Questa volta non si parlerà di sprechi, disservizi, trasformismi, ma si tessono le lodi di un concittadino che, con la sua arte, porta alto il nome della città che gli ha dato i natali: Valerio Santoro. Appena trentasettenne, oggi Valerio è il titolare di una “Compagnia Pirandelliana” che sta mietendo successi in tutt’Italia.
A me piace ricordarlo adolescente, quando cominciò a muovere i primi passi nella “Filodrammatica Città di S. Maria Capua Vetere”, frequentando contemporaneamente a Napoli la Scuola di teatro diretta da PippoBaudo.
Poi lo colpi una tragedia familiare, la scomparsa di entrambi i genitori a distanza l’uno dall’altra. Diceva Eschilo:”La grande saggezza è sempre passata prima attraverso il grande dolore”. E così fu per Valerio. Benché provato dalla vita, si laureò in architettura, senza abbandonare però la sua grande passione. Nel 1992 recitò nel ruolo di attor giovane nella commedia “Viva gli Sposi” di Nino Manfredi, tradotta in lingua napoletana da Mario Tafuri, e rappresentata al teatro Politeama, con la regia dell’Autore. In quell’occasione Manfredi ebbe per Valerio espressioni di encomio e sollecitazioni a continuare la carriera da professionista. Valerio si recò a Roma, dove tutt’ora vive; e in breve tempo entrò nel mondo televisivo ein quello teatrale, recitando con attrici e attori del calibro di Paola Quattrini, Erica Blanc, Arnoldo Foà Carlo Giuffré. Lo scorso anno si è cimentato nel ruolo di produttore della riduzione teatrale del romanzo”L’oro di Napoli”di Marotta. È stato uno degli spettacoli più seguiti nella lunga tournée tra le piazze più note d’Italia. E veniamo a quest’anno. L’ardimento di Valerio lo ha portato a recitare con la sua compagnia un opera teatrale”Il grande capo” tratto dal film del danese Lars Von Trier. La scelta è caduta sulla sua città natale e, trattandosi di una prima europea, il Comune ha concesso il suo logo sui manifesti promozionali dello spettacolo. La commedia è un testo dinamico e leggero che si snoda tra gag e spunti di riflessione, e dove anche i rapporti umani sono misurati in relazione ai risultati ottenuti tra la logica dell’essere o dell’apparire. Lo spettacolo, per la regia di Maurizio Panici, ha visto Valerio mattatore assoluto, degnamente affiancato da Gianfelice Imparato,Giada Desideri, ed Erica Blanc.
Agli artisti generalmente, al debutto di un nuovo testo,si dice:”In culo alla balena” noi faremo di più. Quando Verdi ultimò la partitura del Falstaff vi aggiunse questa postilla:”Va, va vecchio Jhon, va per la tua strada. Salute a te ed anche a noi”. Ad maiora, Valerio
L’ Osservatore Sammaritano.Da La freccia nel fianc
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