prova


Non lasciare mai, che il successo ti nasconda la sua vacuità, un' impresa la sua vanità, la fatica la sua desolazione. Mantieni vivo dentro di te l' incentivo ad andare ancora più avanti, quell' inquietudine dell' anima che ci spinge al di là di noi stessi. Non guardare indietro, e non accarezzare sogni per il futuro. Ciò non verrebbe nè a restituirti il passato nè a soddisfare gli altri tuoi sogni ad occhi aperti. Il tuo dovere, la tua ricompensa, il tuo destino sono qui ora.
(Dag Hammaarskjold, Markings)
Dobbiamo accettare le delusioni che sono limitate, ma non dobbiamo mai perdere l'infinita speranza.
(Martin Luther King)
Noi non dimentichiamo e non demordiamo.
Quanno 'a furmicola vò murì, mètte è scèlle. Si dice di chi, raggiunta la ricchezza, perde ogni senso della misura e finisce per far cose illogiche e per danneggiare se stesso.
Quanno ò perucchio saglie in gloria perde à scienza e à memoria. Il villano che sale nella scala sociale dimentica subito la sua origine e coloro che lo hanno agevolato nella ascesa.

giovedì 31 gennaio 2019

                Abolita la schiavitù in America


martedì 31 gennaio 1865 (154 anni fa)

Abolita la schiavitù in America«La schiavitù o altra forma di costrizione personale non potranno essere ammesse negli Stati Uniti, o in luogo alcuno soggetto alla loro giurisdizione, se non come punizione di un reato per il quale l'imputato sia stato dichiarato colpevole con la dovuta procedura». È il contenuto della prima sezione del XIII emendamento alla Costituzione degli Stati Uniti d'America, che nel 1865 mise al bando la schiavitù nei 36 Stati allora rappresentati dal Congresso.

Fu il completamento di una lunga battaglia di civiltà che aveva avuto il suo principale rappresentante in Abraham Lincoln, 16° presidente degli Usa dal 1861 al 1865. Il suo Proclama di Emancipazione, emanato nel 1863, liberò gli schiavi solo negli Stati ribelli della Confederazione, lasciando temporaneamente fuori i territori del nord sotto il controllo dell'Unione e quelli occupati. 

Un documento significativo ma che per lo stesso Lincoln rischiava di apparire come una misura temporanea dettata dalla contingenza della Guerra di secessione (1861-1865). Ciò lo spinse a sostenere la necessità di un emendamento presso i deputati che seguivano le sue idee. 

Fino a questo momento il Congresso aveva approvato leggi che salvaguardavano il ricorso alla schiavitù, a dispetto di alcune proposte pro abolizione presentate da diversi politici, per lo più di orientamento repubblicano. Proprio da due repubblicani, James Mitchell Ashley (dell'Ohio) e James Falconer Wilson (Iowa), e da un senatore democratico (John B. Henderson del Missouri), arrivò il corpo centrale del testo definitivo.

Il testo passò facilmente al Senato, mentre fu inizialmente respinto dalla Camera dei Rappresentanti. L'intervento del presidente Lincoln si rivelò risolutivo: la proposta di modifica fu approvata con 119 voti a favore e 56 contrari, nell'ultima seduta di gennaio. Immediatamente il Congresso trasmise il documento ai 36 stati della Confederazione per la ratifica finale. Il 6 dicembre del 1865 entrò ufficialmente in vigore.

Prima della ratifica la schiavitù era legale solo in Delaware, Kentucky, Missouri, Maryland e New Jersey. All'entrata in vigore del XIII emendamento si contavano su tutto il territorio statunitense circa 40.000 schiavi, tutti concentrati in Kentucky. Furono gli ultimi ad andare incontro alla libertà. 

L'iter legislativo si completò successivamente con altri due emendamenti cosiddetti della Ricostruzione: il XIV che tutelò i diritti civili degli ex schiavi e il XV che riconobbe il diritto di voto anche ai nuovi cittadini.

L'ultima ratifica del XIII emendamento è avvenuta in epoca recente, esattamente nel 1995 da parte del Mississippi. Alla battaglia di Lincoln per questa preziosa modifica alla Costituzione statunitense è stato dedicato il film Lincoln di Steven Spielberg, uscito nel 2012 (in Italia nel gennaio 2013) e premiato con due Oscar per la "miglior scenografia" e il "miglior attore protagonista".



Santa Maria Capua Vetere, lì 31 Gennaio 2019

Portavoce La Freccia nel Fianco
Ferdinando Fusco

mercoledì 30 gennaio 2019

                Tornano le Olimpiadi invernali


venerdì 30 gennaio 1948 (71 anni fa)


Tornano le Olimpiadi invernali: Le due precedenti edizioni (1940 e 1944) sono state annullate a causa del secondo conflitto mondiale ma, a fine gennaio 1948 in Svizzera, 669 atleti di 28 nazioni sono convenuti a Sankt Moritz non solo per confrontarsi in 22 competizioni ma anche per riaffermare lo spirito olimpico: conoscenza e fratellanza tra i popoli del pianeta.

La V edizione dei Giochi Olimpici invernali si concluderà poi l'8 febbraio con in cima al medagliere Norvegia e Svezia, entrambe con 4 ori, 3 argenti e 3 bronzi. L'Italia conquisterà un bronzo e un oro, quest'ultimo è il primo italiano nella storia dei Giochi invernali, vinto da Nino Bibbia nella gara di Skeleton.



Santa Maria Capua Vetere, lì 30 Gennaio 2019

Portavoce La Freccia nel Fianco
Ferdinando Fusco

                         Ferdinand Porsche


data di nascita: venerdì 3 settembre 1875 (143 anni fa)
data morte: martedì 30 gennaio 1951 (68 anni fa)


Ferdinand Porsche: Ingegnere e imprenditore, nato a Liberec (nella Repubblica Ceca) e morto a Stoccarda (nella Germania meridionale) nel 1951. Famoso per aver fondato la casa automobilistica Porsche, ancora oggi leader nel settore delle auto sportive.

