prova


Non lasciare mai, che il successo ti nasconda la sua vacuità, un' impresa la sua vanità, la fatica la sua desolazione. Mantieni vivo dentro di te l' incentivo ad andare ancora più avanti, quell' inquietudine dell' anima che ci spinge al di là di noi stessi. Non guardare indietro, e non accarezzare sogni per il futuro. Ciò non verrebbe nè a restituirti il passato nè a soddisfare gli altri tuoi sogni ad occhi aperti. Il tuo dovere, la tua ricompensa, il tuo destino sono qui ora.
(Dag Hammaarskjold, Markings)
Dobbiamo accettare le delusioni che sono limitate, ma non dobbiamo mai perdere l'infinita speranza.
(Martin Luther King)
Noi non dimentichiamo e non demordiamo.
Quanno 'a furmicola vò murì, mètte è scèlle. Si dice di chi, raggiunta la ricchezza, perde ogni senso della misura e finisce per far cose illogiche e per danneggiare se stesso.
Quanno ò perucchio saglie in gloria perde à scienza e à memoria. Il villano che sale nella scala sociale dimentica subito la sua origine e coloro che lo hanno agevolato nella ascesa.

mercoledì 30 dicembre 2015

Renzi: politica batte populismo 4 a 0. Ma senza ok a riforme ho fallito

Dal lavoro alle tasse, dall'Europa alle riforme, dall'immigrazione ai marò: Renzi fa un bilancio del 2015 e risponde a decine di domande nella consueta conferenza stampa di fine anno. «Il 2015 è andato meglio del 2014. È andato meglio delle nostre previsioni nel 2014: lo dice la realtà dei fatti», dice il presidente del Consiglio aggiungendo che «il 2015 ha visto in alcune delle principali sfide un segno che torna positivo».

Il premier porta alla conferenza persino delle slide "anti-gufi" con gli obiettivi raggiunti messi nero su bianco. Ogni slide è, di fatto divisa in due parti: in quella superiore campeggia il fumetto di un gufo con un messaggio di diffidenza o pessimismo; nella parte superiore viene riportato, in diretta corrispondenza all'argomento 'toccato' dal gufo, l'obiettivo raggiunto, secondo Renzi, dal suo governo.

Renzi rivendica quanto fatto dal suo governo. La riforma delle legge elettorale è stata un passaggio difficile e comunque un «capolavoro parlamentare», dice. «Immaginiamo il referendum nel mese di ottobre 2016», aggiunge il premier a proposito della riforma costituzionale. E sottolinea: «Se lo perdo allora considero fallita la mia esperienza politica». 

«Si diceva che l'Italia era in stagnazione perenne: se guardiamo dati vediamo che il segno più torna a crescere: era previsto lo 0,7% e siamo allo 0,8». «C'è ancora molto da fare, ma dove eravamo un anno e 8 mesi fa?». In Italia c'è un «indice di fiducia spaventosamente alto: quello dei consumatori è a quota 117,6 mentre un anno fa era a 97,4». Si tratta di «20 punti» di differenza e mostra un «paese che si sta rimettendo in moto». 

Tra una slide e l'altra Renzi annuncia anche che quello di capo del governo «sarà il mio ultimo ruolo pubblico come è naturale che sia». «Quando hai fato questo ruolo dopo lasci: per me dunque questo sarà l'ultimo incarico pubblico», ripete. E poi: «Se il 2015 è stato l'anno delle riforme, il 2016 sarà l'anno dei valori» prosegue, rimarcando che la legge di stabilità, che in molti criticano come «mance e mancette», invece «mette denaro» su settori come «scuola università, cultura, servizio civile».

E a proposito della manovra Renzi sottolinea di dare «per scontato» che Bruxelles accolga le richieste italiane sulla flessibilità, perché l'Italia non solo «non chiede sconti», ma ha rispettato «tutte le regole» e «chiede che le regole Ue siano rispettate da tutti». «Rispettiamo tutte le regole e pretendiamo rispetto». «Il debito va giù nel prossimo anno e dopo 10 anni, siamo in surplus primario da anni, spendiamo meno di quanto si incassa al netto degli interessi. Il problema dell'Italia è quello di stimolare la fiducia nei propri consumatori».

