In quelle riunioni , i Consiglieri pubblicamente si sono dichiarati contrari al cambio di destinazione del suolo industriale dove sorgono i capannoni di Pellino e speriamo che non cambieranno opinione come è avvenuto in passato per altri Consiglieri comunali che sono stati definiti , giustamente ,“voltagabbana o saltimbanchi”
Il silenzio che abbiamo serbato fino ad oggi è dovuto, quindi, non certo ad una resa sulla questione, ma all’attesa di avere notizie in merito all’impegno di cui si era fatto carico l’avv Stellato di promuovere un nuovo incontro con il Presidente del Tribunale, dove i rappresentati di maggioranza e opposizione avrebbero potuto tentare di trovare e proporre soluzioni fattibili in tempi brevi che contemperassero gli interessi del Tribunale con quelli della Città .
Siamo fermamente convinti che tra i tanti immobili comunali sia possibile trovare quello che possa essere adeguato alle esigenze degli uffici giudiziari , potendo così permettere alla città di evitare il danno della trasformazione di un’area industriale e contemporaneamente conseguire il beneficio di effettuare la ristrutturazione di un bene comunale con un conseguente risparmio per le casse comunali , salvaguardando così il già languente commercio del Centro Storico .
Confidavamo , quindi nell’impegno assunto dall’Avv. Stellato di farsi promotore di quest’ulteriore incontro che avrebbe potuto e forse potrebbe ancora essere risolutore . Incontro che non solo sarebbe stato doveroso porre in essere da parte di un’Amministrazione che si trova a dover ratificare decisioni altrui e, quindi a derogare ai propri poteri/doveri di indirizzo politico che soli giustificano la sua esistenza , vanificando nel contempo anche la volontà popolare e il diritto costituzionalmente garantito del voto , ma ancora più opportuno alla luce delle particolari questioni che riguardano le oscure vicende concernenti il rilascio della concessione a costruire i Capannoni di via Grattapulci che risultano essere oggetto di indagini da parte della Procura della Repubblica di S. Maria C.V.
Confidavamo , altresì nella buona fede della minoranza quando si dichiarava a favore della ricerca di soluzioni alternative e ritenevamo , quindi,fosse conseguente nel farsi promotrice presso le istituzioni ministeriali appartenenti al loro stesso colore politico, affinché intervenissero a salvaguardare i fondi erogati per la ristrutturazione della ex Caserma Mario Fiore per il tempo necessario all’attuale Amministrazione (maggioranza e minoranza )a poter ricercare e attuare soluzioni alternative rispetto a quella decisa dal Commissario Prefettizio , su indicazione dei dirigenti comunali di nomina.
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