Quando si lavora da molti anni per una struttura si sviluppa un forte attaccamento nei confronti del luogo di lavoro. Non si tratta solo di un attaccamento economico dettato esclusivamente dall’esigenza di dover guadagnare uno stipendio e – detta brutalmente – di dover mandare avanti una famiglia, bensì di rendersi e sentirsi parte integrante ed utile di una comunità.
Questo per molti mesi ancora non potranno dire i circa quaranta dipendenti della Cooperativa “Al Risparmio” situata presso l’ex canapificio di S. Maria Capua Vetere, colpita da un incendio circa due settimane fa’.
L’incendio si è propagato a causa di un corto circuito da uno dei numerosi banconi, finendo col coinvolgere il piano superiore occupato dalla carta.
Poche le zone rimaste indenni dal terribile incendio che ha illuminato la notte intera ed ha ridotto sul lastrico decine di famiglie.
Il riconoscimento della cassa integrazione è arrivato solo la scorsa settimana, di fronte alle insistenze ed alla tenacia dei lavoratori. La richiesta più importante riguarda, tuttavia, la disponibilità del Capannone occupato dalla Chiesa Evangelica all’interno della zona nota come “ex-canapificio” di Santa Maria Capua Vetere. Solo attraverso lunghe contrattazioni è stato possibile ottenere promesse e rassicurazioni da parte del Comune dal quale i dipendenti de
Nel frattempo, i circa quaranta lavoratori ogni giorno lavorano per ripulire e recuperare materiale utile e necessario per ricominciare nella sede provvisoria in attesa del pagamento dell’assicurazione e di una ricostruzione che si prevede avverrà da qui ad un anno circa.
Elena Arzillo
Nessun commento:
Posta un commento