prova


Non lasciare mai, che il successo ti nasconda la sua vacuità, un' impresa la sua vanità, la fatica la sua desolazione. Mantieni vivo dentro di te l' incentivo ad andare ancora più avanti, quell' inquietudine dell' anima che ci spinge al di là di noi stessi. Non guardare indietro, e non accarezzare sogni per il futuro. Ciò non verrebbe nè a restituirti il passato nè a soddisfare gli altri tuoi sogni ad occhi aperti. Il tuo dovere, la tua ricompensa, il tuo destino sono qui ora.
(Dag Hammaarskjold, Markings)
Dobbiamo accettare le delusioni che sono limitate, ma non dobbiamo mai perdere l'infinita speranza.
(Martin Luther King)
Noi non dimentichiamo e non demordiamo.
Quanno 'a furmicola vò murì, mètte è scèlle. Si dice di chi, raggiunta la ricchezza, perde ogni senso della misura e finisce per far cose illogiche e per danneggiare se stesso.
Quanno ò perucchio saglie in gloria perde à scienza e à memoria. Il villano che sale nella scala sociale dimentica subito la sua origine e coloro che lo hanno agevolato nella ascesa.

mercoledì 18 giugno 2014

APPELLO AL PRESIDENTE RENZI PER IL RITORNO DELLE INDUSTRIE A S.MARIA (dopo la perdita di 10.000 posti di lavoro)



Al segretario del Pd e Presidente del Consiglio Matteo Renzi
e p. c. al Ministro dello Sviluppo Economico dott. Federica Guidi
e p. c. al Presidente della Regione Campania dott. Stefano Caldoro
e p. c. al Presidente della Provincia di Caserta dott. Domenico Zinzi
e p.c. al Sig. Sindaco di S. Maria Capua Vetere (CE)
Dott. Arch. Biagio Maria Di Muro

e p. c. On. Camilla Sgambato
e p.c. On. Pina Picierno
e p. c. On. Vilma Moronese
e p. c. On. Rosaria Capacchione
e. p. c. On. Giuseppe Stellato

e p. c. al Presidente Consiglio Comunale Dario Mattucci
di S. Maria Capua Vetere (CE)

e p. c. a tutti i partiti politici, associazioni dei commercianti
e sigle sindacali presenti sul territorio
di Santa Maria Capua Vetere

IllustrePresidente delConsiglio Matteo Renzi,
     siamo un cospicuo numero di Associazioni politico-culturali della città di Santa Maria Capua Vetere, una delle tante città della provincia di Caserta che hanno appoggiato, nelle recenti elezioni europee, la candidatura al Parlamento Europeo della Sua compagna di partito On. Pina Picierno, della circoscrizione Sud, consentendo, per effetto, alla nostra concittadina On. Camilla Sgambato, di surrogarla come deputata PD al Parlamento italiano.
     Le scriviamo con la speranza di poter ricevere qualche minuto della sua attenzione per esporle le preoccupazioni e le speranze che riguardano il mondo del lavoro, posando uno sguardo sulle numerose realtà produttive del nostro territorio che, un tempo, non conoscevano le crisi e le difficoltà di questo momento.

     Santa Maria Capua Vetere, l’antica e prestigiosa Capua, capitale della Provincia di Terra di Lavoro, vantava, fino a circa trent’anni fa, un comparto di importanti insediamenti industriali che offrivano migliaia e migliaia di posti di lavoro. Soltanto nello stabilimento dell’ex-Italtel (di proprietà statale) erano impiegati negli anni Settanta ben 7000 lavoratori, ridotti a 3000 a inizio anni Novanta, quando l’azienda divenne la privata Finmek. Dopo il passaggio da un padrone all’altro, e con un’impressionante successione di piani industriali, lo stabilimento di Santa Maria Capua Vetere sospese definitivamente le attività nel 2012, lasciando alcune decine di lavoratori in mobilità salariale fino al prossimo ottobre 2014, dopodiché per loro arriverà il licenziamento definitivo.
     Al riguardo si vuole precisare che a nulla sono valsi i vari tentativi del sindaco di Santa Maria Capua Vetere, arch. Biagio Maria Di Muro e del gruppo di maggioranza, che con ogni sforzo hanno tentato di portare nei vari tavoli di trattative il recupero industriale di questa città.
    