Con l'avvento del Nazismo, Hitler gli commissionò un modello che potesse essere alla portata di tutti i cittadini, conosciuto con il nome di Maggiolino (in tedesco Volkswagen, "vettura del popolo", nome poi esteso alla casa automobilistica che lo produsse fino al 2003).

Da inchieste successive emerse che nelle fabbriche per produrre il Maggiolino vennero impiegati prigionieri dei campi di concentramento, costretti a lavorare in condizioni disumane.




Santa Maria Capua Vetere, lì 30 Gennaio 2019


Portavoce La Freccia nel Fianco
Ferdinando Fusco

domenica 27 gennaio 2019

                            Il Gattopardo


domenica 27 gennaio 2013 (6 anni fa)

Il Gattopardo: Questa settimana consigliamo un classico della letteratura italiana del Novecento “Il Gattopardo”, scritto da Giuseppe Tommasi di Lampedusa negli anni cinquanta. Siamo alla fine del regno borbonico in Sicilia, il romanzo ruota intorno al personaggio di Fabrizio Corbera, principe di Salina, uomo sagacemente lucido e disilluso, amante dell’astronomia che non riesce ad integrarsi nella società chiusa e ristretta a lui contemporanea.

Emblematica del personaggio è la motivazione del rifiuto ad accettare la carica di senatore del neo regno sabaudo e la motivazione che dà a Chevalley, un funzionario piemontese del neo regno, del perché la Sicilia e i siciliani non cambieranno. “Don Fabrizio gli sorrideva, lo prese per la mano, lo fece sedere vicino a lui sul divano: «Lei è un gentiluomo, Chevalley, e stimo una fortuna averlo conosciuto; Lei ha ragione in tutto; si è sbagliato soltanto quando ha detto: ’I Siciliani vorranno migliorare’….i Siciliani non vorranno mai migliorare per la semplice ragione che credono di essere perfetti: la loro vanità è più forte della loro miseria; ogni intromissione di estranei sia per origine sia anche, se si tratti di Siciliani, per indipendenza di spirito, sconvolge il loro vaneggiare di raggiunta compiutezza, rischia di turbare la loro compiaciuta attesa del nulla; calpestati da una diecina di popoli differenti essi credono di avere un passato imperiale che dà loro diritto a funerali sontuosi. Crede davvero Lei, Chevalley, di essere il primo a sperare di incanalare la Sicilia nel flusso della storia universale? Chissà quanti imani mussulmani, quanti cavalieri di re Ruggero, quanti scribi degli Svevi, quanti baroni angioini, quanti legisti del Cattolico hanno concepito la stessa bella follia; e quanti viceré spagnoli, quanti funzionari riformatori di Carlo III; e chi sa più chi siano stati? La Sicilia ha voluto dormire, a dispetto delle loro invocazioni; perché avrebbe dovuto ascoltarli se è ricca, se è saggia, se è onesta, se è da tutti ammirata e invidiata, se è perfetta in una parola? Adesso anche da noi si va dicendo, in ossequio a quanto hanno descritto Proudhon e un ebreuccio tedesco del quale non ricordo il nome, che la colpa del cattivo stato delle cose, qui ed altrove, è del feudalismo; mia cioè, per così dire. Sarà. Ma il feudalismo c’è stato dappertutto, le invasioni straniere pure. Non credo che i suoi antenati, Chevalley, o gli squires inglesi o i signori francesi governassero meglio dei Salina. I risultati intanto sono diversi. La ragione della diversità deve trovarsi in quel senso di superiorità che barbaglia in ogni occhio siciliano, che noi stessi chiamiamo fierezza, che in realtà è cecità. Per ora, per molto tempo, non c’è niente da fare»”.

Attraverso gli occhi e le acute riflessioni di don Fabrizio l’autore dipinge la realtà siciliana dell’epoca, narra la decadenza di una famiglia aristocratica che si estingue del tutto con la morte del protagonista, mostra la disillusione e l'impotenza di un'intera classe sociale di fronte ai cambiamenti della storia. Dal libro è stato tratto il famoso film "Il Gattopardo" di Luchino Visconti, uscito nel 1963.



Santa Maria Capua Vetere, lì 27 Gennaio 2019.

Portavoce La Freccia nel Fianco
Ferdinando Fusco

                           Giovanni Verga


data di nascita: mercoledì 2 settembre 1840 (178 anni fa)
data morte: venerdì 27 gennaio 1922 (97 anni fa)

Giovanni Verga: Nato a Catania e morto nella stessa città nel 1922, è stato uno scrittore dalla fama inestimabile, padre del verismo, drammaturgo d’eccezione. Tra i suoi scritti più famosi si ricordano “I Malavoglia”, “Storia di una capinera”, “Mastro Don Gesualdo” e moltissime novelle e trasposizioni teatrali dei suoi romanzi.

Nominato senatore a vita nel 1920, in occasione del suo ottantesimo compleanno, scomparve due anni dopo nella sua residenza catanese, trasformata in seguito in "casa museo".



Santa Maria Capua Vetere, lì 27 Gennaio 2019

Portavoce La Freccia nel Fianco
Ferdinando Fusco

                     Giorno della Memoria


27 gennaio

Giorno della Memoria"La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati".
Così recita il testo dell'articolo 1 della legge italiana che spiega cosa si ricorda nella giornata della Memoria.
La scelta del 27 gennaio si riferisce proprio al giorno in cui, nel 1945, le truppe sovietiche dell'Armata Rossa scoprirono il campo di concentramento di Auschwitz e liberarono i pochi sopravvissuti allo sterminio, rivelando al mondo intero l'assurdità e la follia del genocidio nazista e gli strumenti di tortura e di annientamento del lager.
La giornata della memoria è celebrata in molte nazioni, tra cui Germania e Gran Bretagna ed è riconosciuta anche dall'ONU in seguito alla risoluzione 60/7 del 1º novembre 2005.


