prova


Non lasciare mai, che il successo ti nasconda la sua vacuità, un' impresa la sua vanità, la fatica la sua desolazione. Mantieni vivo dentro di te l' incentivo ad andare ancora più avanti, quell' inquietudine dell' anima che ci spinge al di là di noi stessi. Non guardare indietro, e non accarezzare sogni per il futuro. Ciò non verrebbe nè a restituirti il passato nè a soddisfare gli altri tuoi sogni ad occhi aperti. Il tuo dovere, la tua ricompensa, il tuo destino sono qui ora.
(Dag Hammaarskjold, Markings)
Dobbiamo accettare le delusioni che sono limitate, ma non dobbiamo mai perdere l'infinita speranza.
(Martin Luther King)
Noi non dimentichiamo e non demordiamo.
Quanno 'a furmicola vò murì, mètte è scèlle. Si dice di chi, raggiunta la ricchezza, perde ogni senso della misura e finisce per far cose illogiche e per danneggiare se stesso.
Quanno ò perucchio saglie in gloria perde à scienza e à memoria. Il villano che sale nella scala sociale dimentica subito la sua origine e coloro che lo hanno agevolato nella ascesa.

venerdì 26 novembre 2010

Una piacevole scoperta tra le rubriche di Interno 18 ; "All'ombra del Pino " /I

Primo appuntamento con la rubrica a cura di Pino D'Agostino, pubblicata su www.interno18.it il 19/11/2010
Negli anni '70 eravamo tutti un pò Saviano
Il ricordo, la rabbia, le stragi: il premio di ciò che siamo ora

