prova


Non lasciare mai, che il successo ti nasconda la sua vacuità, un' impresa la sua vanità, la fatica la sua desolazione. Mantieni vivo dentro di te l' incentivo ad andare ancora più avanti, quell' inquietudine dell' anima che ci spinge al di là di noi stessi. Non guardare indietro, e non accarezzare sogni per il futuro. Ciò non verrebbe nè a restituirti il passato nè a soddisfare gli altri tuoi sogni ad occhi aperti. Il tuo dovere, la tua ricompensa, il tuo destino sono qui ora.
(Dag Hammaarskjold, Markings)
Dobbiamo accettare le delusioni che sono limitate, ma non dobbiamo mai perdere l'infinita speranza.
(Martin Luther King)
Noi non dimentichiamo e non demordiamo.
Quanno 'a furmicola vò murì, mètte è scèlle. Si dice di chi, raggiunta la ricchezza, perde ogni senso della misura e finisce per far cose illogiche e per danneggiare se stesso.
Quanno ò perucchio saglie in gloria perde à scienza e à memoria. Il villano che sale nella scala sociale dimentica subito la sua origine e coloro che lo hanno agevolato nella ascesa.

giovedì 21 gennaio 2016

S.MARIA C.V. La priorità per Assunto De Nisi: non farsi dettare l’agenda da Casertace. Preferisce farsela dare dalla Cecere. Ricevimento dell’utenza ridotta a 7 ore in 7 giorni. Anche una sordomuta mandata via

Rileviamo e pubblichiamo da casertace.net

SANTA MARIA CAPUA VETERE – Il segretario comunale, Assunto De Nisi, afferma di non volersi far dettare l’agenda da Casertace, interpretando arbitrariamente ed in maniera del tutto infondata la nostra intenzione.

Questo accade perché lui pensa, come pensano in tanti, che Casertace persegua degli obiettivi di influenza sui poteri istituzionali, collegati a non meglio precisate, e forse addirittura inconfessabili, intenzioni.

Ragionano così perché in questo territorio non c’è gesto, azione, fatto, che possa essere ricondotto a quella che dovrebbe rappresentare una normale pratica testimoniale di un principio astratto, in partenza immateriale, che si persegue in maniera disinteressata.

Qui, invece, non esiste un fatto, un atto o un gesto, non sottoposto all’esegesi della malizia dietrologica. Se fai una cosa, se dici una cosa, se scrivi una cosa, evidentemente lo fai perché dietro di te c’è qualcuno o qualcosa, ma comunque esiste un significato recondito, si esplica un messaggio trasversale. Ciò accade perché questo pensare comune è ispirato dall’uso comune, dai comportamenti diffusi e ampiamente accettati molto di più di quanto non siano subiti.

Si dice, si fa, o si scrive una cosa per dire, per fare, e per scriverne un’altra. Un problema culturale di tipo antropologico e sociologico.

Logico che il segretario comunale, Assunto De Nisi, archetipo e prototipo perfetto di quello che è la pubblica amministrazione in Terra di Lavoro, si faccia da anni i film, non riuscendo a comprendere biologicamente, in quanto sprovvisto di questa percezione nel suo dna, che il sottoscritto non è altro che un’anima candida, che dice e scrive quello che pensa e che non è riducibile ad alcuna causa, ad alcuna logica precostituita, ad alcun disegno di dominio e di potere che non sia quello costituito dal potere della ragione e del diritto applicato e rispettato senza se e senza ma, al di la del fatto che una legga o una norma piacciano o non piacciano.

E allora, per De Nisi, il problema non può che essere costituito dal peso sempre crescente che, fortunatamente per la civiltà di queste contrade, sta assumendo il pensiero di Casertace.

