prova


Non lasciare mai, che il successo ti nasconda la sua vacuità, un' impresa la sua vanità, la fatica la sua desolazione. Mantieni vivo dentro di te l' incentivo ad andare ancora più avanti, quell' inquietudine dell' anima che ci spinge al di là di noi stessi. Non guardare indietro, e non accarezzare sogni per il futuro. Ciò non verrebbe nè a restituirti il passato nè a soddisfare gli altri tuoi sogni ad occhi aperti. Il tuo dovere, la tua ricompensa, il tuo destino sono qui ora.
(Dag Hammaarskjold, Markings)
Dobbiamo accettare le delusioni che sono limitate, ma non dobbiamo mai perdere l'infinita speranza.
(Martin Luther King)
Noi non dimentichiamo e non demordiamo.
Quanno 'a furmicola vò murì, mètte è scèlle. Si dice di chi, raggiunta la ricchezza, perde ogni senso della misura e finisce per far cose illogiche e per danneggiare se stesso.
Quanno ò perucchio saglie in gloria perde à scienza e à memoria. Il villano che sale nella scala sociale dimentica subito la sua origine e coloro che lo hanno agevolato nella ascesa.

mercoledì 9 marzo 2011

La valorizzazione delle risorse locali potrebbe partire da un buon utilizzo dell'ex Galoppatoio

In un epoca in cui le notizie e le informazioni viaggiano in tempo reale sembra quasi impossibile che solo poco più di un secolo fa le comunicazioni viaggiavano alla velocità del cavallo.
L’undici settembre 2001 abbiamo visto in diretta il crollo delle ”twin towers”, un evento che ci lasciò sbigottiti, terrorizzati, incollati al televisore per vivere in diretta un dramma che nessuno avrebbe mai immaginato e che ha certamente inciso in modo sensibile sulla nostra esistenza.
Ebbene probabilmente la notizia della presa della Bastiglia (14 luglio 1789) o della morte di Napoleone (5 maggio 1821) o dell’elezione di Luigi Napoleone Bonaparte (dicembre 1848) a presidente della seconda Repubblica di Francia sono giunte a Napoli solo qualche mese dopo.
Oggi noi sappiamo che la velocità di circolazione delle idee e delle merci è elemento fondamentale per lo sviluppo culturale economico e sociale di un popolo.
Di tanto dovevano essersi resi conto i Borboni che, per poter modernizzare il regno, si impegnarono per migliorare la velocità di trasporto delle persone e delle merci attraverso programmi a breve e a lungo periodo.
Nel lungo periodo pensarono al trasporto sulle acque portando i cantieri di Castellammare di Stabia all’avanguardia della tecnologia dell’epoca e con progetti di canali navigabili (i Regi Lagni).
Sulla terra ferma pensarono al trasporto su strada ferrata (nell’ottobre del 1839 Ferdinando II inaugurò la ferrovia Napoli – Portici).
Nel breve periodo si pensò che per migliorare i trasporti bisognava migliorare i cavalli e fu creato l’istituto dei “Cavalli Stalloni”, stazioni di monta equina dove cavalli razzatori potevano assicurare una progenie con caratteristiche migliori. Oggi potremmo definirlo un programma di miglioramento genetico ma all’epoca Mendel (1822 – 1884) muoveva solo i primi passi sulla genetica.
A Santa Maria Capua Vetere fu istituita una importantissima stazione di monta che era allocata in via Roberto d’Angiò (attuale sede del Museo Antica Capua).
Dopo l’unità d’Italia i Savoia, per il miglioramento dei cavalli in dotazione dell’esercito, pensarono di utilizzare questa struttura che nel 1862 passò sotto l’amministrazione del Ministero della Guerra con l’istituzione del “Regio deposito dei cavallini stalloni”.
Nel 1866, probabilmente ci si rese conto dell’importanza ai fini economici e sociali del miglioramento della razza equina e passò all’amministrazione del Ministero dell’agricoltura.
La stazione di monta di Santa Maria Capua Vetere si connotava come una delle più importanti di Italia tanto che lo spazio di via Roberto D’Angiò divenne insufficiente e nel 1935, a seguito di una generosa donazione del nostro benemerito concittadino il Barone Fratta, fu trasferita all’attuale sede di via Caserta.
Con il D.P.R. 22/09/1955 n. 1298  i cavalli di stalloni presero tra l'altro la nuova denominazione di Istituto Incremento Ippico. L’istituto operava in otto circoscrizioni sul territorio nazionale  e con sede in Crema, Ferrara, Reggio Emilia, Pisa, Foggia, S. Maria Capua Vetere, Catania ed Ozieri.
Con l'avvento delle Regioni, e con la legge  n. 382 del 22 Luglio 1975, venivano trasferite alle stesse diverse funzioni amministrative tra cui l'agricoltura e successivamente con D.P.R. n. 616 del 24 Luglio 1977 quelle concernenti l'ippicoltura. Ancora, con d.l. 18 Agosto 1978 n. 481 e legge 21 Ottobre 1978 n. 641, furono soppressi alcuni enti statali, trasferendo alle Regioni i beni ed il personale dei medesimi.
Appare quindi inutile sottolineare l’importanza che storicamente ha avuto quest’istituto a Santa Maria Capua Vetere che, iniziato con 60 soggetti salernitani, è arrivato a gestire fino ad 800 cavalli e l’importanza che ha avuto perché questa nostra razza equina non si estinguesse. Il salernitano è un cavallo da sella, una razza molto antica, migliorata nel corso degli anni da incroci con andalusi e cavalli orientali. Il mantello è in genere baio, ma è ammesso il sauro. L'altezza può variare da 1,50 m. a 1,58 m. Oggi ne esistono 110 in tutta la Campania.
La presenza dell’istituto in Santa Maria Capua Vetere ha perso notevolmente il suo significato, anzi i cavalli potrebbero stare meglio altrove ( il comune di Santa Maria Capua Vetere ha in proprietà notevoli  estensioni  di terreni agricoli ) e questo spazio potrebbe essere utilizzato per creare un parco in grado di valorizzare le essenze arboree pluridecennali presenti.
La fotografia sottostante presa da Google Heart riporta il l’istituto alla data odierna.