In queste ultime settimane, la questione della verifica dell’opportunità di elaborare un programma per valorizzare e pubblicizzare gli insediamenti industriali, derivanti dall’adozione del piano regionale di azione e coesione (PAC) per il rilancio delle aree colpite da crisi industriale, è stata posta più volte sul tavolo delle trattative tra Comune, Provincia e Regione affinché, vista la drammatica situazione, si possano costituire i presupposti per piccole e medie imprese, da insediarsi sul territorio o la riqualificazione di quelle già esistenti, con l’obiettivo principale di attrarre possibili investitori, attivando, quindi, tutte le possibili procedure per raccogliere manifestazioni d’interesse di realtà imprenditoriali intenzionate a realizzare investimenti anche a carattere innovativo nelle aree interessate su cui, per ora, esiste un vincolo di destinazione industriale.    

     L’esperienza, purtroppo, ci insegna che questi vincoli possono cambiare in fretta: quello che oggi è spazio industriale domani potrà diventare terreno edificabile…; è successo già tante, troppe volte, anche grazie alle interpretazioni molto libere delle norme in vigore che consentono come con una generica dizione di attività produttive, viene considerata possibile la interscambialità. Nella nostra straordinaria città le iniziative imprenditoriali, infatti, sono state spesso mortificate. Destinazioni urbanistiche industriali e artigianali sono state identificate con finalità commerciali, con i conseguenti tentativi – in parte riusciti per quanto concerne l’immensa area industriale dell’ex-tabacchificio – di poter trasformare le aree industriali della città in edificabili, passando prima per la destinazione commerciale.
Lo stravolgimento dell’assetto urbanistico, insieme al proliferare di supermercati e medie strutture commerciali, ha ovviamente avuto nefaste conseguenze sull’economia locale e sulla sopravvivenza, già resa difficile dalla crisi imperante, delle piccole attività commerciali della città che si sono in breve tempo dimezzate, con conseguente aumento delle famiglie senza sussistenza e lavoro.

Nella nostra fervida città, come già detto, le iniziative imprenditoriali sono state spesso mortificate e messe in secondo piano per favorire quella speculazione edilizia che nulla ha a che fare con gli interessi collettivi. A questo ha contribuito anche il piano casa che, come al solito, è stato stravolto nelle sue intenzioni ed è stato inteso, specialmente in Campania, come un mezzo per favorire iniziative di carattere speculativo senza pensare che il recupero delle attività industriali, artigianali e commerciali è prioritario su ogni altro aspetto. 

     La nostra richiesta è tesa a un Suo opportuno e tempestivo intervento affinché si possa valorizzare, sostenere e promuovere su scala internazionale il nostro patrimonio industriale in Italia e all’estero, adottando  misure che favoriscano possibili investitori e, quindi, gli insediamenti di nuove imprese, ponendo, altresì, al centro dell’attenzione la necessità di sensibilizzare gli Enti preposti, nazionali e regionali, all’ adozione di disposizioni, azioni, strumenti e risorse di supporto alla promozione di innovative modalità di gestione delle aree industriali stesse. 

     A Lei, Sig. Presidente, affidiamo inoltre la nostra preoccupazione riguardo alla volontà di alcuni professionisti e manager, pagati miliardi per licenziare e chiudere stabilimenti industriali, avallati da trasversalisti occasionali, di maggioranza e minoranza, sempre disposti a subire passivamente le speculazioni edilizie dei Casalesi su aree industriali.

     Lo smantellamento delle aree industriali, in nome dell’interesse per i lavoratori e con l’alibi della riqualificazione strutturale e ambientale del territorio, infatti, fa sempre comodo a molti, specie in un territorio invaso da clan malavitosi, bisognosi di riciclare i loro incassi illegali.
     C’è da dire, inoltre, che molti furono, e sono ancora oggi, gli speculatori interessati alla dismissione di quelle strutture: speculatori edilizi chiacchierati che non attendono altro di poter mettere le mani anche su quei terreni attraverso i soliti e noti mezzi furtivi e artefatti.
    
   

     Come associazioni-sentinella, nel corso degli anni abbiamo dovuto difendere a spada tratta le destinazioni d’uso delle zone destinate agli insediamenti industriali. Il grande lavoro delle associazioni ha anche trovato un riconoscimento con l’ammissione, da parte del Consiglio Comunale di Santa Maria Capua Vetere, della legittimità delle tesi avanzate da esperti, in merito all’impossibilità di applicare la legge regionale sul piano casa e, quindi, di edificare 430 alloggi nel sito dove sorgeva l’ex tabacchificio, mettendo in evidenza tutte le ragioni che impediscono la cementificazione di un’area che è e deve rimanere a destinazione industriale, sia per la sua posizione vicina al casello autostradale, sia perché la zona, oggi acquisita da privati, fu in gran parte acquistata dal Comune e ceduta in uso all’ATI al fine di favorire la realizzazione di un’industria e con la conseguente occupazione di centinaia di sammaritani che avrebbero bisogno di guadagnare ancor prima di spendere in supermercati, ipermercati e centri commerciali vuoti a perdere.

