L’altro ieri urlava evviva Ventre evviva FI, poi inneggiava a Biagio Di Muro spacciandosi per suo amico, ieri gridava viva la Chirico decantandone le qualità politiche (sic !!), oggi nell’aula consiliare ha osannato Giuseppe Stellato. Il presidente del Consiglio comunale ha invitato a votare per Stellato alla presidenza della provincia, riuscendo a trovare quale unica qualità per votarlo la “sammaritanità” ! Ebbene per quanto ne sappiamo nessuno dei due è sammaritano Doc. Scirocco è di Castel di Sasso e Stellato è nato a Bari, e per quanto tentino di farsi passare per sammaritani, i fatti li smascherano continuamente. Nessun attaccamento né affetto per la nostra città hanno dimostrato in questi anni. Anche in questa occasione il Presidente del Consiglio non ha mancato di dimostrare la propria coerenza! Persino Gaetano Rauso proprio oggi in uno dei suoi articoli si lamentava del comportamento tenuto in consiglio comunale da Antonio Scirocco. Scirocco è cambiato … e da quando ha cambiato “sponda” ha cambiato anche lo chapeau optando per un borsalino di Alcaponesca memoria.
Povero Scirocco perché mai se la prendono con lui?
Perché mai accanirsi con il povero Scirocco?
La colpa non è sua. Egli, proveniente dalle fila di FI e beniamino di casa Ventre, trovò infatti grande difficoltà a candidarsi altrove, galeotto fu l’Oliviero che, si dice, fu il promotore di una lista e si immolò battendosi come un leone per farlo eleggere sicuro di ricoprire in cambio l’assessorato spettante alla lista promossa. Purtroppo per l’Oliviero, al momento di essere ricompensato della propria abnegazione è intervenuto il Casalese, che pentitosi di aver incautamente utilizzato la prima cambiale con Giudicianni, (da lui finanziato) aveva ottenuto la presidenza del Consiglio per il figlio Max, e accortosi dell’onerosità del compito per il suo pargolo la barattò con Scirocco in cambio dell’assessorato promesso ad Oliviero ( che sembra fosse in un angolo ad ascoltare e a mangiarsi le mani per dover anche lui essere costretto a seguire l'esempio del "suo" tanto magnificato fellone). Tanto è stato il suo girovagare a destra e sinistra, fino a quando ha trovato il grimaldello Biagio e se ne è servito per entrare e sedersi. Quindi Scirocco deve, è vero, la sua poltrona anche all’amicizia con Biagio Di Muro che non si oppose al baratto, ma la deve soprattutto a Vincenzo Natale. E’ giusto, quindi, che dopo aver tradito il fautore della sua elezione, abbia fatto e continui a fare di tutto e di più pur di conservare la sua poltrona è giusto quindi che inneggi a coloro che prima osteggiava e che dopo aver gridato viva Stellato un domani possa addirittura lodare e decantare Delle Femmine La stessa storia si è poi ripetuta anche per la sua adesione al PD dove entrò controvoglia e vi è rimasto per le sue voglie!
E a proposito della metamorfosi Kaafkiana un anno fa Casertace pubblicava il seguente articolo
Terminata la "conversione" di Scirocco. Grida "viva la Chirico, "viva Stellato" e conserva la poltrona
Giallo sull'arrivo in aula fuori tempo massimo dell'avvocato Russo nella seduta del Consiglio di ieri sera che doveva discutere della mozione di sfiducia al presidente. Ma anche Monaco sembra aver allentato la presa
Dimuriani, succhiatori di ruote, che continuano a fare quello che hanno sempre fatto: succhiare, appunto, le ruote. Con tutto il rispetto per la simpatia della persona, non può essere sottaciuto che il “politico” Antonio Scirocco è uno di quelli che ha usato i Di Muro e poi li ha gettati via. Se è diventato, infatti, presidente del Consiglio comunale di Santa Maria lo deve a un accordo raggiunto proprio con l’imprimatur di Biagio Di Muro. Dopo lo strappo con Castaldostellatogiudicianni, ha fatto di tutto, Scirocco, per compiacere, per carpire la benevolenza dei vecchi e nuovi padroni del vapore.
Da brividi alcune dichiarazioni fatte a mezzo stampa da Scirocco per blandire la ribaltonista Chirico, colei che ha chiesto ed ottenuto la testa dei Di Muro, cioè di coloro che hanno fatto diventare Scirocco presidente del Consiglio. Per non parlare poi dell’affermazione secondo la quale la vittoria alle elezioni comunali di Giudicianni sia stata determinata esclusivamente o quasi esclusivamente dall’apporto di Stellato. Evitando ogni commento colorito, ci limitiamo a denunciare queste dichiarazioni, che sono, semplicemente, un falso storico, un patacca.
Non sarebbe, dunque, ingiusto se Scirocco fosse disarcionato dalla sua poltrona per effetto della mozione di sfiducia individuale che doveva essere discussa ieri sera e che, provvidenzialmente, non è stata votata grazie a quattro consiglieri della maggioranza che hanno lasciato l’aula consiliare facendo mancare il numero legale. Un segnale chiaro che il quartetto dei padroni di Santa Maria (i tre più la Chirico) hanno deciso che Scirocco abbia completato il processo di conversione e ora è un loro fedele soldatino come lo era, due anni fa, o meglio, come appariva essere, due anni fa, di Di Muro. Guarda caso, non appena la seduta è stata sciolta, è arrivato l’avvocato Russo. E sulla cosa è nato un giallo. Qualcuno sostiene che Scirocco abbia informato Russo che il Consiglio fosse fissato per giovedì sera. In effetti, giovedì è la giornata della seconda convocazione, durante la quale il regolamento prevede possano essere trattati solo argomenti per la cui approvazione è richiesta la maggioranza semplice dei presenti
A dimostrazione del consolidamento del rapporto tra Scirocco e i padroni del vapore va osservato, come una sorta di cartina al tornasole, l’atteggiamento di Enrico Monaco, il quale fino a qualche giorno fa puntava, dai banchi della maggioranza, e senza mezzi termini, a sostituire Scirocco sulla poltrona di presidente del Consiglio comunale. Nelle ultime giornate, invece, anche Monaco sembra essersi placato.
Gianluigi Guarino
martedì 12 maggio 2009
http://www.casertace.it/home.asp?ultime_news_id=5081
Povero Antonio, per trattarlo male avete scelto una foto dove lui certamente non da il meglio di se. Mi ricorda il fratello minore dei Bleus Brothers, quello che non facevano apparire perché, pare, non fosse troppo normale.
RispondiEliminaE' vero è un uomo di collina, nato e cresciuto nella zona del "casavecchia" un vitigno autoctono che se non adulterato è un ottimo vino, così Antonio, se non fosse stato adulterato dalla sua ambizione, dalla sua presunzione, dal suo sfrenato opportunismo accompagnato da un'incapacità di analisi, forse sarebbe stato un buon uomo, ma certamente non un buon politico. Forse avrebbe fatto meglio se avesse scelto di fare il carabiniere.