I lecci intorno alla pista del galoppatoio disegnano figura geometrica che ricorda alcuni giardini rinascimentali. Nell’ immagine sottostante, presa sempre da Google, riporta il giardino di Boboli a  Firenze.

A mio parere per valorizzare le essenze già presenti nel parco si potrebbe disegnare  con dei viali intorno all’anello di lecci quattro quadranti.
I viali potrebbero essere delimitati da piante arboree caducifolie le cui essenze potrebbero essere tratte dalla tradizione del verde pubblico della città: ippocastani, platani o piante capaci di sopportare bene l’inquinamento cittadino: il bagolaro
Nei primo due riquadri, quelli prossimali alla strada Appia, realizzare un giardino all’italiana con disegno liberty , per valorizzare anche la casa del custode nello  stesso stile.
Nel terzo e nel quarto una pineta. . Negli ex recinti dei cavalli si potrebbe realizzare la nursery delle piante di cui parlerò  più diffusamente in un prossimo numero.
Mariano Di Rienzo 

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Caino e Abele

Da Baudelaire "I fiori del male" la poesia "Caino e Abele"

Dioscuro...

Abbiamo parlato più volte dei "Fiori del Male" di Baudelaire, ma ci sono dei versi che hanno sempre attirato la mia attenzione, sono le razze di Caino e Abele.
Sono metafore delle tipologie di umanità che adottano rispettivamente modi di esistere opposti.
Chi vive nella religione e nella prosperità, appagato dall'appoggio della divinità e della sua coscienza, contro chi vive l'umanità nella sua essenza più carnale, asseconda i suoi istinti e ne è condannato. Contadini contro cacciatori, santità contro umanità, ricchezza contro povertà, beatitudine contro dannazione.
Si parla di razze, quindi non c'è scelta. Voi siete più Caino o Abele? :)

Caino e Abele

Razza d'Abele, dormi, bevi e mangia:
con che compiacimento ti sorride Dio!

Razza di Caino, striscia
nel fango e muori miserabile!

Razza d'Abele, il tuo sacrificio
accarezza il naso ai Serafini!

Razza di Caino, il tuo supplizio
potra mai avere fine?