Santa Maria Capua Vetere, lì 27 Gennaio 2019


Portavoce La Freccia nel Fianco
Ferdinando Fusco

sabato 26 gennaio 2019

Rinvenuto il diamante più grande della storia


giovedì 26 gennaio 1905 (114 anni fa)



Rinvenuto il diamante più grande della storia: Quando l'imprenditore Thomas Cullinan acquistò, in Sudafrica, un terreno al prezzo contenuto di 52mila sterline, non immaginava che qualche anno dopo avrebbe guadagnato tre volte tanto, dalla vendita di un tesoro nascosto lì sotto e che aspettava solo di essere portato alla luce.

Le due Guerre boere (1880 - 1902) avevano sancito il pieno controllo dell'Impero britannico sul Sudafrica, dove la ricchezza di giacimenti di diamanti e oro aveva scatenato le mire delle potenze coloniali. In questo scenario, uno sconosciuto imprenditore edile, Thomas Cullinan, decise di dare una sterzata alla sua condizione economica, tuffandosi anch'egli nella frenetica corsa alle ricchezze del sottosuolo africano.

Trasferitosi nella periferia di Pretoria, qui aveva messo gli occhi sui terreni di un certo Williem Prinsloo, che fino alla morte aveva detto no a qualsiasi proposta di acquisto. Lui ci riuscì comprando la Elandsfontein farm dagli eredi di Prinsloo, alla modica cifra di 52mila sterline. Nel contempo, fondò nel dicembre del 1902 la Premier Diamond Mining Company, una società per la ricerca e l'estrazione dei diamanti.

Tre anni più tardi, un giovedì di gennaio, il responsabile della miniera, Frederick Wells fu attirato dai riflessi luminosi emanati da qualcosa che spuntava dalla roccia, a nove metri dalla superficie. All'inizio pensò a uno scherzo di qualche minatore, tanto che lo mandò ad analizzare convinto che si trattasse di un cristallo di scarso valore. Si sbagliava! 

Più tardi apprese che era entrato in possesso di un diamante grezzo, trasparente e incolore, del peso di 3.106 carati (0,62135 kg). Niente di simile era mai capitato tra mani umane. In onore del suo legittimo proprietario, presente al momento del ritrovamento, gli venne dato il nome di Cullinan. La notizia si diffuse rapidamente e non passò molto tempo prima che arrivasse un'offerta d'acquisto da parte del Governo sudafricano, che versò a sir Thomas 150mila sterline.

In segno di ulteriore pacificazione dopo il lungo periodo di guerra, il prezioso minerale fu donato al re d'Inghilterra Edoardo VII, nel novembre del 1907, in occasione del suo sessantaseiesimo compleanno. Per le delicatissime operazioni di taglio della pietra venne incaricata una compagnia olandese, la Asscher's Diamond Co., specializzata nel taglio di gemme con elevate carature.

Fu così che dal Cullinan originario si ricavarono 9 pietre principali, 96 pietre minori e 9,50 carati di grezzi. La prima della nove pietre principali, ribattezzata Cullinan I, con forma a goccia, fu incastonata nello scettro reale tra i gioielli della corona inglese. Da quel momento divenne celebre con l'appellativo di Star of Africa.


Santa Maria Capua Vetere, lì 26 Gennaio 2019

Portavoce La Freccia nel Fianco
Ferdinando Fusco

                            Paul Newman


data di nascita: lunedì 26 gennaio 1925 (94 anni fa)
data morte: venerdì 26 settembre 2008 (10 anni fa)

Paul Newman: Gli occhi blu più famosi di Hollywood sono i suoi. Lui è uno degli attori più affascinanti della storia del cinema. 

Nato a Shaker Heights, nell'Ohio, e morto a Westport nel 2008, ha debuttato nel 1953 in teatro a Broadway con "Picnic", per poi approdare al cinema nel 1954, offrendo un primo assaggio del suo talento, due anni dopo, con Lassù qualcuno mi ama, nel ruolo del pugile Rocky Graziano. 

Con La gatta sul tetto che scotta del 1958 ha conquistato la prima nomination agli Oscar, guadagnando la ribalta con film come "Lo spaccone", "Exodus", "Intrigo a Stoccolma" e "Nick mano fredda". Le tre statuette sono arrivate molto più tardi: prima alla "carriera", poi come "miglior attore protagonista" (per "Il colore dei soldi"), infine per meriti umanitari.

Appassionato di automobilismo, ha preso parte a diverse gare, su tutte la 47ª edizione della 24 ore di Le Mans, in cui è arrivato secondo. Tra i riconoscimenti ottenuti, sei Golden Globe, l'Orso d'argento al Festival di Berlino 1995 e la mitica stella sulla Walk of Fame.



Santa Maria Capua  Vetere, lì 26 Gennaio 2019

Portavoce La Freccia nel Fianco
Ferdinando Fusco

venerdì 25 gennaio 2019

                             Giorgio Gaber


data di nascita: mercoledì 25 gennaio 1939 (80 anni fa)
data morte: mercoledì 1° gennaio 2003 (16 anni fa)


Giorgio Gaber: Il pubblico italiano lo chiamava affettuosamente il Signor G (dal nome del suo alter ego teatrale), per i critici è stato l'ultimo intellettuale di una generazione ormai estinta, un artista a tutto tondo in grado di dare il meglio di sé con il rock e con la scrittura teatrale, in TV o su un palcoscenico.

Nato a Milano, come Giorgio Gaberscik, e morto a Montemagno di Camaiore nel gennaio del 2003, iniziò a strimpellare la chitarra fin da piccolo, entrando a 18 anni nel gruppo Rock Boys, formato da Adriano Celentano ed Enzo Jannacci. Con quest'ultimo e Luigi Tenco formò un gruppo tutto suo, i "Rocky Mountains Old Times Stompers", con cui si fece largo sulla scena rock di fine anni Cinquanta.

