Continueremo la battaglia, non fosse altro che per onorare la memoria di colui che, per sete di giustizia e per amore verso la propria Città, sottraendo tempo e risorse al proprio lavoro, spendendo di tasca propria, attirandosi inimicizie ed altro, volle, fortissimamente volle, che “ il popolo sammaritano” costituisse almeno deterrente al malaffare.
E la nostra battaglia riprende da subito!
Denunciamo, infatti che il comitato d’affari che imperversa nella nostra città , evidentemente ringalluzzito dalla convinzione o dalla speranza che il recente lutto avesse messo a tacere i disturbatori, arricchito di nuova linfa e potenziato da nuovi personaggi, si è mosso per il rilascio della concessione edilizia per la madre di tutte le speculazioni realizzate negli ultimi anni in ambito comunale: l’ex Mulino Parisi.
I nostri amministratori, tra una riunione elettorale e l’altra, ove hanno promesso di tutto e di più, hanno trovato il tempo di dedicarsi all’affare che sembra essere in dirittura d’arrivo. D’altronde lo strano incendio ed il successivo crollo avevano esplicitamente preannunciato che l’affare, come concordato qualche anno fa, avrebbe visto a breve la luce.
Ci chiediamo, e soprattutto ci chiedono, perché nella nostra Città tutto ciò che dovrebbe essere di interesse pubblico finisce con il diventare interesse privato?
Come è possibile che si possa continuare a tollerare che coloro che sono stati eletti per garantire l’interesse collettivo consumino le loro energie esclusivamente nella tutela di affaristi e speculatori?
Perché chi è deputato al controllo continua a rimanere inerte?
Perché dappertutto, tranne che a S. Maria C.V., la realizzazione di opere in violazione di norme e strumenti urbanistici costituisce illecito ed è punito come tale?
Non sembra che il nutrito gruppo di esponenti dell’amministrazione comunale ( Maio, Monaco, Di Monaco, Graziano) , candidato al consiglio provinciale e regionale, ed il consigliere regionale uscente, avv. Giuseppe Stellato, garante di quest’amministrazione , candidato al vertice provinciale, abbiano, seppur bisbigliando, preso le distanze da questa ennesima speculazione.
A costoro chiediamo che , in luogo di fare promesse che già sanno di non poter mantenere, si schierino pubblicamente ed impediscano quest’ennesimo scempio che si apprestano a fare alla città.
Ciò, probabilmente non consentirà loro di acquisire consensi – sono troppi i danni già fatti- ma, forse, farà sì che essi ne possano acquistare in dignità.
La redazione de “Il popolo Sammaritano”
Nessun commento:
Posta un commento