Razza d'Abele, guarda prosperare
II tuo bestiame e le tue semine!

Razza di Caino, le tue viscere
urlano di fame come un vecchio cane!

Razza d'Abele, scaldati il ventre
al focolare patriarcale!

Razza di Caino, trema di freddo
nel tuo antro, povero sciacallo!

Razza d'Abele, ama e prolifica!
Anche il tuo oro si moltiplica!

Razza di Caino, guardati
dalle grandi brame, cuore ardito!

Razza d’Abele, tu cresci e ti pasci
come le cimici dei boschi!

Razza di Caino, trascina per le strade
la tua famiglia disperata!

Razza d'Abele, la tua carogna
ingrasserà la fumante terra!

Razza di Caino, il tuo compito
non è ancora finito!

Razza d'Abele, vergognati!
II ferro e vinto dallo spiedo!

Razza di Caino, sali al cielo
e scaraventa sulla terra Dio!

C. Baudelaire
Le Fleurs du Mal

Johnny:
Io sono molto più Abele, mi hanno già ucciso diverse volte....

Goethe:
Io sono Abele con Caino.
E sono Caino con Abele.

Intelligenti Pauca

CITAZIONE DI SAN FRANCESCO DI SALES

PAROLE DI SAN FRANCESCO DI SALES PER I FALSI FARISEI DI ALCUNE PARROCCHIE DELLA DIOCESI DI CAPUA

“NON ACCONTENTARTI DI ESSERE POVERO COME I POVERI, MA SII PIU’ POVERO DEI POVERI, VA A SERVIRLI QUANDO GIACCIONO A LETTO INFERMI E DEVI SERVIRLI CON LE TUE PROPRIE MANI.

QUESTA SERVITU’ E PIU’ GLORIOSA DI UN REGNO”.

CITAZIONE DEL GIORNO

MA COME CALZA BENE PER QUESTA CITTA'!
PROBABILMENTE AVEVA SOGGIORNATO PER UN PERIODO DI TEMPO A S MARIA…


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cavalli

BIAGIO MARIA DI MURO

RISPONDIAMO AL NUOVO CITTADINO C.DV.CHE DA QUALCHE MESE SI E’ TRASFERITO DAL LAZIO IN CAMPANIA E PRECISAMENTE A S.MARIA CAPUA VETERE IN VIA GALATINA CHE CI HA CHIESTO CHI ERA IL SINDACO DELLA CITTA’.

BIAGIO MARIA DI MURO

BIAGIO MARIA DI MURO

BIAGIO DI MURO

TI RIMETTO LA FOTO DI BIAGIO DI MURO E UNA PARTE DEL SUO CURRICULUM VITAE

BIAGIO DI MURO SI E’ LAUREATO, IL 30/10/1995, CON 110 E LODE IN ARCHITETTURA PRESSO L’UNIVERSITA’ DI NAPOLI, CON UNA TESI SPERIMENTALE IN SCIENZE DELLE COSTRUZIONI ED E’ ISCRITTO ALL’ORDINE DEGLI ARCHITETTI DELLA PROVINCIA DI CASERTA AL N. 872.

SVOLGE UNICAMENTE LA LIBERA PROFESSIONE ED HA LO STUDIO IN S.MARIA C.V., AL CORSO ALDO MORO N.73

E’ABILITATO AL COORDINAMENTO DI SICUREZZA – D.LGS.494/96 – CON ATTESTATO DI CORSO RILASCIATO DALL’UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II, A CURA DEL CENTRO INTERDIPARTIMENTALE DI RICERCHE L.U.P.T. DAL 24 NOVEMBRE 1997.

HA PARTECIPATO AL GRUPPO DI RICERCHE SUL TEMA “STABILITA’ DELLE TORRI IN MURATURA” ORGANIZZATO DALL’ISTITUTO DI “COSTRUZIONE DELLA FACOLTA’ DI ARCHITETTURA” – UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI, FEDERICO II.

E’ COLLABORATORE DELLA III AREA DI RICERCA “PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E SISTEMI INFORMATIVI TERRITORIALI” L.U.P.T. – LABORATORIO DI URBANISTICA E PIANIFICAZIONE TERRITORIALE DELL’UNIVERSITA’ FEDERICO II DI NAPOLI, FACOLTA’ DI ARCHITETTURA.

