Dopo la mia chiara presa di posizione in merito all’adesione al PdL. di Giovani Campochiaro, come mi aspettavo, cominciano a circolare indiscrezioni e chiacchiere infondate, messe in giro ad arte per farmi reagire, secondo la mia indole focosa, ed abbandonare il P.d.L.,dato che a molte persone è di disturbo la mia presenza e la mia inevitabile conoscenza dei fatti e delle circostanze.
Dell’adesione al partito di Campochiaro, personalmente, non me ne frega minimamente, se non per la brutta figura che si è fatta nell’accogliere un personaggio che è stato sempre criticato aspramente da tutte le sue componenti per le sue attività politiche e non.
L’averlo accolto sarà un fardello che si poteranno sulla coscienza coloro i quali ne hanno caldeggiato l’entrata, senza sentire il dovere di interpellare la base o, almeno, il gruppo consiliare, vanificando, così, tutto il lavoro che abbiamo fatto negli anni ne pensare di creare un progetto alternativo a questo modo di governare la città e che, dai fatti, era stato accolto con favore dall’opinione pubblica.
Io ho sempre assunto posizioni coerenti con il mio ruolo di oppositore e di vicinanza al partito ed ai suoi organi dirigenti; ho assecondato nella loro azione politica ed elettorale, senza remore, in quanto mi veniva promesso che avremmo sempre contrastato questa squallida Amministrazione comunale, la Sinistra e, quindi,anche a Campochiaro che ne è stato il vessillifero. Se il partito si limiterà ad accogliere i fuoriusciti di altri schieramenti ed assumerà il ruolo di partito vincitore, ingrossando le sue fila, questo è fisiologico per un partito che cresce; se,invece, a Santa Maria, si abbraccerà un progetto che non è quello che è stato presentato a me ed all’elettorato, ciò assumerà una dimensione politica ben diversa dalla semplice problematica dell’adesione del singolo personaggio, più o meno chiacchierato. Se ciò accadesse, sarà il caso, per mantenere la mia identità e per non venire meno al mio impegno con gli elettori che mi hanno visto sempre contrastare il malaffare e gli speculatori, di assumere altre decisioni che andrò a vagliare allorquando si compissero determinati, ulteriori misfatti. Già in passato ho dimostrato che non c’è possibilità di farmi cambiare opinione verso questi politici da strapazzo. Fare politica non significa fari affari, ma servire il Popolo e la propria città. Il contrasto a questi personaggi che sono un cancro sociale va portato avanti con ogni mezzo non solo con le chiacchiere di facciata, anche ricorrendo alla Magistratura che, se continua questa omertà, non sarà mai in grado di agire con efficacia.
Gaetano Rauso
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