Resistere, resistere, resistere: se Casertace si impossessa, come una sorta di demone all’incontrario, di participio del bene dell’anima di De Nisi, archetipo e prototipo, il sistema rischia. Dunque non conta adattarsi o non adattarsi ad una tesi espressa da Casertace in base alla considerazione di valore e di validità della stessa, accettando semmai una dialettica, un confronto delle idee. Conta, al contrario, erigere muri della conservazione, della reazione, messi l ad impedire che il buon diritto, la buona politica, la buona amministrazione, diventino una prospettiva, un orizzonte possibile, un qualcosa a cui le persone possano cominciare anche a credere.

Resistere, resistere, resistere, dunque. Proprio noi, che forse anche grazie alle dritte che ci arrivavano dall’interno dei Servizi Sociali (se il fine è nobile, secondo noi, arcigiustifica i mezzi) abbiamo smantellato il sistema fondato sul signor Roberto Pirro, l’uomo voluto dall’avvocato Giuseppe Stellato, ora diciamo che l’errore più catastrofico che si potrebbe fare nel comune di Santa Maria Capua Vetere, sarebbe quello di restaurare il sistema precedente, quello in cui un Gabriele Capitelli, il dominus del sistema Icaro, saliva e scendeva dal Comune, facendo il bello ed il cattivo tempo, garantito dalle premurose attenzioni della dirigente Cecere e del suo noto sodale, De Angelis.

 I primi effetti del ritorno di un certo tipo di gestione dei Servizi Sociali già si vedono, infatti, in questi giorni. Restrizione sostanziale dei tempi di ricevimento dei cittadini-utenti, come si può leggere dall’atto amministrativo che pubblichiamo in calce.

 Complessivamente 7 ore nell’intero arco della settimana: 3 ore il lunedì, 3 il mercoledì, una sola ora il giovedì.

 Il risultato è già sotto gli occhi: dipendenti barricati e chiusi dentro agli uffici e utenti in vana attesa nei corridoi a supplicare di essere ricevuti.

 Inutili tutte le istanze, tra le altre quella di una sordomuta che chiedeva la vidimazione di un documento. Sono stati tutti, immancabilmente, mandati via.

A dimostrazione che c’è lo zampino della rispettabilissima signora Eriminia Cecere, ci soccorre il ricordo di un tentativo, da questa operato qualche mese fa, di ridurre gli orari di accoglienza. In quell’occasione, l’operazione non le riuscì, perché l’allora sindaco Biagio Di Muro la bloccò. Attualmente questo ostacolo non c’è più e il segretario De Nisi, che evidentemente non si pone il problema delle necessità, necessità crudelmente urgenti di tanti sfortunati, ha assecondato un disegno già noto da tempo.

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Caino e Abele

Da Baudelaire "I fiori del male" la poesia "Caino e Abele"

Dioscuro...

Abbiamo parlato più volte dei "Fiori del Male" di Baudelaire, ma ci sono dei versi che hanno sempre attirato la mia attenzione, sono le razze di Caino e Abele.
Sono metafore delle tipologie di umanità che adottano rispettivamente modi di esistere opposti.
Chi vive nella religione e nella prosperità, appagato dall'appoggio della divinità e della sua coscienza, contro chi vive l'umanità nella sua essenza più carnale, asseconda i suoi istinti e ne è condannato. Contadini contro cacciatori, santità contro umanità, ricchezza contro povertà, beatitudine contro dannazione.
Si parla di razze, quindi non c'è scelta. Voi siete più Caino o Abele? :)

Caino e Abele

Razza d'Abele, dormi, bevi e mangia:
con che compiacimento ti sorride Dio!

Razza di Caino, striscia
nel fango e muori miserabile!

Razza d'Abele, il tuo sacrificio
accarezza il naso ai Serafini!

Razza di Caino, il tuo supplizio
potra mai avere fine?

Razza d'Abele, guarda prosperare
II tuo bestiame e le tue semine!

Razza di Caino, le tue viscere
urlano di fame come un vecchio cane!

Razza d'Abele, scaldati il ventre
al focolare patriarcale!

Razza di Caino, trema di freddo
nel tuo antro, povero sciacallo!

Razza d'Abele, ama e prolifica!
Anche il tuo oro si moltiplica!