I successi nazionali arrivarono nel decennio successivo, con ballate pop come La ballata del Cerruti e "Torpedo blu", che lo videro raccogliere consensi nelle principali kermesse, dal Festival di Sanremo a Canzonissima. Poi la svolta degli anni Settanta: scelse il teatro come sua dimensione ideale, alternando canzoni a monologhi che con spietata ironia ritraevano fedelmente la società di quel tempo.

Dal quel momento divenne "Il Signor G", uno sdoppiamento di se stesso, protagonista di spettacoli destinati a fare scuola. Autore di testi ricercati e d'impegno, lasciò canzoni ancora attuali, su tutte Il conformista e Io non mi sento italiano.


Santa Maria Capua Vetere, lì 25 Gennaio 2019

Portavoce La Freccia nel Fianco
Ferdinando Fusco

                       Alessandro Baricco


(Nato 61 anni fa)

Alessandro Baricco: Esponente di punta del panorama letterario italiano contemporaneo, in cui spazia dalla narrativa alla critica, dalla divulgazione alla scrittura cinematografica.

Nato a Torino, si diploma in pianoforte al Conservatorio e alla musica si legano le prime esperienze professionali, prima come critico per la Repubblica e per La Stampa, poi come conduttore del programma televisivo "L'amore è un dardo" (1993), trasmesso su Rai Tre e dedicato alla lirica.

Come romanziere si afferma negli anni Novanta: dall'esordio di Castelli di rabbia (1991) al più celebre Oceano mare del 1993; in quegli anni pubblica anche un monologo, Novecento, da cui nel 1998 Tornatore trae il film La leggenda del pianista sull'oceano.

Oltre ai romanzi, pubblicati con vari editori (Rizzoli, Fandango e Feltrinelli), si dedica all'insegnamento attraverso la scuola Holden, fondata nel 1994 e in cui si tengono corsi di scrittura creativa. Nel 2014 pubblica Smith & Wesson, l'anno seguente La Sposa giovane.



Santa Maria Capua Vetere, lì 25 Gennaio 2019

Portavoce La Freccia nel Fianco
Ferdinando Fusco

martedì 22 gennaio 2019

              Gli Alleati sbarcano ad Anzio


sabato 22 gennaio 1944 (75 anni fa)

Gli Alleati sbarcano ad Anzio: Nella notte del 22 gennaio l'esercito alleato diede vita a un'imponente operazione militare che si rivelò ben più ardua del previsto, causando migliaia di perdite tra le file dei "liberatori". Lo sbarco di Anzio (nel Lazio), noto anche come Operazione Shingle, venne ricordato come una delle fasi più drammatiche della Seconda guerra mondiale combattute sul territorio italiano.

Dopo i primi risultati positivi della Campagna d'Italia (che aveva visto Inglesi e Americani sbarcare in Sicilia e in Calabria e respingere gradualmente i Tedeschi verso il centro), di fronte allo stallo dell'offensiva di terra, rallentata dai tentativi respinti di conquistare Montecassino, si studiò una strategia alternativa.

Nel corso della conferenza di Marrakech del 7-8 gennaio, il primo ministro inglese Winston Churchill e il presidente USA Franklin D. Roosevelt pianificarono l'Operazione Shingle (in italiano "ciottoli di spiaggia"). In pratica, con lo sbarco sulla spiaggia di Anzio, a soli 40 km da Roma, erano convinti di aggirare la linea Gustav delle truppe germaniche che tagliava in due l'Italia (dalla foce del Garigliano, ad Ortona, passando per Cassino), e lanciare l'offensiva verso Nord. 

Il D-Day venne fissato per il 22 gennaio. Alle ore 2,45 un convoglio di 374 navi sbarcava la I Divisione Britannica sul tratto di costa fra le Torri Caldara e San Lorenzo, mentre la III divisione Americana puntava sull’arco costiero compreso tra Nettuno e Torre Astura, noti con i nomi in codice di Peter Beach e X Ray Beach. Il comando delle operazioni era affidato al generale John P. Lucas. 

La strenua resistenza dei battaglioni tedeschi agli ordini del comandante Albert Kesselring da un lato, le abbondanti piogge con il conseguente allagamento della zona dall'altro, resero le operazioni più difficili del previsto. Ne seguirono feroci battaglie, che si risolsero a favore degli alleati soltanto verso la fine di maggio.

Si arrivò al trionfo di domenica 4 giugno: mentre i Tedeschi ripiegavano al di là della linea Gotica(che dalle attuali Massa e Carrara arrivava alla costa adriatica di Pesaro, passando attraverso le Alpi Apuane e gli Appennini modenese e bolognese), il generale Mark Wayne Clark, della V Armata americana, entrò nella Capitale tra la folla festante.

Ricordata come un successo da alcuni storici, come un fallimento da altri, lo Sbarco di Anzio provocò gravi perdite da ambo le parti: circa 30.000 uomini tra i soldati americani, 12.000 le vittime inglesi, 25.000 quelle tedesche. Tra le forze alleate, perse la vita E. F. Waters, padre di Roger Waters, ex bassista dei Pink Floyd. L'episodio ispirò a quest'ultimo le canzoni dell'album "The Wall", tra i migliori in assoluto nella storia del rock.


Santa Maria Capua Vetere, lì 22 Gennaio 2019

Portavoce La Freccia nel Fianco
Ferdinando Fusco

                         Antonio Gramsci


data di nascita: giovedì 22 gennaio 1891 (128 anni fa)
data morte: martedì 27 aprile 1937 (81 anni fa)





Antonio Gramsci: Intellettuale tra i più eminenti del secolo scorso, fu il principale ideologo, oltre che co-fondatore, del Partito Comunista Italiano.

Nato ad Ales, in provincia di Oristano, e morto a Roma nell'aprile del 1937, trascorse un'infanzia tormentata, sia per problemi fisici (cagionati da una brutta caduta), sia per disavventure familiari, che videro suo padre finire in carcere e moglie e figli finire in miseria. 

Iscrittosi alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Torino, qui sposò le idee del socialismo, che ispirarono la sua attività di giornalista prima dell'Avanti e poi di Ordine nuovo, settimanale da lui fondato insieme a Palmiro Togliatti. 