  “All’ombra del Pino”, perché vi dirò “cose” come se stessi sdraiato su un’amaca, sotto un albero, rilassato e con la mente in viaggio, in compagnia del mio adorato sigaro. In questo spazio cercherò di pensare a voce alta, di riflettere, attraversando i miei ricordi, quelli della mia generazione, e condividere tutto questo con voi. I ricordi sono importanti per tante ragioni, i ricordi possono servire a spiegare il perché di una sconfitta, le ragioni che stanno dietro ad un sogno che non è riuscito a diventare realtà. Il sogno di una nuova società, di un mondo senza guerre, senza shoah e genocidi, senza razzismo e pena di morte. Il ricordo di ciò che è stato non fa parte solo del tuo passato, è anche il presente, perché è il proemio di ciò che siamo ora. E ognuno di noi, con la sua storia, la sua memoria, fa la storia di tutti noi.
Mi sdraio sotto il Pino e inizio a ricordare... che negli anni ’70 eravamo tutti un po’ Saviano. Lui non era ancora nato, ma noi sì. Gridavamo la nostra rabbia, contro il governo, contro il potere, contro le stragi. E dopo 36 anni sappiamo che a Brescia la bomba è scoppiata da sola. Ma anche allora, dove tutto era in mano ai democristiani, dai giornali alle televisioni, non c’è mai stato un Fede che potesse permettersi di dire che i “Saviano” gli hanno scassato la minghia, e che sì è vero, è scortato, ma che anche lui lo è. Sento Fede, sento i cittadini di Casal di Principe che insultano Saviano in tutti modi. Ascolto Maroni, ministro degli Interni, che lo invita a ripetere guardandolo negli occhi, che la Lega Nord è in combutta con la ‘ndrangheta, così come fece l’avvocato di Sandokan. Il paradosso di uno scrittore che dice la verità e un ministro che se la prende con lui. Ma poi leggo (e sento) che tanti giovani la pensano allo stesso modo di Fede, di Maroni, e allora non capisco: quindi i giovani come i camorristi? Non può essere. Ma poi penso anche che nove milioni di telespettatori lo hanno seguito Saviano alla tv, e se hanno scelto di ascoltarlo, certo non ritengono che quel ragazzo, timido, impacciato, senza alcuna cognizione dei tempi televisivi, fosse lì per infangare il Sud.
Come me avranno riflettuto sul fatto che quel giovane uomo è più semplicemente uno che ha avuto il coraggio di decidere di segnare per sempre la sua vita, di metterla in gioco in nome della verità; che lui fosse lì anche per dirci che è possibile, che non è necessario essere “eroi” per avere coraggio. Si può, si deve parlare di camorra e di mafia, di rifiuti tossici, di chi ci avvelena la vita, e farne nomi e cognomi. Perché non è mai troppo. Perchè se la camorra vuole farlo tacere, allora bisogna che parli. Perché “non si può asciugare l'acqua con l'acqua, non si può spegnere il fuoco con il fuoco, quindi non si può combattere il male con il male; nel momento in cui ognuno di noi non fa il male, sta facendo arretrare loro e sta forse sognando una Italia diversa”.
Perché, come dice Benigni, ai bambini si raccontano favole sui draghi perché così imparano che si possono sconfiggere. E “i soldi che ha in banca”, “si è arricchito vestendosi da eroe”. Ma che se ne fa? Come li spende? Non può avere un amico, una ragazza, non può fare una passeggiata tra le strade del suo paese, non può avere una casa. Ma Bonolis? E Fiorello? E i parlamentari? E i presidenti delle province? E i direttori generali? Tutti pagati da noi, eppure per loro lo sdegno non sale così tanto, la bocca non storce più di tanto a nessuno. Letame che galleggia, ma non lo spaliamo, lo spostiamo di lato e ci passiamo in mezzo. Oppure: “tanti magistrati rischiano da sempre la propria vita per combattere le mafie, e non c’è bisogno di questo finto eroe”. Ma che c’entra? Lasciamo tutto in mano ai magistrati, magari lasciandoli soli, per doverli poi piangere quando ce li ammazzano? Se ognuno di noi, nel suo piccolo, grande spazio pubblico, gridasse il suo NO al male, voi pensate che la mafia ne sarebbe felice? O forse si sentirebbe sempre più accerchiata, isolata?
Poi arrestano Iovine e tutti a farsi belli, il governo della lotta alla mafia, il governo dei fatti non delle parole. Arrestato dalla polizia grazie alle intercettazioni telefoniche, quelle che il governo ha...condannato a morte per renderle inefficaci con la scusa che intaccherebbero la nostra privacy. Sì, la nostra...semmai quella di Iovine e compagnia bella. Ecco le cose che non capisco.
Come non capisco perché qui, nella nostra città, ci portano quattrocento tonnellate di rifiuti al giorno dalla provincia di Napoli, e tutto nel più assoluto silenzio. Ma poi Interno 18 scopre tutto e i ”governanti” all’improvviso si risvegliano dal loro torpore. Ma intanto si continua a sversare. E intanto i casi di cancro aumentano. Ai polmoni, al pancreas, al fegato. Barricate (ma non da noi, perché qui “siamo un po’ più addormentati che altrove” come dice la mia amica Novella), barricate per rifiuti che se non trattati “forse” sono nocivi, mentre quelli tossici sono già sotto i nostri piedi, nell’acqua che beviamo, nella mozzarella e nella lattuga che mangiamo.
E noi chi critichiamo? Ovviamente Saviano, che di questo ne dice e ne scrive. Dagli addosso all’untore! Dagli addosso a lui che ne parla, che solleva il coperchio di questa nera pentola in cui bolle una brodaglia e ce ne fa sentire più forte il nauseabondo odore. Dagli addosso a lui perché ci fa sentire la puzza, non ai cuochi che quell’intruglio ce l’hanno cucinato e col quale schifosissimaquotidianamente avvelenano noi, i nostri figli, i nostri nipoti. Ci uccidono poco alla volta, ma senza spargimenti di sangue, quasi senza farcene accorgere, e quindi forse è per questo che i “cuochi”si possono perdonare. Invece Saviano no, lui che di questo orrore ce ne racconta, no! Proprio non capisco.
Ma la storia si ripete. Sempre. Fecero così con Falcone, calunniandolo, arrivando persino a dire che la bomba in spiaggia l’avesse fatta mettere lui. Ma poi salta in aria a Capaci e tutti a piangere l’eroe. Non permettiamo che a Roberto Saviano facciano lo stesso. Diventiamo noi la sua scorta virtuale. Difendiamo il suo diritto di parola. E lasciamo che la parte di Saviano che è dentro di noi venga fuori. Per farlo sentire meno solo. Facciamo in maniera che non diventi anche lui un eroe. Mi calo il cappello sugli occhi e mi addormento.

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Caino e Abele

Da Baudelaire "I fiori del male" la poesia "Caino e Abele"

Dioscuro...

Abbiamo parlato più volte dei "Fiori del Male" di Baudelaire, ma ci sono dei versi che hanno sempre attirato la mia attenzione, sono le razze di Caino e Abele.
Sono metafore delle tipologie di umanità che adottano rispettivamente modi di esistere opposti.
Chi vive nella religione e nella prosperità, appagato dall'appoggio della divinità e della sua coscienza, contro chi vive l'umanità nella sua essenza più carnale, asseconda i suoi istinti e ne è condannato. Contadini contro cacciatori, santità contro umanità, ricchezza contro povertà, beatitudine contro dannazione.
Si parla di razze, quindi non c'è scelta. Voi siete più Caino o Abele? :)

Caino e Abele

Razza d'Abele, dormi, bevi e mangia:
con che compiacimento ti sorride Dio!

