il figlio gli disse: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. 
Ma il padre disse ai servi: Presto, portate qui il vestito più bello e rivestitelo, mettetegli l'anello al dito e i calzari ai piedi. 
Portate il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, 
perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato. E cominciarono a far festa. 
Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; 
chiamò un servo e gli domandò che cosa fosse tutto ciò. 
Il servo gli rispose: E' tornato tuo fratello e il padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo. 
Egli si arrabbiò, e non voleva entrare. Il padre allora uscì a pregarlo. 
Ma lui rispose a suo padre: Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai trasgredito un tuo comando, e tu non mi hai dato mai un capretto per far festa con i miei amici. 
Ma ora che questo tuo figlio che ha divorato i tuoi averi con le prostitute è tornato, per lui hai ammazzato il vitello grasso. 
Gli rispose il padre: Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; 
ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato». 




venerdì 26 febbraio 2016

CITAZIONE DEL GIORNO


Renato Carosone - Chella lla


ALMANACCO DEL 26 FEBBRAIO 2016

Santi del Giorno
San Nestore di Magydos (Vescovo e Martire)
San Faustiniano (Vescovo di Bologna)
San Porfirio di Gaza (Vescovo)
Sant'Agricola di Nevers (Vescovo)
Santa Paola di San Giuseppe di Calasanzio (Paola Montal y Fornes - Fondatrice delle Figlie di Maria)
Sant'Alessandro (Vescovo di Alessandria d'Egitto)
Accadde Oggi
1935 - Watson-Watt dimostra il funzionamento del radar (80 anni fa): Per l'Italia di Marconi rappresentò uno smacco vedere attribuire a un fisico britannico il primato di aver realizzato il primo sistema di telerilevamento. Per la Germania nazista fu tra le...
1982 - Nasce a Milano "Radio Italia" (33 anni fa): Mentre il mercato musicale degli anni Ottanta orientava i gusti degli italiani verso le grandi star straniere, nella Milano da bere vide la luce la prima emittente radiofonica privata a trasmettere...
Nati in questo giorno
1953 - Michael Bolton (62 anni fa): Cantautore di richiamo internazionale, con la sua inconfondibile voce calda ha lasciato tracce significative in generi diversi, dall'hard rock al soul, fino alla lirica rivisitata in chiave pop. ...
1802 - Victor Hugo (213 anni fa): Tra i maggiori autori della letteratura europea, con i suoi romanzi si fece interprete delle voci degli umili e dei diseredati, battendosi per una società più giusta anche sul piano...
Nati... sportivi
1974 - Sébastien Loeb (41 anni fa): Nato ad Haguenau (in Alsazia, Francia), è un pilota di rally. È considerato il pilota più forte della storia del rally, avendo conquistato il titolo di campione del mondo dal...
Eventi Sportivi
2006 - Cala il sipario su Torino 2006 (9 anni fa): Con la cerimonia di chiusura allo Stadio Olimpico di Torino si sono concluse le seconde Olimpiadi invernali italiane. Gli azzurri hanno vinto 5 ori e 6 bronzi, nessuna nello sci alpino, dominato...
I Doodle di Google
Taro Okamoto: Il nome del pittore e scultore giapponese Taro Okamoto divenne famoso nel mondo dell'arte internazionale dopo la Seconda guerra mondiale. Nato a Kawasaki, città a sud di Tokyo, completò...
Il Mondo degli Animali
2014 - Pesce mandarino (un anno fa): Il pesce mandarino, nome scientifico Synchiropus splendidus, è un pesce di acqua salata che appartiene alla famiglia dei Callionymidae. Questo spettacolare ed affascinante pesciolino...

Caino e Abele

Da Baudelaire "I fiori del male" la poesia "Caino e Abele"

Dioscuro...

Abbiamo parlato più volte dei "Fiori del Male" di Baudelaire, ma ci sono dei versi che hanno sempre attirato la mia attenzione, sono le razze di Caino e Abele.
Sono metafore delle tipologie di umanità che adottano rispettivamente modi di esistere opposti.
Chi vive nella religione e nella prosperità, appagato dall'appoggio della divinità e della sua coscienza, contro chi vive l'umanità nella sua essenza più carnale, asseconda i suoi istinti e ne è condannato. Contadini contro cacciatori, santità contro umanità, ricchezza contro povertà, beatitudine contro dannazione.
Si parla di razze, quindi non c'è scelta. Voi siete più Caino o Abele? :)

Caino e Abele

Razza d'Abele, dormi, bevi e mangia:
con che compiacimento ti sorride Dio!

Razza di Caino, striscia
nel fango e muori miserabile!

Razza d'Abele, il tuo sacrificio
accarezza il naso ai Serafini!

Razza di Caino, il tuo supplizio
potra mai avere fine?

Razza d'Abele, guarda prosperare
II tuo bestiame e le tue semine!

