prova


Non lasciare mai, che il successo ti nasconda la sua vacuità, un' impresa la sua vanità, la fatica la sua desolazione. Mantieni vivo dentro di te l' incentivo ad andare ancora più avanti, quell' inquietudine dell' anima che ci spinge al di là di noi stessi. Non guardare indietro, e non accarezzare sogni per il futuro. Ciò non verrebbe nè a restituirti il passato nè a soddisfare gli altri tuoi sogni ad occhi aperti. Il tuo dovere, la tua ricompensa, il tuo destino sono qui ora.
(Dag Hammaarskjold, Markings)
Dobbiamo accettare le delusioni che sono limitate, ma non dobbiamo mai perdere l'infinita speranza.
(Martin Luther King)
Noi non dimentichiamo e non demordiamo.
Quanno 'a furmicola vò murì, mètte è scèlle. Si dice di chi, raggiunta la ricchezza, perde ogni senso della misura e finisce per far cose illogiche e per danneggiare se stesso.
Quanno ò perucchio saglie in gloria perde à scienza e à memoria. Il villano che sale nella scala sociale dimentica subito la sua origine e coloro che lo hanno agevolato nella ascesa.

sabato 5 settembre 2015

Santo del giorno: Beata Madre Teresa di Calcutta

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Teresa di Calcutta, al secolo Agnes Gonxha Bojaxhiu, nasce il 26 agosto 1910 a Skopje in una benestante famiglia di genitori albanesi, di religione cattolica.
All'età di otto anni perse il padre e la sua famiglia soffrì di gravi difficoltà finanziarie. A partire dall'età di quattordici anni partecipò a gruppi di carità organizzati dalla sua parrocchia e nel 1928, a diciotto anni, decise di prendere i voti entrando come aspirante nelle Suore della Carità.

Inviata nel 1929 in Irlanda a svolgere la prima parte del suo noviziato, nel 1931, dopo aver preso i voti e assunto il nome di Maria Teresa, ispirandosi a Santa Teresa di Lisieux, partì per l'India per completare i suoi studi. Diventò insegnante presso il collegio cattolico di St. Mary's High School di Entally, sobborgo di Calcutta, frequentato soprattutto dalle figlie dei coloni inglesi. Negli anni che trascorse alla St. Mary si distinse per le sue innate capacità organizzative, tanto che nel 1944 fu nominata direttrice.
L'incontro con la povertà drammatica della periferia di Calcutta spinge la giovane Teresa ad una profonda riflessione interiore: ebbe, come scrisse nei suoi appunti, una chiamata nella chiamata.

Nel 1948 ebbe l'autorizzazione dal Vaticano ad andare a vivere da sola nella periferia della metropoli, a condizione che continuasse la vita religiosa. Nel 1950, fonda la congregazione delle “Missionarie della carità (in latino Congregatio Sororum Missionarium Caritatis, in inglese Missionaries of Charity o Sisters of Mother Teresa), la cui missione era quella di prendersi cura dei più poveri dei poveri” e “di tutte quelle persone che si sentono non volute, non amate, non curate dalla società, tutte quelle persone che sono diventate un peso per la società e che sono rifuggite da tutti.
Le prime aderenti furono dodici ragazze, tra cui alcune sue ex allieve alla St. Mary. Stabilì come divisa un semplice sari bianco a strisce azzurre, che, pare, fu scelto da Madre Teresa perché era il più economico fra quelli in vendita in un piccolo negozio. Si trasferì in un piccolo fabbricato che chiamò «Casa Kalighat per i morenti», donatogli dall'arcidiocesi di Calcutta.
La vicinanza ad un tempio indù, provoca la dura reazione di questi ultimi che accusano Madre Teresa di proselitismo e cercano con massicce dimostrazioni di allontanarla. La polizia, chiamata dalla missionaria, forse intimorita dalle violente proteste, decide arbitrariamente di arrestare Madre Teresa. Il commissario, entrato nell'ospedale, dopo aver visto le cure che essa amorevolmente dava ad un bambino mutilato, decise di lasciar perdere. Col tempo, però, il rapporto fra Madre Teresa e gli indiani si rafforzò e anche se le incomprensioni rimasero, si giunse ad una convivenza pacifica.
Poco dopo aprì un altro ospizio, il «Nirmal Hriday (cioè Cuore Puro, poi ancora una casa per lebbrosi chiamata «Shanti Nagar(cioè Città della Pace ed infine un orfanotrofio.
L'Ordine cominciò presto ad attirare sia "reclute" che donazioni caritatevoli da parte di cittadini occidentali, e dagli anni sessanta aprì ospizi, orfanotrofi e case per lebbrosi in tutta l'India.

