Ecco la maggioranza di Giudicianni, riequilibrio approvato con 17 sì
Dal sito di Gianluigi Guarino www.casertace.net
Una maggioranza finalmente compatta, composta da 17 consiglieri comunali ha detto sì, aspettando diligentemente fino a notte inoltrata, al riequilibrio di bilancio 2010. Ieri sera i consiglieri comunali che stanno con il sindaco Giancarlo Giudicianni c’erano tutti. C’era Martino Valiante, ex del PSE, c’era D’Addio, che si è astenuto su quasi tutte le mozioni ma che ha approvato il riequilibrio, e c’era anche Pasquale Zito, la cui presenza era incerta a causa di ragioni personali. C’erano anche Franco Cecere e Antonio Crisileo, che negli ultimi giorni avevano tenuto col fiato sospeso l’amministrazione, alzando il tiro delle proprie pretese politiche. Alla fine il conto è stato di sedici consiglieri comunali di maggioranza, più il sindaco. Non altrettanto compatta l’opposizione: il socialista Adelini non ha raggiunto palazzo Lucarelli per motivi personali, mentre Antonio Russo (Udc) se ne è allontanato dopo le primissime fasi della seduta. I consiglieri di minoranza erano quindi 11, più il presidente del consiglio comunale, che come promesso si è astenuto su tutti i punti messi in votazione. L’unico momento in cui la maggioranza ha mostrato qualche crepa è quando si votata la mozione della minoranza, che chiedeva che la nuova maggioranza presentasse in Consiglio le sue nuove linee programmatiche. Il sindaco si è invece limitato a snocciolare brevemente 4-5 punti, rifiutando insieme alla sua squadra di dire sì alla richiesta dell’opposizione. Successivamente, quindi, il riequilibrio è passato, ma non le polemiche. I momenti di più acceso contrasto si sono vissuti soprattutto in due fasi. Innanzitutto quando Edgardo Olimpo, a proposito delle entrate e delle uscite del bilancio comunale ha affermato: “Spesso si sostiene che questa amministrazione è rimasta in piedi per il bene della città e per evitare il commissariamento del Comune. Credo però che le vere ragioni del ribaltone andrebbero cercate nel fatto che lo scioglimento del consiglio comunale comporterebbe la fine delle riunioni di commissioni convocate in continuazione e dei relativi gettoni di presenza che permettono a qualche consigliere di campare alle spalle del Comune, come ad esempio il consigliere Mastroianni, che in una delle ultime determine ha percepito 1.000 euro di gettoni”. Apriti cielo. “Pensi a tutti i compensi che ha percepito Lei nei dieci anni, dico dieci, in cui ha fatto l’assessore comunale. E purtroppo la città se li ricorda bene questi dieci anni” ha risposto a muso duro l’ex alleanzino, oggi esponente di quella parte di PdL che siede in maggioranza. Tutto all’interno del Popolo della Libertà è stato uno degli altri momenti più infuocati, vissutosi tra Dario Mattucci e Franco Lopez. Il primo ha preso la parola e ha ribadito la sua fedeltà ai principi anti-ribaltonisti che sono alla base della fondazione stessa del PdL: “Questo partito è erede della tradizione politica in cui io milito da vent’anni e sono vent’anni che sto sempre dalla stessa parte. Lo stesso presidente Berlusconi, nell’ultimo suo discorso alle Camere, ha ribadito il concetto dell’importanza assoluta della volontà popolare. La stessa volontà calpestata da chi, come il candidato sindaco da me sostenuto, Franco Lopez, ha deciso di appoggiare il primo cittadino che insieme abbiamo sempre contrastato”. Un ulteriore passaggio, probabilmente quello in cui Mattucci ha fatto riferimento all’ “indegnità politica” della scelta ribaltonista e al “letargo” che aveva finora caratterizzato la presenza di Lopez in consiglio comunale. È a quel punto che il ginecologo ha preso la parola per attaccare duramente Mattucci, anche sul piano personale: “Prima di criticare me ed accusarmi di essere stato in letargo, dovresti sapere che io, a differenza tua, ho un lavoro che mi prende molto tempo e che mi dà da vivere. Non campo con la politica, come te, non vado a fare viaggi spesati dalla politica, e dedico a questa passione tutto il tempo che mi rimane a disposizione. Prima di parlare di volontà popolare tradita, poi, dovresti spiegare come mai fino a qualche giorno fa andavi dal sindaco a trattare il tuo ingresso in giunta, con deleghe importanti e addirittura con la qualità di vicesindaco”. Immediata la replica di Mattucci: “Se c’è qualcuno che campa con la politica – ha affermato il consigliere di opposizione – non sono. Non solo fortunatamente ho un lavoro, ma per la mia politica mi ha fatto spendere molti soldi, non certo guadagnarne”. Sulle trattative che avrebbero potuto portare Mattucci in giunta ha poi aggiunto: “È vero che ci sono state trattative, ed è vero che mi sono state offerte poltrone e incarichi. Ma come vede, se sto qui è proprio perché non ho accettato”. Nel merito del bilancio e del riequilibrio approvato si è poi incentrato l’intervento di Rauso: “Santa Maria è una delle città in cui vi è una maggiore pressione fiscale, - ha affermato il consigliere di minoranza - a fronte di servizi inesistenti, di una viabilità disastrata e di un’edilizia scolastica che deve far vergognare gli amministratori che si definiscono tali. L’Amministrazione, in sede di approvazione del Bilancio di previsione del 2009 e di quello 2010, si impegnò a ridurre l’indebitamento. Quanto è stato fatto? Niente! Dove ci porterà questa politica del tira a campare? Alla catastrofe economica dell’Ente che oggi si maschera con l’affermazione del rispetto del patto di stabilità; ma non ci si rende conto che siamo di fronte ad un’anticipazione massima di tesoreria e che all’orizzonte si prospettano le richieste di pagamento di sentenze passate in giudicato e conclusesi sfavorevolmente per l’Ente per la mancanza di attenzione che si è posta nel seguire alcuni procedimenti? La Commissione Economia non funziona da tempo e non ha nemmeno esaminato questo documento contabile e, colpevolmente, non si è convocato un Consiglio che potesse reintegrala. Il Consiglio Comunale si è visto sottrarre le sue prerogative e la possibilità di esaminare un Bilancio che poteva far nascere molte perplessità per la sua mancata corrispondenza alla realtà ed alle regole. Mi dispiace dover criticare dei professionisti valenti, ma il Collegio dei Revisori non ha fatto altro che snocciolare una serie di cifre, senza entrare nel merito, badando solo alla verifica del rispetto del patto di stabilità (ma come lo si può rispettare quando non si ha la certezza dei debiti dell’Ente?). Si pensa di finanziare opere pubbliche con i proventi derivanti dal rilascio dei permessi a costruire. Ma chi costruirà più a Santa Maria se non i soliti affaristi e speculatori che poi non pagano mai? I Revisori dei Conti hanno più volte raccomandato di non spendere questi soldi, hanno controllato se viene ottemperato a questa direttiva? Alle persone per bene che siedono in quest’aula, chiedo uno scatto di orgoglio e la presa di coscienza delle responsabilità che hanno verso l’opinione pubblica; ad esse chiedo di non dare il voto favorevole a questa insulsa proposta di riequilibrio del Bilancio e di dare al Popolo Sammaritano la possibilità di scegliersi, legittimamente, una nuova amministrazione”. Marco Gallo |
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