Razza di Caino, striscia
nel fango e muori miserabile!

Razza d'Abele, il tuo sacrificio
accarezza il naso ai Serafini!

Razza di Caino, il tuo supplizio
potra mai avere fine?

Razza d'Abele, guarda prosperare
II tuo bestiame e le tue semine!

Razza di Caino, le tue viscere
urlano di fame come un vecchio cane!

Razza d'Abele, scaldati il ventre
al focolare patriarcale!

Razza di Caino, trema di freddo
nel tuo antro, povero sciacallo!

Razza d'Abele, ama e prolifica!
Anche il tuo oro si moltiplica!

Razza di Caino, guardati
dalle grandi brame, cuore ardito!

Razza d’Abele, tu cresci e ti pasci
come le cimici dei boschi!

Razza di Caino, trascina per le strade
la tua famiglia disperata!

Razza d'Abele, la tua carogna
ingrasserà la fumante terra!

Razza di Caino, il tuo compito
non è ancora finito!

Razza d'Abele, vergognati!
II ferro e vinto dallo spiedo!

Razza di Caino, sali al cielo
e scaraventa sulla terra Dio!

C. Baudelaire
Le Fleurs du Mal

Johnny:
Io sono molto più Abele, mi hanno già ucciso diverse volte....

Goethe:
Io sono Abele con Caino.
E sono Caino con Abele.

Intelligenti Pauca

CITAZIONE DI SAN FRANCESCO DI SALES

PAROLE DI SAN FRANCESCO DI SALES PER I FALSI FARISEI DI ALCUNE PARROCCHIE DELLA DIOCESI DI CAPUA

“NON ACCONTENTARTI DI ESSERE POVERO COME I POVERI, MA SII PIU’ POVERO DEI POVERI, VA A SERVIRLI QUANDO GIACCIONO A LETTO INFERMI E DEVI SERVIRLI CON LE TUE PROPRIE MANI.

QUESTA SERVITU’ E PIU’ GLORIOSA DI UN REGNO”.

CITAZIONE DEL GIORNO

MA COME CALZA BENE PER QUESTA CITTA'!
PROBABILMENTE AVEVA SOGGIORNATO PER UN PERIODO DI TEMPO A S MARIA…


cavalli

cavalli

BIAGIO MARIA DI MURO

RISPONDIAMO AL NUOVO CITTADINO C.DV.CHE DA QUALCHE MESE SI E’ TRASFERITO DAL LAZIO IN CAMPANIA E PRECISAMENTE A S.MARIA CAPUA VETERE IN VIA GALATINA CHE CI HA CHIESTO CHI ERA IL SINDACO DELLA CITTA’.

BIAGIO MARIA DI MURO

BIAGIO MARIA DI MURO

BIAGIO DI MURO

TI RIMETTO LA FOTO DI BIAGIO DI MURO E UNA PARTE DEL SUO CURRICULUM VITAE

BIAGIO DI MURO SI E’ LAUREATO, IL 30/10/1995, CON 110 E LODE IN ARCHITETTURA PRESSO L’UNIVERSITA’ DI NAPOLI, CON UNA TESI SPERIMENTALE IN SCIENZE DELLE COSTRUZIONI ED E’ ISCRITTO ALL’ORDINE DEGLI ARCHITETTI DELLA PROVINCIA DI CASERTA AL N. 872.

SVOLGE UNICAMENTE LA LIBERA PROFESSIONE ED HA LO STUDIO IN S.MARIA C.V., AL CORSO ALDO MORO N.73

E’ABILITATO AL COORDINAMENTO DI SICUREZZA – D.LGS.494/96 – CON ATTESTATO DI CORSO RILASCIATO DALL’UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II, A CURA DEL CENTRO INTERDIPARTIMENTALE DI RICERCHE L.U.P.T. DAL 24 NOVEMBRE 1997.

HA PARTECIPATO AL GRUPPO DI RICERCHE SUL TEMA “STABILITA’ DELLE TORRI IN MURATURA” ORGANIZZATO DALL’ISTITUTO DI “COSTRUZIONE DELLA FACOLTA’ DI ARCHITETTURA” – UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI, FEDERICO II.

E’ COLLABORATORE DELLA III AREA DI RICERCA “PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E SISTEMI INFORMATIVI TERRITORIALI” L.U.P.T. – LABORATORIO DI URBANISTICA E PIANIFICAZIONE TERRITORIALE DELL’UNIVERSITA’ FEDERICO II DI NAPOLI, FACOLTA’ DI ARCHITETTURA.

