Quel Cimino e quel Di Costanzo attorno al tavolo del centrodestra.... Non giriamoci intorno: i Di Muro della "prima posizione"non accetteranno mai una coalizione in cui ci siano insieme i Natale e Campochiaro
Dai Di Muro della prima e anche da quelli della seconda posizione, dai Di Muro “legittimisti”, che si muovono ancora nella scia delle indicazioni di un sempre lucido “don Nicola” e in rappresentanza dei quali, alla riunione, ha fatto una capatina il fedelissimo Giovanni De Rosa, e dai Di Muro “frondisti” o meglio, dall’unico “Di Muro frondista”, Luigi, per gli amici “Giggino”, che da un anno ha deciso di tagliare il cordone ombelicale di piazza San Pietro.
Di Muro uver allese: più importanti di quelli che c’eranom perché le liste civiche di piazza San Pietro costituiranno ancora una volta un elemento decisivo delle prossime elezioni, l’ago della bilancia in grado di far pendere, da una parte piuttosto che dall’altra, l’esito della contesa.
Più importanti perché il mancato invito a LuigiDi Muro (che di questo si è lamentato nel comunicato stampa che pure pubblichiamo in altro servizio), rispetto al quale Nicola Garofalo ha potuto trovare, per il momento, agevole spiegazione, legandolo a una contingenza nazionale, regionale e provinciale, che vede ridotti a zero i rapporti tra Pdl e Fli, può essere letto anche come un modo per non attraversare il terreno scivolosissimo della’architettura di una coalizione, in cui il Pdl ha bisogno facciano parte le liste di Nicola Di Muro e, per questo, evita l’imbarazzo della presenza dell’ingegnere “scissionista”.
Ma se questa era l’intenzione di Garofalo, come spesso capita al simpatico avvocato, tanto crinodotato quanto incapace di interpretare, controllare, forse, addirittura, di vedere i processi politici, l’intenzione non si è tradotta in un risultato apprezzabile. In effetti, devastante è stata la presenza a quel tavolo di un Nando Cimino, che su Giudicianni, il grande nemico dei Di Muro sia della prima che della seconda posizione, ha cambiato idea una mezza dozzina di volte e del quale rimarrà nella storia il comico ricordo del dietrofront, ch,e in una notte, traformò l’ira definitiva e irreversibile, espressa in una nota ufficiale, in un belato da agnellino, ammansito, evidentemente, da promesse più o meno inconfessabili.
Stesso discorso vale anche per le rotonde protuberanze Giovanni Di Costanzo, pure lui seduto al pletorico tavolo della coalizione di centrodestra. E ciò non tanto per quello che può rappresentare, per se stesso, l’altrettanto simpatico e, in diversa maniera rispetto a Garofalo, pure variopinto ex capogruppo dei Ds (sì, lo fu durante una consliatura Iodice!!!), ma perché lì Di Costanzo era presente per nome e per conto dei germani Enzo e Mario Natale.
Insomma, non tergiversiamo: se da un lato Nicola Garofalo, candidandosi lui stesso a sindaco, può essere considerato una garanzia accettabile per i Di Muro della “prima posizione”, difficile pensare che questi possano partecipare a una coalizione che raccolga, contemporaneamente, Campochiaro e i Natale brothers.
Tutto il resto sono complementi d'arrendo rispetto a questo, che è l'unico vero nocciolo della questione.
Gianluigi Guarino
Nessun commento:
Posta un commento