Ha colpito la mia attenzione il fatto che a S.Maria C.V. per la “TARSU” gli studi professionali (cat. E) corrispondano più di negozi che vendono abbigliamento, mobili, scarpe, più delle banche, degli uffici postali (cat F); anche le tariffe riservate agli artigiani (cat.C) sono inspiegabilmente inferiori. Pagano tariffe pari ad 1/5 di quelle dei professionisti i circoli e le associazioni sportive, sindacali, politiche. I supermercati (cat. H1) pagano la metà di quanto pagano gli avvocati (categoria professionale più diffusa nella Città del Foro). Ogni studio, per quanto piccolo paga almeno 1.000 €uro all’anno.
Lo studio di un avvocato produce al massimo un paio sacchetti di carta alla settimana - cento sacchetti all’anno (10 € ogni sacchetto). Artigiani, supermercati, negozi, banche, stazioni servizio, autosaloni, palestre, attività industriali, sicuramente producono più immondizia (a parte la quantità, i rifiuti solidi urbani prodotti da queste categorie sono sicuramente più complessi da smaltire) e pagano meno.
Facciamo un po’ di conti:
Se gli avvocati in città sono 500, sono 500mila €uro per smaltire 50.000 sacchetti di carta. E’ un affare! Perché rinunciare ad un simile affare?
Pierluigi Basile
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