Tra le accuse recriminatorie dei defenestrati, sembra risibile, quella lanciata nei confronti di un imprenditore sammaritano . Distorcendo , come sono soliti fare , la realtà vorrebbero far passare una lecita richiesta di un privato, di ampliare la propria attività su un suolo di sua proprietà, come un atto abnorme. Hanno fatto passare una progettazione, data , liberamente da un privato ad un professionista da lui scelto , come un incarico pubblico. Probabilmente, se l’incarico fosse stato dato ad un professionista casalese , l’imprenditore sammaritano starebbe già costruendo e non avrebbe dovuto attendere una trafila di tre anni . Sembra evidente , quindi che l’unico motivo per il quale la concessione veniva ritardata sia il nome del progettista e che trattandosi di un Di Muro non doveva e non poteva essere rilasciata . In questi anni hanno rilasciato ad imprenditori dell’agro-aversano licenze commerciali per le più disparate speculazioni edilizie senza mai preoccuparsi della legittimità e della regolarità di tali atti amministrativi , rilasciati il più delle volte in dispregio alle destinazioni urbanistiche delle aree interessate e del PRG vigente , hanno permesso aumenti esponenziali di cubature nel centro storico , hanno consentito la costruzione di Alveari , hanno rilasciato concessioni commerciali in aree industriali , hanno fatto tutto ed il contrario di tutto senza mai preoccuparsi di attuare delle varianti al PRG ,che avrebbero, al limite, potuto legittimare tali costruzioni. Oggi , accusano del loro fallimento politico, incomprensibilmente, un “sammaritano” che da anni ha richiesto una concessione per ampliare un’attività , presente e radicata da decenni sul territorio e che dà lavoro a sammaritani , e che per ottenerla ha seguito l’iter richiesto dalla legge. Non ha certo preteso, come invece avvenuto per imprenditori dell’agro-aversano, il rilascio diretto della concessione edilizia,in spregio alle norme urbanistiche. Gridano allo scandalo perché un imprenditore sammaritano ha la legittima aspirazione ad ingrandire la propria attività su suoli di sua proprietà,quando, con grande disinvoltura hanno fatto capriole (ribaltoni vari) per poter concedere una illegittima ed incompleta concessione a costruire strutture commerciali nell’ex Tabacchificio: emblematico ed indimenticabile è il parere rilasciato dal suocero di Antonio Mirra , il dr. Califano , che in qualità di dirigente regionale si è arrogato il potere di delegittimare una delibera di Giunta , voluta dall’ex assessore all’urbanistica, che impediva una interpretazione distorta delle norme urbanistiche , avallata invece dal parente dell’attuale consigliere provinciale del Pd ed ex assessore Iodiciano .
Il piano in atto era poi quello di tramutare questa concessione a costruire attività commerciali , grazie al "Piano Casa", in concessione per civili abitazioni , sottraendo alla città una delle sue aree industriali più importanti, non solo perché acquistata a suo tempo dal Comune e donata all’ex Ati per creare occupazione stabile (unica condizione alla base di quell’atto di donazione) ma soprattutto perché rappresenta , insieme all’area dell’ex Italtel la possibilità di costruire il futuro della nostra città. Non abbiamo bisogno di nuovi costosi appartamenti che i sammaritani non possono certo permettersi di acquistare , e che sono , evidentemente utili ad altri scopi di Aversani e Napoletani . Abbiamo bisogno delle industrie che erano state promesse e che, volutamente , non sono state realizzate : si sono disinteressati delle nefaste conseguenze per le migliaia di giovani disoccupati sammaritani . Per la posizione di S. Maria C. V. e per la presenza del casello autostradale non sarebbe difficile, con una vera e accorta politica del territorio, richiamare e invogliare le Imprese ad insediarsi da noi ..
Nonostante la possibilità di voltare pagina che ci si presenta, non possiamo non rivolgere un Appello alla DIA e al Ministro Maroni , affinché indaghino e facciano chiarezza su quanto avvenuto: sui vari ribaltoni e cambi di casacca che hanno dell’inverosimile e che non potevano essere posti in essere senza una regia oscura di chi aveva e continua ad avere grandi interessi economici da portare a termine, e, che non si arrenderà di certo e cercherà di far tornare, in tutti i modi, i propri referenti ad amministrare la città: perché quando "certi soggetti" investono non permettono a niente e a nessuno di rompergli le uova nel paniere.
Senza una tale azione di approfondita indagine e conseguente pulizia sarà difficile liberarsi dalle infiltrazioni che hanno reso la città il ridicolo laboratorio politico dei ribaltini, ribaltoni e trasformismi assortiti .
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