Gli interventi di edilizia abitativa realizzati o da realizzare in via Curri, discutibili sotto molti aspetti, hanno determinato notevoli stravolgimenti per il tessuto urbano della città, soprattutto per il suo equilibrio idrogeologico. Infatti tutto il sottosuolo della zona è interessato dalla presenza di reperti archeologici e da cavità che, addirittura, erano collegate al centro dell’antica Capua. Ciò, a parere di molti esperti, ha causato notevoli stravolgimenti e dissesti nella fondazioni di fabbricati, come il Principe di Piemonte che ha subito dissesti da cui ne è derivata l’inagibilità. Non si spiega, inoltre, come ai lavori di edilizia convenzionata, realizzati dall’impresa Mastrominico e da altri costruttori, non abbiano sortito alcun effetto previsto dalla convenzioni sottoscritte. Parlo dell’apertura della strada di collegamento con via Vetraia, la cessione delle arre a standards, la sistemazione della strada e del parcheggio dietro il Teatro Garibaldi. La finalità degli interventi, oltre a costruire palazzi, avrebbe dovuto avere lo scopo di recuperare una zona in cui, inspiegabilmente, ci sono ancora dei prefabbricati un tempo adibite ad aule scolastiche che sono diventate dei veri ruderi fatiscenti che devono essere rimossi. Chiedo all’UTC di dare seguito agli accordi sottoscritti con le ditte che hanno realizzato o realizzeranno i palazzi, cosa su cui vigilerò puntualmente appena mi consegneranno i documenti richiesti.
Gaetano Rauso
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