L’impegno per mandarli a casa.....è stato di più persone e di più gruppi, che hanno solo compiuto, pur nella loro diversità politica, una vera e necessaria azione di sanità e di “igiene pubblica”, interesse primario rispetto ad ogni interesse di parte. Stupisce cha dal pulpito dell’Amministrazione, per bocca di Campochiaro, siano uscite parole che attribuiscono ad altri quelle che sono le pecche “sue” e dei suoi compagni del malaffare politico, ma evidentemente la distorsione è dovuta all’abitudine a pensare come se sedesse al tavolo verde, dove è molto sottile il confine tra “il baro”, “il bluffatore”, “il pollo da spennare” ed il “dissipatore”.
E da “bari”, però, si sono comportati alcuni amministratori, Giudicianni in testa, allorquando hanno continuato a produrre atti e ad occupare la sede e le sedie di responsabilità di governo cittadino, pur sapendo bene di essere ormai degli “abusivi”, privi di ogni potere giuridicamente riconoscibile o esercitabile. Non sono state da meno, per la loro risibilità e inconsistenza, le successive dichiarazioni di Giudicianni, che ha tentato di nascondere sotto il polverone del più deprecabile pettegolezzo la sua tragicomica ma congenita e costante “inadeguatezza politica” nell’esercizio della sua funzione.
Questo atteggiamento, a dir poco sconcertante, la dice lunga – se mai ve ne fosse stato bisogno – sulla concezione della “cosa pubblica” che hanno i Giudicianni & Company, i quali hanno sempre considerato il Comune e la città come oggetti di “padronanza in proprio ed assoluta”. Per andare al concreto, comunque, voglio chiarire una volta per tutte, che non sono in attesa di alcun incarico pubblico, del resto mai richiesto a chicchessia, né dal Comune né da altri Enti, che non ne ho mai cercati, che ho solo tentato di svolgere la mia professione, pur tra ostracismi e difficoltà dovuti, forse, al mio cognome. Non ho alcuna intenzione di candidarmi per il Comune stesso, ma solo la buona volontà di concorrere alla formazione di liste decenti e degne, ricche di uomini che abbiano innanzi tutto il senso e la consapevolezza di dover restituire ruolo e prestigio alla città, che per certi aspetti sembra aver perduto autonomia ed essere diventata terra di pascolo per le varie “ transumanze” di certi personaggi.
Vivo del mio lavoro e non percepisco indennità e prebende da carrozzoni pubblici o Enti pubblici (così come è dato sapere dello stesso Campochiaro, assunto e pagato da un Carrozzone pubblico), ho solo sentito il dovere, come un qualsiasi altro cittadino, di essere coerente con le mie idee di funzionamento della città e, quindi, di dare il mio contributo perché gli “inetti politici” e gli “incapaci politici” andassero ....a casa.
Preciso che sono anche molto seccato dal fatto di essere stato costretto a queste dichiarazioni di chiarimento, ma quello che è troppo, è troppo!
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