Negli anni Venti sostenne la lotta operaia nelle fabbriche del Nord e contro le posizioni riformiste del PSI promosse, insieme con Amedeo Bordiga, la fondazione di un nuovo partito, che vide la luce il 21 gennaio 1921, nel Teatro San Marco di Livorno: nacque così il PCI, tra le cui fila venne eletto deputato il 6 aprile del 1924.

Finito nel mirino di Mussolini e della repressione fascista, fu processato e condannato a 20 anni di carcere. Rinchiuso nella prigione di Turi (a Bari), qui scrisse i Quaderni del carcere, una raccolta di appunti di storia, politica e filosofia pubblicata postuma e destinata ad entrare tra i grandi classici del pensiero politico.


Santa Maria Capua Vetere, lì 22 Gennaio 2019

Portavoce La Freccia nel Fianco
Ferdinando Fusco

sabato 19 gennaio 2019

Ciao Nicola Numero speciale dedicato a Nicola Di Muro


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                          Paolo Borsellino


data di nascita: venerdì 19 gennaio 1940 (79 anni fa)
data morte: domenica 19 luglio 1992 (26 anni fa)

Paolo Borsellino: Un campione della lotta alla mafia che portò avanti al costo della vita, lasciando, insieme con il collega e amico Giovanni Falcone, un esempio insuperabile di difensore della legalità e di servitore dello Stato.

Palermitano doc come Falcone, a quest'ultimo fu legato da una vecchia amicizia, nata in tenera età, quando i due giocavano a calcio nell'oratorio del quartiere Kalsa. Nello stesso quartiere abitava Tommaso Buscetta, il pentito di mafia più eccellente della storia, che circa trent'anni più tardi incrociarono da magistrati.

In quel periodo, sotto la guida del giudice Antonio Caponnetto, entrò a far parte del celebre pool antimafia che, coordinando le diverse attività d'indagine dei suoi componenti, riuscì a condurre una capillare azione di contrasto al fenomeno mafioso, suggellata nel 1986 con il maxiprocesso di Palermo.

Premiato per questo con la nomina a procuratore della repubblica di Marsala, Borsellino prese il posto di Falcone come procuratore aggiunto di Palermo nel dicembre del 1991. Sette mesi più tardi, poche settimane dopo l'assassinio di Falcone, trovò la morte in un terrificante attentato mafioso, eseguito a via D'Amelio (davanti all'abitazione della madre) e in cui persero la vita cinque agenti della sua scorta. Era il 19 luglio del 1992.


Santa Maria Capua Vetere, lì 19 Gennaio 2019


Portavoce La Freccia nel Fianco
Ferdinando Fusco

venerdì 18 gennaio 2019

http://www.opinione.it/politica/2019/01/14/dimitri-buffa_populisti-figli-mani-pulite-antonio-dipietro-le-iene-alfonso-bonafede/?fbclid=IwAR1H81P_h2L0JOtZEVqMvZsNvP9GVuaiYnJ5piuFY8im5-q23lZMyf9oHIM

lunedì 14 gennaio 2019

                      Giancarlo Fisichella


 (Nato 46 anni fa)

Giancarlo Fisichella: Nato a Roma, è un pilota automobilistico che corre con la Ferrari nelle gare endurance. Dal 1996 al 2009 ha gareggiato in Formula Uno, vincendo 3 gare, con le scuderie Minardi, Jordan, Benetton, Sauber, Renault, Force India e dal 2009, come terzo pilota e test driver, Ferrari. Ha disputato 231 Gran Premi, conquistando 275 punti.



Santa Maria Capua Vetere, lì 14 Gennaio 2019


Portavoce La Freccia nel Fianco
Ferdinando Fusco

                        Albert Schweitzer


data di nascita: giovedì 14 gennaio 1875 (144 anni fa)
data morte: sabato 4 settembre 1965 (53 anni fa)

Albert Schweitzer: Uomo di alto ingegno e di straordinaria generosità, mise la sua abilità di medico al servizio dell'umanità più debole.


Nato a Kaysersberg (nell'Alsazia, a quel tempo parte dell'impero tedesco, oggi in territorio francese) e morto a Lambaréné, nel settembre del 1965, Albert Schweitzer ebbe, da bambino, problemi nel leggere e nello scrivere e faceva fatica a imparare. Diversamente, nella musica dimostrava grande abilità: a sette anni compose un inno ed a otto suonava l'organo. 



Dopo aver studiato teologia e filosofia (sposando il luteranesimo) in Francia, a 30 anni s'iscrisse a Medicina con l'intento di specializzarsi in malattie tropicali e partire come missionario per l'Africa. Iniziò a raccogliere fondi per costruire un ospedale a Lambaréné, una città del Gabon occidentale (Africa centrale), dove realizzò il suo ambulatorio in un vecchio pollaio, insieme a Hélène Bresslau, infermiera e sua futura moglie. 



In poco tempo si guadagnò la fiducia delle popolazioni locali, le cui usanze e credenze religiose venivano rispettate all'interno del villaggio-ospedale. L'attività missionaria in Africa, unitamente alla lotta in prima persona contro i rischi degli esperimenti atomici e delle radiazioni nucleari, gli valsero il Nobel per la Pace nel 1952, con i proventi del quale fece costruire il "Village de la lumière" (villaggio della luce) per i lebbrosi.



Raccolse, inoltre, numerosi titoli accademici e riconoscimenti, meritandosi la fama di «più grande uomo del mondo» da parte della rivista Time. Il suo pensiero filosofico, imperniato su un profondo rispetto verso ogni forma vivente, e l'opera umanitaria furono da esempio per centinaia di professionisti che, dopo di lui, scelsero di prestare la propria attività nelle aree più disagiate del "continente nero".