«Per me i sondaggi non sono un problema, non mi interessano ma sono convinto che noi vinceremo alle prossime politiche del 2018 al primo turno», continua chiarendo di essere più interessato ora ai dati della grande distribuzione. E cioè quanto riescono a spendere in più gli italiani. In base ai sondaggi, ha poi ricordato, nel 2014 il Pd se la giocava con i 5 stelle ma poi i dem hanno toccato il 40,8% e i grillini sono rimasti al 20% dei sondaggi. «E non si dimentichi che ho preso un Pd che era al 25%», ha aggiunto.

«A Roma le primarie non vorrei sbagliare ma credo siano state anticipate al 6 marzo (idem a Napoli, ndr), diciamo a marzo per non sbagliare», dice poi il premier. «Su Roma sono convinto che il Pd se la giocherà, nonostante ci sia una qualche responsabilità in quello che accaduto. E sono convinto che il prossimo sindaco farà meglio di quello andato via». «Questo tipo di elucubrazione che esponenti 5 stelle hanno avuto modo di esprimere, "hanno talmente paura che rinviano le elezionì", è un'allucinazione, una visione allucinogena. A Roma si va a votare nel 2016, intorno al 10 giugno si voterà per il prossimo sindaco».

Il tema immigrazione. «L'Italia può fare da sola, quest'anno oltre 150 mila sbarchi, l'anno scorso 170 mila, un paese di 60 milioni di abitanti può procedere ad espulsione e accoglienza abbastanza agevolmente. L'Italia non ha un problema numerico per cui ha bisogno dell'Europa. Il punto è che dobbiamo avere un quadro unitario, avere una politica di asilo europea», prosegue il premier Matteo Renzi, parlando di immigrazione.

Con questo governo si registra la vittoria della politica contro il populismo per 4 a zero e il risultato, anche grazie alle riforme, come quelle elettorale e del Senato, è un paese solido e stabile, dice Renzi sottolineando l'importanza di essere passati da una legislatura «strascicata» che non andava avanti ad una in grado di fare le riforme e di eleggere il presidente della Repubblica.

«Prendiamo atto - aggiunge poi - che parte delle persone che erano con noi, come Sel e Sinistra italiana, non vogliono più stare con noi: è una valutazione che compete loro». Ma, continua il premier, «se la sinistra» ci ripensa e «vuole partecipare alle primarie è benvenuta, altrimenti il Pd va con chi ci sta». A Cagliari, ha ricordato ad esempio Renzi, il Pd corre con Zedda e «nelle altre città se altri amici della coalizione vorranno partecipare alle primarie ne prenderemo atto: il Pd corre con chi ci sta».

«Non non ci sarà nessun rimpasto» di governo. «Se ci sarà bisogno, come è naturale che sia» visto che «manca ancora qualche casella al governo, le copriremo, ma non ci sarà nessun rimpasto», dice poi.​

Il presidente del Consiglio affronta quindi il delicato caso banche: «Non c'è rischio sistemico, le banche italiane sono molto più solide» di tante banche europee e «non cambierei il sistema bancario con quello tedesco nemmeno sotto pagamento», assicura. «Chi ha subito danni o è stato truffato», e non sono «moltissime», deve sapere che lo Stato è dalla sua parte e noi faremo di tutto perché possa avere indietro quello che ha perso.

Il premier ha poi aggiunto di non voler chiedere «deroghe» a Bruxelles sulle attuali regole. Rispondendo a una domanda sulla possibilità di quantificare i crediti deteriorati, si è limitato a ribadire che «non c'è rischio sistemico» e poi ha aggiunto: «Se ci sono questioni aperte le affronteremo senza chiedere alcuna deroga» all'Unione europea. «Le regole che siamo in grado di giocare le giocheremo, compreso il ricorso alla Corte di Giustizia se riterremo che ci siano state violazioni delle condizioni di gioco» per le banche italiane.

«In Italia ci sono state troppe banche, anche di paese, e in un modello europeo le banche di paese ce la fanno meno. Se vogliamo dare una mano, bisogna avere coraggio di dire che c'è bisogno del decreto sulle banche popolari», prosegue, difendendo il lavoro del governo. I critici di oggi che attaccano l'esecutivo sul caso banche, «dov'erano quando si è trasformato in legge decreto sulle popolari?».

