Lascio volentieri ad altri l’utilizzo, per sottolineare alcune scelte politiche, di categorie come “vecchio” e “nuovo” che per me non significano proprio niente perché fanno riferimento a termini che si definiscono non per identità, ma per differenza e, quindi, vivono di vita riflessa , l’uno in funzione dell’altro.
In una città come la nostra che appare immobile , avvolta in una “ polvere luminosa, e bianca , che copre le case e le fornisce uno squallido aspetto da mobile sconquassato” le novità appaiono come stelle cadenti . Sono rare, ma meritevoli di attenzione . Ne cito qualcuna che mi ha favorevolmente impressionato e non me ne voglia nessuno se ne dimentico altre.
- Il presidio permanente in tenda, durato più di due anni, di nr. 55 ex lavoratori della ec Finmek Access , privati delle loro spettanze (tra cui incentivo e TFR) che rischiavano, dopo il fallimento dell’Azienda, di non potere accedere alla pensione di anzianità perché mancava all’appello dei contributi un periodo di cassa integrazione non autorizzata dal Ministero del lavoro. La loro battaglia di “legalità”, condotta in completo isolamento, fu vinta nonostante ignorata del tutto da partiti , sindacati e città .
- Le nr 3 proposte di delibere di iniziativa popolare formulate, nel corso del 2008, da un gruppo di associazioni di liberi cittadini , per ciascuna delle quali si raccolsero , con le modalità previste dell’art. 34 dello Statuto al Comune di S.Maria C.V , nr 800 firme circa di residenti. L’iniziativa , è bene ricordarlo soprattutto per chi oggi in campagna elettorale si erge a paladino della partecipazione popolare, nacque all’esterno dei partiti , fu boicottata dagli stessi e, all’unanimità, da tutti i Consiglieri ( ad eccezione di uno solo di essi).
- La kermesse di rilievo Nazionale“ Concerto d’amore per la terra dei fuochi” che ha avuto luogo il 25 febbraio u.s. nella cornice del Palamaggiò di Castelmorrone ed è stata arricchita dalla presenza di numerosi musicisti della scena ‘militante’ locale e nazionale, nonchè da autorevoli personalità del mondo della cultura , dell’impegno sociale e del giornalismo di denuncia. Essa è stata promossa dalla coscienza sinceramente ambientalista di un’associazione di S.Maria C.V. di concerto con una miriade di associazioni provinciali e regionali che nulla hanno a che fare con partiti ed Istituzioni.
- La realizzazione, sul territorio cittadino, del “centro sociale Spartaco” luogo di aggregazione politica extraistituzionale . Spazio autogestito sottratto al dominio del potere costituito e messo a disposizione della città.
Alla gente impegnata in siffatte manifestazioni di autonomia dedico una famosa frase di J.J. Rousseau : E’ DIFFICILE RIDURRE ALL’OBBEDIENZA CHI NON VUOLE COMANDARE.
- Ultima, ma non ultima la presenza di un fogliaccio come il “Popolo sammaritano”, ora denominato “freccia nel fianco”. Chi mi conosce sa che non ho condiviso, in passato, il governo democristiano della città , tuttavia bisogna convenire, con onestà e senza storcere il naso ( come si fa nella sinistra ufficiale ), che senza questo strumento di informazione locale, ove, peraltro, hanno trovato asilo, con le loro riflessioni, personalità di diversa estrazione politico/sociale , l’intera città non sarebbe mai venuta a conoscenza di atti, documenti e testimonianze concernenti alcune ingerenze lobbistiche nella gestione dell’Ente Locale. Onore al merito.
Menzionare questi eventi che hanno agitato , in qualche modo acque stagnanti non è indicativo di una volontà di far ricorso ad ideologie che, giuro di aver abbandonato da tempo, almeno da quando ho letto ( molto tempo fa) una frase di Marx ,citata da Engels in una lettera del 1882 :”ciò che è certo è che io non sono un marxista”.
Ignorarli, però, mi sembra un delitto che si sta perpetrando in questa campagna elettorale. E’ come uccidere un bambino in culla pur di riprendere la solita solfa: il candidato “X” è più nuovo e/o giovane del candidato “Y”. Sono queste le qualità che possono aiutare i cittadini a scegliere senza sprofondarli in un passato piuttosto remoto ?
Preferisco, a queste contrapposizioni personalistiche, il mio passato del quale non parlo volentieri perché sono fondamentalmente un “iconoclasta”. Uno degli slogan preso in prestito da Shakespeare e che al tempo faceva furore era: “ se viviamo è per marciare sulla testa dei re”.
Penso che oggi sarebbe attualissimo.
Gerardo D’Amore
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