     In assenza di interventi urbanistici ostativi ad hoc, come da dichiarazioni programmatiche di coloro che a turno si sono esposti sia nella pubblica amministrazione che nei partiti, eccoci ancora pronti, per parte nostra, a fare tutto quanto potremo per continuare quell’opera di stimolo e di proposta che già da molti anni contraddistingue il nostro rapporto con il Sindaco che, nonostante gli sforzi profusi, da tre anni ormai è costretto ad affrontare ogni sorta di difficoltà ed ostacoli alla municipalità con ritardi e inadempienze della burocrazia, non adeguatamente sollecitata e vigilata dagli organi elettivi preposti.

     In un momento così difficile per l'economia internazionale, lo sviluppo delle attività economiche deve essere l'interesse prioritario per l’amministrazione pubblica per la tutela del prestigio, delle capacità e delle risorse locali.

     Da tempo noi associazioni stiamo cercando di porre l’accento su ciò di cui abbiamo veramente bisogno: dei siti industriali veri, che creino posti di lavoro sicuri, e non precari come quelli dei centri commerciali, che fagocitano i piccoli negozianti della città, dato che gli imprenditori non procedono all’assunzione di personale appartenente prioritariamente al bacino di riferimento, individuato nei lavoratori residenti nell'area di crisi, bensì reclutati tra quelli in esubero in attività commerciali di altre sedi, senza alcun beneficio per la locale disoccupazione.

     Questa politica del malaffare ha portato via dal territorio la Finmek, l’ultima grande industria, il cuore produttivo di Santa Maria Capua Vetere, e se aggiungiamo poi che anche l’ATI, il tabacchificio, ha chiuso battenti, causando un’ulteriore perdita di posti di lavoro ed emigrazione, abbiamo il quadro completo della crisi di una intera cittadina e della provincia.      
     Quando le fabbriche chiudono, di conseguenza, trascinano con sé l’intera economia locale; negozi che vanno in crisi, con esercenti e artigiani che falliscono, soffocati dai debiti. E con la disoccupazione dilagante nasce la delinquenza: scassi, scippi, sparatorie, estorsioni, strozzinaggio e, infine, tanti suicidi…una scena ormai frequente in tutta Italia.

     Nel corso di questi anni, che ci hanno visto impegnati in prima fila in questa lotta contro questo sistema e la barbarie che esso produce, stiamo incontrando decine e decine di giovani, studenti e lavoratori, che hanno visto peggiorare le loro condizioni di studio e di lavoro e che ora, assieme a noi, provano a lottare per riprendersi quello che spetta loro, auspicando nella necessaria collaborazione di tutti, ciascuno nel suo ruolo civile, sociale e politico.
     Noi tutti, membri delle associazioni, saremo sempre più presenti sul territorio sammaritano - che ha tante potenzialità per rinascere - per indirizzare le nostre forze in una, al fine di non disperdere il patrimonio di tutta la nostra amata città.
     Ciò che vorremmo è che questo Governo ci dia risposte efficaci e concrete rispetto a ciò che è stato fatto e non fatto in questi ultimi vent’anni. Non c’è più tempo da perdere. C'è bisogno di una svolta, in linea con tutte le promesse elettorali.
  
     Certi di un Suo interesse, Le porgiamo i nostri migliori auguri per la Sua attività di governo, sottolineando la nostra disponibilità ad un confronto diretto, qualora decidesse di onorarci della sua visita.

Santa Maria Capua Vetere, lì 13/06/2014
Distinti Saluti
Dott. Nicola Cantone
Portavoce delle Associazioni
Risveglio Capua Antica

smcvdaily@gmail.com

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Caino e Abele

Da Baudelaire "I fiori del male" la poesia "Caino e Abele"

Dioscuro...