Le pensioni. «Noi non tocchiamo le pensioni degli italiani», promette Renzi che aggiunge: «Ovviamente se ci saranno da fare degli interventi sulle pensioni d'oro saranno fatti dopo un lungo dibattito che sarà contraddistinto da grande trasparenza». 

Le tasse. «Non entro nel merito. È stato individuato un percorso Irpef, Irap, Ires e pensioni come asse di intervento ma non è serio dare adesso dettagli, perchè non sono definiti. La discussione vera sarà nell' estate 2016», risponde Renzi ad una domanda sul taglio delle tasse e scherza: «se Padoan sente che sto parlando di tagli delle tasse 2017 mi torna a Roma sconvolto. Con lui c'è una collaborazione significativa, a parte le questioni calcistiche, e doverosa: la solidità istituzione presuppone la solidità di governo».

«Vorrei che riuscissimo a guardare ancora una volta i numeri: come spending 'lorda' l'Italia ha fatto una riduzione di 12,3 miliardi sulla revisione sui ministeri (poi magari sono stati messi su altri capitoli di spesa perchè si ritiene di dover investire sulla card per i 18enni), 5,4 miliardi sulle Regioni» anche grazie «al minore aumento del Ssn», «2 miliardi sulle Province, e 1,2 sui Comuni».

La scuola. Qualche organizzazione sindacale ha messo in guardia i professori dicendo loro «vi deporteranno»: ora, «nessuno è stato deportato», ma quei professori precari, «sobillati da qualche genio, adesso non hanno il posto di lavoro a tempo indeterminato» perché non hanno fatto domanda «e questa è una cosa che mi fa molto male», dice il premier.

E poi l'Europa, con le recenti tensioni Italia-Germania sul caso banche e sulla flessibilità. «L'Italia non dichiara la guerra al'Europa: noi chiediamo solo di far rispettare le regole a tutti. Chiediamo rispetto per l'Italia e chiediamo chiarezza», sottolinea. «Ho uno splendido rapporto personale con la cancelliera Merkel, ma io rappresento l'Italia e vorrei che la stampa prendesse atto che quando parla il premier italiano non è necessario scrivere costantemente che si sta lamentando dell'Ue. Se con la cancelliera Merkel discutiamo di linee della politica economica europea non stiamo attaccando l'Europa, la stiamo difendendo».

L'Europa «cresce meno perchè ha scelto un politica economica sbagliata: la politica di Obama ha portato l'America fuori dalla recessione, quella europea no. Non è stata scelta la strada giusta, quella di flessibilità, crescita e investimenti».

Fino a qualche tempo fa l'Italia non «contava niente in politica estera, non toccavamo palla, non c'era sugli incontri sull'Iran: ora siamo in grado di stare a quei tavoli. A Vienna dove ci si riunisce per parlare Siria, a Roma di Libia», continua. Ringrazio il Presidente della Repubblica Napolitano per la prima parte dell'anno e Mattarella per la seconda parte, perché con loro il sistema paese ha fatto blocco comune sulle nomine internazionali». 

Impossibile non parlare del caso smog che tiene banco in questi giorni di ferie natalizie: «Non commento la strumentalizzazione dei morti che pare essere diventato uno sport a cui certe opposizioni ci stanno abituando», ribadisce Renzi in rifermento alle dichiarazioni di Beppe grillo. «Siamo passati da piove governo ladro a non piove governo killer», ma l'Italia «ha ridotto le emissioni ultimi 25 anni, non è merito governo Renzi, di almeno un quarto rispetto al 1990. Non tutti Paesi europei hanno fatto la stessa cosa». 