La fama internazionale di Madre Teresa crebbe enormemente dopo un fortunato servizio della BBC del 1969  intitolato «Qualcosa di bello per Dio» e realizzato dal noto giornalista Malcolm Muggeridge. Il servizio documentò il lavoro delle suore fra i poveri di Calcutta ma durante le riprese alla Casa per i Morenti, a causa delle scarse condizioni di luce, si ritenne che la pellicola si potesse essere rovinata; tuttavia lo spezzone, quando fu inserito nel montaggio, apparve ben illuminato. I tecnici sostennero che fu merito del nuovo tipo di pellicola utilizzato, ma Muggeridge si era convinto che fosse un miracolo: pensò che la luce divina di Madre Teresa avesse illuminato il video, e si convertì al cattolicesimo.
Il documentario, grazie anche al presunto miracolo, ebbe un successo straordinario che portò alla ribalta delle cronache la figura di Madre Teresa.

Nel febbraio del 1965, il Beato Paolo VI (Giovanni Battista Montini, 1963-1978) concesse alle Missionarie della Carità il titolo di "congregazione di diritto pontificio" e la possibilità di espandersi anche fuori dall'India.
Nel 1967 fu aperta una casa in Venezuela, a cui seguirono sedi in Africa, Asia, Europa, Stati Uniti nel corso di tutti gli anni settanta e ottanta. L'Ordine si ampliò con la nascita di un ramo contemplativo e di due organizzazioni laicali.
Nel 1979, ottenne, infine, il riconoscimento più prestigioso: il Premio Nobel per la Pace. Rifiutò il convenzionale banchetto cerimoniale per i vincitori, e chiese che i 6.000 dollari di fondi fossero destinati ai poveri di Calcutta, che avrebbero potuto essere sfamati per un anno intero: “le ricompense terrene sono importanti solo se utilizzate per aiutare i bisognosi del mondo”.
Nel 1981 fu fondato il movimento “Corpus Christi” aperto ai sacerdoti secolari. Nel corso degli anni ottanta nasce l'amicizia fra San Giovanni Paolo II (Karol Józef Wojtyła, 1978-2005) e Madre Teresa i quali si ricambiano visite reciproche. Grazie all'appoggio del Papa, Madre Teresa riuscì ad aprire ben tre case a Roma, fra cui una mensa nella Città del Vaticano dedicata a Santa Marta, patrona dell'ospitalità.
Negli anni novanta, le Missionarie della Carità superarono le quattromila unità con cinquanta case sparse in tutti i continenti.

Intanto però le sue condizioni peggiorarono: nel 1989, in seguito ad un infarto, le fu applicato un pacemaker; nel 1991 si ammalò di polmonite; nel 1992 ebbe nuovi problemi cardiaci.
Si dimise da superiora dell'Ordine ma in seguito ad un ballottaggio fu rieletta praticamente all'unanimità, contando solo qualche voto astenuto. Accettò il risultato e rimase alla guida della congregazione.
Nell'aprile del 1996 Madre Teresa cadde e si ruppe la clavicola. Il 13 marzo 1997 lasciò definitivamente la guida delle Missionarie della Carità. Incontrò, lo stesso mese, il San Giovanni Paolo II per l'ultima volta, prima di rientrare a Calcutta dove morì il 5 settembre, ore 21.30, all'età di ottantasette anni.

Il suo lavoro, svolto con immenso amore, tra le vittime della povertà di Calcutta, le sue opere e i suoi libri di spiritualità cristiana e di preghiere, alcuni dei quali furono scritti insieme al suo amico Frère Roger, l'hanno resa una delle persone più famose al mondo.

A soli due anni dalla sua morte, San Giovanni Paolo II fece aprire, per la prima volta nella storia della Chiesa, con una deroga speciale, il processo di beatificazione che si concluse nell'estate del 2003 e fu quindi beatificata il 19 ottobre con il nome di Beata Teresa di Calcutta.
L'arcidiocesi di Calcutta ha aperto già nel 2005 il processo per la canonizzazione.

Il suo messaggio è sempre attuale: “Puoi trovare Calcutta in tutto il mondo – lei diceva – , se hai occhi per vedere. Dovunque ci sono i non amati, i non voluti, i non curati, i respinti, i dimenticati”.
I suoi figli spirituali continuano in tutto il mondo a servire “i più poveri tra i poveri” in orfanotrofi, lebbrosari, case di accoglienza per anziani, ragazze madri, moribondi. In tutto sono 5000, compresi i due rami maschili, meno noti, distribuiti in circa 600 case sparse per il mondo; senza contare le molte migliaia di volontari e laici consacrati che portano avanti le sue opere. “Quando sarò morta – diceva lei –, potrò aiutarvi di più…”.