Santa Maria Capua Vetere, lì 14 Gennaio 2019


Portavoce La Freccia nel Fianco
Ferdinando Fusco

              Nasce il quotidiano "la Repubblica"


                                                      mercoledì 14 gennaio 1976 (43 anni fa)


Nasce il quotidiano "la Repubblica": Nell'Italia degli anni di Piombo debutta in edicola il quotidiano la Repubblica, che fin dal primo numero si propone di far riflettere sui fatti, più che raccontarli. La sua portata innovatrice nel formato e nel linguaggio lo porta a scrivere una pagina importante del giornalismo italiano, di cui è ancora oggi tra le voci più autorevoli. 

L'idea di dar vita a un quotidiano matura nel giornalista 52enne Eugenio Scalfari, dopo l'esperienza felice del settimanale L'Espresso (da lui diretto dal 1963 al '68) e la parentesi politica come deputato del PSI. Lo spirito moderno nella forma e nei contenuti del primo, unito alla profonda conoscenza della sfera istituzionale, fanno da sostrato culturale al nuovo prodotto editoriale.

L'obiettivo è di dargli una marcata caratterizzazione politica, inquadrabile nella sinistra laica e progressista, che lo porti a prendere posizione su aspetti cruciali della società italiana, creando di fatto un'opinione pubblica che si rispecchia fedelmente nell'ideologia del giornale e del suo fondatore. 

L'impostazione dev'essere quella di un giornale nazionale, che ambisce a contendere il primato al Corriere della Sera. Ciò giustifica la scelta del nome la Repubblica, richiamando il senso patriottico e istituzionale del termine.

Il progetto piace all'editore Carlo Caracciolo e alla Mondadori che finanziano per metà l'impresa. La sede viene fissata a Roma, in via dell'Indipendenza, dove iniziano a lavorare 60 redattori, di cui 50 sono giovani alle prime armi; i restanti sono grandi firme come Giorgio Bocca, Sandro Viola, Mario Pirani, Miriam Mafai, Barbara Spinelli, Natalia Aspesi e Giuseppe Turani. 

Si arriva al giorno della prima uscita in edicola. La prima pagina si apre con un'intervista dello stesso Scalfari con il segretario del PSI, Francesco De Martino, sulla crisi di governo e sui rapporti con il PCI di Enrico Berlinguer. Al centro c'è la notizia dell'incarico di governo conferito ad Aldo Moro, sotto un articolo di Bocca sul rischio fallimento della fabbrica Innocenti. All'interno (la foliazione è di venti pagine) grande spazio alle notizie di politica internazionale, tra i tratti distintivi del giornale, di economia e cultura. Niente sport, che compare solo a partire dal 1979 a cura di Gianni Brera.

L'esordio è accompagnato da un boom di vendite: 300mila copie. I lettori si dimostrano felicemente sorpresi dall'aspetto innovativo più evidente: il formato tabloid che lo avvicina alla stampa anglosassone non solo nella maggiore maneggevolezza, bensì anche nel modo stesso di comunicare. Un ruolo centrale è assegnato ai titoli, costruiti per catturare l'attenzione di chi legge, sia attraverso un carattere tipografico originale (il Bodoni) che li rende più grandi, sia nelle scelte lessicali attraverso giochi di parole e termini d'impatto. 

È così che espressioni come "il palazzo" (ad indicare il potere), accanto a slogan e neologismi legati al contesto politico, entrano per sempre nella memoria collettiva innovando il linguaggio della comunicazione politica e non solo. 
Un altro versante che farà scuola è la vignetta, inizialmente impaginata nell'area dei commenti fino a guadagnarsi presto la prima. A curarla è Giorgio Forattini, specializzato nella satira politica, priva di scritte e tutta affidata alle immagini.

Dall'exploit del lancio via via le vendite scendono fino ad attestarsi su una media di 70mila copie, mantenuta per due anni. La svolta arriva per la concomitanza di diversi fattori: l'arrivo di Piero Ottone, che lascia la guida del giornale rivale di via Solferino; il successo crescente all'interno dei movimenti giovanili universitari; l'autorevolezza acquisita in occasione del sequestro Moro, che tra l'altro vede il presidente della Democrazia Cristiana immortalato, nel covo dei brigatisti, con una copia di Repubblica tra le mani. 

Con gli anni '80 parte la scalata al primato, che viene raggiunto verso la fine del decennio (sfiorando le 700mila copie di vendita media), grazie anche a iniziative felici, quali il lancio del primo supplemento Affari & Finanza nel 1986 e, un anno dopo, del settimanale Il Venerdì di Repubblica. In questo periodo la società passa a Carlo De Benedetti, che riunisce Repubblica ed Espresso in un unico gruppo editoriale. 

Il giornale si caratterizza per un giornalismo sempre più investigativo, anticipando con il caso Enimont gli sviluppi di Tangentopoli. A partire dal 1994 e per tutto il primo decennio del secondo millennio, ingaggia una feroce contesa sul piano politico e giudiziario con Silvio Berlusconi, la cui candidatura viene contestata per via del conflitto d'interessi dell'imprenditore (proprietario di tre televisioni).

Il ruolo di Scalfari in questi anni cambia e da direttore responsabile (incarico assegnato dal 1996 a Ezio Mauro, quest'ultimo sostituito, dal 15 gennaio 2016, da Mario Calabresi) passa a quello di padre nobile e di principale editorialista. In vista delle elezioni politiche dell'aprile 2006 debutta la versione online del giornale.


Santa Maria Capua etere, lì 14 Gennaio 2019


Portavoce La Freccia nel Fianco
Ferdinando Fusco

Caino e Abele

Da Baudelaire "I fiori del male" la poesia "Caino e Abele"

Dioscuro...

Abbiamo parlato più volte dei "Fiori del Male" di Baudelaire, ma ci sono dei versi che hanno sempre attirato la mia attenzione, sono le razze di Caino e Abele.
Sono metafore delle tipologie di umanità che adottano rispettivamente modi di esistere opposti.
Chi vive nella religione e nella prosperità, appagato dall'appoggio della divinità e della sua coscienza, contro chi vive l'umanità nella sua essenza più carnale, asseconda i suoi istinti e ne è condannato. Contadini contro cacciatori, santità contro umanità, ricchezza contro povertà, beatitudine contro dannazione.
Si parla di razze, quindi non c'è scelta. Voi siete più Caino o Abele? :)

Caino e Abele

Razza d'Abele, dormi, bevi e mangia:
con che compiacimento ti sorride Dio!