E’ MEMBRO DELL’AREA DI RICERCA “PROGETTAZIONE URBANA, AMBIENTALE E DEL RECUPERO E VALORIZZAZIONE DEI BENI STORICI, ARCHITETTONICI, ARCHEOLOGICI E PAESAGGISTICI” DEL CENTRO DI RICERCA L.U.P.T. DELL’UNIVERSITA’ FEDERICO II DI NAPOLI FACOLTA’ DI ARCHITETTURA – DIRETTORE PROF. FRANCO MARINIELLO.

HA SEMPRE AVUTO UN FORTE LEGAME CON LA POLITICA ATTIVA, ESSENDO FIGLIO DI NICOLA DI MURO, IL QUALE FIN DAL 1956 E’ ESPRESSIONE DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA, PRIMA A LIVELLO COMUNALE I POI OLTRE AI CONFINI CITTADINI, FINO A DIVENTARE UOMO DI RIFERIMENTO DEL PARTITO AI PIU’ ALTI LIVELLI.

BIAGIO MARIA DI MURO FIN DALL’ADOLESCENZA HA POTUTO ASSORBIRE TUTTA L’ESPERIENZA POLITICA ED AMMINISTRATIVA, AVENDO AVUTO MODO DI FREQUENTARE ASSIDUAMENTE IL PARTITO.

PARTECIPA ALLA CONSULTAZIONE ELETTORALE AMMINISTRATIVA DEL 2002, CANDIDATO CON FORZA ITALIA, RIPORTANDO CIRCA 1000 VOTI DI PREFERENZE CONTRIBUENDO IN MODO DETERMINANTE DA FAR DIVENTARE FORZA ITALIA IL PRIMO PARTITO IN CITTA’.

DOPO NEL 2007 ASSUME LA CARICA DI VICE SINDACO, MA DOPO QUALCHE MESE NON ESITA A LASCIARE IL PRESTIGIOSO INCARICO QUANDO SI ACCORGE CHE CON LA DEFENESTRAZIONE DELL’ASSESSORE MARCIANO SCHETTINO VENIVANO TRADITI GLI IMPEGNI E LE PROMESSE SOTTOSCRITTE NEL PROGRAMMA ELETTORALE PRESENTATO AGLI ELETTORI.

DAL 2011 AL 2015 E’ STATO SINDACO DELLA CITTA’ DI S.MARIA CAPUA VETERE.

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SERVIZIO CAF PRESSO LA NOSTRA SEDE IN C.SO ALDO MORO N.73 AVETE A DISPOSIZIONE UNA SERIE DI SERVIZI UTILI:

1. MODELLO ISEE

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3. BONUS E RIDUZIONE CANONE

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RECUPERO STRUTTURALE E FUNZIONALE DELL' EDIFICIO DELLE SCUOLE ELEMENTARI "PRINCIPE DI PIEMONTE"

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SCUOLA PRINCIPE DI PIEMONTE

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EURO 700.000,00

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PROGRAMMA DI RECUPERO URBANO COMPARTO C1 NORD OVEST – RIONE IACP

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REALIZZAZIONE DI UN CAMPO SPORTIVO POLIVALENTE COPERTO IN VIA GIOTTO – RIONE IACP

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PERDONA LORO......

Padre perdona loro! Perché li hai accecati? Perché hai tolto loro la memoria? Forse perché non credono più in Te? Padre perdonali! Tu sei un Dio buono: essi non sanno quello che fanno.... Non ricordano quando Tu mandasti loro la manna dal cielo e tutti sopravvissero e trovarono la terra promessa. Oggi li vuoi punire perché hanno troppo peccato? È per questo che la nuova manna tarda ad arrivare? Se sono ancora scettici e sono ancora cristiani se lo facessero spiegare dal loro parroco. Se poi sono degli assatanati, arrabbiati, solo perché credono di essere degli unti dal Signore, e solo perché sono stati abituati a credere di essere dei privilegiati, dimenticando i comandamenti che Dio diede a Mosè, allora fanno bene a pregare il vitello d'oro. E fanno bene a servire il vitello casalese sempre presente e che è stato causa del saccheggio sammaritamo e della chiusura delle industrie e la conseguente fine del lavoro, del commercio e delle possibilità di dare da bere agli assetati. Ma Tu Signore, nella Tua Infinita Bontà, Perdonali.....

NON CI SIAMO LIBERATI DI TUTTI MA RESTERANNO ALL'OPPOSIZIONE

NON CI SIAMO LIBERATI DI TUTTI MA RESTERANNO ALL'OPPOSIZIONE