Razza di Caino, guardati
dalle grandi brame, cuore ardito!

Razza d’Abele, tu cresci e ti pasci
come le cimici dei boschi!

Razza di Caino, trascina per le strade
la tua famiglia disperata!

Razza d'Abele, la tua carogna
ingrasserà la fumante terra!

Razza di Caino, il tuo compito
non è ancora finito!

Razza d'Abele, vergognati!
II ferro e vinto dallo spiedo!

Razza di Caino, sali al cielo
e scaraventa sulla terra Dio!

C. Baudelaire
Le Fleurs du Mal

Johnny:
Io sono molto più Abele, mi hanno già ucciso diverse volte....

Goethe:
Io sono Abele con Caino.
E sono Caino con Abele.

Intelligenti Pauca

CITAZIONE DI SAN FRANCESCO DI SALES

PAROLE DI SAN FRANCESCO DI SALES PER I FALSI FARISEI DI ALCUNE PARROCCHIE DELLA DIOCESI DI CAPUA

“NON ACCONTENTARTI DI ESSERE POVERO COME I POVERI, MA SII PIU’ POVERO DEI POVERI, VA A SERVIRLI QUANDO GIACCIONO A LETTO INFERMI E DEVI SERVIRLI CON LE TUE PROPRIE MANI.

QUESTA SERVITU’ E PIU’ GLORIOSA DI UN REGNO”.

CITAZIONE DEL GIORNO

MA COME CALZA BENE PER QUESTA CITTA'!
PROBABILMENTE AVEVA SOGGIORNATO PER UN PERIODO DI TEMPO A S MARIA…


cavalli

cavalli

BIAGIO MARIA DI MURO

RISPONDIAMO AL NUOVO CITTADINO C.DV.CHE DA QUALCHE MESE SI E’ TRASFERITO DAL LAZIO IN CAMPANIA E PRECISAMENTE A S.MARIA CAPUA VETERE IN VIA GALATINA CHE CI HA CHIESTO CHI ERA IL SINDACO DELLA CITTA’.

BIAGIO MARIA DI MURO

BIAGIO MARIA DI MURO

BIAGIO DI MURO

TI RIMETTO LA FOTO DI BIAGIO DI MURO E UNA PARTE DEL SUO CURRICULUM VITAE

BIAGIO DI MURO SI E’ LAUREATO, IL 30/10/1995, CON 110 E LODE IN ARCHITETTURA PRESSO L’UNIVERSITA’ DI NAPOLI, CON UNA TESI SPERIMENTALE IN SCIENZE DELLE COSTRUZIONI ED E’ ISCRITTO ALL’ORDINE DEGLI ARCHITETTI DELLA PROVINCIA DI CASERTA AL N. 872.

SVOLGE UNICAMENTE LA LIBERA PROFESSIONE ED HA LO STUDIO IN S.MARIA C.V., AL CORSO ALDO MORO N.73

E’ABILITATO AL COORDINAMENTO DI SICUREZZA – D.LGS.494/96 – CON ATTESTATO DI CORSO RILASCIATO DALL’UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II, A CURA DEL CENTRO INTERDIPARTIMENTALE DI RICERCHE L.U.P.T. DAL 24 NOVEMBRE 1997.

HA PARTECIPATO AL GRUPPO DI RICERCHE SUL TEMA “STABILITA’ DELLE TORRI IN MURATURA” ORGANIZZATO DALL’ISTITUTO DI “COSTRUZIONE DELLA FACOLTA’ DI ARCHITETTURA” – UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI, FEDERICO II.

E’ COLLABORATORE DELLA III AREA DI RICERCA “PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E SISTEMI INFORMATIVI TERRITORIALI” L.U.P.T. – LABORATORIO DI URBANISTICA E PIANIFICAZIONE TERRITORIALE DELL’UNIVERSITA’ FEDERICO II DI NAPOLI, FACOLTA’ DI ARCHITETTURA.