Razza di Caino, striscia
nel fango e muori miserabile!

Razza d'Abele, il tuo sacrificio
accarezza il naso ai Serafini!

Razza di Caino, il tuo supplizio
potra mai avere fine?

Razza d'Abele, guarda prosperare
II tuo bestiame e le tue semine!

Razza di Caino, le tue viscere
urlano di fame come un vecchio cane!

Razza d'Abele, scaldati il ventre
al focolare patriarcale!

Razza di Caino, trema di freddo
nel tuo antro, povero sciacallo!

Razza d'Abele, ama e prolifica!
Anche il tuo oro si moltiplica!

Razza di Caino, guardati
dalle grandi brame, cuore ardito!

Razza d’Abele, tu cresci e ti pasci
come le cimici dei boschi!

Razza di Caino, trascina per le strade
la tua famiglia disperata!

Razza d'Abele, la tua carogna
ingrasserà la fumante terra!

Razza di Caino, il tuo compito
non è ancora finito!

Razza d'Abele, vergognati!
II ferro e vinto dallo spiedo!

Razza di Caino, sali al cielo
e scaraventa sulla terra Dio!

C. Baudelaire
Le Fleurs du Mal

Johnny:
Io sono molto più Abele, mi hanno già ucciso diverse volte....

Goethe:
Io sono Abele con Caino.
E sono Caino con Abele.

Intelligenti Pauca

CITAZIONE DI SAN FRANCESCO DI SALES

PAROLE DI SAN FRANCESCO DI SALES PER I FALSI FARISEI DI ALCUNE PARROCCHIE DELLA DIOCESI DI CAPUA

“NON ACCONTENTARTI DI ESSERE POVERO COME I POVERI, MA SII PIU’ POVERO DEI POVERI, VA A SERVIRLI QUANDO GIACCIONO A LETTO INFERMI E DEVI SERVIRLI CON LE TUE PROPRIE MANI.

QUESTA SERVITU’ E PIU’ GLORIOSA DI UN REGNO”.

CITAZIONE DEL GIORNO

MA COME CALZA BENE PER QUESTA CITTA'!
PROBABILMENTE AVEVA SOGGIORNATO PER UN PERIODO DI TEMPO A S MARIA…


cavalli

cavalli

BIAGIO MARIA DI MURO

RISPONDIAMO AL NUOVO CITTADINO C.DV.CHE DA QUALCHE MESE SI E’ TRASFERITO DAL LAZIO IN CAMPANIA E PRECISAMENTE A S.MARIA CAPUA VETERE IN VIA GALATINA CHE CI HA CHIESTO CHI ERA IL SINDACO DELLA CITTA’.

BIAGIO MARIA DI MURO

BIAGIO MARIA DI MURO

BIAGIO DI MURO

TI RIMETTO LA FOTO DI BIAGIO DI MURO E UNA PARTE DEL SUO CURRICULUM VITAE

BIAGIO DI MURO SI E’ LAUREATO, IL 30/10/1995, CON 110 E LODE IN ARCHITETTURA PRESSO L’UNIVERSITA’ DI NAPOLI, CON UNA TESI SPERIMENTALE IN SCIENZE DELLE COSTRUZIONI ED E’ ISCRITTO ALL’ORDINE DEGLI ARCHITETTI DELLA PROVINCIA DI CASERTA AL N. 872.

SVOLGE UNICAMENTE LA LIBERA PROFESSIONE ED HA LO STUDIO IN S.MARIA C.V., AL CORSO ALDO MORO N.73

E’ABILITATO AL COORDINAMENTO DI SICUREZZA – D.LGS.494/96 – CON ATTESTATO DI CORSO RILASCIATO DALL’UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II, A CURA DEL CENTRO INTERDIPARTIMENTALE DI RICERCHE L.U.P.T. DAL 24 NOVEMBRE 1997.

HA PARTECIPATO AL GRUPPO DI RICERCHE SUL TEMA “STABILITA’ DELLE TORRI IN MURATURA” ORGANIZZATO DALL’ISTITUTO DI “COSTRUZIONE DELLA FACOLTA’ DI ARCHITETTURA” – UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI, FEDERICO II.

E’ COLLABORATORE DELLA III AREA DI RICERCA “PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E SISTEMI INFORMATIVI TERRITORIALI” L.U.P.T. – LABORATORIO DI URBANISTICA E PIANIFICAZIONE TERRITORIALE DELL’UNIVERSITA’ FEDERICO II DI NAPOLI, FACOLTA’ DI ARCHITETTURA.

E’ MEMBRO DELL’AREA DI RICERCA “PROGETTAZIONE URBANA, AMBIENTALE E DEL RECUPERO E VALORIZZAZIONE DEI BENI STORICI, ARCHITETTONICI, ARCHEOLOGICI E PAESAGGISTICI” DEL CENTRO DI RICERCA L.U.P.T. DELL’UNIVERSITA’ FEDERICO II DI NAPOLI FACOLTA’ DI ARCHITETTURA – DIRETTORE PROF. FRANCO MARINIELLO.

HA SEMPRE AVUTO UN FORTE LEGAME CON LA POLITICA ATTIVA, ESSENDO FIGLIO DI NICOLA DI MURO, IL QUALE FIN DAL 1956 E’ ESPRESSIONE DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA, PRIMA A LIVELLO COMUNALE I POI OLTRE AI CONFINI CITTADINI, FINO A DIVENTARE UOMO DI RIFERIMENTO DEL PARTITO AI PIU’ ALTI LIVELLI.

BIAGIO MARIA DI MURO FIN DALL’ADOLESCENZA HA POTUTO ASSORBIRE TUTTA L’ESPERIENZA POLITICA ED AMMINISTRATIVA, AVENDO AVUTO MODO DI FREQUENTARE ASSIDUAMENTE IL PARTITO.