Abbiamo parlato più volte dei "Fiori del Male" di Baudelaire, ma ci sono dei versi che hanno sempre attirato la mia attenzione, sono le razze di Caino e Abele.
Sono metafore delle tipologie di umanità che adottano rispettivamente modi di esistere opposti.
Chi vive nella religione e nella prosperità, appagato dall'appoggio della divinità e della sua coscienza, contro chi vive l'umanità nella sua essenza più carnale, asseconda i suoi istinti e ne è condannato. Contadini contro cacciatori, santità contro umanità, ricchezza contro povertà, beatitudine contro dannazione.
Si parla di razze, quindi non c'è scelta. Voi siete più Caino o Abele? :)

Caino e Abele

Razza d'Abele, dormi, bevi e mangia:
con che compiacimento ti sorride Dio!

Razza di Caino, striscia
nel fango e muori miserabile!

Razza d'Abele, il tuo sacrificio
accarezza il naso ai Serafini!

Razza di Caino, il tuo supplizio
potra mai avere fine?

Razza d'Abele, guarda prosperare
II tuo bestiame e le tue semine!

Razza di Caino, le tue viscere
urlano di fame come un vecchio cane!

Razza d'Abele, scaldati il ventre
al focolare patriarcale!

Razza di Caino, trema di freddo
nel tuo antro, povero sciacallo!

Razza d'Abele, ama e prolifica!
Anche il tuo oro si moltiplica!

Razza di Caino, guardati
dalle grandi brame, cuore ardito!

Razza d’Abele, tu cresci e ti pasci
come le cimici dei boschi!

Razza di Caino, trascina per le strade
la tua famiglia disperata!

Razza d'Abele, la tua carogna
ingrasserà la fumante terra!

Razza di Caino, il tuo compito
non è ancora finito!

Razza d'Abele, vergognati!
II ferro e vinto dallo spiedo!

Razza di Caino, sali al cielo
e scaraventa sulla terra Dio!

C. Baudelaire
Le Fleurs du Mal

Johnny:
Io sono molto più Abele, mi hanno già ucciso diverse volte....

Goethe:
Io sono Abele con Caino.
E sono Caino con Abele.

Intelligenti Pauca

CITAZIONE DI SAN FRANCESCO DI SALES

PAROLE DI SAN FRANCESCO DI SALES PER I FALSI FARISEI DI ALCUNE PARROCCHIE DELLA DIOCESI DI CAPUA

“NON ACCONTENTARTI DI ESSERE POVERO COME I POVERI, MA SII PIU’ POVERO DEI POVERI, VA A SERVIRLI QUANDO GIACCIONO A LETTO INFERMI E DEVI SERVIRLI CON LE TUE PROPRIE MANI.

QUESTA SERVITU’ E PIU’ GLORIOSA DI UN REGNO”.

CITAZIONE DEL GIORNO

MA COME CALZA BENE PER QUESTA CITTA'!
PROBABILMENTE AVEVA SOGGIORNATO PER UN PERIODO DI TEMPO A S MARIA…


cavalli

cavalli

BIAGIO MARIA DI MURO

RISPONDIAMO AL NUOVO CITTADINO C.DV.CHE DA QUALCHE MESE SI E’ TRASFERITO DAL LAZIO IN CAMPANIA E PRECISAMENTE A S.MARIA CAPUA VETERE IN VIA GALATINA CHE CI HA CHIESTO CHI ERA IL SINDACO DELLA CITTA’.

BIAGIO MARIA DI MURO

BIAGIO MARIA DI MURO

BIAGIO DI MURO

TI RIMETTO LA FOTO DI BIAGIO DI MURO E UNA PARTE DEL SUO CURRICULUM VITAE

BIAGIO DI MURO SI E’ LAUREATO, IL 30/10/1995, CON 110 E LODE IN ARCHITETTURA PRESSO L’UNIVERSITA’ DI NAPOLI, CON UNA TESI SPERIMENTALE IN SCIENZE DELLE COSTRUZIONI ED E’ ISCRITTO ALL’ORDINE DEGLI ARCHITETTI DELLA PROVINCIA DI CASERTA AL N. 872.

SVOLGE UNICAMENTE LA LIBERA PROFESSIONE ED HA LO STUDIO IN S.MARIA C.V., AL CORSO ALDO MORO N.73

E’ABILITATO AL COORDINAMENTO DI SICUREZZA – D.LGS.494/96 – CON ATTESTATO DI CORSO RILASCIATO DALL’UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II, A CURA DEL CENTRO INTERDIPARTIMENTALE DI RICERCHE L.U.P.T. DAL 24 NOVEMBRE 1997.

