Se alla Regione il presidente Caldoro ha sgominato De Luca, alla Provincia il presidente Zinzi ha polverizzato Stellato.
Qualche commentatore politico, considerati i guasti che Bassolino aveva prodotto a Napoli e i suoi pupilli a Caserta, aveva ipotizzato che queste campagne elettorali per il centro destra sarebbero state delle vere passeggiate per la salute.
Niente di più inesatto. Durante la campagna elettorale del 1948 Guareschi scrisse su “Candido”: i rossi e i loro accoliti, sotto le elezioni, diventano come l’Idra, il mostro mitologico al quale quando Ercole tagliava la testa, dal tronco reciso ne spuntavano subito altre tre”. È vero che tutto faceva presagire per il meglio, ma la costosissima catapulta elettorale che in provincia la sinistra aveva fatto scendere in campo, aveva creato non poche perplessità al centrodestra. Il buon senso ha illuminato la gente dabbene e così intrallazzieri e compagni se ne tornano a casa(speriamo a lavorare!) con la coda fra le gambe. E, a proposito del ritorno al lavoro, vorrei pregare l’on. Paolo Romano, con il quale mi felicito per la brillante riconferma, di sollecitare il presidente Zinzi a cominciare a stanare i pupilli di Bassolino “ammacchiati” negli Enti ad oziare e di mandarli finalmente a lavorare. La stampa ha riportato le prime dichiarazioni rese a caldo dagli sconfitti. Le solite solfe:”qualcosa non ha funzionato”, oppure”qualcuno è stato solo a guardare, oppure “dobbiamo stare più vicini alla gente”. A qualche rombato d’èlite vorrei consigliare di evitare l’agnello al pranzo di domenica, qualche osso potrebbe fare qualche brutto scherzo. Tanto starà in buona compagnia, perché forse nemmeno Sassolino lo mangerà per evitare anche lui qualche ossicino di traverso. Lunedì 29 u.s. completata la campagna elettorale,
E allora, da vecchio patito, voglio suggerire questo salutare accorgimento. Quando, per le future sconfitte elettorali, devono ricorrere nuovamente alla scolla, mettano prima sulla fronte due sottili fette di limone e poi stringano bene. È un toccasana. Poi si stendano sul letto in una camera in penombra, si mettano le cuffie e ascoltino la
“Marcia funebre di Chopin”: Pochi minuti e l’emicrania è passata.
Pochi minuti ancora e avranno dimenticato pure quella valanga di soldi che hanno buttato alle ortiche per la loro campagna elettorale; Provare per credere.
Buona Pasqua a vincitori e vinti!
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