Razza di Caino, le tue viscere
urlano di fame come un vecchio cane!

Razza d'Abele, scaldati il ventre
al focolare patriarcale!

Razza di Caino, trema di freddo
nel tuo antro, povero sciacallo!

Razza d'Abele, ama e prolifica!
Anche il tuo oro si moltiplica!

Razza di Caino, guardati
dalle grandi brame, cuore ardito!

Razza d’Abele, tu cresci e ti pasci
come le cimici dei boschi!

Razza di Caino, trascina per le strade
la tua famiglia disperata!

Razza d'Abele, la tua carogna
ingrasserà la fumante terra!

Razza di Caino, il tuo compito
non è ancora finito!

Razza d'Abele, vergognati!
II ferro e vinto dallo spiedo!

Razza di Caino, sali al cielo
e scaraventa sulla terra Dio!

C. Baudelaire
Le Fleurs du Mal

Johnny:
Io sono molto più Abele, mi hanno già ucciso diverse volte....

Goethe:
Io sono Abele con Caino.
E sono Caino con Abele.

Intelligenti Pauca

CITAZIONE DI SAN FRANCESCO DI SALES

PAROLE DI SAN FRANCESCO DI SALES PER I FALSI FARISEI DI ALCUNE PARROCCHIE DELLA DIOCESI DI CAPUA

“NON ACCONTENTARTI DI ESSERE POVERO COME I POVERI, MA SII PIU’ POVERO DEI POVERI, VA A SERVIRLI QUANDO GIACCIONO A LETTO INFERMI E DEVI SERVIRLI CON LE TUE PROPRIE MANI.

QUESTA SERVITU’ E PIU’ GLORIOSA DI UN REGNO”.

CITAZIONE DEL GIORNO

MA COME CALZA BENE PER QUESTA CITTA'!
PROBABILMENTE AVEVA SOGGIORNATO PER UN PERIODO DI TEMPO A S MARIA…


cavalli

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BIAGIO MARIA DI MURO

RISPONDIAMO AL NUOVO CITTADINO C.DV.CHE DA QUALCHE MESE SI E’ TRASFERITO DAL LAZIO IN CAMPANIA E PRECISAMENTE A S.MARIA CAPUA VETERE IN VIA GALATINA CHE CI HA CHIESTO CHI ERA IL SINDACO DELLA CITTA’.

BIAGIO MARIA DI MURO

BIAGIO MARIA DI MURO

BIAGIO DI MURO

TI RIMETTO LA FOTO DI BIAGIO DI MURO E UNA PARTE DEL SUO CURRICULUM VITAE

BIAGIO DI MURO SI E’ LAUREATO, IL 30/10/1995, CON 110 E LODE IN ARCHITETTURA PRESSO L’UNIVERSITA’ DI NAPOLI, CON UNA TESI SPERIMENTALE IN SCIENZE DELLE COSTRUZIONI ED E’ ISCRITTO ALL’ORDINE DEGLI ARCHITETTI DELLA PROVINCIA DI CASERTA AL N. 872.

SVOLGE UNICAMENTE LA LIBERA PROFESSIONE ED HA LO STUDIO IN S.MARIA C.V., AL CORSO ALDO MORO N.73

E’ABILITATO AL COORDINAMENTO DI SICUREZZA – D.LGS.494/96 – CON ATTESTATO DI CORSO RILASCIATO DALL’UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II, A CURA DEL CENTRO INTERDIPARTIMENTALE DI RICERCHE L.U.P.T. DAL 24 NOVEMBRE 1997.

HA PARTECIPATO AL GRUPPO DI RICERCHE SUL TEMA “STABILITA’ DELLE TORRI IN MURATURA” ORGANIZZATO DALL’ISTITUTO DI “COSTRUZIONE DELLA FACOLTA’ DI ARCHITETTURA” – UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI, FEDERICO II.

E’ COLLABORATORE DELLA III AREA DI RICERCA “PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E SISTEMI INFORMATIVI TERRITORIALI” L.U.P.T. – LABORATORIO DI URBANISTICA E PIANIFICAZIONE TERRITORIALE DELL’UNIVERSITA’ FEDERICO II DI NAPOLI, FACOLTA’ DI ARCHITETTURA.

E’ MEMBRO DELL’AREA DI RICERCA “PROGETTAZIONE URBANA, AMBIENTALE E DEL RECUPERO E VALORIZZAZIONE DEI BENI STORICI, ARCHITETTONICI, ARCHEOLOGICI E PAESAGGISTICI” DEL CENTRO DI RICERCA L.U.P.T. DELL’UNIVERSITA’ FEDERICO II DI NAPOLI FACOLTA’ DI ARCHITETTURA – DIRETTORE PROF. FRANCO MARINIELLO.