E’ MEMBRO DELL’AREA DI RICERCA “PROGETTAZIONE URBANA, AMBIENTALE E DEL RECUPERO E VALORIZZAZIONE DEI BENI STORICI, ARCHITETTONICI, ARCHEOLOGICI E PAESAGGISTICI” DEL CENTRO DI RICERCA L.U.P.T. DELL’UNIVERSITA’ FEDERICO II DI NAPOLI FACOLTA’ DI ARCHITETTURA – DIRETTORE PROF. FRANCO MARINIELLO.

HA SEMPRE AVUTO UN FORTE LEGAME CON LA POLITICA ATTIVA, ESSENDO FIGLIO DI NICOLA DI MURO, IL QUALE FIN DAL 1956 E’ ESPRESSIONE DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA, PRIMA A LIVELLO COMUNALE I POI OLTRE AI CONFINI CITTADINI, FINO A DIVENTARE UOMO DI RIFERIMENTO DEL PARTITO AI PIU’ ALTI LIVELLI.

BIAGIO MARIA DI MURO FIN DALL’ADOLESCENZA HA POTUTO ASSORBIRE TUTTA L’ESPERIENZA POLITICA ED AMMINISTRATIVA, AVENDO AVUTO MODO DI FREQUENTARE ASSIDUAMENTE IL PARTITO.

PARTECIPA ALLA CONSULTAZIONE ELETTORALE AMMINISTRATIVA DEL 2002, CANDIDATO CON FORZA ITALIA, RIPORTANDO CIRCA 1000 VOTI DI PREFERENZE CONTRIBUENDO IN MODO DETERMINANTE DA FAR DIVENTARE FORZA ITALIA IL PRIMO PARTITO IN CITTA’.

DOPO NEL 2007 ASSUME LA CARICA DI VICE SINDACO, MA DOPO QUALCHE MESE NON ESITA A LASCIARE IL PRESTIGIOSO INCARICO QUANDO SI ACCORGE CHE CON LA DEFENESTRAZIONE DELL’ASSESSORE MARCIANO SCHETTINO VENIVANO TRADITI GLI IMPEGNI E LE PROMESSE SOTTOSCRITTE NEL PROGRAMMA ELETTORALE PRESENTATO AGLI ELETTORI.

DAL 2011 AL 2015 E’ STATO SINDACO DELLA CITTA’ DI S.MARIA CAPUA VETERE.

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SERVIZIO CAF PRESSO LA NOSTRA SEDE IN C.SO ALDO MORO N.73 AVETE A DISPOSIZIONE UNA SERIE DI SERVIZI UTILI:

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euro 699.438,18

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PERDONA LORO......

Padre perdona loro! Perché li hai accecati? Perché hai tolto loro la memoria? Forse perché non credono più in Te? Padre perdonali! Tu sei un Dio buono: essi non sanno quello che fanno.... Non ricordano quando Tu mandasti loro la manna dal cielo e tutti sopravvissero e trovarono la terra promessa. Oggi li vuoi punire perché hanno troppo peccato? È per questo che la nuova manna tarda ad arrivare? Se sono ancora scettici e sono ancora cristiani se lo facessero spiegare dal loro parroco. Se poi sono degli assatanati, arrabbiati, solo perché credono di essere degli unti dal Signore, e solo perché sono stati abituati a credere di essere dei privilegiati, dimenticando i comandamenti che Dio diede a Mosè, allora fanno bene a pregare il vitello d'oro. E fanno bene a servire il vitello casalese sempre presente e che è stato causa del saccheggio sammaritamo e della chiusura delle industrie e la conseguente fine del lavoro, del commercio e delle possibilità di dare da bere agli assetati. Ma Tu Signore, nella Tua Infinita Bontà, Perdonali.....

NON CI SIAMO LIBERATI DI TUTTI MA RESTERANNO ALL'OPPOSIZIONE

NON CI SIAMO LIBERATI DI TUTTI MA RESTERANNO ALL'OPPOSIZIONE