Le unioni civili. «Un tema che va depurato da tensioni di natura politica stretta. È un tema che divide - dice Renzi - anche dentro il Pd ci sono molte divisioni, e ce ne sono anche dentro FI. Ma io dico che dobbiamo portarle a casa, e che il 2016 non può che essere l'anno chiave». Depurare le unioni civili dalle posizioni politiche «non riguarda lo stralcio della stepchild adoption. La stepchild nasce come proposta della Leopolda» nel 2012, «è una proposta che abbiamo appoggiato sin da allora». Sul ddl unioni civili «non c'è unanimità di consensi ma c'è la grande occasione di una discussione seria senza steccati ideologici. La legge ci vuole e va fatta nel 2016, io non mi tiro indietro» e la «discussione deve essere rapida». «Metterò la stessa energia che ho messo sulle riforme, sulla scuola, sulla Pa» su temi come «la civil partnership, lo ius soli, il servizio civile per tutti, la legge sul terzo settore e l'associazionismo. Non credo siano cose di sinistra ma di buon senso».

Il premier prende un impegno anche sulla legge contro l'omofobia: «Ho parlato questa mattina con il sottosegretario Scalfarotto, il nostro impegno è che la legge sull'omofobia si concluda, mi auguro nel 2016».

I marò. «Ci sono state diverse occasioni per chiuderla rapidamente, non lo si è fatto. Io ho tentato un accordo politico con il premier Modi, che mi ha detto 'io come te questa vicenda me la sono trovatà sul tavolo», ma alla fine l'unica strada praticabile è stata quella di sottoporre la questione a un tribunale internazionale. Lo ha detto il premier Matteo Renzi, durante la conferenza stampa di fine anno, a proposito della vicenda giudiziaria dei marò. Il presidente del Consiglio ha comunque rimarcato come la vicenda abbia preso «una piega totalmente diversa dal passato» e cioè quella del tribunale internazionale. Il governo, ha quindi assicurato il premier, garantisce il massimo impegno e «tutto ciò che si potrà fare per sostenere i due marò è stato fatto e sarà fatto».

L'Eni. Il governo non pensa di ridurre ulteriormente la sua partecipazione in Eni. «Non immagino di dismettere altre quote»«Non credo che potremo privatizzare ancora aziende a dismisura», spiega il premier secondo il quale, invece, «c'è un sacco di patrimonio pubblico che va gestito meglio o valorizzato». Renzi quindi ammette come ci siano «alcune cose sulle quali non si è fatto abbastanza: sulle aziende partecipate, ad esempio». Anche se, spiega il premier, una loro fusione nell'immediato non porterà effetti sul bilancio dello Stato ma «può produrre un risparmio sulle bollette».

«Rispetto alla questione della Rai, poche volte ho visto Cda con così tanti giornalisti, se c'è una cosa che questa maggioranza parlamentare ha fatto è stato di dare la Rai a persone esperte e competenti», molte delle quali «vengono dal mondo del giornalismo», continua Renzi toccando il tema della riforma della tv pubblica.

Ma il premier lancia anche una stoccata alla categoria dei giornalisti: «Non credo che ci sia schiavitù o barbarie in Italia», risponde al presidente dell'Ordine dei giornalisti, Enzo Iacopino, che aveva parlato di «schiavitù» da parte di alcuni editori. «La mia posizione sull'ordine dei giornalisti è nota: io sarei per abolirlo», sentenzia.

«Non credo che sia all'ordine del giorno nel dibattito politico italiano. Non vedo un elemento di discussione sull'amnistia in Italia» e il tema «non è sul tavolo», dice inoltre il premier a fine conferenza.

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Caino e Abele

Da Baudelaire "I fiori del male" la poesia "Caino e Abele"

Dioscuro...

Abbiamo parlato più volte dei "Fiori del Male" di Baudelaire, ma ci sono dei versi che hanno sempre attirato la mia attenzione, sono le razze di Caino e Abele.
Sono metafore delle tipologie di umanità che adottano rispettivamente modi di esistere opposti.
Chi vive nella religione e nella prosperità, appagato dall'appoggio della divinità e della sua coscienza, contro chi vive l'umanità nella sua essenza più carnale, asseconda i suoi istinti e ne è condannato. Contadini contro cacciatori, santità contro umanità, ricchezza contro povertà, beatitudine contro dannazione.
Si parla di razze, quindi non c'è scelta. Voi siete più Caino o Abele? :)

Caino e Abele

Razza d'Abele, dormi, bevi e mangia:
con che compiacimento ti sorride Dio!