E’ MEMBRO DELL’AREA DI RICERCA “PROGETTAZIONE URBANA, AMBIENTALE E DEL RECUPERO E VALORIZZAZIONE DEI BENI STORICI, ARCHITETTONICI, ARCHEOLOGICI E PAESAGGISTICI” DEL CENTRO DI RICERCA L.U.P.T. DELL’UNIVERSITA’ FEDERICO II DI NAPOLI FACOLTA’ DI ARCHITETTURA – DIRETTORE PROF. FRANCO MARINIELLO.

HA SEMPRE AVUTO UN FORTE LEGAME CON LA POLITICA ATTIVA, ESSENDO FIGLIO DI NICOLA DI MURO, IL QUALE FIN DAL 1956 E’ ESPRESSIONE DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA, PRIMA A LIVELLO COMUNALE I POI OLTRE AI CONFINI CITTADINI, FINO A DIVENTARE UOMO DI RIFERIMENTO DEL PARTITO AI PIU’ ALTI LIVELLI.

BIAGIO MARIA DI MURO FIN DALL’ADOLESCENZA HA POTUTO ASSORBIRE TUTTA L’ESPERIENZA POLITICA ED AMMINISTRATIVA, AVENDO AVUTO MODO DI FREQUENTARE ASSIDUAMENTE IL PARTITO.

PARTECIPA ALLA CONSULTAZIONE ELETTORALE AMMINISTRATIVA DEL 2002, CANDIDATO CON FORZA ITALIA, RIPORTANDO CIRCA 1000 VOTI DI PREFERENZE CONTRIBUENDO IN MODO DETERMINANTE DA FAR DIVENTARE FORZA ITALIA IL PRIMO PARTITO IN CITTA’.

DOPO NEL 2007 ASSUME LA CARICA DI VICE SINDACO, MA DOPO QUALCHE MESE NON ESITA A LASCIARE IL PRESTIGIOSO INCARICO QUANDO SI ACCORGE CHE CON LA DEFENESTRAZIONE DELL’ASSESSORE MARCIANO SCHETTINO VENIVANO TRADITI GLI IMPEGNI E LE PROMESSE SOTTOSCRITTE NEL PROGRAMMA ELETTORALE PRESENTATO AGLI ELETTORI.

DAL 2011 AL 2015 E’ STATO SINDACO DELLA CITTA’ DI S.MARIA CAPUA VETERE.

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PROGRAMMA DI RECUPERO URBANO COMPARTO C1 NORD OVEST – RIONE IACP

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REALIZZAZIONE DI UN CAMPO SPORTIVO POLIVALENTE COPERTO IN VIA GIOTTO – RIONE IACP

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TOTALE DEL FINANZIAMENTO:

euro 699.438,18

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PERDONA LORO......

Padre perdona loro! Perché li hai accecati? Perché hai tolto loro la memoria? Forse perché non credono più in Te? Padre perdonali! Tu sei un Dio buono: essi non sanno quello che fanno.... Non ricordano quando Tu mandasti loro la manna dal cielo e tutti sopravvissero e trovarono la terra promessa. Oggi li vuoi punire perché hanno troppo peccato? È per questo che la nuova manna tarda ad arrivare? Se sono ancora scettici e sono ancora cristiani se lo facessero spiegare dal loro parroco. Se poi sono degli assatanati, arrabbiati, solo perché credono di essere degli unti dal Signore, e solo perché sono stati abituati a credere di essere dei privilegiati, dimenticando i comandamenti che Dio diede a Mosè, allora fanno bene a pregare il vitello d'oro. E fanno bene a servire il vitello casalese sempre presente e che è stato causa del saccheggio sammaritamo e della chiusura delle industrie e la conseguente fine del lavoro, del commercio e delle possibilità di dare da bere agli assetati. Ma Tu Signore, nella Tua Infinita Bontà, Perdonali.....

NON CI SIAMO LIBERATI DI TUTTI MA RESTERANNO ALL'OPPOSIZIONE

NON CI SIAMO LIBERATI DI TUTTI MA RESTERANNO ALL'OPPOSIZIONE