Non mi preoccupa più di stabilire quale sia stata la Giunta che per prima ha iniziato l’attività "ammazza territorio" permettendo di costruire nei parchi e nelle aree vincolate, ho raggiunto ormai la consapevolezza che le successive amministrazioni hanno proseguito in questa opera . Qualcuno diceva : “il passato non ci interessa , ci ha servito”.
Peraltro, ogni riferimento alle precedenti Giunte alimenterebbe il cruccio di aver messo, la gestione delle nostre vite nelle mani di condottieri pro- tempore di cui spesso non conserviamo nemmeno il ricordo. Ci abbagliano come la luce intensa e rapida di un flash, ma rimangono poco nella nostra mente e scompaiono presto quando non sono più citati nei titoli di un giornale locale oppure in qualche foto di inaugurazione.
Intanto, le grandi questioni insite nelle città, nei territori e che riguardano piccole e grandi comunità continuano ad essere decise da gruppi sempre più ristretti di affaristi e dalle “mosche cocchiere” che li affiancano ed illustrano la strada , a volte la spianano , per rendere legale anche quegli interventi che a prima vista potrebbero destare qualche sospetto.
Non mi stupisce neppure che una Giunta, eletta sulla base di alcuni impegni presi con la cittadinanza , poi, cambi in corso d’opera i suoi programmi urbanistici. Tutto ciò rende inutile ogni competizione elettorale tanto si sa a priori chi vince.
Quello che mi sbalordisce, invece, è che di fronte alla reale possibilità di costruire ben 430 appartamenti nell’ex area industriale del tabacchificio i partiti della “sinistra” rappresentati nelle istituzioni ( mi riferisco ai socialisti e al PD) non avvertano la necessità di intervenire per bloccare un’operazione chiaramente speculativa nonostante siano a conoscenza dell’impiego, per alcuni lavori in corso nell’area in questione , di ditte contigue al clan dei casalesi .
E le tante lezioni di legalità propinateci dai dotti Professori di area?
Circolava, qualche tempo fa , una barzelletta al riguardo molto significativa : “"Riuscirà la politica ad eliminare la piovra?". "Si', se si da' ad essa l'appalto dell'acquario”.
Questa sinistra , oggi silente, un tempo non molto lontano mi aveva insegnato che:
- l’Amministrazione di un Ente deve saper valutare con giudizio e realismo gli effetti positivi e negativi che si produrranno sul territorio, sull’ambiente, sui cittadini e sui servizi pubblici in generale a seguito di scelte urbanistiche;
- lo sviluppo di un territorio parte necessariamente da un’analisi storica dell’esistente, da una visione particolareggiata e complessiva dei bisogni e dei desideri dei Cittadini tutti, evitando, contemporaneamente, di intraprendere scelte che possano compromettere le prospettive future della Città.;
- qualsiasi progettualità di edilizia residenziale va collocata in una riqualificazione dell’esistente, partendo dalle aree più degradate – come il centro vecchio –, comprendendo l’intera Città, quindi, arrivando fino alle zone di recente urbanizzazione. La riqualificazione si attua includendo servizi ed infrastrutture – strade, piazze, fogne, metanizzazione, illuminazione, viabilità, uffici pubblici - che elevino la dignità di ciascuno e facciano riconoscere la nostra Città come ospitale e a misura d’uomo;
- le priorità di intervento vanno stabilite sulla base di un’analisi approfondita del fabbisogno abitativo, esistente e previsto, avendo particolare attenzione alla domanda espressa dalle fasce della popolazione con minori capacità di spesa, al fine di impiegare le risorse disponibili con efficacia ed equità e in coerenza con la natura delle risorse stesse.
Alla luce di queste considerazioni non si sente certo il bisogno di nuovo cemento per una edilizia residenziale nei territori dove la densità di popolazione e l’estensione territoriale non lo consentono.
L’intervento edilizio nell’ex tabacchificio, in assenza di un’attenta politica di pianificazione urbanistica, rischia di aggiungere cemento (legale nella migliore delle ipotesi) in un territorio già densamente costruito, di produrre un ulteriore appesantimento del traffico, un ulteriore ingorgo dei servizi attualmente disponibili e un prevedibile utilizzo di queste residenze da parte di famiglie provenienti, forse, da altri comuni senza venire incontro al bisogno delle fasce sociali più deboli di S.Maria C.V. delle giovani coppie e dei cittadini meno abbienti che hanno la necessità di una casa propria, perché il prezzo di vendita degli alloggi da realizzare non sarà certamente alla portata delle loro tasche.
Trovo strano che ad esprimersi sulla questione sia solo il Sindaco e, in contrapposizione , le associazioni che lo hanno candidato e non anche i partiti della coalizione di maggioranza.
Gli stessi “pontieri” , coloro che tanto si sono spesi, in campagna elettorale, per il raggiungimento delle attuali alleanze costruendo ponti per gli apparentamenti, ora tacciono.
Il silenzio non produce effetti e , forse, è questo il risultato che si vuole raggiungere.
I latini dicevano “quod nullum est , nullum producit effecti”. Non bisogna disturbare il manovratore soprattutto quando è il manovratore a detenere il potere reale e… qualche soldino.
Per storia personale appartengo al “genio guastatori” e trovo difficile cambiare natura in età avanzata e, poi, perché dovrei farlo?
Il mio obiettivo , condiviso da tanta gente comune che si affanna a mettere insieme il pranzo con la cena, è quello di difendersi dalla politica che impone i suoi commensali ad un tavolo già povero.
Gerardo D’Amore
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