Razza di Caino, striscia
nel fango e muori miserabile!

Razza d'Abele, il tuo sacrificio
accarezza il naso ai Serafini!

Razza di Caino, il tuo supplizio
potra mai avere fine?

Razza d'Abele, guarda prosperare
II tuo bestiame e le tue semine!

Razza di Caino, le tue viscere
urlano di fame come un vecchio cane!

Razza d'Abele, scaldati il ventre
al focolare patriarcale!

Razza di Caino, trema di freddo
nel tuo antro, povero sciacallo!

Razza d'Abele, ama e prolifica!
Anche il tuo oro si moltiplica!

Razza di Caino, guardati
dalle grandi brame, cuore ardito!

Razza d’Abele, tu cresci e ti pasci
come le cimici dei boschi!

Razza di Caino, trascina per le strade
la tua famiglia disperata!

Razza d'Abele, la tua carogna
ingrasserà la fumante terra!

Razza di Caino, il tuo compito
non è ancora finito!

Razza d'Abele, vergognati!
II ferro e vinto dallo spiedo!

Razza di Caino, sali al cielo
e scaraventa sulla terra Dio!

C. Baudelaire
Le Fleurs du Mal

Johnny:
Io sono molto più Abele, mi hanno già ucciso diverse volte....

Goethe:
Io sono Abele con Caino.
E sono Caino con Abele.

Intelligenti Pauca

CITAZIONE DI SAN FRANCESCO DI SALES

PAROLE DI SAN FRANCESCO DI SALES PER I FALSI FARISEI DI ALCUNE PARROCCHIE DELLA DIOCESI DI CAPUA

“NON ACCONTENTARTI DI ESSERE POVERO COME I POVERI, MA SII PIU’ POVERO DEI POVERI, VA A SERVIRLI QUANDO GIACCIONO A LETTO INFERMI E DEVI SERVIRLI CON LE TUE PROPRIE MANI.

QUESTA SERVITU’ E PIU’ GLORIOSA DI UN REGNO”.

CITAZIONE DEL GIORNO

MA COME CALZA BENE PER QUESTA CITTA'!
PROBABILMENTE AVEVA SOGGIORNATO PER UN PERIODO DI TEMPO A S MARIA…


cavalli

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BIAGIO MARIA DI MURO

RISPONDIAMO AL NUOVO CITTADINO C.DV.CHE DA QUALCHE MESE SI E’ TRASFERITO DAL LAZIO IN CAMPANIA E PRECISAMENTE A S.MARIA CAPUA VETERE IN VIA GALATINA CHE CI HA CHIESTO CHI ERA IL SINDACO DELLA CITTA’.

BIAGIO MARIA DI MURO

BIAGIO MARIA DI MURO

BIAGIO DI MURO

TI RIMETTO LA FOTO DI BIAGIO DI MURO E UNA PARTE DEL SUO CURRICULUM VITAE

BIAGIO DI MURO SI E’ LAUREATO, IL 30/10/1995, CON 110 E LODE IN ARCHITETTURA PRESSO L’UNIVERSITA’ DI NAPOLI, CON UNA TESI SPERIMENTALE IN SCIENZE DELLE COSTRUZIONI ED E’ ISCRITTO ALL’ORDINE DEGLI ARCHITETTI DELLA PROVINCIA DI CASERTA AL N. 872.

SVOLGE UNICAMENTE LA LIBERA PROFESSIONE ED HA LO STUDIO IN S.MARIA C.V., AL CORSO ALDO MORO N.73

E’ABILITATO AL COORDINAMENTO DI SICUREZZA – D.LGS.494/96 – CON ATTESTATO DI CORSO RILASCIATO DALL’UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II, A CURA DEL CENTRO INTERDIPARTIMENTALE DI RICERCHE L.U.P.T. DAL 24 NOVEMBRE 1997.

HA PARTECIPATO AL GRUPPO DI RICERCHE SUL TEMA “STABILITA’ DELLE TORRI IN MURATURA” ORGANIZZATO DALL’ISTITUTO DI “COSTRUZIONE DELLA FACOLTA’ DI ARCHITETTURA” – UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI, FEDERICO II.