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Caino e Abele

Da Baudelaire "I fiori del male" la poesia "Caino e Abele"

Dioscuro...

Abbiamo parlato più volte dei "Fiori del Male" di Baudelaire, ma ci sono dei versi che hanno sempre attirato la mia attenzione, sono le razze di Caino e Abele.
Sono metafore delle tipologie di umanità che adottano rispettivamente modi di esistere opposti.
Chi vive nella religione e nella prosperità, appagato dall'appoggio della divinità e della sua coscienza, contro chi vive l'umanità nella sua essenza più carnale, asseconda i suoi istinti e ne è condannato. Contadini contro cacciatori, santità contro umanità, ricchezza contro povertà, beatitudine contro dannazione.
Si parla di razze, quindi non c'è scelta. Voi siete più Caino o Abele? :)

Caino e Abele

Razza d'Abele, dormi, bevi e mangia:
con che compiacimento ti sorride Dio!

Razza di Caino, striscia
nel fango e muori miserabile!

Razza d'Abele, il tuo sacrificio
accarezza il naso ai Serafini!

Razza di Caino, il tuo supplizio
potra mai avere fine?

Razza d'Abele, guarda prosperare
II tuo bestiame e le tue semine!

Razza di Caino, le tue viscere
urlano di fame come un vecchio cane!

Razza d'Abele, scaldati il ventre
al focolare patriarcale!

Razza di Caino, trema di freddo
nel tuo antro, povero sciacallo!

Razza d'Abele, ama e prolifica!
Anche il tuo oro si moltiplica!

Razza di Caino, guardati
dalle grandi brame, cuore ardito!

Razza d’Abele, tu cresci e ti pasci
come le cimici dei boschi!

Razza di Caino, trascina per le strade
la tua famiglia disperata!

Razza d'Abele, la tua carogna
ingrasserà la fumante terra!

Razza di Caino, il tuo compito
non è ancora finito!

Razza d'Abele, vergognati!
II ferro e vinto dallo spiedo!

Razza di Caino, sali al cielo
e scaraventa sulla terra Dio!

C. Baudelaire
Le Fleurs du Mal

Johnny:
Io sono molto più Abele, mi hanno già ucciso diverse volte....

Goethe:
Io sono Abele con Caino.
E sono Caino con Abele.

Intelligenti Pauca

CITAZIONE DI SAN FRANCESCO DI SALES

PAROLE DI SAN FRANCESCO DI SALES PER I FALSI FARISEI DI ALCUNE PARROCCHIE DELLA DIOCESI DI CAPUA

“NON ACCONTENTARTI DI ESSERE POVERO COME I POVERI, MA SII PIU’ POVERO DEI POVERI, VA A SERVIRLI QUANDO GIACCIONO A LETTO INFERMI E DEVI SERVIRLI CON LE TUE PROPRIE MANI.

QUESTA SERVITU’ E PIU’ GLORIOSA DI UN REGNO”.

CITAZIONE DEL GIORNO

MA COME CALZA BENE PER QUESTA CITTA'!
PROBABILMENTE AVEVA SOGGIORNATO PER UN PERIODO DI TEMPO A S MARIA…


cavalli

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BIAGIO MARIA DI MURO

RISPONDIAMO AL NUOVO CITTADINO C.DV.CHE DA QUALCHE MESE SI E’ TRASFERITO DAL LAZIO IN CAMPANIA E PRECISAMENTE A S.MARIA CAPUA VETERE IN VIA GALATINA CHE CI HA CHIESTO CHI ERA IL SINDACO DELLA CITTA’.

BIAGIO MARIA DI MURO

BIAGIO MARIA DI MURO

BIAGIO DI MURO

TI RIMETTO LA FOTO DI BIAGIO DI MURO E UNA PARTE DEL SUO CURRICULUM VITAE

BIAGIO DI MURO SI E’ LAUREATO, IL 30/10/1995, CON 110 E LODE IN ARCHITETTURA PRESSO L’UNIVERSITA’ DI NAPOLI, CON UNA TESI SPERIMENTALE IN SCIENZE DELLE COSTRUZIONI ED E’ ISCRITTO ALL’ORDINE DEGLI ARCHITETTI DELLA PROVINCIA DI CASERTA AL N. 872.

SVOLGE UNICAMENTE LA LIBERA PROFESSIONE ED HA LO STUDIO IN S.MARIA C.V., AL CORSO ALDO MORO N.73

E’ABILITATO AL COORDINAMENTO DI SICUREZZA – D.LGS.494/96 – CON ATTESTATO DI CORSO RILASCIATO DALL’UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II, A CURA DEL CENTRO INTERDIPARTIMENTALE DI RICERCHE L.U.P.T. DAL 24 NOVEMBRE 1997.