PARTECIPA ALLA CONSULTAZIONE ELETTORALE AMMINISTRATIVA DEL 2002, CANDIDATO CON FORZA ITALIA, RIPORTANDO CIRCA 1000 VOTI DI PREFERENZE CONTRIBUENDO IN MODO DETERMINANTE DA FAR DIVENTARE FORZA ITALIA IL PRIMO PARTITO IN CITTA’.

DOPO NEL 2007 ASSUME LA CARICA DI VICE SINDACO, MA DOPO QUALCHE MESE NON ESITA A LASCIARE IL PRESTIGIOSO INCARICO QUANDO SI ACCORGE CHE CON LA DEFENESTRAZIONE DELL’ASSESSORE MARCIANO SCHETTINO VENIVANO TRADITI GLI IMPEGNI E LE PROMESSE SOTTOSCRITTE NEL PROGRAMMA ELETTORALE PRESENTATO AGLI ELETTORI.

DAL 2011 AL 2015 E’ STATO SINDACO DELLA CITTA’ DI S.MARIA CAPUA VETERE.

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SERVIZIO CAF PRESSO LA NOSTRA SEDE IN C.SO ALDO MORO N.73 AVETE A DISPOSIZIONE UNA SERIE DI SERVIZI UTILI:

1. MODELLO ISEE

2. MODELLO ISEEU

3. BONUS E RIDUZIONE CANONE

4. TELECOM, GAS, ENERGIA, ACQUA

5. MODELLO RED

6. MODELLO 730

7. MODELLO 740

8. MODELLO ICI

9. ASSEGNI PER NUCLEO FAMILIARE

10. ASSEGNI DI MATERNITA’

11. MODELLO UNICO

12. ICRIC, ICLAV, ACCAS/PS

13. SOCIAL CARD

14. SUCCESSIONI

15. TRASMISSIONE TELEMATICA

16. CONTRATTI DI AFFITTO

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SERVIZI PROFESSIONALI:

1) CONSULENZA E ASSISTENZA LEGALE

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1. INVALIDITA’ CIVILE

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5. DISOCCUPAZIONE

6. RECUPERO CONTRIBUTI

7. MEDICINA LEGALE

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LAVORI PUBBLICI

PUBBLICHIAMO LE FOTO DELLE OPERE PUBBLICHE PER LE QUALI INIZIERANNO PRESTO I LAVORI .SALVO RITARDI DOVUTI ALLA SCELLERATA AZIONE DI SFIDUCIA CHE COMPORTERA' AUMENTO DI COSTI E PERDITE DI FINANZIAMENTI

RECUPERO STRUTTURALE E FUNZIONALE DELL' EDIFICIO DELLE SCUOLE ELEMENTARI "PRINCIPE DI PIEMONTE"

IMPORTO FINANZIAMENTO

euro 2.330.ooo,oo

SCUOLA PRINCIPE DI PIEMONTE

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LAVORI PUBBLICI

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RISTRUTTURAZIONE E AMMODERNAMENTO DEL PLESSO SCOLASTICO RIONE IACP

IMPORTO FINANZIAMENTO

EURO 700.000,00

IACP

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lavori pubblici

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RIFACIMENTO PIAZZA SAN PIETRO

IMPORTO FINANZIATO:

euro 150.000,00

piazza San Pietro

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lavori pubblici

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PROGRAMMA DI RECUPERO URBANO COMPARTO C1 NORD OVEST – RIONE IACP

IMPORTO INTERVENTO:

euro 1.502.373,12

IACP

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lavori pubblici

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REALIZZAZIONE DI UN CAMPO SPORTIVO POLIVALENTE COPERTO IN VIA GIOTTO – RIONE IACP

IMPORTO DEL FINANZIAMENTO :

euro 512.000

iacp

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arco adriano

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RESTAURO CONSERVATIVO DELL’ARCO ADRIANO. SISTEMAZIONE DEL TRATTO DI VIA APPIA TRA ANFITEATRO ED ARCO ADRIANO

RICHIESTA FINANZIAMENTO

Euro 2.470.698,58

arco adriano

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villetta l.sturzo

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PROGETTO PER LA VILLETTA TEMPO LIBERO ALLA VIA L. STURZO

RICHIESTA DI FINANZIAMENTO:

euro 127.000,00

villetta l. sturzo

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asilo nido

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PROGETTO DI ASILI NIDO PER BAMBINI DA 0 A 36 MESI IN VIA ALBANA 107

TOTALE DEL FINANZIAMENTO:

euro 699.438,18

asilo nido

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PERDONA LORO......

Padre perdona loro! Perché li hai accecati? Perché hai tolto loro la memoria? Forse perché non credono più in Te? Padre perdonali! Tu sei un Dio buono: essi non sanno quello che fanno.... Non ricordano quando Tu mandasti loro la manna dal cielo e tutti sopravvissero e trovarono la terra promessa. Oggi li vuoi punire perché hanno troppo peccato? È per questo che la nuova manna tarda ad arrivare? Se sono ancora scettici e sono ancora cristiani se lo facessero spiegare dal loro parroco. Se poi sono degli assatanati, arrabbiati, solo perché credono di essere degli unti dal Signore, e solo perché sono stati abituati a credere di essere dei privilegiati, dimenticando i comandamenti che Dio diede a Mosè, allora fanno bene a pregare il vitello d'oro. E fanno bene a servire il vitello casalese sempre presente e che è stato causa del saccheggio sammaritamo e della chiusura delle industrie e la conseguente fine del lavoro, del commercio e delle possibilità di dare da bere agli assetati. Ma Tu Signore, nella Tua Infinita Bontà, Perdonali.....

NON CI SIAMO LIBERATI DI TUTTI MA RESTERANNO ALL'OPPOSIZIONE

NON CI SIAMO LIBERATI DI TUTTI MA RESTERANNO ALL'OPPOSIZIONE