Gli interessi della città non sono presi in considerazione.
Un’amministrazione di dilettanti che gestiscono la “Cosa Pubblica” con approssimazione o di furbi che usano il potere conferito dal popolo per i loro interessi? Questa è la domanda che mi pongo da mesi, cioè da quando si è insediata l’Amministrazione Giudicianni. Dal mese di settembre del 2007 ho posto all’attenzione della maggioranza e di tutto il Civico Consesso la questione degli abusi edilizi che sono stati registrati nelle zone individuate nel PRG come zone F (zone destinate ad interventi di interesse pubblico, ecc) ed in aree che, secondo l’edilizia convenzionata erano destinate a standards urbanistici e, quindi, da acquisire al patrimonio comunale per essere destinati a verde pubblico, strade o altri servizi di pubblica utilità. Dopo aver chiesto di intervenire sulla questione, molto delicata e che configura gravi danni alle finanze comunali ed aver inutilmente chiesto la nomina di una commissione di studio e di indagine sulla materia, la città resta ancora in attesa di conoscere cosa si nasconde dietro a questa faccenda ormai a tutti nota. Dopo la mia ennesima richiesta in Consiglio, si è registrata la promessa di una relazione da parte del Sindaco, che conteneva solo aria fritta e senza che si desse una risposta alle numerose richieste di chiarimenti che provengono da più parti.. La mia reiterata richiesta di nomina della Commissione di indagine è stata più volte respinta, in quanto vi sono molti interessi sulla questione da parte di chi possiede case in lottizzazioni non regolari o, addirittura, ha costruito civili abitazioni in zone F o in zone destinate a standards urbanistici, in barba alla legge ed al Decreto Ninisteriale 1444/68. Non è possibile che si continui ad amministrare in questo modo, nell’interesse solo di pochi individui e non della collettività. Il Sindaco ha addotto a scusante che le carte sono state sequestrate dalla Magistratute, invece l’assessore delegato, sino a l’altro ieri, aveva promesso di risolvere il problema, detiene le carte relativa a questa problematica e, nonostante le mie sollecitazione, non le rende pubbliche. Forse si ignora che le aree destinata a standards non potevano essere monetizzate se non con il consenso del Consiglio Comunale ed a prezzi congrui e solo dopo aver individuato sul territorio altre aree che compensassero l’alienazione di quelle acquistate dai privati che avrebbero dovuto cederle. E’ assurdo che si continui a governare la città in questo modo, senza tener conto degli interessi della collettività .
Gaetano Rauso
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