E’ COLLABORATORE DELLA III AREA DI RICERCA “PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E SISTEMI INFORMATIVI TERRITORIALI” L.U.P.T. – LABORATORIO DI URBANISTICA E PIANIFICAZIONE TERRITORIALE DELL’UNIVERSITA’ FEDERICO II DI NAPOLI, FACOLTA’ DI ARCHITETTURA.

E’ MEMBRO DELL’AREA DI RICERCA “PROGETTAZIONE URBANA, AMBIENTALE E DEL RECUPERO E VALORIZZAZIONE DEI BENI STORICI, ARCHITETTONICI, ARCHEOLOGICI E PAESAGGISTICI” DEL CENTRO DI RICERCA L.U.P.T. DELL’UNIVERSITA’ FEDERICO II DI NAPOLI FACOLTA’ DI ARCHITETTURA – DIRETTORE PROF. FRANCO MARINIELLO.

HA SEMPRE AVUTO UN FORTE LEGAME CON LA POLITICA ATTIVA, ESSENDO FIGLIO DI NICOLA DI MURO, IL QUALE FIN DAL 1956 E’ ESPRESSIONE DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA, PRIMA A LIVELLO COMUNALE I POI OLTRE AI CONFINI CITTADINI, FINO A DIVENTARE UOMO DI RIFERIMENTO DEL PARTITO AI PIU’ ALTI LIVELLI.

BIAGIO MARIA DI MURO FIN DALL’ADOLESCENZA HA POTUTO ASSORBIRE TUTTA L’ESPERIENZA POLITICA ED AMMINISTRATIVA, AVENDO AVUTO MODO DI FREQUENTARE ASSIDUAMENTE IL PARTITO.

PARTECIPA ALLA CONSULTAZIONE ELETTORALE AMMINISTRATIVA DEL 2002, CANDIDATO CON FORZA ITALIA, RIPORTANDO CIRCA 1000 VOTI DI PREFERENZE CONTRIBUENDO IN MODO DETERMINANTE DA FAR DIVENTARE FORZA ITALIA IL PRIMO PARTITO IN CITTA’.

DOPO NEL 2007 ASSUME LA CARICA DI VICE SINDACO, MA DOPO QUALCHE MESE NON ESITA A LASCIARE IL PRESTIGIOSO INCARICO QUANDO SI ACCORGE CHE CON LA DEFENESTRAZIONE DELL’ASSESSORE MARCIANO SCHETTINO VENIVANO TRADITI GLI IMPEGNI E LE PROMESSE SOTTOSCRITTE NEL PROGRAMMA ELETTORALE PRESENTATO AGLI ELETTORI.

DAL 2011 AL 2015 E’ STATO SINDACO DELLA CITTA’ DI S.MARIA CAPUA VETERE.

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RECUPERO STRUTTURALE E FUNZIONALE DELL' EDIFICIO DELLE SCUOLE ELEMENTARI "PRINCIPE DI PIEMONTE"

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PERDONA LORO......

Padre perdona loro! Perché li hai accecati? Perché hai tolto loro la memoria? Forse perché non credono più in Te? Padre perdonali! Tu sei un Dio buono: essi non sanno quello che fanno.... Non ricordano quando Tu mandasti loro la manna dal cielo e tutti sopravvissero e trovarono la terra promessa. Oggi li vuoi punire perché hanno troppo peccato? È per questo che la nuova manna tarda ad arrivare? Se sono ancora scettici e sono ancora cristiani se lo facessero spiegare dal loro parroco. Se poi sono degli assatanati, arrabbiati, solo perché credono di essere degli unti dal Signore, e solo perché sono stati abituati a credere di essere dei privilegiati, dimenticando i comandamenti che Dio diede a Mosè, allora fanno bene a pregare il vitello d'oro. E fanno bene a servire il vitello casalese sempre presente e che è stato causa del saccheggio sammaritamo e della chiusura delle industrie e la conseguente fine del lavoro, del commercio e delle possibilità di dare da bere agli assetati. Ma Tu Signore, nella Tua Infinita Bontà, Perdonali.....

NON CI SIAMO LIBERATI DI TUTTI MA RESTERANNO ALL'OPPOSIZIONE

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