HA PARTECIPATO AL GRUPPO DI RICERCHE SUL TEMA “STABILITA’ DELLE TORRI IN MURATURA” ORGANIZZATO DALL’ISTITUTO DI “COSTRUZIONE DELLA FACOLTA’ DI ARCHITETTURA” – UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI, FEDERICO II.

E’ COLLABORATORE DELLA III AREA DI RICERCA “PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E SISTEMI INFORMATIVI TERRITORIALI” L.U.P.T. – LABORATORIO DI URBANISTICA E PIANIFICAZIONE TERRITORIALE DELL’UNIVERSITA’ FEDERICO II DI NAPOLI, FACOLTA’ DI ARCHITETTURA.

E’ MEMBRO DELL’AREA DI RICERCA “PROGETTAZIONE URBANA, AMBIENTALE E DEL RECUPERO E VALORIZZAZIONE DEI BENI STORICI, ARCHITETTONICI, ARCHEOLOGICI E PAESAGGISTICI” DEL CENTRO DI RICERCA L.U.P.T. DELL’UNIVERSITA’ FEDERICO II DI NAPOLI FACOLTA’ DI ARCHITETTURA – DIRETTORE PROF. FRANCO MARINIELLO.

HA SEMPRE AVUTO UN FORTE LEGAME CON LA POLITICA ATTIVA, ESSENDO FIGLIO DI NICOLA DI MURO, IL QUALE FIN DAL 1956 E’ ESPRESSIONE DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA, PRIMA A LIVELLO COMUNALE I POI OLTRE AI CONFINI CITTADINI, FINO A DIVENTARE UOMO DI RIFERIMENTO DEL PARTITO AI PIU’ ALTI LIVELLI.

BIAGIO MARIA DI MURO FIN DALL’ADOLESCENZA HA POTUTO ASSORBIRE TUTTA L’ESPERIENZA POLITICA ED AMMINISTRATIVA, AVENDO AVUTO MODO DI FREQUENTARE ASSIDUAMENTE IL PARTITO.

PARTECIPA ALLA CONSULTAZIONE ELETTORALE AMMINISTRATIVA DEL 2002, CANDIDATO CON FORZA ITALIA, RIPORTANDO CIRCA 1000 VOTI DI PREFERENZE CONTRIBUENDO IN MODO DETERMINANTE DA FAR DIVENTARE FORZA ITALIA IL PRIMO PARTITO IN CITTA’.

DOPO NEL 2007 ASSUME LA CARICA DI VICE SINDACO, MA DOPO QUALCHE MESE NON ESITA A LASCIARE IL PRESTIGIOSO INCARICO QUANDO SI ACCORGE CHE CON LA DEFENESTRAZIONE DELL’ASSESSORE MARCIANO SCHETTINO VENIVANO TRADITI GLI IMPEGNI E LE PROMESSE SOTTOSCRITTE NEL PROGRAMMA ELETTORALE PRESENTATO AGLI ELETTORI.

DAL 2011 AL 2015 E’ STATO SINDACO DELLA CITTA’ DI S.MARIA CAPUA VETERE.

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TOTALE DEL FINANZIAMENTO:

euro 699.438,18

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PERDONA LORO......

Padre perdona loro! Perché li hai accecati? Perché hai tolto loro la memoria? Forse perché non credono più in Te? Padre perdonali! Tu sei un Dio buono: essi non sanno quello che fanno.... Non ricordano quando Tu mandasti loro la manna dal cielo e tutti sopravvissero e trovarono la terra promessa. Oggi li vuoi punire perché hanno troppo peccato? È per questo che la nuova manna tarda ad arrivare? Se sono ancora scettici e sono ancora cristiani se lo facessero spiegare dal loro parroco. Se poi sono degli assatanati, arrabbiati, solo perché credono di essere degli unti dal Signore, e solo perché sono stati abituati a credere di essere dei privilegiati, dimenticando i comandamenti che Dio diede a Mosè, allora fanno bene a pregare il vitello d'oro. E fanno bene a servire il vitello casalese sempre presente e che è stato causa del saccheggio sammaritamo e della chiusura delle industrie e la conseguente fine del lavoro, del commercio e delle possibilità di dare da bere agli assetati. Ma Tu Signore, nella Tua Infinita Bontà, Perdonali.....

NON CI SIAMO LIBERATI DI TUTTI MA RESTERANNO ALL'OPPOSIZIONE

NON CI SIAMO LIBERATI DI TUTTI MA RESTERANNO ALL'OPPOSIZIONE