La ”squadra” del PD si rinnova! Con una filosofia da consumati dirigenti d’azienda il PD sammaritano, con due magistrali mosse, è riuscito a liberarsi di quasi tutta la merce avariata che militava nelle sue fila.
Quando si vende o si compra bisogna essere in due a credere nella bontà dell’affare e spesso è il venditore a truccare le carte, vendendoti un pezzo di vetro e facendotelo pagare come un diamante.
Nel nostro caso, come da manuale, i “Pieddini”, maestri nell’arte di dare valore ai vetri colorati, si liberano prima della merce meno pregiata e poi…….Pensate il PD in un colpo solo si è liberato di “Tete le cochon”, della “serpe andreolana”, della “zoccola putecara”, di “faccia da culo”, di “faccia di merda”, di Gianpinocchio, del paraculo “Paraché”, di “Sbariante(verme formaggiante)”, di “Artunacasaddio” del “bastardo randagio”,di Risoamaro, del “ciuffettino” e di tanti altri, maggiordomi al seguito di questi squallidi e voraci personaggi. L’acquirente? Non ha battuto ciglio! Ha comprato a scatola aperta( perché di loro sa già tutto) e a prezzo pieno!
La coppia del “futuro politico Sammaritano”, vale a dire N. GAROFALO P.ROMANO, hanno imbarcato questi personaggi, nonostante i mugugni dei loro iscritti, nonostante le defezioni consiliari e le spaccature del partito a livello locale, perché convinti che solo in questo modo potranno controllare e gestire il gioco dei prossimi ricchissimi finanziamenti Regionali. Per associazione d’idee mi ricordano quella storiella del falsario che a Napoli compra del pesce con dei soldi falsi e che, allontanandosi con il pacco del pesce in mano biascica: “ A spiennerli sient’a festa” mentre l’altro, il pescivendolo, che gli aveva rifilato del pesce guasto mormora: “A frierli sient’addore”
L’altro “PACCO”, O DOPPIOPACCO, ormai più noto come il sindaco della puzza, ENZO IODICE, il sindaco più votato a S.Andrea (terreni agricoli trasformati?)perché aveva regalato loro il CDR, è stato più manovrato, più sul filo delle motivazioni psicologiche della serie: “ Da noi non conti più un c….. datti una regolata e cambia aria” ed il volpino compreso il sottile messaggio trova lui stesso l’acquirente e la motivazione dell’acquisto. Da consumato venditore di se stesso promette all’incauto acquirente, Mimì Zinzi, che porterà in dote i voti della famiglia Mirra e si spaccia come una scelta fatta direttamente dal vecchio Ciriaco da Nusco che è in giro per la campagna acquisti, ma che preferisce fermarsi a Teverola dove Caputo gli fa assaggiare il vino nuovo nella “botte vecchia” e Ciriaco gli fa intravedere i “vecchi giochi” nella botte nuova.
Fra CRICCO e CROCCO e MANEC’ANCINO dillo tu, Berta mia.
Erasmo da S. Erasmo
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