Sappiamo che questo evento, però, appartiene al mondo della leggenda, della fiaba, della letteratura e non a quello della realtà.
Un cosa del genere, infatti, sarebbe in netta contraddizione con la genealogia , quella scienza che si occupa di accertare e ricostruire i legami di parentela che intercorrono tra i membri di una o più famiglie.
Nell’esperienza umana , quindi, fatti del genere non potrebbero mai verificarsi e siamo confortati , in questo, dalla quotidianità della nostra specie e di quelle che ci circondano. Basta far riferimento ai nostri animali da cortile per sentirci rassicurati. Non si è mai raccontato, infatti, che una gallina allevi un maiale. Solo i maiali possono generare ed allevare i propri simili. Non è mai successo che un produttore di carne suina pretenda di dar inizio al suo allevamento acquistando, al mercato, un gallo e una gallina come procreatori.
Credo che la stessa legge regoli , ad occhio e croce, l’allevamento dei mostri , anche se questi ultimi sono degli esseri che si comportano in modo non conforme ai soggetti della loro specie di appartenenza considerati “ordinari”.
Il termine latino monstrum indica essenzialmente , un prodigio, e deriva dal tema di monere: avvisare, ammonire.
Il mostro, nel significato originario, è l'apparire, il manifestarsi, il mostrarsi improvviso di qualcosa di straordinario che viola la natura e che è un ammonimento e un avvertimento per l'uomo.
Quando qualcuno si vanta e/o si duole di aver generato mostri, allora l’ammonimento insito nel termine diventa ancora più marcato suscitando addirittura allarme e riporta alla mente un verso di B. Brecht che, riferendosi al nefasto avvento del nazismo e alla sua successiva sconfitta , ebbe a dire: “Non cantate vittoria troppo presto. Il grembo da cui nacque è ancor fecondo.”
Bisognerebbe , pertanto, procedere ad una igienica e preventiva sterilizzazione.
Gerardo D’Amore
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