GIOVEDI 21 FEBBRAIO
S. Pier Damiani
CHIUNQUE CHIEDE, RICEVE
Prima lettura Est 4,17n.p-r.aa-bb.gg-hh (NV)
In quei giorni, la regina Ester cercò rifugio presso il
Signore, presa da un’angoscia
mortale. Si prostrò a terra con le sue ancelle da mattina a
sera e disse: «Tu sei benedetto, Dio di Abramo, Dio di Isacco, Dio di Giacobbe.
Vieni in aiuto
a me che sono sola e non ho altro soccorso all'infuori di te, o Signore, perché
un
grande pericolo mi sovrasta. Io ho sentito dai libri dei miei antenati,
Signore, che
tu liberi fino all'ultimo tutti coloro che compiono la tua volontà. Ora,
Signore, mio
Dio, aiuta me che sono sola e non ho nessuno all'infuori di te. Vieni in
soccorso
a me, che sono orfana, e poni sulle mie labbra una parola opportuna davanti al
leone, e rendimi gradita a lui. Volgi il suo cuore all'odio contro chi ci
combatte, a
rovina sua e di quanti sono d'accordo con lui. Quanto a noi, liberaci dalla
mano
dei nostri nemici, volgi il nostro lutto in gioia e le nostre sofferenze in
salvezza».
Salmo 137: Nel giorno in cui ti ho invocato mi hai risposto.
Dal Vangelo secondo Luca 7,7-12
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Chiedete e vi
sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque
chiede riceve, e chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto. Chi di voi, al
figlio che gli chiede un pane, darà una pietra? E se gli chiede un pesce, gli
darà una serpe? Se voi, dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai
vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a
quelli che gliele chiedono! Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi,
anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti».
LA NOTA ESEGETICA
Piccola sezione dedicata alla preghiera. Tre verbi —
chiedere, cercare, bussare — ai quali corrispondono: ricevere, trovare, essere
aperto. Gli ultimi due verbi superano la semplice preghiera di domanda, e
riguardano la ricerca di Dio stesso. Due esempi che fanno appello al buon senso
illustrano il comportamento di Dio, e inculcano la fiducia nell'esaudimento.
IL COMMENTO SPIRITUALE
Il Padre nostro nei cieli, insegna Gesù, è pronto a dare le
cose «buone» a coloro che chiederanno e busseranno a lui. Tutto cioè che è
bene, dunque, è anche disponibile presso il Padre. Lui non viziai suoi figli,
né li costringe a inutili privazioni. Le sue grazie sono per noi, non dobbiamo
che domandargliele. La vera domanda è come sappiamo cosa dobbiamo chiedergli.
Come facciamo a sapere che quello che gli stiamo chiedendo è il nostro bene? La
storia degli uomini è fitta di episodi nei quali ciò che si credeva essere un
bene poi si è rivelato dannoso. Anche qui, l'insegnamento di Gesù pare preciso:
dobbiamo metterci insieme, chiedere, cercare e bussare nello spirito
dell'unità. In essa, sarà Gesù in mezzo a noi a formulare la giusta richiesta
al Padre.
Dunque, abbiamo fra le mani il mezzo per ottenere quanto è
necessario. Incontriamoci con i fratelli, amiamoli, lasciamo che dalla nostra
carità s'innalzi al cielo una richiesta che il Padre esaudirà, perché ordinata
al bene di tutti e di ciascuno.
L’ESPERIENZA
Il cappotto
Tutto è successo grazie ad un cappotto ricevuto in dono,
che mi aveva dato tanta gioia perché ne avevo veramente bisogno.
Passano solo alcuni giorni, quando ricevo la visita di una
persona che più di me ne avrebbe bisogno.
Mio marito mi suggerisce di non starci a pensare due volte e
di fare dono del cappotto a quella donna più povera di noi, in un periodo di
tanto freddo. Non mi è facile staccarmi, ma con un atto di grande generosità
gliel'offro.
La gioia indescrivibile apparsa sul volto di quella persona
è per me la ricompensa più bella.
E non penso più al cappotto.
Durante la settimana mi chiama al telefono un'altra amica
per chiedermi se per caso mi serve un cappotto di cui lei non ha bisogno.
È per me una risposta evidente del Vangelo, che dice: «Date
e vi sarà dato». Lo sapevo che Dio non si lascia vincere in generosità, ma è
sempre una sorpresa constatarlo.
F.N. — Cile
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