HA SEMPRE AVUTO UN FORTE LEGAME CON LA POLITICA ATTIVA, ESSENDO FIGLIO DI NICOLA DI MURO, IL QUALE FIN DAL 1956 E’ ESPRESSIONE DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA, PRIMA A LIVELLO COMUNALE I POI OLTRE AI CONFINI CITTADINI, FINO A DIVENTARE UOMO DI RIFERIMENTO DEL PARTITO AI PIU’ ALTI LIVELLI.

BIAGIO MARIA DI MURO FIN DALL’ADOLESCENZA HA POTUTO ASSORBIRE TUTTA L’ESPERIENZA POLITICA ED AMMINISTRATIVA, AVENDO AVUTO MODO DI FREQUENTARE ASSIDUAMENTE IL PARTITO.

PARTECIPA ALLA CONSULTAZIONE ELETTORALE AMMINISTRATIVA DEL 2002, CANDIDATO CON FORZA ITALIA, RIPORTANDO CIRCA 1000 VOTI DI PREFERENZE CONTRIBUENDO IN MODO DETERMINANTE DA FAR DIVENTARE FORZA ITALIA IL PRIMO PARTITO IN CITTA’.

DOPO NEL 2007 ASSUME LA CARICA DI VICE SINDACO, MA DOPO QUALCHE MESE NON ESITA A LASCIARE IL PRESTIGIOSO INCARICO QUANDO SI ACCORGE CHE CON LA DEFENESTRAZIONE DELL’ASSESSORE MARCIANO SCHETTINO VENIVANO TRADITI GLI IMPEGNI E LE PROMESSE SOTTOSCRITTE NEL PROGRAMMA ELETTORALE PRESENTATO AGLI ELETTORI.

DAL 2011 AL 2015 E’ STATO SINDACO DELLA CITTA’ DI S.MARIA CAPUA VETERE.

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SERVIZIO CAF PRESSO LA NOSTRA SEDE IN C.SO ALDO MORO N.73 AVETE A DISPOSIZIONE UNA SERIE DI SERVIZI UTILI:

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RECUPERO STRUTTURALE E FUNZIONALE DELL' EDIFICIO DELLE SCUOLE ELEMENTARI "PRINCIPE DI PIEMONTE"

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SCUOLA PRINCIPE DI PIEMONTE

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RISTRUTTURAZIONE E AMMODERNAMENTO DEL PLESSO SCOLASTICO RIONE IACP

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RIFACIMENTO PIAZZA SAN PIETRO

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PROGRAMMA DI RECUPERO URBANO COMPARTO C1 NORD OVEST – RIONE IACP

IMPORTO INTERVENTO:

euro 1.502.373,12

IACP

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REALIZZAZIONE DI UN CAMPO SPORTIVO POLIVALENTE COPERTO IN VIA GIOTTO – RIONE IACP

IMPORTO DEL FINANZIAMENTO :

euro 512.000

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RESTAURO CONSERVATIVO DELL’ARCO ADRIANO. SISTEMAZIONE DEL TRATTO DI VIA APPIA TRA ANFITEATRO ED ARCO ADRIANO

RICHIESTA FINANZIAMENTO

Euro 2.470.698,58

arco adriano

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PROGETTO PER LA VILLETTA TEMPO LIBERO ALLA VIA L. STURZO

RICHIESTA DI FINANZIAMENTO:

euro 127.000,00

villetta l. sturzo

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asilo nido

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PROGETTO DI ASILI NIDO PER BAMBINI DA 0 A 36 MESI IN VIA ALBANA 107

TOTALE DEL FINANZIAMENTO:

euro 699.438,18

asilo nido

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PERDONA LORO......

Padre perdona loro! Perché li hai accecati? Perché hai tolto loro la memoria? Forse perché non credono più in Te? Padre perdonali! Tu sei un Dio buono: essi non sanno quello che fanno.... Non ricordano quando Tu mandasti loro la manna dal cielo e tutti sopravvissero e trovarono la terra promessa. Oggi li vuoi punire perché hanno troppo peccato? È per questo che la nuova manna tarda ad arrivare? Se sono ancora scettici e sono ancora cristiani se lo facessero spiegare dal loro parroco. Se poi sono degli assatanati, arrabbiati, solo perché credono di essere degli unti dal Signore, e solo perché sono stati abituati a credere di essere dei privilegiati, dimenticando i comandamenti che Dio diede a Mosè, allora fanno bene a pregare il vitello d'oro. E fanno bene a servire il vitello casalese sempre presente e che è stato causa del saccheggio sammaritamo e della chiusura delle industrie e la conseguente fine del lavoro, del commercio e delle possibilità di dare da bere agli assetati. Ma Tu Signore, nella Tua Infinita Bontà, Perdonali.....

NON CI SIAMO LIBERATI DI TUTTI MA RESTERANNO ALL'OPPOSIZIONE

NON CI SIAMO LIBERATI DI TUTTI MA RESTERANNO ALL'OPPOSIZIONE