HA PARTECIPATO AL GRUPPO DI RICERCHE SUL TEMA “STABILITA’ DELLE TORRI IN MURATURA” ORGANIZZATO DALL’ISTITUTO DI “COSTRUZIONE DELLA FACOLTA’ DI ARCHITETTURA” – UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI, FEDERICO II.

E’ COLLABORATORE DELLA III AREA DI RICERCA “PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E SISTEMI INFORMATIVI TERRITORIALI” L.U.P.T. – LABORATORIO DI URBANISTICA E PIANIFICAZIONE TERRITORIALE DELL’UNIVERSITA’ FEDERICO II DI NAPOLI, FACOLTA’ DI ARCHITETTURA.

E’ MEMBRO DELL’AREA DI RICERCA “PROGETTAZIONE URBANA, AMBIENTALE E DEL RECUPERO E VALORIZZAZIONE DEI BENI STORICI, ARCHITETTONICI, ARCHEOLOGICI E PAESAGGISTICI” DEL CENTRO DI RICERCA L.U.P.T. DELL’UNIVERSITA’ FEDERICO II DI NAPOLI FACOLTA’ DI ARCHITETTURA – DIRETTORE PROF. FRANCO MARINIELLO.

HA SEMPRE AVUTO UN FORTE LEGAME CON LA POLITICA ATTIVA, ESSENDO FIGLIO DI NICOLA DI MURO, IL QUALE FIN DAL 1956 E’ ESPRESSIONE DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA, PRIMA A LIVELLO COMUNALE I POI OLTRE AI CONFINI CITTADINI, FINO A DIVENTARE UOMO DI RIFERIMENTO DEL PARTITO AI PIU’ ALTI LIVELLI.

BIAGIO MARIA DI MURO FIN DALL’ADOLESCENZA HA POTUTO ASSORBIRE TUTTA L’ESPERIENZA POLITICA ED AMMINISTRATIVA, AVENDO AVUTO MODO DI FREQUENTARE ASSIDUAMENTE IL PARTITO.

PARTECIPA ALLA CONSULTAZIONE ELETTORALE AMMINISTRATIVA DEL 2002, CANDIDATO CON FORZA ITALIA, RIPORTANDO CIRCA 1000 VOTI DI PREFERENZE CONTRIBUENDO IN MODO DETERMINANTE DA FAR DIVENTARE FORZA ITALIA IL PRIMO PARTITO IN CITTA’.

DOPO NEL 2007 ASSUME LA CARICA DI VICE SINDACO, MA DOPO QUALCHE MESE NON ESITA A LASCIARE IL PRESTIGIOSO INCARICO QUANDO SI ACCORGE CHE CON LA DEFENESTRAZIONE DELL’ASSESSORE MARCIANO SCHETTINO VENIVANO TRADITI GLI IMPEGNI E LE PROMESSE SOTTOSCRITTE NEL PROGRAMMA ELETTORALE PRESENTATO AGLI ELETTORI.

DAL 2011 AL 2015 E’ STATO SINDACO DELLA CITTA’ DI S.MARIA CAPUA VETERE.

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SERVIZIO CAF PRESSO LA NOSTRA SEDE IN C.SO ALDO MORO N.73 AVETE A DISPOSIZIONE UNA SERIE DI SERVIZI UTILI:

1. MODELLO ISEE

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5. MODELLO RED

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PERDONA LORO......

Padre perdona loro! Perché li hai accecati? Perché hai tolto loro la memoria? Forse perché non credono più in Te? Padre perdonali! Tu sei un Dio buono: essi non sanno quello che fanno.... Non ricordano quando Tu mandasti loro la manna dal cielo e tutti sopravvissero e trovarono la terra promessa. Oggi li vuoi punire perché hanno troppo peccato? È per questo che la nuova manna tarda ad arrivare? Se sono ancora scettici e sono ancora cristiani se lo facessero spiegare dal loro parroco. Se poi sono degli assatanati, arrabbiati, solo perché credono di essere degli unti dal Signore, e solo perché sono stati abituati a credere di essere dei privilegiati, dimenticando i comandamenti che Dio diede a Mosè, allora fanno bene a pregare il vitello d'oro. E fanno bene a servire il vitello casalese sempre presente e che è stato causa del saccheggio sammaritamo e della chiusura delle industrie e la conseguente fine del lavoro, del commercio e delle possibilità di dare da bere agli assetati. Ma Tu Signore, nella Tua Infinita Bontà, Perdonali.....

NON CI SIAMO LIBERATI DI TUTTI MA RESTERANNO ALL'OPPOSIZIONE

NON CI SIAMO LIBERATI DI TUTTI MA RESTERANNO ALL'OPPOSIZIONE